10/11/2021
Laura Boldrini
BRUNO BOSSIO, CABRAS, CECCONI, EHM, FASSINA, FIORAMONTI, FRATOIANNI, LOMBARDO, MURONI, PALAZZOTTO, SARLI e SURIANO.
3-02599

Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il 19 ottobre 2021 il Ministro della difesa israeliano Benny Ganz ha designato come «organizzazioni terroristiche» sei organizzazioni non governative (ong) della società civile palestinese ai sensi della legge nazionale antiterrorismo del 2016;

   si tratta nello specifico delle organizzazioni Addameer, Al-Haq, Defense for Children International-Palestine, Union of Agricoltural Workers, Bisan Center for Research and Development, Union of Palestinian Women Committees;

   queste organizzazioni sono riconosciute a livello internazionale per il loro impegno nella difesa dei diritti umani, per la tutela dei minori, per la protezione dei prigionieri politici, per l'accesso alle terre e al reddito dei contadini, per la promozione dei diritti delle donne, collaborano con le Nazioni Unite e con numerosi Paesi, compresa l'Italia, per l'attuazione di progetti di cooperazione allo sviluppo e di assistenza umanitaria;

   l'accusa nei loro confronti è quella di costituire una rete sotto «copertura» per conto del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, ma non è stata fornita alcuna prova a sostegno di questa accusa;

   in base alla legge antiterrorismo israeliana la messa al bando di queste ong autorizza l'esercito a chiudere i loro uffici, a sequestrare i loro beni, ad arrestare e incarcerare il loro personale, a vietare il finanziamento delle loro attività, aspetto quest'ultimo particolarmente delicato visti i loro rapporti con molti Paesi donatori, inclusa l'Italia;

   il comandante in capo del Comando centrale ha emanato un ordine che mette «fuorilegge» le sei ong anche nel territorio della Cisgiordania;

   contro questa decisione del Ministro Ganz si sono pronunciate diverse organizzazioni per la difesa dei diritti umani come Amnesty International, Human Rights Watch e B'Tselem;

   il Dipartimento di Stato Usa ha chiesto chiarimenti al Governo israeliano; preoccupazioni e critiche sono state espresse dai Governi francese, britannico, irlandese e di altri Paesi dell'Unione europea;

   diversi esperti delle Nazioni Unite in materia di diritti umani e la stessa Commissaria Onu per i diritti umani Michelle Bachelet hanno fermamente condannato la decisione, considerandola un attacco diretto contro i difensori dei diritti umani, una violazione della libertà di associazione, di opinione e di espressione, oltre che del diritto di partecipare alla vita pubblica, e lamentando l'uso improprio delle misure antiterrorismo da parte del Governo israeliano;

   la Viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale Marina Sereni, responsabile per la cooperazione allo sviluppo, ha espresso preoccupazione ricordando i rapporti della Cooperazione Italiana con diverse di queste ong e sottolineando che «L'Italia ritiene che il ruolo delle organizzazioni della società civile sia fondamentale e irrinunciabile nella promozione dei diritti umani e dei valori democratici» –:

   quali iniziative il Governo abbia intrapreso o intenda intraprendere, nei rapporti bilaterali e nelle relazioni europee e internazionali, per fare in modo che il Governo israeliano revochi la designazione delle sei organizzazioni della società civile palestinese come «organizzazioni terroristiche»;

   in che modo il Governo intenda replicare alle eventuali accuse di finanziamento al terrorismo che potrebbero essere mosse nei confronti dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, la quale – come molte altre agenzie nazionali di cooperazione e organizzazioni internazionali – realizza progetti umanitari e programmi di sviluppo in collaborazione con alcune delle sei-organizzazioni della società civile palestinese messe al bando dal Governo; israeliano;

   come il Governo intenda tutelare i propri cittadini che, collaborando con le sei organizzazioni della società civile palestinese designate come terroriste o esprimendo supporta e apprezzamento per la loro azione a difesa dei diritti della popolazione palestinese, rischiano pesanti sanzioni penali in base alla legge israeliana del 2016 sul contrasto al terrorismo.