23/04/2024
Rachele Scarpa
Zan
3-01174

Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   da quanto si apprende a mezzo stampa, Edoardo Fioretto, cronista del quotidiano locale Il Mattino di Padova, mentre si apprestava a seguire e raccontare per il giornale una manifestazione ambientalista, è stato trattenuto da agenti di polizia per un controllo e condotto in questura per approfondimenti, dove è stato costretto a rimanere per quattro ore senza alcuna giustificazione;

   durante la manifestazione, alla richiesta di identificarsi, il cronista si è immediatamente qualificato come giornalista, mostrando il tesserino dell'ordine, ma gli è stato intimato di seguire i poliziotti in questura, senza alcuna spiegazione iniziale;

   alla richiesta di delucidazioni da parte di Fioretto, gli è stato detto che era in stato di trattenimento e poi di fermo e, a differenza degli attivisti, anch'essi fermati e portati in questura, non è stato né interrogato né fotosegnalato;

   la manifestazione che si è tenuta quella mattina era promossa da «Ultima generazione» e si è svolta in maniera pacifica;

   quanto successo, ossia il fermo e il trattenimento in questura operati dalla questura di Padova nei confronti del cronista de il Mattino sono stati a giudizio dell'interrogante pretestuosi e intimidatori, una misura non giustificata e non degna di una forza di polizia di un Paese democratico che di fatto ha impedito l'esercizio del diritto di cronaca, procedendo ad un ingiustificato fermo;

   la libertà di stampa e d'informazione costituiscono un principio fondamentale della nostra Carta costituzionale, e ostacolarlo rappresenta un grave attacco alle libertà democratiche –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative di competenza intenda assumere affinché venga fatta chiarezza su quanto riportato in premessa e possano essere assunti i provvedimenti necessari nei confronti degli autori del fermo, dal momento che lo stesso sembra configurarsi come un impedimento, da parte delle forze dell'ordine, all'esercizio dell'attività giornalistica e di informazione garantita dalla Costituzione, anche al fine di evitare che si ripetano in futuro simili gravi episodi.