11/03/2021
Antonella Incerti
CENNI, CRITELLI, CAPPELLANI e FRAILIS
3-02102

Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   con il decreto-legge 14 agosto 2020 n. 104, convertito dalla legge n. 126 del 13 ottobre 2020, si sono introdotte misure per specifici settori, particolarmente colpiti dalla crisi conseguente all'emergenza sanitaria e, più nello specifico, all'articolo 58 si è previsto un «contributo a fondo perduto» a favore delle imprese che effettuano la ristorazione, al fine di sostenere tali imprese alla riapertura e alla continuità ed evitare quindi sprechi alimentari dei prodotti del territorio;

   con l'istituzione del fondo per la ristorazione – 450 milioni di euro, di cui 250 milioni di euro per l'anno 2020 e gli ulteriori 200 milioni di euro per l'anno 2021 – finalizzato all'erogazione di un contributo a fondo perduto a favore delle imprese che effettuano la ristorazione – per un minimo di 1.000 ed un massimo di 10.000 euro per azienda della ristorazione – si sono volute sostenere le imprese del settore nell'acquisto – a partire dal 14 agosto 2020 e con relativa documentazione fiscale – di prodotti di filiere agricole ed alimentari (anche Dop e Igp, inclusi quelli vitivinicoli), valorizzando la materia prima del territorio;

   secondo quanto riportato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali sono 46.692 le domande inoltrate ai fini del bonus ristorazione di cui 31.086 presentate via web e 15.606 attraverso gli uffici postali. L'importo totale dei contributi richiesti via web è di oltre 221 milioni di euro per una media di 7.139,40 euro a domanda;

   Poste Italiane è impegnata nella fase di completamento della lavorazione delle domande pervenute attraverso gli uffici postali. Presumendo che queste abbiano mediamente lo stesso importo di quelle pervenute via web, si può ragionevolmente prevedere che gli importi richiesti si aggireranno complessivamente intorno ai 345 milioni di euro;

   numeri significativi che confermano la validità di uno strumento di intervento a sostegno dell'intera filiera agroalimentare dal campo fino al ristoratore, alla mensa, ai catering e agli agriturismi;

   da comunicazione ministeriale, era previsto per i primi mesi del 2021 l'erogazione di un primo acconto pari al 90 per cento del contributo. Secondo quanto si apprende dalla associazioni di categoria nelle prossime settimane dovrebbero essere pagate le oltre 15.000 domande presentate sulla piattaforma dedicata, mentre vi sarebbero problemi, per finalità di controlli ad esse connesse, per le ulteriori decine di migliaia che hanno presentato la documentazione in forma cartacea –:

   alla luce delle fortissime criticità cui continua ad essere esposta la ristorazione insieme alla filiera agroalimentare, quali iniziative urgenti intenda intraprendere per concludere la fase istruttoria e favorire lo sblocco immediato, delle risorse del fondo di cui all'articolo 58 del decreto-legge n. 104 del 2020.

 

Seduta del 16 marzo 2021

Risposta del Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio, replica di Antonella Incerti

GIAN MARCO CENTINAIO, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Grazie, Presidente. La ristorazione è un comparto rilevante della nostra economia nazionale ed elemento fondamentale della filiera agroalimentare. È importante approcciare la tematica guardando all'intero ciclo produttivo, alla filiera intesa come catena di anelli che vanno dalle imprese agricole, inclusi i lavoratori, fino al consumatore. Questo è l'unico approccio possibile in un'ottica volta a massimizzare le potenzialità del sistema nel suo complesso. In tale prospettiva è intervenuto il decreto interministeriale del 27 ottobre 2020 che ha disciplinato i criteri e le modalità di gestione del Fondo per la filiera della ristorazione, istituito dal decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126. L'obiettivo era quello di sostenere il settore dell'HoReCa e di tutto il comparto agroalimentare, contrastando altresì lo spreco alimentare. Il decreto prevede l'erogazione di un contributo a fondo perduto da un minimo di 1.000 euro a un massimo di 10 mila euro per ciascun beneficiario, destinato alle imprese del settore della ristorazione, agriturismi inclusi, per l'acquisto di prodotti vitivinicoli delle filiere agricole e alimentari (anche le DOP e le IGP), valorizzando la materia prima del territorio. Per tale finalità sono state stanziate risorse complessive per 450 milioni di euro, di cui 250 milioni già erogati nel 2020 e ulteriori 200 da erogare nel corso del 2021. Il MIPAAF, previa apposita convenzione, ha selezionato Poste Italiane quale partner della misura, con il compito di gestire l'acquisizione delle domande, effettuare i controlli concernenti l'ammissibilità delle stesse nonché erogare i pagamenti dei contributi.

Le richieste di contributo complessivamente pervenute sono circa 40 mila e, a seguito dei necessari controlli di rito, previsti dal decreto ministeriale e dalla validazione del Ministero, a fine febbraio ha avuto luogo il pagamento dell'anticipo del 90 per cento del totale richiesto alle circa 12.700 aziende aventi titolo. Entro la fine del corrente mese di marzo verrà garantito il pagamento del restante 10 per cento del contributo a saldo finale, per un totale complessivo, tra anticipo e saldo, di circa 87 milioni di euro. Tuttavia, molte delle domande presentate, principalmente quelle presentate con modalità cartacea anziché attraverso l'apposita procedura telematica, sono risultate parziali o incomplete e richiedono una necessaria integrazione documentale. Per queste domande l'istruttoria ha subito un inevitabile rallentamento e il pagamento del contributo potrà essere effettuato solo dopo che i potenziali beneficiari avranno regolarizzato le loro istanze originarie.

Concludo rassicurando gli interroganti che mi è premura seguire, con attenzione e assoluta priorità, l'attuazione di questa misura attraverso un costante confronto con il concessionario Poste Italiane al fine di evitare ogni ulteriore rallentamento o criticità nell'erogazione dei contributi.

 

ANTONELLA INCERTI: Grazie, signor Presidente. Io ringrazio il sottosegretario Centinaio. Sicuramente la sua sollecitazione va nella direzione della nostra interrogazione, cioè quella di sbloccare al più presto - diciamo immediatamente - il Fondo ristorazione, anche perché sappiamo, purtroppo per il perdurare della pandemia, che soprattutto questo comparto, anche durante Pasqua, sarà ulteriormente penalizzato. Quindi, come dire, è necessario assolutamente rimuovere e, quindi, accelerare da parte di Poste la verifica, appunto, delle domande che sono arrivate in cartaceo. Quindi, sono soddisfatta.

Certo è che questa è anche occasione per ribadire, appunto ancora una volta, come questo comparto, come lei stesso ha accennato, sia particolarmente importante per il nostro sistema economico, perché è vero che la pandemia ha colpito tutti ma è pur vero che ci sono alcuni settori…e non tutte le voci di spesa sono state colpite nello stesso modo. Sono soprattutto turismo e somministrazione e, in particolare, alberghi e ristorazione, quindi tutto il circuito HoReCa che ha perso il 40 per cento dell'intero fatturato, chiudendo con quasi 38 miliardi di perdita almeno nel 2020 (e, quindi, vedrà protrarsi, appunto, queste misure). Il Fondo ristorazione, messo in campo, appunto, dalla Ministra Bellanova, è stato una misura sicuramente concreta, anche dalla procedura abbastanza semplice, da un certo punto di vista.

Sono più di 600 milioni messi in campo tra le due annualità, 2020 e 2021, come lei ricordava, per l'acquisto di prodotti made in Italy; i numeri che lei ha citato, più di 40 mila le richieste, ci dicono che è un fondo che ha avuto la sua utilità. Si presume che poi gli importi, previsti almeno dalla prima documentazione, non coprano interamente la possibilità del fondo. Quindi, insieme alla richiesta di accelerare le procedure, c'è anche la richiesta di utilizzare appieno questi fondi, proprio, come lei ha ricordato, per sostenere l'intera filiera dell'agroalimentare, che va dal ristoratore, alle mense, al catering, agli agriturismi. Voglio ricordare che non c'è solo la filiera e completa, anche perché non parliamo soltanto di cuochi piuttosto che di camerieri, ma parliamo di un intero sistema, che riguarda anche i fornitori, partendo ad esempio dai fioristi.

Concludo dicendo, signor sottosegretario, che oltre a queste procedure dell'immediato, questa è anche occasione per porre l'accento sul tema del rilancio di questo settore. Quindi, bene se nel Recovery Plan abbiamo visto un aumento dei fondi destinati al turismo, che sono passati da 3 a 8 miliardi, ma non dimentichiamo la ristorazione, ricordando che in pre-pandemia, con i suoi 21 miliardi prodotti, rappresenta la seconda componente di spesa dei turisti e quella prima ricercata. Se nel Recovery Plan poi, in particolare, l'obiettivo complessivo sarebbe anche quello di far aumentare l'occupazione del 10 per cento, la ristorazione con i suoi 1 milione 300 mila addetti, di cui il 52 per cento voglio ricordare sono donne, e il valore aggiunto che producono, questo patrimonio va sostenuto nell'immediato, ma soprattutto va rilanciato con un piano complessivo e un processo di ripensamento e anche di rigenerazione dell'intero settore.