28/03/2019
Stefania Pezzopane
3-00654

 Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   da articoli di stampa si apprende la notizia che la holding Altea s.r.l. risulta coinvolta in un'associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale;

   lo stesso gruppo occupa 17.000 dipendenti in tutta Italia;

   le aziende impattate risultano essere 32 facenti parte della holding Altea s.r.l.;

   è necessario che il Governo intervenga e garantisca la tutela dei lavoratori e il mantenimento delle commesse aziendali –:

   quali iniziative il Governo intenda assumere, per quanto di competenza, per garantire con la massima urgenza il pagamento degli emolumenti ai lavoratori, ed assicurare la continuità produttiva delle aziende facenti parte della holding sopra richiamata.

Seduta del 10 giugno 2019

Risposta del governo di Claudio Cominardi, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, replica di Stefania Pezzopane

Risposta del governo

Grazie, Presidente. Con riferimento a quanto richiesto con l'atto parlamentare in oggetto, posso confermare l'esistenza di un procedimento penale, promosso dalla procura di Napoli, che ha tratto origine da una verifica fiscale nei confronti delle società facenti capo alla holding Altea Srl. Le investigazioni hanno permesso di riscontrare per gli anni 2015, 2016 e 2017 indebite compensazioni pari a oltre 67 milioni di euro e imposte evase per false fatturazioni pari a circa 13 milioni di euro.

Il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Napoli ha disposto l'applicazione di misure cautelari personali nei confronti di dieci indagati, promotori e partecipanti dei sodalizi, di cui tre in carcere e sette ai domiciliari, nonché il sequestro preventivo delle disponibilità finanziarie costituenti il profitto del reato nei confronti di 32 società, nonché sugli stessi beni patrimoniali di 27 indagati, per un ammontare complessivo pari a oltre 80 milioni di euro.

In relazione alle richieste dell'interrogante, volte a conoscere l'effettività della tutela occupazionale delle numerose posizioni lavorative interessate, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha acquisito dall'Ispettorato nazionale del lavoro completi e circostanziati elementi informativi utili ad una valutazione complessiva della situazione lavoristica e previdenziale dei lavoratori interessati.

Dall'analisi dell'attività ispettiva testé citata, che ha avuto ad oggetto la verifica di eventuali illeciti in materia di lavoro e legislazione sociale, sono emerse violazioni amministrative connesse a fenomeni di lavoro sommerso, di mancata fruizione di riposi settimanali e giornalieri, di superamento dell'orario massimo di lavoro, nonché di somministrazione irregolare di manodopera.

Gli accertamenti si sono conclusi, in alcuni casi, con la segnalazione della notizia di reato all'autorità giudiziaria per la fattispecie criminosa di truffa di cui all'articolo 640 del codice penale, in altri con ingenti recuperi contributivi e conseguente redazione di diffide accertative per crediti retributivi ai sensi dell'articolo 12 del decreto legislativo n. 124 del 2004, essendo stata corrisposta ai lavoratori interessati una retribuzione inferiore a quella del contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento applicato per l'attività svolta.

Tra le altre irregolarità accertate si segnala, altresì, l'applicazione di tariffe di cottimo al personale interessato. In relazione a ciò il personale ispettivo ha provveduto all'adeguamento delle retribuzioni mediante applicazione dei minimi retributivi previsti dal CCNL. In particolare, è stata condotta dall'Ispettorato territoriale del lavoro di Venezia un'operazione congiunta, insieme a funzionari ispettivi dell'INPS, a carico delle società Athena Srl e della Hibripost Scarl, entrambe controllate da Altea holding, che ha riguardato lavoratori occupati su tutto il territorio nazionale con un recupero contributivo superiore al milione di euro.

Questo è quanto al momento posso qui dire, tenuto conto che, come precisato in apertura, è in corso un procedimento penale. Ciò posto, posso però assicurare che c'è e ci sarà un costante monitoraggio nello svolgimento dei controlli ispettivi demandati istituzionalmente all'Ispettorato nazionale del lavoro, affinché rimanga fermo il presidio assicurato dallo Stato a tutela dei diritti retributivi e previdenziali di tutti i lavoratori, che, ad oggi, non paiono minacciati.

Replica

Grazie, Presidente. Purtroppo, sono costretta a dichiararmi insoddisfatta dalla risposta del Governo. La mia insoddisfazione nasce dalla constatazione che, dopo tre mesi dall'inizio di questa vicenda, il Governo è in grado solo di dirmi che c'è un'attività ispettiva del Ministero e degli organi preposti, ma questo sta nelle cose, è un dovere, è un obbligo che ci sia un controllo. Mi amareggia che non ci sia stato prima della data in cui è iniziata questa grave vicenda, che riguarda 17 mila persone sparse in tutta Italia attraverso 32 aziende che fanno riferimento a questa holding, società a responsabilità limitata, l'Altea, che, come ricordava il sottosegretario, è stata interessata da una grave vicenda giudiziaria.

L'auspicio è che la magistratura faccia presto e bene, e che vengano fuori tutti i profili di reato, se ci sono, e tutte le conseguenti pene verranno, mi auguro, comminate con serietà, con rigore e con rapidità.

Il punto sono i lavoratori e le lavoratrici, che certo non possono pagare il prezzo di una gestione che la magistratura sta mettendo sotto l'occhio vigile dei suoi organi e dei suoi organismi competenti. Bene, ovviamente, che ci sia questa attività, bene che vengano fuori ulteriori eventuali fattispecie di reato, di abuso, specie quando questi crimini vengono fatti a danno dei lavoratori e della tutela del lavoro, ma il punto, ripeto, sono i lavoratori e le lavoratrici. Quali strumenti si stanno adottando? Quali tavoli sono stati convocati?

Le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, prima ancora che accadesse la vicenda, avevano chiesto su uno dei gruppi facenti capo alla holding, l'Alma, che è un'agenzia interinale che gestisce numerosi servizi anche per aziende pubbliche e per enti locali, un tavolo di lavoro, un tavolo di verifica. La data della prima richiesta è di metà marzo e solo due settimane dopo si produceva l'esito dell'inchiesta con gli arresti. Poi, di nuovo, recentemente, c'è stata una richiesta di convocazione al Ministro competente di un tavolo di confronto per capire quali possano essere gli strumenti che si mettono in campo per tutelare lavoratori, lavoratrici, per tutelare il diritto allo stipendio, il diritto alla tutela, ma anche la possibilità di proseguire il cammino, visto e considerato che comunque quei lavoratori stanno operando all'interno delle aziende. Su questo nessuna parola mi è stata riferita, nessun impegno tranne un generico auspicio, ma qui non siamo più nella condizione degli auspici: qui l'interrogazione ha già tre mesi di vita; tre mesi di vita sono 90 giorni e 90 giorni sono tanti. Possibile che in 90 giorni non si sia trovata un'ora o due per poter incontrare le organizzazioni sindacali al Ministero?

Ecco, io concludo questa mia interrogazione chiedendo non solo di avere queste informazioni, senz'altro utili e che riporterò ai lavoratori, se non sia anche il caso di attivare questo tavolo di lavoro con le organizzazioni sindacali, per trovare magari insieme qualche strumento di tutela di queste persone, che, lo ricordo, sono 32 mila e che, lo ricordo, operano in territori già colpiti da gravi crisi, come nel caso di quello aquilano dove oltre 300 di queste persone sono oggi in preda alla paura di perdere il loro reddito e il loro posto di lavoro.