12/02/2024
Irene Manzi
3-00980

Al Ministro dell'istruzione e del merito. — Per sapere – premesso che:

   il Liceo «Giacomo Leopardi» di Recanati (Macerata), con la sua doppia sede nell'edificio storico di Palazzo Venieri e in Via Aldo Moro, rappresenta uno dei principali motivi di orgoglio della città e dell'intera provincia maceratese, grazie all'altissima qualità dell'ampia offerta formativa e ai numerosi progetti sviluppati dai vari indirizzi;

   si tratta, infatti, di un'eccellenza che ha attirato negli anni un numero sempre crescente di studenti, che oggi raggiunge la soglia delle 2.000 unità, provenienti, oltre che dal comune di Recanati, anche da diversi comuni delle province di Ancona e di Macerata;

   la dirigente scolastica, a fronte della notevole crescita di iscrizioni e della preoccupante carenza di spazi adeguati, prima dell'estate ha immediatamente attivato un'interlocuzione con la provincia di Macerata, ente locale competente in materia di edilizia scolastica per l'istruzione secondaria superiore. A tal fine si sono svolti tavoli concertativi che hanno vagliato costi, risorse e gestione di soluzioni alternative, giungendo all'individuazione dei locali che in precedenza avevano ospitato gli uffici comunali durante i lavori al Palazzo del Municipio;

   presso i suddetti locali siti in posizione congeniale anche per evitare spese aggiuntive per il trasporto degli studenti, di concerto con la provincia di Macerata, nelle scorse settimane sono state ricavate già 11 aule, sono state ottenute le 11 certificazioni necessarie richieste dalla stessa provincia e cablati gli spazi per mettere in rete le Lim e tutto il sistema informatico, con alcune spese anticipate dal proprietario, il quale, sempre in accordo con l'amministrazione competente, si era reso disponibile all'abbono dei primi sei mesi di affitto per diluire l'impiego di risorse pubbliche; nei primi giorni di settembre 2023, a ridosso dell'inizio delle lezioni, al momento della firma del contratto – già discusso e stimato nel corso dei tavoli concertativi – la provincia ha improvvisamente cambiato idea, avallando l'ipotesi di soluzioni diverse che, oltre ad essere logisticamente meno funzionali, ad oggi ancora non risultano definite e praticabili;

   l'improvviso cambio di direzione dell'amministrazione provinciale ha costretto la dirigenza scolastica a convertire d'urgenza gli spazi della biblioteca e dei laboratori multimediali ad aule, di fatto compromettendo il potenziale dell'offerta formativa di una scuola così prestigiosa anche in virtù della sua moderna dotazione, senza tuttavia raggiungere la totale risoluzione del problema;

   con l'inizio delle lezioni, infatti, senza che si fosse concretizzata alcuna soluzione da parte della competente provincia, rilevato il numero eccessivo di presenze a Palazzo Venieri, la prefettura ha dovuto autorizzare la riduzione degli studenti presenti all'interno dell'edificio, obbligando a questo punto la scuola, incaricata di garantire l'adeguata attività scolastica, a ricorrere alla didattica a distanza a tempo determinato, ma con l'ipotesi di farla proseguire a rotazione tra le varie classi;

   il ricorso alla didattica a distanza, che dovrebbe avvenire solo in casi di emergenza e dovrebbe configurarsi come modalità complementare che integri la tradizionale esperienza di scuola in presenza senza sostituirla, nel caso specifico sta avendo luogo a seguito del mutato intendimento della provincia, ente preposto dalla legislazione sia statale che regionale;

   le conseguenze della scelta presa da parte della provincia di Macerata dettano la necessità di fornire agli studenti del liceo la possibilità di ricevere quanto prima l'ottimale attività scolastica, dentro spazi funzionali, nella completezza dell'offerta formativa che li ha portati a scegliere la scuola in questione e limitando disagi di carattere logistico che non dipendono né dalle famiglie, né dalla scuola –:

   se non si intenda, tramite l'ufficio scolastico regionale, adottare iniziative per favorire un'efficace e tempestiva risoluzione del problema, al fine di eliminare quanto prima il ricorso alla didattica a distanza, permettendo agli studenti di fruire dell'attività scolastica in presenza.

Seduta del 13 febbraio 2024

Rispsota della Sottosegretaria di Stato per l'Istruzione e il merito, replica di Irene Manzi

PAOLA FRASSINETTI, Sottosegretaria di Stato per l'Istruzione e il merito. Grazie, Presidente. Onorevole Manzi, in riferimento ai fatti descritti nell'interrogazione, l'Ufficio scolastico regionale per le Marche ha comunicato quanto di seguito illustrato.

Il liceo Giacomo Leopardi di Recanati, che registra 1.463 alunni iscritti e frequentanti nel corrente anno scolastico, è ubicato in due distinti edifici: l'edificio storico di Palazzo Venieri, sede del liceo classico e del liceo delle scienze umane, con un numero di alunni iscritti e frequentanti pari a 675; un edificio in via Aldo Moro, sede del liceo linguistico, del liceo scientifico e del liceo delle scienze applicate, con un numero di alunni iscritti e frequentanti pari a 788.

Ciò premesso, mi preme assicurare che, secondo quanto riferito dall'Ufficio scolastico regionale, la situazione di emergenza, evidenziata dall'onorevole interrogante, in seguito all'intervento della provincia di Macerata, è stata risolta con il trasferimento temporaneo, dal 2 ottobre al 22 dicembre scorso, di cinque classi, per complessivi 126 alunni, nei locali della scuola secondaria di primo grado M. L. Patrizi, afferente all'Istituto comprensivo Beniamino Gigli di Recanati. Ciò ha consentito di ridurre il numero medio di presenze - da 700 a 570, tra studenti e personale scolastico - nell'edificio di Palazzo Venieri.

Dal giorno 8 gennaio 2024 alla ripresa dell'attività didattica, le classi medesime sono state trasferite - sempre su disposizione della provincia - nei locali della sede staccata dell'Istituto d'istruzione superiore Bonifazi-Corridoni, di Civitanova Marche, funzionante nella città di Recanati, nell'edificio denominato Santo Stefano.

Corre l'obbligo precisare che l'attuale collocazione ha sempre carattere temporaneo - fino al termine del corrente anno scolastico 2023/2024 - nelle more dell'adozione di soluzioni più idonee ad accogliere, dal prossimo anno scolastico, le cinque classi del liceo Leopardi.

Per completezza di informazione aggiungo che, il 9 gennaio scorso, si è svolta una riunione tra l'Ufficio scolastico regionale per le Marche e la provincia di Macerata, nel corso della quale sono state affrontate le problematiche connesse all'attuale situazione di emergenza e sono state prese in esame le ipotesi di interventi da adottare da parte della provincia, a partire dal prossimo settembre. Ciò al fine di individuare una destinazione idonea a contemperare, per quanto possibile, le esigenze delle due istituzioni scolastiche interessate per tutta la durata dei lavori di adeguamento alle norme antisismiche della sede del liceo Leopardi e dello stesso edificio Santo Stefano, in cui sono al momento ospitate le classi dei due istituti.

A tale riguardo, gli organi competenti sono convenuti sulla necessità di un prossimo incontro di approfondimento ad inizio aprile prossimo, anche alla luce di eventuali nuove soluzioni che nel frattempo potrebbero essere prospettate e dell'esito delle nuove iscrizioni attualmente in corso.

Relativamente alla richiesta dell'onorevole interrogante di eliminare il ricorso alla DAD, permettendo agli studenti di fruire dell'attività scolastica in presenza, rassicuro sul fatto che tale modalità di insegnamento - ora superata - è stata limitata a soli 4 giorni, a rotazione tra le classi situate nell'edificio in argomento.

IRENE MANZI, La ringrazio Presidente e ringrazio anche la Sottosegretaria Frassinetti. Al di là della contingenza dell'evento - l'interrogazione nasceva alla fine del settembre del 2023 -, di fronte a una situazione di grave emergenza, in cui addirittura in mancanza di spazi adeguati - la mancanza era dovuta in realtà a mancate decisioni assunte da parte della provincia di Macerata, che è l'ente competente in materia di istruzione scolastica superiore - la prefettura era stata costretta a imporre l'applicazione della didattica a distanza agli studenti e, di fronte alla giusta e comprensibile sollevazione delle famiglie, degli studenti e anche delle comunità locali interessate, ovviamente si è dovuti arrivare in emergenza a una soluzione ma forse, senza il clamore che quella decisione aveva sollevato, non si sarebbe arrivati a tale soluzione. Io ritengo, nel dichiararmi appunto parzialmente soddisfatta rispetto a questa risposta, che sia fondamentale e necessario trovare una soluzione. In questo momento si sono trovate delle soluzioni ponte che però stanno compromettendo in realtà anche la pienezza del godimento degli spazi scolastici da parte delle scuole che ospitano - perché gli spazi dedicati ai laboratori o ad altre attività appunto didattiche sono stati temporaneamente, e grazie alla disponibilità anche dei dirigenti scolastici interessati, trasformati in classi – e che peraltro, anche per situazioni complessive, non sono delle soluzioni che possono essere applicate anche per i prossimi anni scolastici. Bene che il 9 gennaio si sia tenuta una riunione tra la provincia e l'ufficio scolastico regionale, io ritengo però fondamentale che nelle prossime riunioni - si sono costituiti proprio in queste settimane anche dei comitati composti dai docenti, dalle famiglie degli studenti interessati - venga coinvolta la comunità scolastica nel suo insieme, proprio nella decisione delle sedi più opportune e migliori. Questo era il senso dell'interrogazione, che voglio rimarcare anche in questa occasione: far sì che l'ufficio scolastico regionale si facesse promotore in qualche modo di soluzioni che ovviassero a quella che era una situazione di stallo, ad una situazione insomma in cui la provincia di Macerata faceva sostanzialmente orecchie da mercante rispetto invece ad un'emergenza concreta e alla mancanza di spazi in cui poter effettuare l'attività didattica. Questo obiettivo è un'idea condivisa anche con le amministrazioni locali interessate e con il comune di Recanati e ritengo che qualunque decisione, anche per i risvolti, ovviamente legati alla logistica e ai trasporti, che la scelta di una sede piuttosto che di un'altra, rischia ovviamente di produrre, debba essere oggetto di una riflessione complessiva. Abbiano come obiettivo fondamentale, nell'economia generale ovviamente della situazione, quello del benessere degli studenti e di una soluzione ottimale per una didattica efficace e compiuta a loro favore. La Sottosegretaria, che non si occupa di scuola solo da oggi, ma da tempo, sa bene il valore dello spazio, inteso come educatore. Il luogo appunto in cui le lezioni si svolgono - e possano svolgersi nel migliore dei modi possibili - è fondamentale e soprattutto occorre garantire agli studenti, alle loro famiglie e anche agli insegnanti ovviamente la certezza dei luoghi e degli spazi in cui, dal prossimo anno scolastico 2024-2025, si potrà svolgere al meglio l'attività didattica, anche per consentire per tempo ovviamente - e non nella fase di emergenza che si è prodotta nell'anno scolastico in corso – di mettere in campo gli investimenti economici necessari per scegliere appunto la sede migliore. Quindi, continueremo a monitorare la situazione, augurandoci appunto che l'ufficio scolastico regionale sia in grado di contemperare, in questo senso, le esigenze e i diritti di tutte le parti in causa.