27/02/2024
Stefano Vaccari
FORATTINI, MARINO, ANDREA ROSSI, FERRARI, GHIO, FORNARO e CASU.
3-01026

Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. — Per sapere – premesso che:

   la scorsa settimana, mentre l'Assemblea di Montecitorio dedicava ore alla discussione e all'approvazione di una proposta di legge voluta dal Ministro interrogato per istituire il premio annuale «Maestro dell'arte della cucina italiana», stanziando 2 mila euro all'anno, gli agricoltori italiani chiedevano di rimettere al centro l'impresa agricola e il suo reddito, la creazione di un osservatorio europeo sui prezzi e l'attuazione efficace della direttiva sulle pratiche commerciali sleali costringendo, peraltro, il Governo a fare marcia indietro rispetto agli sgravi fiscali e contributivi che improvvidamente aveva abolito con la legge di bilancio 2024;

   la Commissione europea, accogliendo le motivazioni alla base delle proteste degli agricoltori che hanno interessato praticamente tutto il continente comunitario, ha predisposto un primo pacchetto di misure per semplificare la burocrazia e gli impegni ambientali della nuova Politica agricola comune (Pac) riducendo gli oneri per gli agricoltori dell'Unione europea, con il fine ultimo di andare a semplificare l'erogazione dei fondi comunitari;

   si apprende da alcuni organi di stampa che il Ministro interrogato presenterà al prossimo Consiglio Agrifisch un documento come proposta dell'Italia per modificare la politica agricola dell'Unione europea, esautorando, a giudizio degli interroganti, ancora una volta ruoli e funzioni del Parlamento, così come previsto dalla legge n. 234 del 2012;

   il documento, sempre secondo quanto appreso dalla stampa, che ha come titolo «L'agricoltura, la Pac e la sovranità alimentare europea. Riconnettere cibo e società», proporrebbe un rafforzamento della dotazione di risorse della politica agricola comune distinguendo tra gli obiettivi da raggiungere a breve termine da quelli che bisogna rinviare alla futura riforma della politica agricola dell'Unione europea –:

   come il Governo intenda difendere gli interessi delle imprese agricole e il loro reddito, a partire da una più efficace attuazione della direttiva sulle pratiche commerciali sleali, dalla creazione di un osservatorio europeo sui prezzi e gli accordi di filiera, garantendo al Parlamento di svolgere pienamente il proprio ruolo nella definizione delle scelte relative alla nuova «Pac 2023-2027» che maggiormente incideranno sul futuro dell'agricoltura italiana.

Sedeuta del 28 febbraio 2028

Illustrazione di Antonella Forattini, risposta del Ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, replica di Stefano Vaccari

ANTONELLA FORATTINI, Grazie Presidente e grazie signor Ministro. Vorrei prima di tutto ricordarle che il peggior commissario all'agricoltura è il polacco che sicuramente non fa parte della nostra compagine politica.

Detto questo, vorrei anche ringraziarla per il fatto di essere qui oggi, anche perché per poterla vedere e per confrontarci sulle questioni fondamentali che riguardano l'agricoltura, noi siamo costretti a interrogarla.

Voglio evitare di citare le premesse della mia interrogazione e vado al dunque; mi aspetto che lei faccia altrettanto e che mi risponda puntualmente. Non siamo in una conferenza stampa, siamo nell'Aula del Parlamento e, quindi, le chiedo di ascoltare il quesito: come intende incidere sulla nuova PAC 2023-2027 per difendere le imprese agricole che tanto ci sono care, il loro reddito, a partire dall'attuazione della direttiva sulle pratiche sleali.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, Ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Cara collega e cari colleghi, grazie di avermi permesso di ribadire, con riferimento alle premesse della vostra interrogazione che come sapete mi avete presentato per iscritto, quanto sia da parte nostra utile confermare - ma l'abbiamo già fatto poc'anzi - la nostra forte critica alle politiche dell'Unione europea rispetto alle quali, come tutti sanno, il commissario socialista Timmermans ha, per lungo tempo, condizionato le scelte sulle politiche della produzione in Europa, danneggiando non solo il settore agricolo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Ma ha ragione, collega, nella vostra richiesta c'è una precisazione: non ce la dobbiamo prendere solo con l'Europa, e non lo farò. Infatti, i dati parlano, purtroppo, di un diverso impatto delle regole europee sulle diverse Nazioni. E se le imprese agricole negli ultimi anni sono scese mediamente del 24 per cento, in Italia toccano una riduzione del 30 per cento e, purtroppo, nelle aree del Sud anche del 45 per cento. Non va meglio nel settore della pesca dove la media europea vede una riduzione del 28 per cento, mentre in Italia è del 40 per cento. Quindi, mi permetta di ricordare che è proprio responsabilità dei Governi che ci hanno preceduto, nei quali siete stati protagonisti come partito, aver indebolito di più l'Italia, mancando di capacità di resistenza.

Ma vengo al dunque: come intendiamo rivedere una PAC scritta male, in un altro tempo, senza la capacità di avere un approccio dinamico che permetta di affrontare, con temi nuovi e con ricette nuove, le criticità che emergevano da un contesto geopolitico che stava mutando e da un contesto di mercato che mutava contestualmente? Su questo le responsabilità di chi ha redatto quella PAC come indirizzo in Europa ma anche di chi l'ha recepita qui in Italia sono oggettive. Visto che la PAC permette nel primo anno una revisione, abbiamo posto in essere tutti i tavoli di lavoro, compreso quello parlamentare. Abbiamo richiesto ai due presidenti di Commissione di Camera e Senato di incontrare le Commissioni per lavorare congiuntamente a un riordino. Ricordo, però, che la competenza esclusiva di questo argomento è Stato-regioni ed è, quindi, quello che abbiamo fatto: l'attivazione del tavolo di confronto con le regioni rappresentative, come sapete, di tutte le forze politiche, a prescindere dalla loro definizione. Quindi, lavoreremo per fare delle proposte, in sede tecnica, in Italia e in sede politica, in Europa, per cambiare l'approccio.

Si deve raggiungere una PAC come strumento - quello era nel 1962 dopo gli indirizzi dei trattati del 1957 - per dare redditi agli agricoltori e, attraverso gli agricoltori, garantire il territorio. Non esiste sostenibilità ambientale senza agricoltura, come qualcuno, specie di aree politiche diverse dalla nostra, ha voluto provare ad imporre.

Sull'equilibrio del prezzo, tema altrettanto importante, e sulle produzioni non si è fatto molto in passato, però noi stiamo facendo moltissimo. Come avrete notato, negli ultimi giorni sono state erogate sanzioni molto pesanti a chi ha abusato della sua posizione dominante grazie a una cabina di regia che abbiamo messo in piedi con le forze di Polizia, le dogane e quanti si occupano di questi settori, che stanno multando pesantemente coloro che, abusando della loro posizione, hanno condizionato il mercato agricolo, si tratti di grandi multinazionali o di grande distribuzione.

È evidente che in Europa chiediamo - questo lo proponete anche voi, ma noi l'abbiamo scritto nel documento presentato la settimana scorsa - che la stessa adotti delle politiche sempre più rigide sulle pratiche sleali; politiche che noi intendiamo applicare, anche grazie agli strumenti che avevamo e che sono stati usati molto meno del loro potenziale, come ISMEA che può calcolare i prezzi di produzione media e, garantendo una trasparenza dei prezzi di produzione media, può permettere agli ispettori di valutare e indagare immediatamente quando sull'acquisto dei prodotti si scende sotto il prezzo medio. Su questo lavoreremo…

. …senza porre alcun tipo di freno, perché questo è l'obiettivo che ci poniamo tutti: garantire le produzioni, garantire il reddito agli agricoltori.

È ovvio che in questo momento le azioni del nostro Governo finalizzate a ciò sono visibili, quelle del passato un po' meno.

STEFANO VACCARI, Grazie, Presidente. Signor Ministro, per l'ennesima volta noi non possiamo che dichiararci profondamente insoddisfatti. Infatti lei, per l'ennesima volta, è venuto qui a dare la colpa a qualcun altro rispetto a una situazione in cui anche gli agricoltori, che sono stati in piazza fino all'altro giorno, hanno individuato oltre che nell'Europa anche nel suo Governo il responsabile della condizione nel quale si sono trovati.

Ora, delle due l'una: bisogna che proviamo a fare chiarezza sul fatto che voi governate da 18 mesi e, siccome è possibile modificare la PAC con il Piano strategico anche nazionalmente, soprattutto per quanto riguarda la semplificazione e la sburocratizzazione, bisogna che ci spiegate perché non l'avete ancora fatto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) e perché il Parlamento lo coinvolgete soltanto dopo.

Infatti, lei lunedì ha presentato un documento all'Agrifish e ieri ha fatto una conferenza stampa con le associazioni agricole, che giustamente hanno preso atto di quello che lei ha comunicato, ma questo Parlamento non ha contezza di quello che lei è andato a dire all'Agrifish. E, siccome nelle prerogative di questo Parlamento - vorrei ricordarlo - c'è la partecipazione alla formazione delle politiche e della normativa dell'Unione europea attraverso strumenti conoscitivi di indirizzo e controllo e vi è l'obbligo di trasmettere alle Camere i progetti legislativi e di altri documenti UE e di fornire un'informazione qualificata in merito ai medesimi atti, lei mi deve spiegare perché è andato prima dalle associazioni agricole e in conferenza stampa, anziché prima coinvolgere il Parlamento.

Lo avete coinvolto su dei progetti di legge inutili - la carne coltivata, il maestro dell'arte della cucina e altre amenità di questo tipo - invece di ragionare sui problemi reali che gli agricoltori hanno posto attraverso la protesta e attraverso le loro associazioni di categoria (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Allora chiedo anche a lei e, per suo tramite, Presidente Mule', al Presidente della Camera, di farsi carico di questa anomalia, perché nella conferenza stampa che il Ministro ha fatto con l'AGEA, sono stati presentati dei dati di report sul 2023, dei dati PAC, perché il sottoscritto li ha chiesti, e gli sono stati negati! Quindi, altro tema: il Parlamento è stato esautorato completamente. Le chiediamo di farsi carico di questo tema.