23/05/2023
Stefano Vaccari
FORATTINI, MARINO, ANDREA ROSSI, BAKKALI, DE MARIA, DE MICHELI, GNASSI, MALAVASI, MEROLA, FERRARI, GHIO, FORNARO, CASU e GUERRA
3-00427

Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. — Per sapere – premesso che:

   il territorio dell'Emilia-Romagna, con particolare riferimento alle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Bologna, è stato interessato, a distanza di pochi giorni, da fortissime precipitazioni che hanno determinato esondazioni di fiumi, allagamenti, frane e smottamenti tuttora in corso;

   l'attivazione immediata delle istituzioni regionali e degli enti locali, insieme alla protezione civile, ai vigili del fuoco, alle forze di polizia e a migliaia di volontari, ha evitato che un disastro di immense proporzioni si trasformasse in tragedia per decine di migliaia di persone e per centinaia di allevamenti;

   il settore produttivo più colpito risulta essere quello legato all'attività agricola, visto che l'Emilia-Romagna è al primo posto in Italia nella produzione di frumento e di barbabietole da zucchero e ai primi posti nella produzione di orzo, riso, frutta, vino;

   sono andate distrutte le coltivazioni di pesche, susine, albicocche, ciliegie, pere e ortaggi. L'Emilia-Romagna fornisce, inoltre, oltre un sesto della produzione nazionale di bestiame macellato e circa un sesto del latte; attività che rischiano di essere seriamente compromesse con significative ripercussioni sull'intero comparto agroalimentare nazionale;

   l'alluvione ha devastato oltre 5 mila aziende agricole e allevamenti in una delle aree più agricole d'Italia, con una produzione lorda vendibile della Romagna pari a circa 1,5 miliardi di euro all'anno, che si moltiplica lungo la filiera grazie a un indotto di avanguardia ora fortemente compromesso;

   sono oltre mille le aziende agricole che rischiano di scomparire con i terreni segnati da frane e smottamenti nelle aree interne, ma a preoccupare sono anche i danni alle infrastrutture con strade interrotte e ponti abbattuti, con difficoltà a garantire acqua e cibo, oltre che alle persone, anche agli animali isolati per le interruzioni nel sistema viario;

   il 22 maggio 2023 è stata trasmessa al Governo la dichiarazione congiunta tra la regione Emilia-Romagna e le associazioni di impresa, delle professioni, degli istituti bancari, del terzo settore e le organizzazioni sindacali cofirmatarie del patto per il lavoro e per il clima per «la gestione dell'emergenza, l'assistenza alla popolazione, la ripresa economica e la ricostruzione del territorio emiliano-romagnolo colpito dall'alluvione» –:

   se e quali immediate e concrete iniziative di competenza, anche presso le opportune sedi europee, il Governo intenda assumere per affrontare e accompagnare le perduranti fasi dell'emergenza e della successiva ricostruzione, fino al raggiungimento dell'obiettivo del ripristino di una situazione di normalità, senza che alcun esborso sia a carico di cittadini e imprese interessati dagli eventi alluvionali.

Seduta del 24 maggio 20023

Illustrazione di Andrea Rossi, risposta del Ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, replica di Stefano Vaccari

ANDREA ROSSI, Grazie, Presidente. Signor Ministro, in questi giorni abbiamo già affrontato in quest'Aula gli eventi che hanno colpito la nostra regione, l'Emilia-Romagna. Vista la sua presenza, io vorrei focalizzarmi su alcuni numeri che riguardano il settore dell'agricoltura. Stiamo parlando di: 5.000 aziende agricole e allevamenti devastati; 60.000 addetti coinvolti, compreso l'indotto; 1,5 miliardi la produzione lorda vendibile della Romagna; danni a infrastrutture che isolano aziende e allevamenti, con relative conseguenze. Stiamo parlando del più importante distretto della fruit valley, il principale per pesche, albicocche, susine, kiwi e kaki. L'Emilia-Romagna, come lei sa, è al primo posto, complessivamente, per la produzione di frumento e barbabietole da zucchero. E ancora: 10 milioni di alberi coinvolti, 40 milioni compresi quelli collegati al tema delle frane; non da ultimo, un albero da frutta che ci mette, dalla nascita, 4-5 anni per arrivare alla produzione. Questi sono alcuni numeri dell'evento che ha colpito la nostra regione. Quindi, chiedo a lei quali siano, come Governo, le iniziative di competenza che prenderà e vuole prendere per sostenere questo importante distretto, questo importante settore pesantemente colpito.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, Ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Grazie, collega Rossi. Le alluvioni che hanno flagellato l'Emilia-Romagna, come è noto, hanno causato morti, devastato il territorio e messo in ginocchio l'economia di una delle regioni più produttive d'Italia.

Il Governo si è attivato immediatamente per dare le prime risposte alle richieste di aiuto provenienti dai territori colpiti. Abbiamo incontrato fin dalle prime ore le associazioni datoriali e i sindacati per comprendere qual era l'evolversi degli eventi, anche da chi aveva una filiera alternativa a quella, che pure abbiamo ascoltato, dei comuni e, ovviamente, della regione Emilia-Romagna.

Il Consiglio dei ministri di ieri ha approvato un decreto-legge contenente una serie di interventi urgenti, prevedendo nel complesso uno stanziamento di oltre 2 miliardi di euro per le zone colpite. Il settore agricolo è indubbiamente tra i più colpiti, perché l'Emilia-Romagna è una delle regioni con una potenzialità e uno sviluppo di questo settore particolarmente ampio e il decreto contiene una serie di interventi in favore del mondo agricolo.

I danni riportati, però, sono incalcolabili. E quando dico incalcolabili è in senso letterale, perché - come è noto, e lo stava precisando anche nel testo dell'interrogazione - solo all'esito dell'assorbimento delle acque potranno valutarsi gli effetti sulle colture e stabilire se sono limitati alla sola produzione agricola di quest'anno o se, invece, imporranno l'espianto e il successivo reimpianto della stessa.

Le risorse subito impegnate a favore delle aziende agricole ammontano a 175 milioni di euro.

Di questi, 100 milioni di euro sono diretti, attraverso il Fondo AgriCat, a indennizzare le imprese per i danni strutturali e per la perdita della produzione agricola e 75 milioni di euro sono diretti a sostenere le aziende per l'acquisto di nuovi macchinari. Inoltre, d'intesa con il Ministero del Lavoro, è stato elaborato un nuovo strumento di sostituzione salariale, rivolto ai lavoratori dipendenti a tempo determinato impiegati nelle aziende agricole colpite. Abbiamo chiesto ed ottenuto, a favore delle imprese agricole che hanno rapporti finanziari con l'ISMEA, la sospensione automatica delle rate dei mutui in corso di scadenza 2023, l'allungamento dei piani di ammortamento e la sospensione dell'invio degli atti di diffida e di recupero dei crediti. Inoltre, a favore di tutte le altre imprese situate nei territori in cui si è verificato l'evento alluvionale, abbiamo disposto uno stanziamento di 15 milioni di euro a valere sul patrimonio ISMEA, per l'erogazione di prestiti a tasso zero di importo fino a 30.000 euro, finalizzati a garantire liquidità per la continuità aziendale. Tenuto conto dell'estrema gravità della situazione, ho già dato disposizioni affinché gli uffici richiedano alla Commissione europea l'attivazione di tutti gli strumenti opportuni a sostegno delle imprese e, nel corso del Consiglio del 30 maggio prossimo, ribadirò la richiesta per lavorare anche a deroghe da applicare sugli strumenti finanziari - e possibilmente non solo - compatibili al tentativo di rilancio più rapido possibile delle colture in quell'area. Potranno in questo modo essere attuate misure straordinarie, che permetteranno alle organizzazioni di produttori ortofrutticoli di usufruire di una maggiore flessibilità nella gestione dei programmi operativi rientranti nella PAC, con l'obiettivo di rimodulare i rispettivi piani…

. …in modo da prevedere interventi adeguati a fronteggiare le emergenze in atto, con una consequenziale rivalutazione dei costi iniziali. Si rende necessario prevedere una serie di deroghe temporanee anche alle normative europee, per essere davvero efficaci ed efficienti e, quindi, confidiamo che ci sia solidarietà nell'ambito dei Paesi che la compongono.

STEFANO VACCARI, Grazie, Presidente. Signor Ministro, l'ho ascoltata con grande, attenzione, ma con grande onestà debbo dirle che, dalle sue parole, si avverte che il Governo non ha ancora fatto tesoro compiutamente delle parole pronunciate dai sindaci e dagli altri rappresentanti del tavolo regionale per il lavoro e il clima, che hanno parlato ieri a Palazzo Chigi. Il decreto approvato, che non sottovalutiamo, è un primo passo importante, che ha il merito di raccogliere, però, solo una parte delle proposte e delle indicazioni che arrivano direttamente dall'Emilia Romagna; un primo passo, ed oggi avremmo voluto sentirne anche altri, ma così non è stato. A parte il collage di azioni e di risorse, per cui si comprendono molti degli ostacoli che ci saranno nel poterle attuare, si ha l'impressione che il Governo non abbia ancora un piano concreto per interventi, modalità, tempistica, risorse certe, ma soprattutto per una unitarietà nella gestione per affrontare l'attuale fase di emergenza. Ecco perché ci riteniamo parzialmente soddisfatti e, per senso responsabilità, come doveroso per una forza politica come la nostra, saremo al lavoro per dare una mano a migliorare il decreto. Ci auguriamo che nei prossimi giorni rifletterete e migliorerete questo lavoro. Pensiamo che serva quanto hanno chiesto tutte le associazioni che avete incontrato ieri, cioè nominare una figura di commissario, a cui affidare la responsabilità della ricostruzione, in piena continuità con la gestione dell'emergenza, già affidata al presidente Bonaccini. Sappiamo che su questo c'è una differenza anche all'interno della maggioranza, sappiamo che la Presidente Meloni e lei avete un'idea diversa dagli altri e ci auguriamo che si possano superare queste differenze, nell'interesse di un territorio che ha bisogno di risposte importanti. Se la traiettoria di lavoro sarà questa, noi del PD ci saremo e con grande spirito di collaborazione daremo una mano per il bene dell'Emilia Romagna e del settore agricolo.