18/01/2019
Alberto Losacco
3-00444

Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   in data 30 dicembre 2018 nel corso dell'esame della legge di bilancio per l'anno 2019 la Camera dei deputati respingeva l'ordine del giorno n. 9/1334-B/71 a firma dell'interrogante che impegnava il Governo in merito alla situazione della Gazzetta del Mezzogiorno ad attivare in tempi rapidissimi un tavolo istituzionale di confronto con l'amministrazione giudiziaria e le organizzazioni di rappresentanza della stampa e dei lavoratori interessati per assicurare il prosieguo dell'attività della testata per l'importanza che essa riveste da trenta anni nell'ambito del panorama dell'informazione territoriale e nazionale e per la salvaguardia dei livelli occupazionali;

   si tratta di una scelta incomprensibile anche in relazione all'acuirsi della crisi che attanaglia una delle testate giornalistiche più importanti del Mezzogiorno e sul piano nazionale;

   a seguito delle vicende giudiziarie sulle attività dell'editore, nel pieno e assoluto rispetto dell'azione della magistratura, si evidenzia la necessità di scongiurare il rischio di chiusura di realtà editoriali importantissime per il Mezzogiorno;

   ha ottenuto un grandissimo successo la campagna di prenotazione di una copia in più del giornale in edicola per il 29 dicembre 2018 con oltre 50 mila copie in più acquistate a testimonianza di una vicinanza del giornale al territorio e di una solidarietà dei lettori verso la testata; nell'ambito delle iniziative assunte dal comitato di redazione per tre giorni il quotidiano non sarà nelle edicole;

   gli amministratori giudiziari hanno prospettato nei giorni scorsi un accordo biennale con un pesantissimo taglio lineare del costo del lavoro al 50 per cento ed è stato interrotto al momento il pagamento di stipendi e tredicesime;

   tale piano è stato contestato dai sindacati e dal comitato di redazione della Gazzetta del Mezzogiorno i quali chiedono il rispetto degli obblighi previsti dal contratto e dalla legge sulle retribuzioni e di cercare una soluzione per il futuro dei 200 posti di lavoro di una testata giornalistica che ha 130 anni di storia;

   i giornalisti della Gazzetta hanno inviato una lettera-appello ai più alti livelli istituzionali, evidenziando come «i tempi della Giustizia possano essere diversi, molto più lunghi, da quelli necessari ad uscire dallo stato di impasse nel quale il quotidiano si trova in questi giorni» e chiedendo semplicemente di «poter continuare a svolgere il proprio lavoro nel migliore dei modi, possibilmente con la garanzia di una prospettiva che consenta di aggiungere ancora molti altri anni a quei centotrenta fin qui raggiunti» –:

   quali iniziative intenda assumere con la massima urgenza al fine di convocare un tavolo istituzionale di confronto per assicurare il prosieguo dell'attività de La Gazzetta del Mezzogiorno e garantire i diritti dei lavoratori e dei giornalisti della prestigiosa testata.