11/10/2021
Rosa Maria Di Giorgi
3-02529

Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

il Giardino di Boboli è un parco storico della città di Firenze. Nato come giardino granducale di Palazzo Pitti, accoglie ogni anno oltre 800.000 visitatori, è uno dei più importanti esempi di giardino all'italiana al mondo ed è un vero e proprio museo all'aperto, per l'impostazione architettonico-paesaggistica e per la collezione di sculture, che vanno dalle antichità romane al XX secolo;

il Giardino di Boboli rappresenta per i fiorentini, in particolare per gli abitanti dell'Oltrarno, oltre che uno straordinario museo a cielo aperto, un polmone verde, un'area nel centro storico dove poter trascorrere del tempo libero, adatto soprattutto alle famiglie con bambini;

il decreto-legge cosiddetto Riaperture ha previsto, per i luoghi di cultura che nel 2019 hanno ospitato più di un milione di visitatori, l'accesso al pubblico di sabato e domenica previa prenotazione effettuata almeno 24 ore prima;

da quanto si apprende dai maggiori organi di stampa, nelle ultime settimane, in seguito all'approvazione del suddetto decreto, per l'accesso allo storico giardino, in quanto luogo di cultura, è richiesta anche per i residenti la prenotazione obbligatoria e il ticket di 3 euro per l'accesso nel fine settimana;

nonostante i problemi oggettivi legati allo status del Giardino in quanto museo, l'accesso è stato sempre gratuito per i residenti, una soluzione che ha permesso ai fiorentini di godere di un luogo riconosciuto e vissuto dai cittadini come parco urbano;

nelle ultime settimane sono diverse le manifestazioni di protesta che hanno coinvolto, oltre ai rappresentanti politici del territorio, le tante famiglie alle quali è stata così negata la possibilità di godere dell'unica area verde del centro storico –:

se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti suesposti e – in ogni caso – quali iniziative intenda adottare per quanto di competenza, al fine di prevedere il libero accesso, nel rispetto delle misure di sicurezza e della salvaguardia del bene ambientale, al Giardino di Boboli per i residenti e, in particolare, per gli abitanti dell'Oltrarno.

Seduta del 12 ottobre 2021

Risposta del governo di Lucia Borgonzoni, Sottosegretaria di Stato per la Cultura, replica di Rosa Maria Di Giorgi

Risposta del Governo

Sottosegretaria di Stato per la Cultura. Grazie, Presidente. In relazione all'interrogazione parlamentare in oggetto, presentata dall'onorevole Rosa Maria Di Giorgi e sulla base degli elementi forniti dalla direzione generale musei e dalla Galleria degli Uffizi, si rappresenta quanto segue. L'onorevole interrogante chiede di conoscere le iniziative intraprese da questo Ministero al fine di ripristinare l'accesso gratuito per i residenti del comune di Firenze al Giardino di Boboli, che rappresenta l'unica area verde all'interno del centro storico.

Al riguardo, si segnala che, al fine di contrastare il diffondersi dell'emergenza da COVID-19, con il DPCM 2 marzo 2021, il Governo ha adottato precise disposizioni in materia di contingentamento degli accessi al pubblico nei musei e negli altri luoghi della cultura. In particolare, il Capo III del citato DPCM, recante le misure di contenimento dei contagi applicate in zona gialla, all'articolo 14 stabilisce che il sabato e la domenica, giornate con maggiore affluenza di visitatori, l'ingresso nei musei e negli altri istituti e luoghi della cultura è consentito previa prenotazione telefonica, oppure online, con almeno un giorno di anticipo rispetto alla data prescelta. Conseguentemente, ai fini dell'accesso al Giardino di Boboli, questa amministrazione ha adottato l'obbligo di prenotazione anche a carico dei residenti, con un costo di prenotazione pari a 3 euro, ferma restando la gratuità del biglietto d'ingresso.

A partire dal mese di giugno 2021, in seguito al passaggio della regione Toscana in zona bianca, l'obbligo di prenotazione per l'ingresso al Giardino di Boboli è stato rimosso, al contrario di quanto previsto per l'accesso agli altri circuiti della Galleria degli Uffizi, al fine di mantenere il controllo dell'affluenza negli spazi al chiuso. Successivamente, con decreto-legge 23 luglio 2021, n. 105, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l'esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche, si è previsto che anche in zona bianca il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura sia assicurato a condizione che detti istituti o luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, nonché dei flussi di visitatori, garantiscano modalità di fruizione contingentate o comunque tali da evitare assembramenti di persone, in modo che i visitatori rispettino il distanziamento tra loro di almeno un metro. Inoltre, per quegli istituti e luoghi della cultura che nell'anno 2019 abbiano registrato un numero di visitatori superiori a un milione, si è stabilito che il sabato e i giorni festivi il servizio sia assicurato previa prenotazione dell'ingresso online o telefonica, con almeno un giorno di anticipo. Per tale motivazione, la Galleria degli Uffizi, con provvedimento del 29 luglio 2021, ha ripristinato il servizio di prenotazione obbligatoria per il Giardino di Boboli nelle giornate di sabato e nei giorni festivi, tranne che per i residenti del comune di Firenze, per i quali è previsto l'accesso gratuito al Giardino, sia pure unicamente dall'ingresso di “Annalena”, riaperto appositamente.

Replica

Sì, io sono soddisfatta, devo dire, perché la situazione è stata risolta. Certamente, c'è stato un momento di grandissima criticità, perché nella fase di pandemia o, quantomeno, di zona gialla, il fatto che i residenti non potessero più entrare in quello che è un giardino immenso e, quindi, l'idea del distanziamento, ecco, proprio, francamente, con un po' di flessibilità avrebbero potuto essere gestiti in altro modo, comunque, adesso stiamo uscendo da quella situazione drammatica, era il momento in cui io feci l'interrogazione e appunto chiedevo una flessibilità maggiore, considerando il luogo particolare che è il Giardino di Boboli.

Adesso, le cose si sono risolte, mi sembra di capire dalla sua risposta; i residenti con i bambini, senza prenotazione - perché quello è un giardino cittadino - devono poter accedere e va bene accedere dalla parte del Giardino di Annalena, perché storicamente è quello l'accesso che i residenti preferiscono. C'è bisogno più in generale di dare il massimo dell'accessibilità ai luoghi della cultura e a coloro che vogliono accedervi, perché andare in un giardino come il Giardino di Boboli a Firenze, anche per un bambino piccolo, significa confrontarsi immediatamente con una bellezza eccezionale, si abituano al rispetto, proprio perché è un giardino di un certo tipo, si abituano al rispetto e si abituano alla fruizione intelligente, infatti, all'interno di quel giardino, da sempre, le scuole organizzano corsi e fanno sì che i bambini e i residenti, perché, poi, i genitori partecipano a queste iniziative, possano davvero avere tutto ciò che spetta loro perché sono nati a Firenze e perché è giusto che, in particolare loro, abbiano accesso alle bellezze della propria città.

Per quanto riguarda i turisti, è evidente che c'è bisogno anche lì, certo, di un contingentamento, però, ecco - e per questo io faccio anche un appello alla Galleria degli Uffizi, al direttore –, in effetti, considerando la vastità di quel luogo, il tema dell'assembramento mi sembra veramente molto, molto complicato da sostenere. Quindi, al solito, io dico sempre che ci si debba muovere in un'ottica di flessibilità, con il minimo della rigidità, considerando spazio per spazio, luogo per luogo ciò che è necessario considerare. Questa osservazione vale per i giardini storici, vale per i luoghi della cultura, ma vale, naturalmente, anche per tutti gli altri aspetti e per tutte le altre situazioni, che siano le scuole, che siano le aperture di altri luoghi di spettacolo, di teatri e così via. C'è bisogno di essere sempre molto orientati all'analisi delle situazioni particolari, perché dobbiamo puntare anche sull'intelligenza delle persone, dei responsabili e sull'intelligenza anche dei frequentatori, in modo tale da poter riaprire completamente il mondo, in questo caso, della cultura, della scuola e della formazione a tutti i nostri cittadini. Quindi, grazie, sottosegretaria, perché la risposta era molto soddisfacente, perché il problema si è, in effetti, risolto.