14/10/2025
Debora Serracchiani
GIANASSI, DI BIASE, LACARRA, SCARPA, GHIO, FERRARI, CASU e FORNARO
3-02240

Al Ministro della giustizia. – Per sapere – premesso che:

   il Governo ha adottato uno schema di decreto recante modifiche al regolamento di riorganizzazione del Ministero della giustizia di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 giugno 2015, n. 84, al regolamento concernente l'organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro della giustizia, nonché dell'Organismo indipendente di valutazione, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 19 giugno 2019, n. 100;

   l'articolo 3 introduce rilevanti modifiche all'organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro della giustizia, attraverso l'istituzione di una struttura di missione per la valutazione delle politiche pubbliche e la revisione della spesa e della segreteria del Capo di gabinetto all'interno dell'Ufficio di gabinetto;

   viene incrementata, in particolare, la dotazione organica complessiva degli uffici di diretta collaborazione del Ministro da 201 a 221 unità, riducendo parzialmente il contingente dell'Ispettorato generale – da 145 a 125 unità – e, al contempo, creando un ulteriore incarico dirigenziale generale e nuovi incarichi dirigenziali non generali;

   le disposizioni in esame estendono poi al Capo della segreteria del Capo di gabinetto del Ministero della giustizia il trattamento economico previsto per il capo segreteria del Ministro, con effetti che – seppure formalmente ricondotti all'invarianza della spesa mediante la dichiarata compensazione con incarichi equivalenti presso l'Ispettorato generale – rischiano di determinare un aggravio indiretto dei costi;

   secondo quanto riportato nella relazione tecnica, infatti, l'asserita invarianza finanziaria sarebbe assicurata rendendo indisponibili un numero di incarichi di funzione dirigenziale non generale, equivalenti dal punto di vista finanziario e pari complessivamente a sei. Dunque, il Capo della segreteria del Capo di gabinetto avrà uno stipendio pari a quello di ben sei dirigenti, che saranno resi indisponibili, con gravi conseguenze sull'efficacia e sull'efficienza della pubblica amministrazione;

   l'articolo 3, ampliando notevolmente i compiti dell'Ufficio di gabinetto, appare in palese contraddizione con le finalità complessive di razionalizzazione, efficienza ed efficacia dell'azione amministrativa, poiché rafforza la componente politico-amministrativa a detrimento degli apparati tecnici e territoriali –:

   a quanto ammonti lo stipendio della nuova figura del Capo segreteria del Capo di gabinetto e quali siano le sei funzioni dirigenziali non generali cui intende rinunciare per assicurarne lo stipendio, nonché se non ritenga che questa posizione retributiva, assieme alle 20 unità aggiuntive negli uffici di diretta collaborazione del Ministero della giustizia, non determini un grave pregiudizio del buon andamento e dell'efficienza della macchina amministrativa della giustizia e dei servizi resi ai cittadini.

Seduta del 15 ottobre 2025

Illustrazione di Federico Gianassi, risposta del Ministro della Giustizia, replica di Debora Serracchiani

FEDERICO GIANASSI, Grazie, Presidente. Signor Ministro, abbiamo letto che il Governo ha adottato uno schema di decreto che prevede la riorganizzazione del Ministero della Giustizia, in particolare introducendo ulteriori 20 unità presso gli uffici di diretta collaborazione del Ministro, presso il gabinetto, e con l'introduzione del Capo della segreteria del Capo di gabinetto, riducendo altresì, sempre di 20 unità, il personale presso l'Ispettorato generale, che svolge un ruolo così importante e delicato, e che vi sarebbe anche un trattamento stipendiale molto significativo in relazione a questa riorganizzazione.

Noi pensiamo che la giustizia abbia bisogno, sì, di investimenti - ma non nell'ufficio di gabinetto - ma che ne abbia negli uffici giudiziari, per ridurre i tempi del processo e migliorare la digitalizzazione. È tutto vero questo, signor Ministro? E se sì, perché.

CARLO NORDIOMinistro della Giustizia. Grazie, Presidente. Grazie, collega. Per prima cosa, ricordo che anche nelle precedenti legislature sono state introdotte misure analoghe, persino con procedure semplificate e accelerate, che, proprio per ragioni di celerità, non sono neanche state sottoposte al parere del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari. Questo perché la formazione di un nuovo Governo rende del tutto fisiologico che si proceda a una revisione degli assetti organizzativi degli uffici di diretta collaborazione e delle varie articolazioni ministeriali, proprio in una logica di maggiore efficienza ed efficacia dell'azione amministrativa.

Con questa ratio, dall'avvio dell'attuale legislatura sono stati ben 8 i Ministeri che hanno adottato provvedimenti di riorganizzazione, su un totale di più della metà dei 15 Ministri con portafoglio. Il regolamento, peraltro già munito di bollinatura della Ragioneria generale dello Stato, del parere favorevole del Consiglio di Stato e del concerto del Ministero per la Pubblica amministrazione, ha ottenuto, nella giornata di ieri, il parere favorevole della Commissione giustizia del Senato.

Ciò premesso, i colleghi interroganti dovrebbero sapere che l'articolo 3 del regolamento in questione non istituisce una struttura di missione e che, al contrario di quanto è stato paventato, è stata finanziata con legge di bilancio del 2023. Si tratta quindi di una mera attuazione di una previsione contenuta nella legge di bilancio del 2023 e del decreto-legge n. 75 del 2023, adottata nel quadro di potenziamento di ciascun Ministero e delle strutture di supporto all'organo di indirizzo politico: quindi nessun onere aggiuntivo per il bilancio dello Stato e nessun rischio di determinazione di un aggravio indiretto dei costi, come è stato paventato dagli interroganti.

L'incremento, poi, di 20 unità della dotazione organica di personale amministrativo della struttura di valutazione della spesa è compensato dalla riduzione dell'organico dell'Ispettorato generale, con una misura di riorganizzazione dei due uffici che tiene conto del reale fabbisogno, in funzione dei diversi carichi di lavoro riscontrati in concreto, senza mutare la dotazione organica complessiva.

Finisco sulla figura del Capo di gabinetto della segreteria. Va rimarcato che questo è un contesto lavorativo connotato da plurime emergenze e che la persona in questione - dotata di indiscussa professionalità e affidabilità - è passata attraverso il consigliere Melillo, il consigliere Cesqui, il consigliere Baldi, il consigliere Piccirillo e il consigliere Rizzo. Questo funzionario, peraltro, avrà uno stipendio che ammonterà a circa 45.000 euro netti all'anno e non certamente pari a quello di ben 6 dirigenti, come erroneamente è stato dichiarato dagli onorevoli interroganti nell'interrogazione depositata.

DEBORA SERRACCHIANI, Grazie, Presidente. Ministro, purtroppo, come spesso accade quando lei viene in quest'Aula, non racconta tutto o racconta soltanto una parte, e la racconta sempre con una narrazione che quasi mai corrisponde, purtroppo, ai fatti. Glielo dico, guardi, con grande rammarico, perché lei dovrebbe sapere per primo che è vero che i Ministeri hanno fatto riorganizzazioni, le hanno fatte in passato come le hanno fatte anche in questa legislatura - anzi, devo dire che in questa legislatura lo strumento è stato utilizzato decisamente di più -, ma quello che non è mai accaduto nella storia della Repubblica...vede, Ministro, lei con la storia della Repubblica fa sempre i conti, e come ha fatto una riforma costituzionale che, nella storia della Repubblica, non è stata modificata in prima lettura da nessuno mai, perché come lei stesso ha detto era blindata, anche qui sta scrivendo un'altra pagina della storia della Repubblica che mai prima qualcuno aveva scritto.

Vede Ministro, il Ministro della Giustizia non ha mai avuto una segreteria del suo Capo di gabinetto, ma soprattutto nessun Ministero della Repubblica ha una segreteria del Capo di gabinetto: non ce l'ha Giorgetti, non ce l'ha Piantedosi, non ce l'ha nessuno dei Ministri. Allora la domanda è questa: perché lei ha sentito la necessità di avere la segreteria del Capo di gabinetto? E quanto è importante la sua Capo di Gabinetto? Perché a questo punto la domanda che ci viene spontanea è, Ministro: ma lei è il Ministro o il Ministro è la dottoressa Bartolozzi? Perché ci viene il dubbio che questo sia l'obiettivo, perché quando una Capo di gabinetto si costruisce anche una segreteria, si assume delle funzioni proprie e, addirittura, toglie delle persone dall'Ispettorato generale per portarle sotto la propria dipendenza, a noi viene il dubbio, come le abbiamo detto più volte, che il “Ministro ombra” del Ministro della Giustizia sia proprio la sua Capo di gabinetto. Ma fosse soltanto questo, Ministro, perché quando si parla di invarianza finanziaria.