03/04/2019
Andrea Romano
2-00338

 Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:

   l'accordo di programma per il rilancio dell'area costiera livornese, sottoscritto in data 8 maggio 2015 tra la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, la regione Toscana, la provincia di Livorno, il comune di Livorno, il comune di Collesalvetti, il comune di Rosignano Marittimo, l'autorità portuale di Livorno e Rfi Rete ferroviaria italiana, prevedeva – tra gli altri interventi – la realizzazione di uno «scavalco ferroviario» per garantire la connessione tra il porto di Livorno e l'Interporto Amerigo Vespucci di Guasticce;

   nell'aprile 2018 è stato sottoscritto un accordo operativo tra Rfi, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Interporto Vespucci e autorità portuale di Livorno per la realizzazione dello «scavalco ferroviario», il cui costo è stimato in 23,8 milioni di euro;

   la regione Toscana ha già messo a disposizione il finanziamento di 17 milioni di euro previsto da tale accordo, mentre Rfi ha disposto risorse proprie per 4,3 milioni di euro per lo svolgimento delle fasi successive di progettazione esecutiva e realizzazione dell'opera;

   tale accordo prevedeva un finanziamento di 2,5 milioni di euro da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

   risulterebbe all'interrogante che il decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'erogazione del finanziamento previsto di 2,5 milioni di euro sia pronto dal mese di settembre 2018;

   suddetto decreto non è stato ancora firmato dal Ministro interpellato, pur essendo indispensabile sia per l'avvio delle opere preliminari sia per l'attivazione delle procedure di gara da parte di Rfi senza le quali non sarà possibile l'avvio dei lavori già previsto entro il corrente anno –:

   quali siano le ragioni per le quali il Ministro interpellato non ha proceduto nei sette mesi trascorsi da settembre 2018 alla firma del decreto per l'erogazione del finanziamento di 2,5 milioni di euro;

   se il Ministro interpellato intenda adoperarsi celermente al riguardo, considerato il valore fondamentale dello «scavalco ferroviario» per il sistema logistico dell'area livornese e dell'assoluta urgenza del suo completamento al fine di evitare che il rilancio economico e produttivo dell'area sia ostacolato da ritardi di natura politica o burocratica;

   quali iniziative intenda assumere il Ministro interpellato per far sì che gli impegni sottoscritti per l'area livornese dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nel quadro dell'accordo di programma vengano rapidamente rispettati. 

Seduta del 30 luglio 2019

Illustrazione e replica di Andrea Romano, risposta del governo di Michele Dell'Orco, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti.

Illustrazione

 Grazie, Presidente. L'interpellanza in oggetto era stata presentata all'inizio dello scorso aprile e riceve una risposta dal Governo solo oggi, a distanza di quattro mesi; ripeto: quattro mesi. Già questo enorme ritardo, per una questione che, come vedremo, richiedeva una reazione rapida per mettere in sicurezza un'opera di grande importanza per il territorio di Livorno, è di per sé un esempio lampante, mi viene da dire, di come questo Governo e questo Ministero non tengano in alcun conto l'urgenza di procedere nella realizzazione di infrastrutture vitali per lo sviluppo economico del nostro Paese.

D'altra parte, oggi parliamo del porto di Livorno e proprio sul tema della portualità tra i vari ambiti delle politiche infrastrutturali si registra la più grave e incresciosa latitanza del Governo Conte; una latitanza che riguarda, nello specifico, un Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti che, sia detto con rispetto, è impegnato giorno e notte a conservare la propria poltrona, nonostante le umiliazioni quotidiane che riceve dagli alleati, nonostante la propria conclamata incompetenza, nonostante la propria avversione ideologica e politica alla realizzazione di opere infrastrutturali indispensabili.

Negli ultimi mesi, in particolare, la latitanza del Governo e del Ministro Toninelli proprio sui temi della portualità si è fatta, se possibile, ancora più grave. Dal giorno delle dimissioni del Vice Ministro Rixi, dimissioni - voglio ricordarlo - arrivate a fine maggio in seguito alla sua condanna a 3 anni e 5 mesi di reclusione per il reato di peculato, ovvero per aver utilizzato a fini personali circa 100 mila euro di fondi pubblici durante il suo mandato di capogruppo della Lega al consiglio regionale della Liguria, da quel giorno, quindi, al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti non esiste alcun responsabile politico che segua quotidianamente il campo della portualità. Un settore strategico per la nostra economia - dico una banalità ma lo è -, un settore strategico per ogni singolo settore della nostra economia, un settore che da mesi è stato lasciato nel più completo abbandono da un Ministro, che, appunto, impiega le proprie energie per salvarsi la poltrona, e da un Governo che, evidentemente, non è a conoscenza del fatto che l'Italia è una nazione che vive da sempre di portualità, di traffici commerciali veicolati attraverso i porti, di lavoro e imprenditoria che nei porti e intorno ai porti vivono, investono e rischiano.

Voglio, dunque, utilizzare questa occasione, Presidente, per rivolgere al Governo un appello molto chiaro, semplice e credo e spero comprensibile. Il Governo Conte nomini al più presto un responsabile ministeriale per la portualità. Vedo che il sottosegretario sta ridendo e spero di poter condividere presto con lui le ragioni della sua ilarità rispetto a un tema che dovrebbe essere al centro delle sue attenzioni di sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, ovvero il fatto che non esista un responsabile ministeriale per la portualità.

Credo, continuando il mio appello, che dovrebbe essere interrotta quanto prima questa latitanza, una latitanza che sta arrecando gravissimi danni a un settore che richiede attenzione e competenze quotidiane.

Il caso dell'interpellanza in oggetto riguardava e riguarda la realizzazione del cosiddetto “scavalco ferroviario”, un'opera fondamentale per la connessione tra il porto di Livorno e l'interporto “Vespucci” di Guasticce; un'opera prevista già dall'accordo di programma per il rilancio dell'area costiera livornese sottoscritto nel maggio 2015 tra la Presidenza del Consiglio dei ministri, i Ministeri competenti e gli enti locali.

Perché quest'opera è fondamentale (voglio ricordarlo ai colleghi e al sottosegretario)? Perché la realizzazione dello “scavalco ferroviario”, del cosiddetto scavalco ferroviario, tra le banchine portuali di Livorno e l'interporto “Vespucci” - insieme al completamento della tratta ferroviaria che dall'interporto va alla linea ferroviaria Collesalvetti-Vada, attualmente allo stato di progettazione preliminare, con finanziamenti a carico, appunto, del contratto di programma, e al completamento nel 2022 dei lavori di adeguamento della linea Bologna-Prato, con l'allargamento della sezione di gallerie al fine di adeguare le infrastrutture agli standard previsti dalla rete europea per il traffico di merci - appunto la realizzazione di quest'opera consentirebbe di mettere davvero in comunicazione il polo logistico portuale livornese con il Nord Europa, dando valore agli interventi ferroviari già realizzati che pongono il porto di Livorno ai vertici dell'intermodalità italiana.

Ecco, quest'opera tanto importante, che ho ricordato, ha conosciuto ritardi significativi che potevano essere evitati e che devono essere imputati integralmente a questo Governo. Infatti, gli enti locali hanno fatto la propria parte e penso, soprattutto, alla regione Toscana che, come dirò tra un attimo, ha finanziato tutta la propria parte, rendendosi anche disponibile a supplire alla latitanza del Governo, così come penso al comune di Collesalvetti che in questi anni ha svolto un preziosissimo lavoro di sostegno logistico e politico all'area fondamentale del retroporto, mentre, purtroppo, non si può dire lo stesso della conclusa - fortunatamente conclusa! - amministrazione 5 Stelle del comune di Livorno, che con Nogarin ha posto ostacoli e ritardi allo sviluppo portuale della città, impegnandosi solo per reclamare poltrone agli amici e ai famigli; un'amministrazione che ha danneggiato la città e il porto di Livorno e che finalmente è stata cestinata dai cittadini di una città che oggi conosce, con il nuovo sindaco Salvetti e con la giunta di centrosinistra, una fase molto incoraggiante di impegno anche economico.

Il costo dello scavalco ferroviario è stimato in 23 milioni di euro all'incirca, per i quali la regione Toscana aveva già messo a disposizione 17 milioni di euro previsti dall'accordo di programma e RFI altre risorse per circa 4 milioni di euro, ma per la partenza dei lavori servivano altri due milioni e mezzo di euro previsti da un decreto pronto in bozze già da settembre 2018 ma rimasto sulla scrivania del Ministro Toninelli per molti mesi successivi. E lì quel decreto sarebbe rimasto in attesa che Toninelli si svegliasse dal normale torpore che lo attanaglia, se non fosse stato per un altro e successivo intervento della regione Toscana che ha fatto sapere di essere pronta a procedere allo stanziamento che spettava al Governo. L'intervento della regione Toscana, di fatto, ha sbloccato la situazione e finalmente quei lavori sono stati avviati.

Sottosegretario Dell'Orco, io sono ragionevolmente sicuro che lei tra pochi minuti ci dirà che il Governo ha provveduto tempestivamente a finanziare quest'opera, che tutto va bene, che non si poteva fare di meglio, ma la realtà, sottosegretario, è testarda e quella realtà ci parla di ritardi inaccettabili su quest'opera; ritardi che potevano essere superati per un'opera che poteva essere avviata mesi fa, evitando costi che si sono scaricati su tutta la portualità livornese.

D'altra parte, la comunità portuale di Livorno - vale la pena ricordarlo in questa occasione - sta facendo enormi passi avanti nonostante la latitanza del Governo e nonostante la manifesta incompetenza del Ministro Toninelli. Da questo punto di vista, voglio ricordare che, nel corso del 2018, il porto di Livorno ha registrato un aumento dei traffici dell'8,5 per cento sull'anno precedente, secondo i dati diffusi nello scorso febbraio dall'autorità di sistema portuale dell'Alto Tirreno, con un trend di crescita positivo in tutti i settori di movimentazione.

È una crescita di cui si intravedono segnali incoraggianti anche per il 2019 e che dimostra che la cosiddetta vocazione multipurpose del porto di Livorno è viva e vitale, permettendo di compensare i problemi di mercato di un settore con il successo di un altro settore.

Immaginiamo dunque, colleghi e sottosegretario, quale potrebbe essere la crescita del porto di Livorno, lo ripeto, quale potrebbe essere la crescita del porto di Livorno se, da parte di questo Governo, se da parte di questo Ministro venisse, non la latitanza che abbiamo registrato da troppo tempo, ma una collaborazione leale e fattiva? Immaginiamo, dunque, cosa sarebbe del porto di Livorno e degli altri porti italiani, mi viene da aggiungere, se il Governo facesse la sua parte, invece di intralciare, ostacolare, sparire dal fronte della regia politica in generale, perché il compito di ogni Governo non è quello di dirigere e intervenire, ma di creare le migliori condizioni dentro le quali l'impegno degli operatori economici possa svolgersi al suo meglio e dove le opportunità di crescita non vadano perdute. Per questo, signor sottosegretario, il vostro disimpegno nel settore portuale è tanto grave, perché con la vostra latitanza voi impedite di moltiplicare una crescita che è già nelle cose e che viene svolta, nonostante voi.

Vengo, infine, al tema più rilevante dell'intero comparto portuale livornese, ovvero quello della realizzazione della Darsena Europa, il nuovo terminal container in grado di accogliere navi fino a 20 mila TEU o superiori, un'opera assolutamente strategica che potrebbe impattare positivamente sul territorio livornese con più di mille posti di lavoro tra diretti e indotto, con una crescita dell'1 per cento del PIL a livello provinciale e dello 0,1 a livello regionale, un'opera che permetterebbe di dare una prospettiva organizzata e dinamica allo sviluppo portuale della zona, fornendo finalmente l'ossigeno economico di cui c'è bisogno e permettendo di liberare spazi per il successivo sviluppo.

È fondamentale ricordare che la realizzazione della Darsena Europa è solidamente incardinata nella programmazione infrastrutturale del nostro Paese e voglio dare alcuni dettagli di questo incardinamento per sottolineare, anche dinanzi al Governo, la sua centralità e di come questa centralità sia stata riconosciuta più volte in atti progettuali di rilevanza nazionale. L'intervento per la Darsena Europa è, infatti, incluso nell'allegato infrastrutture al DEF del 2018, tra le iniziative per migliorare l'accessibilità marittima, finalizzata ad accogliere navigli di dimensioni coerenti con le tipologie di traffico ed è incluso nell'allegato infrastrutture al DEF 2019, dove compaiono, per l'appunto, tra le strategie di settore, il miglioramento dell'accessibilità marittima e gli interventi selettivi per l'ampliamento delle capacità terminal container e Ro-Ro e dove vengono confermati nei numeri gli interventi dell'allegato 2018 al DEF; è, ancora, compreso nell'accordo di programma del 2015 che veniva citato poco fa e aggiungo (considerando e avendo ben presente l'ossessione del Ministro Toninelli per la parola magica “analisi costi-benefici” che, troppo spesso, è stata una sorta di paravento, un po' furbetto, mi viene da aggiungere, per nascondere i “no” del MoVimento 5 Stelle e di questo Governo o, quanto meno, l'incapacità di procedere alla realizzazione di opere indispensabili per il Paese), ricordando quell'ossessione per l'analisi costi-benefici, che l'intervento per la Darsena Europa ha già superato un profondo processo di project review nel 2017, di concerto con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che allora era gestito da un Ministro diverso dal Ministro Toninelli. Voglio ricordare, infine, che la progettazione delle opere marittime relative alla Darsena Europa e, quindi, le opere per la protezione e per i dragaggi, è già ben avviata, sono in corso le attività di indagine geognostica e ambientale ed è in stato avanzato la progettazione preliminare e la procedura volta alla deperimetrazione della parte a mare del sito di bonifica di interesse nazionale che interessa l'area di Livorno.

Infine, aggiungo che, almeno da notizie di stampa, si è appreso che la realizzazione del terminal container, di cui alla prima fase della Darsena Europa, è già stata oggetto di proposte di project financing significative, ancorché non ancora perfezionate da parte di investitori importanti a livello internazionale.

Siamo, dunque, di fronte ad un'opera importante e fondamentale, già incardinata nei piani infrastrutturali nazionali, già razionalizzata, già avviata a livello di progettazione e già oggetto di interesse da parte di investitori internazionali. Allora, tutto bene, chiedo al sottosegretario Dell'Orco? Non esattamente, perché rimane da capire l'aspetto più rilevante per noi che sediamo in questo Parlamento, rappresentando la nazione italiana e, dunque, rimane da capire cosa intende fare questo Governo, cosa intenda fare questo Ministro dei trasporti, questo Ministro Toninelli, aggiungo, per evitare che anche sulla Darsena Europa si ripetano i ritardi, le omissioni e le complicazioni che da parte governativa si sono già viste in altri settori della gestione portuale.

Il tema fondamentale, signor sottosegretario, da questo punto di vista, sono le risorse finanziarie che il Governo Conte e il Ministro Toninelli intendono o non intendono destinare alla Darsena Europa. La realtà ci dice che sulla Darsena Europa altri soggetti hanno già fatto la propria parte; le risorse disponibili per la realizzazione di quest'opera, a quanto è dato sapere, sono attualmente pari a circa 300 milioni di euro, di cui 200 milioni in parte già stanziati con la legge regionale del dicembre 2014, n. 86, quindi, la legge finanziaria Toscana per l'anno 2015, della regione Toscana, 50 milioni di euro già assegnati all'autorità di sistema portuale del mar Tirreno settentrionale con una delibera CIPE del 1° maggio 2016 e circa 50 milioni di euro, infine, rinvenienti da accantonamenti di fondi propri disposti dall'autorità di sistema portuale del mar Tirreno settentrionale.

Su questo scenario, signor sottosegretario, è fondamentale sapere cosa intende fare il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per contribuire, per quanto attiene al suo ruolo di regia politica della portualità italiana, alla realizzazione di quest'opera e, quindi, alla realizzazione della Darsena Europa.

Intanto, sarebbe importante sapere se il Ministro delle Infrastrutture è a conoscenza dell'ammontare attualmente stimato delle risorse aggiuntive a carico della finanza pubblica necessarie a completare il finanziamento della realizzazione della prima fase della Darsena Europa e, in secondo luogo, sarebbe importante, anzi, fondamentale, sapere se il Ministro conferma l'intenzione di destinare le risorse aggiuntive necessarie in tutto o in parte alla realizzazione della Darsena Europa. Voglio fare tre riferimenti concreti di provenienza di questi fondi; il primo, è quello che riguarda i fondi di cui al decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri del 28 novembre 2018 che ha ripartito 35,53 miliardi di euro di quel fondo tra le amministrazioni centrali dello Stato, indirizzandone al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti più del 37 per cento; poi, faccio riferimento al fondo da ripartire per la realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, di cui all'articolo 202 del codice dei contratti pubblici, e, quindi, attivando da subito le procedure di cui al comma 3, ancora mai poste in essere, con l'individuazione delle risorse assegnate al fondo da definirsi con uno o più decreti del Ministro delle Infrastrutture, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle finanze… Mi avvio a concludere, Presidente. Infine, a valere su risorse del Fondo sviluppo e coesione da inserire anche nell'ambito della pianificazione regionale toscana. Quindi, la domanda, e concludo davvero, Presidente, è una sola, diretta e spero comprensibile: il Governo intende o non intende confermare il proprio impegno per sostenere, per la parte che gli compete, la realizzazione della Darsena Europa, opera fondamentale per lo sviluppo del porto di Livorno e per il futuro di tutto il sistema logistico e portuale tirrenico?

Risposta del governo

Grazie, Presidente. In premessa informo che, con decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti n. 71 del 28 febbraio 2018, è stata programmata la quota parte di risorse finanziarie di competenza, pari a 2,5 milioni di euro, a valere sull'annualità 2018 del fondo di cui all'articolo 1, comma 140, della legge già precedentemente citata. Inoltre, nel corso del 2018 è stato predisposto l'accordo operativo tra MIT, regione Toscana e autorità di sistema portuale del mare Tirreno settentrionale, Interporto Toscano Vespucci e Rete Ferroviaria Italiana, finalizzato alla definizione dei contenuti specifici, delle modalità operative e degli impegni a carico dei soggetti sottoscrittori, per consentire la progettazione e la realizzazione delle nuove connessioni ferroviarie tra porto di Livorno, Interporto Vespucci e Corridoio Scandinavo Mediterraneo, tenuto conto degli impegni assunti con l'accordo di programma del 2015 e successivi aggiornamenti, per il rilancio competitivo dell'area costiera livornese.

Con l'accordo operativo sottoscritto a maggio scorso, è stata definita la priorità dei collegamenti ferroviari merci nel porto di Livorno e, in particolare, dello scavalco ferroviario, per la cui realizzazione il MIT concorrerà con le predette risorse, pari a 2 milioni di euro e mezzo, cui si aggiungono 20,2 milioni a carico della regione Toscana e 4,3 milioni a carico del contratto di programma 2017-2021 parte investimenti. Presso il MIT è stato predisposto il provvedimento di impegno contabile, cui farà seguito la relativa erogazione a favore dell'autorità di sistema portuale. L'azione coordinata e condivisa delle parti consentirà, quindi, di realizzare gli interventi previsti nel più breve tempo possibile.

Replica

Grazie, Presidente. È presto detto, me la caverò veramente con un minuto o poco più; ovviamente, non sono soddisfatto, perché il sottosegretario Dell'Orco, che ringrazio per la cortesia, si è limitato a ripetere quanto io avevo detto nell'illustrazione dell'interpellanza, ovvero che sono venute finalmente le risorse che dovevano essere stanziate molti mesi fa, con un decreto che era pronto da molti mesi, e sono venute, quelle risorse, soltanto perché altri soggetti pubblici, in particolare la regione Toscana, si erano mossi di fronte al conclamato e scandaloso ritardo del Governo per dire: quei soldi ce li metto io.

E, a fronte di questo passo della regione Toscana, il Governo, il Ministro Toninelli si è finalmente svegliato e ha deciso di fare quello che avrebbe dovuto fare molti mesi fa.

Rimane sul tappeto l'evidenza conclamata di una totale latitanza del Governo, del Ministro delle Infrastrutture e del suo Ministero per quanto riguarda la regia politica del settore della portualità. Il caso dello scavalco ferroviario è un caso molto rilevante per l'area portuale e retroportuale livornese, ma è appunto un caso su cui si sono prodotti i ritardi inconcepibili, a fronte di un settore economico che va avanti nonostante questa latitanza e che potrebbe, lo ripeto ancora una volta, fare molto meglio, se il Governo facesse la sua parte. Ho voluto citare poco fa, nell'illustrare la mia interpellanza, il caso ancora più rilevante della Darsena Europa: voglio annunciare al sottosegretario che noi faremo la nostra parte per incalzare il Governo affinché non vada perso nemmeno un giorno per quanto attiene al ruolo che il Governo dovrebbe svolgere per la realizzazione della Darsena Europa, un'opera appunto fondamentale non solo per l'area portuale livornese ma per tutta l'area portuale tirrenica e italiana, perché, se vedessimo riprodursi, anche nel caso della Darsena Europa, i ritardi e le latitanze che abbiamo visto prodursi nel caso dello scavalco ferroviario, si tratterebbe di un fatto inconcepibile, inaccettabile, rispetto al quale ci potrebbe essere la rivolta non solo del Partito Democratico - per quello in Parlamento noi faremo la nostra parte - ma anche degli operatori economici, dei lavoratori, delle imprese, che attendono che il Governo faccia la sua parte anche e soprattutto per quest'opera fondamentale. Quindi, noi continueremo a vigilare sulla latitanza del Governo, nella speranza che prima o poi vi sia da parte del Ministro Toninelli una resipiscenza miracolosa e che venga posta fine ad una stagione ormai troppo lunga di assenza del minimo indispensabile dell'azione di quello che dovrebbe essere un Ministero capace di coordinare e dare una regìa ad un settore fondamentale per la nostra economia