04/07/2022
Martina Nardi
3-03056

Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   a firma del Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Massa, sono già state inviate al Ministero della giustizia presso il Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi – Direzione generale del personale e della formazione –, nonché al Sig. Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Genova, specifiche e documentate segnalazioni di scoperture dell'organico in riferimento al personale amministrativo impiegato presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Massa, con note del 16 agosto 2019, 03 febbraio 2020, 23 ottobre 2020, 19 febbraio 2021, 14 maggio 2021, 07 giugno 2021 e da ultimo 05 gennaio 2022. A tali note non è seguito alcun riscontro o alcun provvedimento;

   come specificato nelle suddette note e confermato dalla relazione conseguente all'ispezione ministeriale per il periodo dal 1o ottobre 2014 al 30 settembre 2019, trasmessa in data 28 dicembre 2020, si evidenzia in primis l'inadeguatezza dell'attuale pianta organica del personale, che non prevede la figura del dirigente e non risulta più conforme al carico di lavoro, anche per l'esiguo numero previsto dei profili apicali di due direttori e di quattro funzionari; alla suddetta inadeguatezza si affianca l'insufficienza dell'organico del personale amministrativo;

   nello specifico nella relazione ispettiva relativa al periodo 1/10/2014-30/09/2019 viene testualmente riportato: «anche la scopertura di due sole unità nei profili apicali (un direttore e un funzionario), a fronte dell'esiguo numero previsto in pianta organica (due direttori e quattro funzionari) – unita alle circostanze che non è contemplata la figura del dirigente, che il personale in sovrannumero è costituito in maggior parte da unità in assegnazione temporanea e che l'età media del personale è elevata – è apparso aver inciso sulla complessiva funzionalità dell'Ufficio, determinando un quotidiano affanno nell'espletamento degli incombenti ordinari ed ingenerando possibili rischi di rallentamento/blocchi dei servizi in caso di assenze prolungate delle unità presenti»;

   sempre a causa della grave carenza di personale il Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Massa dr. Piero Capizzoto si attivava con una richiesta di interpello in data 22 marzo 2022, spedita alla Procura Generale presso la Corte di Appello di Genova, per l'applicazione di un direttore amministrativo e/o funzionario giudiziario, stante la vacanza di entrambi i posti di direttore previsti dalla pianta organica e la prossima messa a riposo per raggiunti limiti di età di un funzionario giudiziario e il trasferimento al Tribunale di Lucca di un funzionario, ferma restando la vacanza del quarto posto in pianta per tale ultima categoria; a tale richiesta l'Ufficio adìto dava, in data 5 aprile 2022, comunicazione dell'esito negativo del proposto interpello;

   presso la Procura della Repubblica di Massa sono poi vacanti i tre posti di conducenti automezzi, previsti in pianta organica e che l'Ufficio inquirente apuano è posto nella giurisdizione del Distretto di Corte di Appello di Genova, il cui capoluogo dista più di 100 km dalla città di Massa. È inoltre assente la figura dell'Assistente informatico ministeriale (CISIA) e che l'unico tecnico informatico presente presso l'Ufficio è dipendente della Datagraf Servizi, distaccato da CAP-Gemini Italia S.p.A., ed impiegato per soli 3 giorni settimanali;

   in questo contesto va aggiunto che tra breve tempo saranno vacanti 2 dei 4 posti di funzionario giudiziario e sono vacanti 3 dei 5 posti di assistente giudiziario; delle 2 unità rimaste una andrà in maternità da giugno/luglio 2022; degli 8 posti di operatore giudiziario ne sono al momento coperti soltanto 6, di cui 4 andranno in pensione tra il 1o maggio 2022 e il 1o febbraio 2023. Altra operatrice lavora part time 7 mesi l'anno e pertanto, in difetto di nuovi arrivi la scopertura del personale in servizio presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Massa al 1o novembre 2022 passerà dall'attuale 37 per cento al 55 per cento (con 11 posti coperti sui 29 previsti);

   sono state già intraprese dal personale in servizio presso la Procura della Repubblica del capoluogo manifestazioni sindacali di protesta, nonché richiesto un incontro sul tema con il Prefetto della Provincia di Massa-Carrara, svoltosi il 29 aprile 2022 –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative urgenti intenda assumere al fine di risolvere le perduranti e gravi criticità di organico che insistono presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Massa.

Seduta del 5 luglio 2022

Risposta della sottosegretaria di Stato per la Giustizia Anna Macina, replica di Martina Nardi

ANNA MACINA, Sottosegretaria di Stato per la Giustizia. Grazie, Presidente. Con gli atti di sindacato ispettivo innanzi indicati, gli interroganti, lamentando la scopertura nell'organico del personale amministrativo e del personale di magistratura del tribunale di Massa e della procura della Repubblica presso il tribunale di Massa (uffici giudiziari ricompresi nel distretto di Corte d'appello di Genova), chiedono alla Ministra della Giustizia di conoscere le iniziative intraprese per sopperire a tale situazione.

Al riguardo, per quanto concerne il personale amministrativo, deve essere innanzitutto ricordato che per il tribunale di Massa (che ha beneficiato, a partire dall'anno 2020, dell'assunzione di 4 unità) è prevista una dotazione organica di 69 unità, a fronte delle quali prestano servizio 46 risorse umane, con una scopertura del 33,33 per cento. Le scoperture interessano i profili professionali di direttore amministrativo (2 vacanze su 5 posti in organico), di funzionario giudiziario (13 su 16, di cui 10 posti già accantonati e resi indisponibili per interpello nazionale), di assistente giudiziario (1 su 18), di operatore giudiziario (3 su 10), di conducente di automezzi (3 su 4) e di ausiliario (1 su 7). Di contro, il profilo professionale di cancelliere è integralmente soddisfatto e vi è 1 centralinista telefonico, non previsto nella pianta organica.

Invece, per la procura della Repubblica presso il tribunale di Massa (che ha beneficiato, a partire dall'anno 2020, dell'assunzione di 4 unità), è prevista una dotazione organica di 29 unità, a fronte delle quali, prestano servizio 18 risorse umane, con una scopertura del 39,93 per cento.

Le scoperture interessano i profili professionali di funzionario giudiziario (l vacanza su 4 posti in organico), di assistente giudiziario (3 su 5), di operatore giudiziario (2 su 8) e di ausiliario (1 su 3). Di contro, il profilo professionale di cancelliere è integralmente soddisfatto e vi è 1 centralinista telefonico non previsto nella pianta organica. Si rileva la scopertura dei profili professionali di direttore amministrativo e di conducente di automezzi.

A ciò si aggiunga, nella prospettiva di un ulteriore rafforzamento dell'organico, che, in data 14 giugno 2022, si è concluso, con la pubblicazione della graduatoria, il concorso Ripam per la copertura di 2.242 posti di funzionario giudiziario. Con riferimento a tale concorso, sono stati resi indisponibili 12 posti al tribunale di Massa e 2 posti alla procura della Repubblica presso il tribunale di Massa.

Merita, poi, di essere segnalato che, nell'ambito delle attività dirette all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), è previsto un progetto straordinario di reclutamento di personale amministrativo con contratto di lavoro a tempo determinato (cristallizzato nel decreto-legge del 9 giugno 2021, n. 80, convertito, con modificazioni, dalla legge del 6 agosto 2021, n. 113, recante “Misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per l'efficienza della giustizia”) diretto a migliorare le prestazioni degli uffici giudiziari e ad accompagnare e completare il processo di transizione digitale del sistema giudiziario nello sforzo di abbattimento dell'arretrato e di riduzione della durata dei procedimenti.

Per tale obiettivo, al pari degli altri contenuti del PNRR, la linea di progetto non prevede l'assunzione di personale a tempo indeterminato (in quanto preclusa dalla Commissione europea), bensì investe sul potenziamento dell'ufficio per il processo e sul rafforzamento del capitale umano giovane, attraverso la costituzione di veri e propri team di supporto al magistrato. In quest'ambito è prevista l'assunzione con contratto di lavoro a tempo determinato di 16.500 addetti all'ufficio per il processo, laureati in scienze giuridiche ed economiche, così ripartiti: sino a 16.100 unità per gli uffici giudicanti di primo e secondo grado, in due cicli da 8.050 unità ciascuno (un primo ciclo per una durata massima di 2 anni e 7 mesi, un secondo ciclo per una durata massima di 2 anni); sino a 400 unità per la Corte di cassazione, in due cicli da 200 unità ciascuno (un primo ciclo per una durata massima di 2 anni e 7 mesi, un secondo ciclo per una durata massima di 2 anni).

La consistenza numerica complessiva delle risorse assegnate al distretto di corte d'appello di Genova è pari a 125 unità. Al tribunale di Massa sono state attribuite dapprima 8 e poi altre 15 unità di addetti all'ufficio per il processo.

L'immissione in possesso negli uffici giudicanti di merito dei vincitori del concorso diretto alla assunzione con contratto di lavoro a tempo determinato del primo contingente di 8.171 unità è avvenuta tra il mese di febbraio e il mese di giugno dell'anno 2022.

Inoltre, è stata avviata la procedura per l'assunzione di altre 5.410 unità a tempo determinato di personale tecnico (informatico, contabile, edile, gestionale e statistico) e giuridico amministrativo, con prove scritte fissate per il 21, 22, 24, 27 e 28 giugno 2022.

Nel corso dell'anno 2024 sarà poi assunto un altro contingente di 8.250 addetti all'ufficio per il processo che in totale saranno 16.500.

Ovviamente, tutto quanto sinora illustrato non preclude la possibilità medio tempore di garantire una migliore funzionalità dei servizi attraverso provvedimenti di natura transitoria, quali ad esempio i comandi da altre pubbliche amministrazioni, le applicazioni temporanee in ambito distrettuale e gli scambi di sedi, tutti strumenti previsti dall'accordo sulla mobilità del personale amministrativo del 15 luglio 2020.

Per quanto riguarda il personale di magistratura, attualmente il tribunale di Massa non presenta scoperture nel ruolo del presidente di tribunale, del presidente di sezione di tribunale e di giudice e presenta, invece, due scoperture nel ruolo di giudice onorario di tribunale (10 giudici presenti sui 12 della pianta organica), mentre la procura della Repubblica presso il tribunale di Massa non presenta alcuna scopertura.

Effetti positivi per gli uffici giudiziari in generale - e quindi anche per il tribunale di Massa e per la procura della Repubblica presso il tribunale di Massa - potranno derivare in seguito all'attuazione delle disposizioni approvate nel mese di dicembre dell'anno 2019 (articolo 1, comma 432, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, recante bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022 che, modificando la legge 13 febbraio 2001, n. 48, prevedono l'istituzione delle piante organiche flessibili distrettuali, da destinare alla sostituzione dei magistrati assenti ovvero all'assegnazione agli uffici giudiziari del distretto che presentino condizioni critiche di rendimento. La proposta di determinazione delle piante organiche flessibili distrettuali è stata trasmessa in data 30 ottobre 2020 al Consiglio superiore della magistratura per il prescritto parere. Tale proposta prevede, in conformità al quadro normativo di riferimento, la determinazione sia del contingente complessivo nazionale, individuato in 179 unità, di cui 125 con funzioni giudicanti e 54 con funzioni requirenti, sia dei contingenti destinati ai singoli distretti. Al distretto di Corte d'appello di Genova è stata proposta l'attribuzione di un contingente di 5 unità, di cui 3 destinati alle funzioni giudicanti e 2 a quelle requirenti.

Il Consiglio superiore della magistratura, nel parere deliberato nella seduta dell'8 settembre 2021, ha pressoché integralmente condiviso il progetto ministeriale, sia in punto di unità complessive dedicate (179), sia quanto alla loro distribuzione funzionale (tra giudicanti e requirenti) e distrettuale. Nello specifico, nel suddetto parere, il Consiglio superiore della magistratura ha ritenuto di accogliere pienamente la proposta elaborata con riferimento al distretto di Corte d'appello di Genova per quanto concerne sia i posti previsti per le funzioni giudicanti sia quelli previsti per le funzioni requirenti. In data 27 dicembre 2021 è stato emesso il decreto che individua le condizioni critiche di rendimento degli uffici giudiziari (relativi anche alla magistratura di sorveglianza), che danno luogo all'assegnazione delle nuove risorse dell'organico flessibile distrettuale e fissa la durata minima dell'assegnazione (pari a un anno), nonché stabilisce i criteri di priorità per destinare i magistrati della pianta organica flessibile distrettuale alla sostituzione, nei casi di assenza dal servizio ovvero per l'assegnazione agli uffici giudiziari che versino in condizioni critiche di rendimento.

In data 23 marzo 2022 è stato adottato il decreto relativo alla dotazione nazionale delle piante organiche flessibili distrettuali, con il quale sono stati assegnati al distretto di Corte d'appello di Genova 3 magistrati giudicanti e 2 magistrati requirenti.

In merito, poi, alla possibilità di apportare modificazioni in aumento alla dotazione organica del personale amministrativo e del personale di magistratura, al fine di ampliare la pianta organica del tribunale di Massa e della procura della Repubblica presso il tribunale di Massa, si osserva che, essendo la materia oggetto di riserva di legge, ciò è realizzabile solo tramite un'iniziativa legislativa specificatamente rivolta alla complessiva razionalizzazione della distribuzione del suddetto personale negli uffici giudiziari di primo grado presenti sull'intero territorio nazionale. Al riguardo appare opportuno ricordare, con specifico riferimento al tribunale di Massa, che la richiesta di aumento di una unità dell'organico del personale di magistratura, formulata dal Consiglio superiore della magistratura in occasione della procedura di rideterminazione delle piante organiche del personale di magistratura di merito - procedura conclusasi con l'emanazione del decreto ministeriale del 14 settembre 2020, pubblicato nel Bollettino ufficiale del Ministero della Giustizia n. 20 del 31 ottobre 2020 - è stata ritenuta non suscettibile di accoglimento atteso che, sebbene il numero delle iscrizioni pro capite fosse lievemente superiore alla media nazionale, il dato delle pendenze (709 pro capite a fronte di una media nazionale di 745) delineasse una situazione che non poteva definirsi critica.

Medesima indicazione si rinviene con riferimento all'indice utilizzato a livello europeo per misurare i tempi di definizione dei procedimenti, il cosiddetto disposition time, che fornisce una stima prospettica della durata media dei procedimenti, mettendo a confronto il numero di procedimenti pendenti alla fine del periodo e quello dei procedimenti definiti nel periodo. In dettaglio, nella procedura in questione, tale indicatore è stato calcolato come rapporto tra il numero dei procedimenti pendenti al 31 dicembre 2018 e la media dei procedimenti definiti nel triennio 2016-2018. Dall'esame delle schede distrettuali allegate alla relazione tecnica, trasmessa in data 16 dicembre 2019 al Consiglio superiore della magistratura, emerge che il tribunale di Massa presenta valori inferiori alla media nazionale, sia per il disposition time civile (305 giorni a fronte di una media nazionale di 369) sia per il disposition time penale (323 giorni a fronte di una media nazionale di 367), confermando per questo ufficio l'insussistenza di una situazione critica. Anche il dato dell'arretrato civile è in linea con la media nazionale (21 per cento) e, in genere, tutti gli indicatori considerati si pongono al di sotto della media nazionale, ad eccezione del dato delle iscrizioni pro capite il cui lieve scostamento dalla media nazionale (748 a fronte di 662), soprattutto ove si consideri il dato delle pendenze pro capite inferiori alla media, induce a ritenere adeguata la pianta organica di questo ufficio giudiziario rispetto alla domanda di giustizia proveniente dal territorio. Tali elementi e criteri orientativi, sinteticamente descritti ma analiticamente riportati nelle due relazioni tecniche, richiamate nel suddetto decreto ministeriale del 14 settembre 2020, rendono ragione della coerenza dell'impianto metodologico di fondo che ha presieduto l'intervento di rideterminazione delle piante organiche del personale di magistratura di merito, in generale, e degli uffici del distretto di Corte d'appello di Genova, in particolare.

 

MARTINA NARDI. Grazie Presidente, grazie sottosegretaria. Se questo Paese non risolve il problema alla radice - abbiamo fatto tanto nel corso di questi anni ma occorre mettere più seriamente mano –, alla tempistica rispetto ai processi, io penso perda l'occasione di essere un Paese, che a buon titolo possa chiamarsi europeo. Il tema della difficoltà e della deficienza dei nostri tribunali è un tema preponderante, imprescindibile, su cui bisogna costantemente continuare ad intervenire. Lo ha dimostrato anche la lettura del suo speech, indicando delle tempistiche che oggettivamente non possiamo definire europee. Vale per tutti, non è che vale solo per il tribunale di Massa. C'è una difficoltà oggettiva e questa difficoltà deve vedere quest'Aula più protagonista e più impegnata nei confronti delle già tante misure intraprese, ma implementandole, sia in termini di nuovi concorsi, sia in termini di snellimento e di digitalizzazione. Però, come si fa a parlare, ad esempio, di digitalizzazione e di snellimento, se poi arriviamo in tribunali come quello in questione, come quello della mia città? Poi interverrà anche l'onorevole Ferri, perché questo è un tema sentito dalla città, quindi è del tutto evidente che i parlamentari del territorio se ne interessino, perché, come ha visto, è anche una protesta, tra l'altro, non consueta. Nelle aule dei tribunali non è consueto vedere avvocati, magistrati e addetti che, soffrendo di questa situazione, la esemplificano e chiedono anche ai parlamentari del territorio di farsene carico. Però, come dicevo, come si fa a parlare di digitalizzazione, quando non c'è un esperto informatico? Quando vi è l'unico esperto informatico per tutte le pratiche, che lei ha ben citato, che in qualche modo è in prestito e non è neanche in pianta stabile, in organico? Come possiamo pensare di portare anche quel tribunale in Europa? Come possiamo pensare di portare anche quel tribunale nel futuro, rispetto a quanto qui proviamo a costruire, cioè la digitalizzazione e l'innovazione tecnologica, quando poi non abbiamo nessuno che materialmente opera in quel settore o fa effettivamente le cose di cui ci sarebbe bisogno? Quando si parla di giustizia, si dice sempre: la legge è uguale per tutti. Ebbene, la legge è uguale per tutti solo per chi arriva a vedere dibattuto il proprio caso, perché per chi non ci arriva la legge non è uguale: è disuguale, profondamente disuguale, perché fa sì che i casi, che magari sono anche minori o di minore entità, però ingombrano la vita delle persone, facendo loro spendere molti più soldi. E magari sono anche quelle persone che hanno meno soldi da spendere, perché chiaramente l'attesa produce un dispendio economico maggiore, come tutti sappiamo.

Allora, questa disuguaglianza è, oggettivamente, per certi versi intollerabile e la si può colmare; noi abbiamo qui il potere di colmarla, implementando ulteriormente il suo settore, il settore di cui lei si occupa e di cui si occupa il suo Ministero, perché così potremo dirci soddisfatti anche rispetto all'interrogazione, cioè rispetto al dire che effettivamente le cose potranno subire un cambiamento. Altrimenti, lei ha letto una fotografia che, però, non tiene conto di un aspetto: la fotografia del meno 33 o 37 per cento che lei ha citato, in realtà, è un meno 55 per cento, perché dal 1° novembre andrà in pensione altro personale e questo vedrà deperire ulteriormente quella struttura con un aggravio e, quindi, con una diseguaglianza, con un ampliamento della diseguaglianza dei cittadini del mio territorio, che già vivono un'anomalia incredibile: è l'unico tribunale in Italia che si trova in una regione, la regione Toscana, e però ha come riferimento la regione Liguria. Questo comporta delle difficoltà, come le difficoltà di spostamenti; lei parlava prima degli autisti: a che cosa servono gli autisti? Servono, perché il tribunale di riferimento è a Genova e ci sono più di cento chilometri e, quindi, è del tutto evidente che, ad esempio, anche figure che, magari, potrebbero entrare meno nella compagine delle necessità, in realtà, diventano fondamentali, proprio per snellire i processi e proprio per far sì che, poi, ci sia effettivamente la diminuzione delle diseguaglianze. Quindi, la mia soddisfazione sta nel fatto che quest'oggi si è potuto parlare di questo tema, si è potuto accendere un faro su questo tema che riguarda un piccolo territorio della nostra Italia, ma che è abbastanza identificativo della situazione e dello stato dell'arte dei tribunali in Italia. Io mi auguro che si possa fare un po' di più rispetto alle cose che lei quest'oggi ci ha raccontato.