16/10/2018
Antonella Incerti
3-00238

Al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

   il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo per raggiungere gli obiettivi di tutela delle risorse idriche ha intrapreso in questi anni molteplici azioni e stanziato ingenti risorse per finanziarie il Piano irriguo nazionale (PIN) –:

   se il Ministro interrogato intenda assumere iniziative utili ad accelerare l'attuazione del Piano irriguo nazionale (Pin), rafforzandone eventualmente la dotazione finanziaria. 

 

Seduta del 16 ottobre 2018

Risposta del governo di Franco Manzato, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari forestali e turismo, replica di Antonella Incerti

Risposta del Governo

Signor Presidente, onorevoli colleghi, tenuto conto dell'analogia delle tematiche contenute nelle interrogazioni n. 3-00119 e n. 3-00238 (ex 5-00272), rispondo congiuntamente.

I temi dell'efficienza e dell'efficacia del sistema irriguo nazionale - tengo ad evidenziarlo - rappresentano una priorità assoluta per questo Ministero e sono strumenti essenziali per la stessa competitività del comparto agricolo, nonché per l'adeguamento del settore primario e i cambiamenti climatici, fenomenologia, quest'ultima, a causa della quale proprio l'agricoltura italiana negli ultimi anni e decenni viene a dipendere significativamente dalla pratica irrigua.

Negli ultimi quindici anni questo Ministero ha investito oltre 1 miliardo e 600 milioni di euro per aumentare sempre più l'efficienza e l'efficacia degli impianti, privilegiando la gestione collettiva delle acque, al fine di scongiurare la parcellizzazione dei prelievi da pozzi privati difficilmente controllabili. Su un totale di circa 12 mila ettari, un'indagine Istat del 2013 evidenziava che un quarto della superficie agricola utilizzata risulta irrigata e circa la metà di quest'ultima fruisce dell'irrigazione collettiva ad opera degli enti irrigui, quali i consorzi di bonifica e irrigazione e consorzi di miglioramento fondiario.

Non meno rilevanti sono le linee guida statali per la regolamentazione da parte regionale delle modalità di quantificazione dei volumi idrici ad uso irriguo, approvate da questo Ministero nel 2016, e una politica di investimenti premiale in ordine a progetti che conseguono un risparmio idrico misurabile, armonicamente alla direttiva quadro delle acque n. 2000/60/CE della Comunità europea e all'Accordo di partenariato per l'impiego dei fondi strutturali e investimenti europei.

Per quanto attiene specificatamente al Piano operativo agricoltura, di cui alle delibere CIPE n. 25 del 10 agosto 2016 e n. 53 del 1° dicembre 2016, inclusivo di interventi nel campo di infrastrutture irrigue e bonifica idraulica, difesa delle esondazioni, bacini di accumulo e programmi collegati di assistenza tecnica e consulenza, esso integra il programma di interventi finanziati secondo le previsioni del Programma di sviluppo rurale nazionale 2014-2020, con l'obiettivo di contribuire alla strategia nazionale per l'investimento in infrastrutture irrigue.

Interventi previsti, con risorse quantificate in 257 milioni di euro, si collocano nell'ambito di una strategia tesa alla riduzione e contenimento dei processi di desertificazione e salvaguardia degli ecosistemi, adeguamento ai cambiamenti climatici nelle zone agricole a rischio esondazione, miglioramento della qualità e della quantità dei corpi idrici superficiali e sotterranei. Il nuovo bando per l'accesso al Fondo per lo sviluppo e la coesione è pronto e deve essere condiviso con il Comitato di sorveglianza che sarà convocato a breve entro il mese corrente.

Quanto alle domande di sostegno del bando per il finanziamento degli investimenti nel settore dell'irrigazione, nel Programma nazionale sviluppo rurale 2014-2020, faccio presente che il numero delle domande presentate è stato pari a 84, per un ammontare di aiuto richiesto pari a euro 1 miliardo circa. Attualmente questo Ministero, con decreto dell'8 ottobre 2018, ha approvato la graduatoria relativa ai finanziamenti dei progetti infrastrutturali irrigui a carico del Programma di sviluppo rurale nazionale 2014-2020. A fronte di 84 domande presentate, ne sono state dichiarate ammissibili 65, per un importo richiesto di oltre 824 milioni di euro e finanziate 19 per la spesa di circa 284 milioni di euro.

Purtroppo, le risorse messe a disposizione dal Programma nazionale non consentono il finanziamento di tutti i progetti idonei dal punto di vista tecnico e immediatamente realizzabili, che rappresentano, in ogni caso, un vero patrimonio da non disperdere. Per questo motivo abbiamo avviato le procedure per reperire ulteriori risorse da destinare ai progetti ultimamente collocati in graduatoria e contemporaneamente aprire un nuovo bando di selezione da destinare ad ulteriori progetti.

Quanto, invece, al Piano irriguo nazionale, di cui alle delibere CIPE n. 74/2005, n. 69/2010 e n. 92/2010, lo stato di avanzamento delle opere in termini finanziari ammonta a euro 1 miliardo e 120 milioni di euro circa, su 1 miliardo e 325 milioni di euro, per una percentuale di spesa di circa l'84 per cento complessivo. Nonostante alcune criticità iniziali, lo stato realizzativo si può dire soddisfacente. Circa l'incremento della dotazione finanziaria, si segnala il notevole stanziamento di risorse ad opera del Piano Invasi e del Fondo per assicurare il finanziamento degli investimenti e dello sviluppo infrastrutturale del Paese (legge 11 dicembre 2016, n. 232).

Con riferimento al Piano Invasi, a far data dal gennaio 2018, questo Ministero ha aggiornato la propria banca dati con il supporto del Consorzio di ricerca e la sperimentazione in agricoltura, in accordo con le regioni e l'Associazione nazionale bonifiche, irrigazioni e miglioramenti fondiari, che contiene progetti di grande interesse per il settore irriguo. Si tratta di 894 progetti, per un importo totale di circa 6 miliardi di euro, nessuno precedentemente finanziato. In tale ambito, ai fini della definizione del Piano straordinario per la realizzazione di interventi di miglioramento e adeguamento di bacini di accumulo e recuperi irrigui urgenti, è stato estratto un elenco di interventi immediatamente cantierabili, in accordo con quanto richiesto dalla legge di bilancio 2018.

La prima selezione ha individuato 56 progetti rappresentativi dell'intero territorio nazionale, per un importo totale di 437 milioni di euro, che sono stati sottoposti ad analisi finalizzata ad individuare un ordinamento in relazione al punteggio ottenuto con l'approccio multicriteria applicato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT), cui compete la proposta di concerto con questo Ministero. L'analisi di tali 56 progetti ha generato un'ulteriore graduatoria parziale, su cui si sono espresse le autorità di distretto. L'elenco delle opere così individuate in numero di nove, circa 85 milioni di euro, è stato inoltrato al MIT nel mese di agosto. Completata la selezione delle opere del piano straordinario, la cui dotazione complessiva ammonta a 250 milioni di euro, lo stesso verrà sottoposto al parere della Conferenza Stato-regioni.

In ultimo, segnalo ulteriori risorse stanziate dal Fondo per assicurare il finanziamento degli investimenti e dello sviluppo infrastrutturale del Paese, ai sensi della legge 11 dicembre 2016, n. 232, per lo sviluppo di un programma di investimenti e sviluppo delle reti irrigue, proposta da questo Ministero. A tale scopo sono stati stanziati sulla dotazione 2017 circa 118 milioni di euro e sulla dotazione 2018 altri 110 milioni di euro.

Alla luce di quanto sopra argomentato, risulta evidente che lo sforzo compiuto in termini di risorse finanziarie e strumenti per consentire la realizzazione di opere infrastrutturali per l'irrigazione, soprattutto se si considera che, complessivamente, tra Programma nazionale e Fondo per lo sviluppo infrastrutturale del Paese, Fondo sviluppo e coesione e il Piano straordinario Invasi in corso di approvazione, ammontano a oltre 900 milioni di euro le risorse destinate ad investimenti nel settore dell'irrigazione. È il segno di una costante attenzione e impegno a tutela del settore fondamentale, che rappresenta il volano per sviluppare l'agricoltura sostenibile e di qualità e che consentirà alla nazione di essere competitiva sul mercato globale, distinguendo in modo unico la propria produzione, rilanciando l'economia e l'occupazione del Paese.

Replica

Grazie, signora Presidente. Signor sottosegretario, certamente qualche passo avanti è stato fatto anche rispetto a una precedente interlocuzione avuta, appunto, in Commissione qualche mese fa.

Ci tenevo in modo particolare di nuovo a sottolineare l'importanza, come lei stesso ha anticipato nel suo intervento, della necessità di procedere in modo veloce all'approvazione dei progetti che lei stesso ha indicato sia nei piani di sviluppo rurale che nei piani agricoltura come nei piani invasi. Voglio ricordare che effettivamente risorse ce ne erano a disposizione, e mi interessava in modo particolare capire quanto era stato attuato del piano nazionale di intervento nel settore idrico, il piano invasi in modo particolare. Anche perché nel piano che è stato licenziato con la nostra legge di bilancio del 2018 erano state indicate delle priorità; quindi, spero che queste priorità siano state tenute in considerazione nell'elenco e nella graduatoria che lei ha indicato. C'erano priorità, modi e tempi di realizzazione, c'era il modo di completare gli interventi riguardanti le grandi dighe esistenti ed incompiute. Adesso eventualmente monitorerò questa graduatoria per vedere se effettivamente le priorità date sono quelle ritenute effettivamente necessarie, così come il recupero e l'ampliamento delle capacità di invaso e di tenuta delle dighe.

Penso in modo particolare a quelle aree a rischio idrogeologico, ma non solo. Lei stesso ha ribadito l'importanza della sfida che noi abbiamo rispetto ai cambiamenti climatici, e basta citare anche l'anno 2017: vengo da un'area dove era stato dichiarato lo stato di emergenza per le zone di Parma e Piacenza, come quelle di Reggio Emilia, ad esempio, dove il tema della possibilità di utilizzare da parte degli agricoltori la risorsa idrica diventa un fatto di produttività e di competitività di straordinaria importanza.

Credo che, nel monitorare questo elenco, cercherò di capire effettivamente, anche perché, come lei sa, sottosegretario, nelle more dell'approvazione del piano strategico nazionale c'era la possibilità di un piano e di uno stralcio di un piano straordinario. Non ho avuto risposte in merito, comunque verificherò anche le graduatorie, se effettivamente sono state mandate avanti, come richiedeva lo stralcio di piano straordinario, con priorità quelle opere che avevano urgente progettazione, che erano già in fase di progettazione esecutiva, anche perché in effetti, poi, questo piano, come lei sa, autorizzava anche 50 milioni di euro proprio per gli studi e la progettazione.

Credo che i tempi siano stati abbastanza lenti. So che ci sono stati dei problemi a monte anche, quindi che non dipendono direttamente dal Governo, ma credo che anche questa mia sollecitazione serva per far sì che i tempi, che sono stati anche abbastanza lunghi, visto che comunque c'erano delle disponibilità finanziarie, possono in qualche modo essere superati e avviare le procedure e la graduatoria che lei stesso ha ricordato.