13/02/2024
Irene Manzi
3-00980

Al Ministro dell'istruzione e del merito. — Per sapere – premesso che:

   il Liceo «Giacomo Leopardi» di Recanati (MC), con la sua doppia sede nell'edificio storico di Palazzo Venieri e in Via Aldo Moro rappresenta uno dei principali motivi di orgoglio della città e dell'intera provincia maceratese, grazie all'altissima qualità dell'ampia offerta formativa e ai numerosi progetti sviluppati dai vari indirizzi;

   si tratta, infatti, di un'eccellenza che ha attirato negli anni un numero sempre crescente di studenti, che oggi raggiunge la soglia delle 2000 unità, provenienti oltre che dal comune di Recanati anche da diversi comuni delle province di Ancona e di Macerata;

   la dirigente scolastica, a fronte della notevole crescita di iscrizioni e della preoccupante carenza di spazi adeguati, prima dell'estate ha immediatamente attivato un'interlocuzione con la provincia di Macerata, ente locale competente in materia di edilizia scolastica per l'istruzione secondaria superiore. A tal fine si sono svolti tavoli concertativi che hanno vagliato costi, risorse e gestione di soluzioni alternative, giungendo all'individuazione dei locali che in precedenza avevano ospitato gli uffici comunali durante i lavori al Palazzo del Municipio;

   presso i suddetti locali siti in posizione congeniale anche per evitare spese aggiuntive per il trasporto degli studenti, di concerto con la provincia di Macerata, nelle scorse settimane sono state ricavate già 11 aule, sono state ottenute le 11 certificazioni necessarie richieste dalla stessa provincia e cablati gli spazi per mettere in rete le Lim e tutto il sistema informatico, con alcune spese anticipate dal proprietario il quale, sempre in accordo con l'amministrazione competente, si era reso disponibile all'abbono dei primi sei mesi di affitto per diluire l'impiego di risorse pubbliche; nei primi giorni di settembre 2023, a ridosso dell'inizio delle lezioni, al momento della firma del contratto – già discusso e stimato nel corso dei tavoli concertativi – la provincia ha improvvisamente cambiato idea, avallando l'ipotesi di soluzioni diverse che, oltre ad essere logisticamente meno funzionali, ad oggi ancora non risultano definite e praticabili;

   l'improvviso cambio di direzione dell'amministrazione provinciale ha costretto la dirigenza scolastica a convertire d'urgenza gli spazi della biblioteca e dei laboratori multimediali ad aule, di fatto compromettendo il potenziale dell'offerta formativa di una scuola così prestigiosa anche in virtù della sua moderna dotazione, senza tuttavia raggiungere la totale risoluzione del problema;

   con l'inizio delle lezioni, infatti, senza che si fosse concretizzata alcuna soluzione da parte della competente Provincia, rilevato il numero eccessivo di presenze a Palazzo Venieri, la Prefettura ha dovuto autorizzare la riduzione degli studenti presenti all'interno dell'edificio, obbligando a questo punto la scuola, incaricata di garantire l'adeguata attività scolastica, a ricorrere alla didattica a distanza (Dad) a tempo determinato, ma con l'ipotesi di farla proseguire a rotazione tra le varie classi;

   il ricorso alla Dad, che dovrebbe avvenire solo in casi di emergenza e dovrebbe configurarsi come modalità complementare che integri la tradizionale esperienza di scuola in presenza senza sostituirla, nel caso specifico sta avendo luogo a seguito del mutato intendimento della Provincia, ente preposto dalla legislazione sia statale che regionale;

   le conseguenze della scelta presa da parte della provincia di Macerata dettano la necessità di fornire agli studenti del liceo la possibilità di ricevere quanto prima l'ottimale attività scolastica, dentro spazi funzionali, nella completezza dell'offerta formativa che li ha portati a scegliere la scuola in questione e limitando disagi di carattere logistico che non dipendono né dalle famiglie né dalla scuola –:

   se non si intenda, tramite l'Ufficio scolastico regionale, adottare iniziative per favorire un'efficace e tempestiva risoluzione del problema al fine di eliminare quanto prima il ricorso alla Dad permettendo agli studenti di fruire dell'attività scolastica in presenza.