La Camera,
premesso che:
la tragica morte dei cinque lavoratori impiegati da un'impresa appaltatrice di Rete ferroviaria italiana per la manutenzione del tratto ferroviario Milano-Torino nei pressi della stazione ferroviaria di Brandizzo (Torino), nonché gli infortuni anche mortali che si succedono ogni giorno sui luoghi di lavoro impongono l'attenzione nazionale sul tema della sicurezza del lavoro;
da gennaio a luglio 2023, il bilancio delle morti sul lavoro ammonta a 559 vittime, di cui 430 sui luoghi di lavoro e 129 in itinere, con una media di 80 decessi al mese;
nonostante i numerosi interventi normativi, ancora nel 2022 l'Inail ha registrato 1.090 incidenti mortali sul lavoro, una media di quasi tre morti al giorno, con una leggera flessione rispetto ai dati del 2021, dovuta non a meno infortuni mortali ma alla fine della pandemia. Sempre nel 2022 si è registrato un sensibile aumento degli infortuni mortali fra i più giovani, pari a 196 casi fra i 25-39enni e 22 fra gli under 20;
già nel discorso di giuramento alle Camere per il suo secondo mandato, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ebbe la sensibilità di ricordare che il concetto di dignità della persona nelle democrazie contemporanee si declina anche azzerando «le morti sul lavoro che feriscono la società e la coscienza di ognuno di noi, perché la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore riguarda il valore che attribuiamo alla vita» e, come ricordato recentemente, queste morti sono dunque un «oltraggio ai valori della convivenza»;
il contrasto a questo grave fenomeno sociale passa dall'impegno congiunto di tutte le istituzioni del Paese, delle forze sociali ed economiche, delle organizzazioni sindacali e datoriali, dal rafforzamento delle strutture giudiziarie specializzate e da una diversa attenzione del sistema dell'informazione;
sul piano parlamentare si è manifestato l'intento comune a tutte le forze politiche di dotarsi in entrambi i rami del Parlamento di apposite Commissioni speciali d'inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che possano indagare in maniera approfondita questo fenomeno e utilizzare gli strumenti ispettivi per verificare direttamente le condizioni di sicurezza e le cause degli incidenti sui luoghi di lavoro;
occorre individuare un nuovo approccio strategico alla prevenzione degli infortuni sul lavoro che si traduca in azioni sul piano normativo, organizzativo, ispettivo e investigativo che tenga conto dell'emergenza creatasi, soprattutto, dopo la fine della pandemia;
è necessario prevedere un nuovo strumento di analisi e discussione, quale una comunicazione annuale alle Camere sullo stato della prevenzione e dell'andamento degli infortuni nei luoghi di lavoro da predisporre a cura del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da cui emergano anche gli interventi da adottare per migliorare le condizioni della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e gli orientamenti e i programmi legislativi del Governo al riguardo per l'anno in corso. Uno strumento che consentirebbe di poter tenere una apposita sessione parlamentare annuale dedicata al tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, volta a migliorare il quadro normativo e organizzativo delle diverse amministrazioni competenti, nonché per favorire un costante impegno e investimento da parte di tutti gli attori interessati per il rafforzamento della cultura della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro;
un'apposita riflessione dovrà essere dedicata al tema dell'efficacia del sistema dei controlli, riservando una specifica considerazione alle indicazioni formulate con il documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sul riordino del sistema della vigilanza in materia di lavoro, contribuzione e assicurazione obbligatoria a seguito delle modifiche introdotte dal decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 149, nella prospettiva di una maggiore efficacia delle azioni di contrasto al lavoro irregolare e all'evasione contributiva (Doc. XVII, n. 7), approvato nella XVIII legislatura dalla XI Commissione nella seduta del 2 dicembre 2020, dal quale, in particolare, emerge il progressivo assottigliamento delle risorse umane destinate per tale indispensabile funzione;
l'obiettivo dell'azzeramento del numero degli infortuni, in particolar modo di quelli mortali, nonché delle malattie professionali, va progressivamente perseguito attraverso attività sinergiche e virtuose che attivino tutti gli strumenti disponibili (prevenzione, vigilanza, assistenza, repressione, incentivazione delle stesse buone pratiche preventive) fino all'emarginazione delle aziende che reiteratamente violino le norme di tutela della salute e della sicurezza, mediante un ampliamento dei casi di sospensione dell'attività di impresa già prevista dall'articolo 14 del decreto legislativo n. 81 del 2008;
nella definizione di una nuova strategia di miglioramento della sicurezza e della prevenzione nei luoghi di lavoro, riveste una funzione centrale il tema della formazione continua, quale diritto universale ed esigibile da ciascun lavoratore, anche in considerazione dei costanti e travolgenti progressi della ricerca scientifica e tecnologica. A tal fine, andrà dedicata una specifica attenzione anche alla verifica dell'efficacia e dell'adeguatezza del sistema di accreditamento dei soggetti che svolgono attività formative in tale ambito, con particolare riguardo per le attività di formazione a distanza sincrona e asincrona, vigilando e sanzionando i casi di attività svolti da soggetti non accreditati;
un lavoro sicuro non può essere un lavoro precario o regolato con contratti «pirata» firmati da organizzazioni sindacali non rappresentative, soprattutto in quei settori produttivi dove sono più alti i dati sugli infortuni, ed è dunque necessario approvare al più presto una legge sulla rappresentanza delle organizzazioni datoriali e sindacali;
è necessaria un'attenta vigilanza sulle conseguenze negative che potranno determinarsi sulla condizione della sicurezza sul lavoro derivanti dalla facoltà di ricorrere al subappalto a cascata;
è necessario un potenziamento degli uffici della procura della Repubblica, con la possibilità di avvalersi di personale specializzato, di un numero congruo di risorse, di un coordinamento a livello distrettuale e nazionale, al fine di rendere celeri le indagini nei casi di incidenti sul lavoro e per l'accertamento dei casi di malattie professionali, nonché di sezioni specializzate per i processi nella materia della sicurezza, anche al fine di scongiurare il troppo frequente decorso dei termini di prescrizione dei reati ipotizzati;
ogni euro speso nella sicurezza dovrebbe essere considerato, anche dal punto di vista di contabilità pubblica, come un investimento per il miglioramento della condizione dei lavoratori e per l'ammodernamento del sistema produttivo italiano,
impegna il Governo:
1) ad adottare iniziative volte a favorire il potenziamento degli organici e delle professionalità degli enti preposti ai controlli in tema di rispetto delle misure di sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro;
2) a valutare l'opportunità di adottare iniziative anche di carattere normativo volte a inserire il settore della manutenzione ferroviaria nella categoria dei lavori usuranti di cui al decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67;
3) ad adottare iniziative di competenza volte a introdurre disposizioni di carattere premiale in favore delle imprese che assicurino ulteriori e più salde tutele per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e a rafforzare le misure sospensive e sanzionatorie per le imprese che si rendono responsabili di violazioni in tema di sicurezza;
4) ad individuare, per quanto concerne le condizioni di fragilità che aumentano il rischio infortunistico e la morbilità professionale, le best practice in materia di sicurezza del lavoro, con particolare riguardo ai principi di differenziazione e adeguatezza rispetto alla dimensione aziendale e al tipo di attività produttiva;
5) a promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro in riferimento ad ogni livello di istruzione e formazione, adottando iniziative di competenza volte a prevedere altresì il coinvolgimento, con apposite attività formative, delle classi docenti e l'eventuale introduzione di un insegnamento ad hoc, nonché verificando, d'intesa con le regioni, l'efficacia dei sistemi di accreditamento dei soggetti che operano nel campo della formazione sulla sicurezza e sulla prevenzione nei luoghi di lavoro;
6) a favorire, per quanto di competenza, l'approvazione di norme finalizzate all'istituzione della comunicazione annuale alle Camere sullo stato della sicurezza nei luoghi di lavoro da predisporre a cura del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da cui emergano anche gli interventi da adottare per migliorare le condizioni della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e gli orientamenti e i programmi legislativi del Governo al riguardo per l'anno in corso;
7) a valutare l'opportunità di inserire, nel dibattito sulla revisione del Patto di stabilità e crescita, anche il tema della valutazione degli investimenti in sicurezza sul lavoro alla stregua di quelli ambientali;
8) a prevedere le opportune misure per addivenire alla progressiva estensione della copertura Inail per quelle categorie di lavoratori attualmente esclusi, quali i vigili del fuoco o le forze di polizia;
9) ad adottare le opportune iniziative di competenza affinché vengano analizzati i dati sulla sinistrosità sul lavoro e sull'insorgenza di patologie correlate alla funzione lavorativa e sull'eventuale correlazione con la diffusione di tipologie contrattuali diverse da quella dipendente a tempo indeterminato, sulla diffusione di un'appropriata cultura della formazione e della prevenzione tra tali lavoratori, nonché a limitare, per le possibili conseguenze che potranno determinarsi sulla condizione della sicurezza sul lavoro, l'applicazione della facoltà di ricorrere al subappalto a cascata;
10) ad individuare, già in occasione della definizione del prossimo disegno di legge di bilancio, le opportune risorse finanziarie, organizzative, amministrative finalizzate al potenziamento dell'attività istruttoria degli uffici della procure della Repubblica e dei tribunali nei casi di incidenti sul lavoro e di malattie professionali, come primo passo verso la possibile istituzione di una procura nazionale e distrettuale competente nella materia antinfortunistica e attraverso la possibilità di avvalersi direttamente di personale tecnico specializzato a supporto delle indagini, così come chiesto dai sindacati, nelle audizioni parlamentari recentemente avvenute.
Seduta del 18 settembre 2023
Illustrazione di Andrea Casu
Seduta del 20 settembre 2023
Dichiarazione di voto di Arturo Scotto