13/01/2023
Andrea De Maria
3-00095

Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto consta all'interrogante, circa 800 collaboratori del Ministero della cultura, che svolgono funzioni di rilevante responsabilità, sono incaricati con la modalità della partita Iva;

   questi professionisti rappresentano un grande patrimonio di competenze e professionalità per il Paese, assumendo competenze e responsabilità che meriterebbero la stabilizzazione del loro profilo professionale;

   sarebbe opportuno che il Ministero della cultura assumesse le iniziative necessarie ad una stabilizzazione delle loro posizioni presso il Ministero stesso –:

   se il Ministro intenda assumere iniziative in merito.

 

Seduta del 17 gennaio 2023

Risposta del Sottosegretario di Stato per la Cultura, Gianmarco Mazzi, replica di Andrea De Maria

GIANMARCO MAZZI, Sottosegretario di Stato per la Cultura. Grazie, Presidente, e grazie anche all'onorevole interrogante De Maria. Il presente atto di sindacato ispettivo ripropone una questione sulla quale il Ministero della Cultura ha già avuto modo di rispondere nella recente seduta dello scorso 12 gennaio presso l'Aula del Senato, in risposta a identico quesito n. 3-00084. Si tratta della stabilizzazione dei profili professionali di collaboratori del Ministero della Cultura assunti mediante separate procedure e avvisi di selezione dall'anno 2021. Una pluralità di figure professionali impiegate nei diversi ambiti di competenza delle direzioni generali nelle quali si articolano le funzioni e le attività ministeriali. Appare opportuno, anzitutto, ricostruire il quadro giuridico che ha costituito il presupposto normativo sulla base del quale sono state avviate le procedure in argomento.

Con riferimento ad una delle più recenti selezioni avviate nell'ottobre 2021 per il conferimento di 150 incarichi di collaborazione per il funzionamento degli archivi di Stato, nonché delle soprintendenze archivistiche e archivistiche e bibliografiche, il presupposto normativo è rappresentato dal decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, recante misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per l'efficienza della giustizia. In particolare, l'articolo 1-bis di tale decreto, se ai commi 1 e 2 ha autorizzato lo svolgimento di procedure di reclutamento di un contingente di 270 unità di personale con contratto di lavoro a tempo pieno e indeterminato, al comma 3 ha disposto, in via temporanea e proprio nelle more dello svolgimento delle predette procedure, il conferimento di incarichi di collaborazione a esperti per una durata massima di ventiquattro mesi e con cessazione determinata alla data del 31 dicembre 2023, entro determinati limiti di spesa e importi massimi per ciascun incarico.

Nell'ambito delle norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, dettate dal decreto legislativo n. 165 del 2001, si è fatto ricorso per le selezioni in argomento all'articolo 7, comma 6, del citato decreto. Tale norma ha previsto la possibilità per specifiche esigenze cui le medesime amministrazioni non possono far fronte con personale di servizio di conferire incarichi individuali, con contratti di lavoro autonomo, ad esperti di particolare e comprovata specializzazione, anche universitaria, citando una serie di presupposti di legittimità, tra i quali il previo accertamento dell'impossibilità oggettiva di utilizzare le risorse umane disponibili al suo interno, il carattere di temporaneità e di alta qualificazione della prestazione, la preventiva determinazione di durata, oggetto e compenso della collaborazione.

In relazione alla richiesta di proroga degli incarichi oggetto del quesito, si evidenzia come questo Ministero abbia recepito la richiesta di proroga degli stessi pervenuta dalle direzioni che se ne sono avvalse, attivandosi tempestivamente in tal senso nella sede del primo provvedimento normativo utile, precisamente nella fase antecedente il varo dal Consiglio dei ministri del decreto-legge n. 198 del 29 dicembre 2022, recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi. In tale sede è stata proposta la proroga entro il limite di durata massima di quindici mesi e comunque non oltre il 31 dicembre 2023. Ciò anche al fine di consentire l'espletamento delle procedure attuative per il reclutamento del contingente previsto dal bando.

La proroga in argomento non è stata recepita per carenza di risorse finanziarie, ma gli uffici del Ministero della Cultura stanno lavorando per elaborare una soluzione normativa da riproporre in tempi brevi, anche attingendo al fondo istituito dall'articolo 1, comma 632, della legge di bilancio per il 2023 che, per la medesima annualità, dispone di una dotazione di 100 milioni di euro.

In definitiva, se si condivide l'esigenza di tutelare il valore delle competenze maturate dai professionisti all'interno delle articolazioni ministeriali, occorre comunque tener conto dell'esigenza di evitare la proliferazione delle condizioni di precariato, che, seppure ammesse dal quadro normativo vigente, rappresentano uno strumento di natura eccezionale e adottato in ragione della maggiore flessibilità ed adattabilità di tali forme e strumenti contrattuali ad esigenze contingenti ed emergenziali.

Si rappresenta infine come, proprio in termini di reclutamento di personale a tempo indeterminato, questo Ministero vi abbia provveduto, a decorrere dal 2019, attraverso diversi concorsi e procedure selettive, e precisamente: 871 unità di personale assunte nel profilo “Assistenti alla fruizione, accoglienza e vigilanza” (concorso pubblicato il 9 agosto 2019); 455 unità di personale non dirigenziale assunte nel profilo di “Operatore alla custodia, vigilanza e accoglienza” (procedura selettiva pubblicata il 21 febbraio 2020); 208 unità di personale assunte nel profilo professionale di “Funzionario amministrativo”, di cui alla procedura concorsuale unica indetta dalla Commissione RIPAM, con bando pubblicato il 30 giugno 2020.

Sono, inoltre, in itinere le procedure per il reclutamento di: 334 unità nel profilo di “Assistente amministrativo gestionale” e 100 unità da inquadrare nel profilo di “Assistente informatico” (procedura unica RIPAM di cui al bando del 31 dicembre 2021); 520 unità da inquadrare nel profilo di “Funzionari tecnici” (concorso dell'8 novembre 2022); 82 “Dirigenti amministrativi e tecnici” da selezionare mediante distinti corsi-concorsi della Scuola nazionale dell'amministrazione del 7 dicembre 2021 e del 30 dicembre 2022.

 

ANDREA DE MARIA. Grazie, Presidente. Grazie al Sottosegretario, ringrazio anche per le informazioni molto precise che sono state messe all'attenzione mia e, in generale, dell'Aula. Prendo atto di quello che è stato ricordato ora dal Sottosegretario. Mi esprimo nel merito su aspetti diversi che, a mio avviso, abbiamo insieme da valutare, da affrontare, ognuno ovviamente nelle proprie competenze.

L'interrogazione partiva proprio dalla consapevolezza che nel Ministero della Cultura vi sono diverse centinaia di figure, spesso di alta professionalità, in realtà, alcune impegnate da più di 3 anni a dir la verità, che coprono funzioni di responsabilità significative e sono incaricate con modalità - partita IVA o altro - caratterizzate da un alto grado di precarietà che, fra l'altro, non corrisponde con la delicatezza, spesso, delle funzioni svolte e anche con il valore del loro impegno nel Ministero. D'altra parte, parliamo di professionalità cresciute nella Pubblica amministrazione e che rappresentano anche un patrimonio per la Pubblica amministrazione e per il Ministero.

Rispetto a queste professionalità, ci sono due aspetti diversi: uno riguarda la copertura finanziaria della possibilità di rinnovare una serie di queste collaborazioni. Sembrava che questa copertura ci fosse già nella legge di bilancio e devo dire che avevo presentato anche un ordine del giorno alla legge di bilancio che poneva, invece, il tema della stabilizzazione, su cui il Governo aveva dato parere contrario. Informalmente, ci era stato detto, invece, che l'aspetto della messa a disposizione delle risorse finanziarie per rinnovare questo tipo di collaborazione era stato risolto in sede di legge di bilancio, ma, poi, come il Sottosegretario ricordava, non è stato risolto in sede di legge di bilancio. Mi fa piacere che il Ministero, come ho sentito, su questo abbia un percorso in atto per individuare le risorse necessarie, perché, intanto, si tratta di garantire a queste persone la possibilità di proseguire il proprio percorso professionale e anche al Ministero le loro importanti professionalità.

Dopodiché, c'è un secondo aspetto, che riguarda il superamento di condizioni di precariato che esistono spesso da tanti anni e la messa in atto di percorsi di stabilizzazione. Bene che si facciano dei concorsi, è un fatto importante, bisogna capire come questo tipo di figure possano stare dentro un percorso di stabilizzazione, ovviamente che sia, dal punto di vista normativo e legislativo, definito in maniera corretta e regolare, come è sempre fatto. Quindi, su questo secondo punto, su cui, invece, non mi pare siano state date risposte più di tanto chiare, diciamo così, io mi permetto di ribadire il concetto al Sottosegretario: lì abbiamo figure di alta professionalità, che, spesso, da molti anni collaborano con il Ministero in forme precarie. Penso, quindi, che percorsi di stabilizzazione siano giusti rispetto ai diritti di questi lavoratori e siano anche un modo di garantire alla Pubblica amministrazione figure di questa professionalità. Quindi grazie della risposta, vediamo anche l'impegno preso rispetto al rinnovo di una serie di posizioni - sapevo anch'io che per gli archivi questo è già stato fatto fino a fine 2023 - per cui, invece, le risorse finanziarie ad oggi non ci sono; speriamo che presto ci siano e mi riservo di seguire, anche con atti di sindacato ispettivo, questo aspetto. Invece, sul tema più di fondo di processi e stabilizzazione, chiedo al Ministero, al Sottosegretario un'ulteriore riflessione, perché credo sia un tema che sia giusto davvero affrontare.