Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
l'articolo 4 del decreto-legge n. 91 del 2017, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 123 del 2017, ha istituito le cosiddette «zone economiche speciali» (Zes) e l'articolo 5, in relazione agli investimenti effettuati nelle zone economiche speciali, ha stabilito la possibilità di beneficiare del credito d'imposta di cui all'articolo 1, commi 98 e seguenti, della legge 28 dicembre 2015, n. 208;
i benefìci del suddetto credito d'imposta nelle zone economiche speciali sono stati prorogati al 31 dicembre 2023;
il decreto-legge n. 124 del 2023, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 novembre 2023, n. 162, ha istituito, a partire dal 1° gennaio 2024, la «Zes unica», che comprende i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna in sostituzione delle precedenti zone economiche speciali;
l'articolo 16 del decreto-legge n. 124 del 2023 ha riconosciuto un contributo sotto forma di credito d'imposta per le imprese che effettuano investimenti dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre 2024, relativi all'acquisizione di beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nella Zes unica. Tale credito è stato poi prorogato anche per gli investimenti analoghi effettuati nel corso del 2025;
rispetto alla rilevante estensione dell'area interessata (da 240 chilometri quadrati a più di 123.000 chilometri quadrati), le risorse stanziate per finanziare il richiamato credito di imposta sono state incrementate in misura risibile;
all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri di lunedì 4 agosto 2025 vi era un provvedimento recante un ulteriore allargamento della Zes unica ai territori delle regioni Marche e Umbria;
come si evince dal testo circolato a mezzo stampa, tale allargamento non è accompagnato da un incremento, nemmeno minimo, delle risorse a disposizione del credito di imposta;
ad oggi, nonostante le numerose richieste e considerando l'importanza di verificare l'efficacia dello strumento tra il vecchio regime e l'attuale riferito ad un territorio molto più esteso, non si colgono le ragioni per cui non sia ancora stata svolta un'analisi comparata tra l'ammontare del credito di imposta effettivamente riconosciuto per gli investimenti effettuati nel corso del 2023 e il dato relativo al credito riconosciuto per gli investimenti effettuati nel 2024 –:
se intenda, per quanto di competenza, fornire le informazioni inerenti all'ammontare del credito d'imposta effettivamente riconosciuto per gli investimenti effettuati nel corso del 2023 e chiarire se, a fronte dell'annunciato allargamento della Zes unica a Marche e Umbria, sia previsto un incremento delle risorse a disposizione per il relativo credito di imposta.
Seduta del 6 agosto 2025
Illustrazione di Piero De Luca, riisposta del Ministro per i Rapporti con il Parlamento, replica di Ubaldo Pagano
PIERO DE LUCA, Grazie, Presidente. Signor Ministro, il CdM del 4 agosto scorso ha annunciato l'estensione della ZES unica a Marche ed Umbria: ci avevamo creduto. Un'intervista di oggi, però, del Ministro Foti disvela la nebbia, in cui si legge quanto segue: ci sarà, non si sa quando, un disegno di legge che poi verrà trasformato, non si sa quando, in decreto-legge. Sa cosa vuol dire questo, tradotto dal politichese, Ministro? Vuol dire che ad oggi non c'è nulla, solo un annuncio vuoto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) e nient'altro rispetto a questa estensione, molto semplice. Del resto, se eravate così interessati al tema ci spiega cosa avete fatto finora? Ci spiega perché per anni non avete mosso un dito? E soprattutto ci spiega perché avete respinto tutte le nostre proposte di estensione della ZES proprio a Marche ed Umbria (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) presentate a più riprese in Parlamento negli anni passati? Perché lo avete fatto? La verità è che voi oggi avevate bisogno solo di un titolo buono per la vostra propaganda elettorale. Si tratta, però, di un bluff clamoroso, perché non c'è nessun atto adottato, come veniva ricordato prima, e soprattutto non avete previsto nemmeno un euro in più di fondi aggiuntivi destinati al credito d'imposta per le ZES. Questo vuol dire una cosa semplice: non ci saranno le risorse necessarie per gli investimenti nelle Marche e in Umbria, e si ridurrà quasi certamente l'ammontare per le altre regioni del Mezzogiorno.
Insomma, una vera e propria truffa elettorale, su cui chiediamo oggi un'operazione verità con il presente question time. Se volete andare avanti davvero con risorse aggiuntive reali, noi ci saremo, altrimenti smettetela con questa presa in giro degli italiani.
LUCA CIRIANI, Ministro per i Rapporti con il Parlamento. Sì, grazie, Presidente. Onorevoli deputati, come risulta dal provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate del 12 dicembre '24, tutti coloro i quali hanno fatto richiesta di fruizione del credito d'imposta ZES unica per l'anno 2024, in relazione agli investimenti eligibili effettuati nel periodo dal 1° gennaio '24 al 15 novembre '24, hanno ottenuto il 100 per cento del credito d'imposta richiesto. Nel dettaglio, con riferimento alle ZES l'ammontare del credito d'imposta riconosciuto per gli investimenti effettuati nel corso del 2024 è pari a 2 miliardi e mezzo circa.
Con riferimento, invece, al disegno di legge recante disposizioni per il rilancio dell'economia dei territori delle regioni Marche ed Umbria, cui faceva cenno anche l'interrogante, approvato in Consiglio dei Ministri il 4 agosto scorso, si evidenzia che le misure adottate dal Governo sono riferite all'anno 2025, dotate di specifica copertura finanziaria e non pregiudicheranno gli spazi finanziari riconosciuti alle regioni già destinatarie della vigente misura. Nella prossima manovra di bilancio la misura ZES sarà rifinanziata, e lo stanziamento terrà conto di tale nuovo perimetro.
UBALDO PAGANO, Signor Ministro, la sua risposta - letta, perché il Ministro competente non è presente - è, come prevedibile, del tutto insoddisfacente.
Innanzitutto, perché date dati senza commensurarli con quelli che dovrebbero essere i rilievi utili a capire se la misura ha funzionato oppure no. A fronte di prenotazioni a giugno 2024 per nove miliardi e mezzo di euro, avete sviluppato circa due miliardi e mezzo di euro. Siamo a circa il 25 per cento degli investimenti, che entro novembre sono diventati realtà, ma adesso abbiamo una nuova e definitiva certezza: ancora non riuscite a darci i dati relativi al 2023, cioè quando esistevano le otto ZES piccole. Quindi, è evidente che non volete dirci se abbia avuto o no un effetto incentivante. Noi riteniamo che non abbia avuto un effetto incentivante, ma abbia solo superato la pianificazione territoriale. E allora, a questo punto estendetelo a tutta Italia: sarà sicuramente una forma di sburocratizzazione utile.
Sul secondo quesito, invece, possiamo dire di aver assistito all'ennesimo spot elettorale, che avete mandato a reti unificate la scorsa giornata. Avete avuto due anni per estendere la ZES unica alle Marche e all'Umbria; lo avevamo proposto, non l'avete fatto. Allora ve lo diciamo in italiano (forse lo capite in maniera migliore): se avete la possibilità di metterci i soldi, fatelo subito e approvate il disegno di legge prima delle elezioni, perché, dalla bozza che avete fatto girare, all'articolo 4 dite che dal presente provvedimento non devono derivare ulteriori oneri a carico della finanza pubblica, quindi significa che c'è zero. Fatelo prima delle elezioni, perché quando quell'inutile presidente di regione avrà perso le elezioni, non potrete rimangiarvi la promessa.