22/06/2021
Nicola Pellicani
GARIGLIO, PEZZOPANE, BRUNO BOSSIO, CANTINI, DEL BASSO DE CARO, PIZZETTI, ANDREA ROMANO, BRAGA, BURATTI, MORASSUT, MORGONI, ROTTA, BERLINGHIERI, LORENZIN e FIANO.
3-02355

Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   sono trascorsi quasi dieci anni dal «decreto Clini-Passera» del 2012, che aveva previsto l'estromissione dal bacino di San Marco delle navi con stazza superiore alle 40 mila tonnellate. Ma a tutt'oggi le «grandi navi» continuano a transitare;

   nel mese di maggio 2021 il Parlamento ha approvato il disegno di legge di conversione del decreto-legge 1° aprile 2021, n. 45, recante misure urgenti in materia di trasporti e per la disciplina del traffico crocieristico e del trasporto marittimo delle merci nella Laguna di Venezia;

   con la legge è stato dato il via a un concorso di idee per una soluzione che faccia attraccare le navi da crociera fuori dalla Laguna in un porto off-shore per la crocieristica e per le navi commerciali transoceaniche;

   l'Unesco ha rinnovato, solo qualche giorno fa, l'ultimatum ad allontanare le «grandi navi» dal bacino di San Marco e dal Canale della Giudecca, per non iscrivere Venezia nella «lista del Patrimonio in pericolo»;

   è auspicabile che in prospettiva sia concesso il transito esclusivamente a una crocieristica a «misura di Venezia»;

   da notizie stampa di pochi giorni fa sembra che il Governo stia lavorando a un decreto che gestisca la fase di transizione, rilanciando l'ipotesi, già individuata dall'ultimo «Comitatone» del dicembre 2020, di realizzare entro la stagione 2022 approdi provvisori a Porto Marghera, lungo il Canale Nord e in terminal Tiv e Vecom, prevedendo anche dei ristori per gli addetti alla crocieristica;

   sempre dagli articoli di stampa emerge, inoltre, l'ipotesi di individuare un commissario per velocizzare i tempi: si tratterebbe dell'ennesimo commissario per la città, senza però che i problemi vengano risolti –:

   quali iniziative il Ministro interrogato, per quanto di competenza, intenda assumere e in quali tempi per allontanare le «grandi navi» dal bacino di San Marco e dal Canale della Giudecca, in attesa del porto off-shore di cui in premessa.

Seduta del 23 giugno 2021

Illustrazione e replica di Nicola Pellicani, risposta del Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini

NICOLA PELLICANI. Grazie, Presidente. Venezia sta faticosamente ripartendo, ritrovando davanti a sé tutti i problemi che aveva lasciato prima dell'esplosione della pandemia, a cominciare dal transito delle grandi navi.

È di pochi giorni fa l'ultimatum dell'UNESCO e ora Venezia rischia di essere inserita nella black list, la lista del patrimonio in pericolo. Finalmente, però, lo scorso maggio, il Parlamento ha approvato la legge che ha dato il via libera al concorso di idee, che sarà avviato a giorni, per la realizzazione di un porto off-shore al di fuori della laguna.

Sono trascorsi quasi 10 anni dal “decreto Clini-Passera”, che prevede l'estromissione dal bacino di San Marco e dal Canale della Giudecca delle navi superiori alle 40 mila tonnellate, senza che nulla di concreto sia stato fatto. In attesa del progetto per l'off-shore, è necessario gestire la fase transitoria. L'ultimo Comitatone aveva individuato approdi provvisori nell'area della prima zona industriale di Porto Marghera. È importante conoscere quali iniziative intenda assumere il Governo e con quali tempi, in attesa di una soluzione definitiva, anche perché - e concludo - da notizie di stampa, nei giorni scorsi, era emerso che il Governo avesse in animo di produrre un decreto su questo tema.

 

ENRICO GIOVANNINI, Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili. Grazie, Presidente. Gli onorevoli interroganti chiedono di conoscere le iniziative che il Governo intende porre in essere per inibire l'ingresso nel bacino di San Marco delle navi di stazza superiore alle 40 mila tonnellate.

Ebbene, al fine di contemperare lo svolgimento dell'attività crocieristica nel territorio di Venezia e della sua laguna, con la salvaguardia dell'unicità e dell'eccellenza del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale di detto territorio, l'articolo 3 del decreto-legge n. 45 del 2021 ha attribuito all'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico settentrionale il compito di procedere all'esperimento di un concorso di progettazione, articolato in 2 fasi e avente ad oggetto l'elaborazione di proposte ideative e di progetti di fattibilità tecnico-economica relativi alla realizzazione e gestione di punti di attracco fuori dalle acque protette della laguna di Venezia e utilizzabili dalle navi adibite al trasporto passeggeri e di stazza lorda superiore a 40 mila tonnellate e dalle navi portacontenitori adibite a trasporti transoceanici.

In attuazione di detta disposizione, l'Autorità di sistema portuale procederà, il prossimo 29 giugno, alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea dell'apposito bando di gara.

Nelle more della realizzazione dei punti di attracco fuori dalla laguna di Venezia, gli uffici del Ministero stanno approfondendo, con l'Autorità di sistema portuale e con gli operatori economici a vario titolo coinvolti, le modalità attraverso cui realizzare, in coerenza con l'orientamento espresso dal Comitatone nella seduta del 21 dicembre 2020, punti di attracco temporanei nell'area di Marghera, alcuni dei quali già utilizzabili in tempi brevi.

Da ultimo, quanto alle notizie di stampa in ordine alla decisione, o meglio alla proposta di decisione, da parte del Comitato tecnico dell'UNESCO, di inserire la laguna di Venezia nella lista dei patrimoni UNESCO in pericolo, rappresento che il Governo, come già operato con la disposizione inserita nel decreto-legge n. 45 del 2021, sta preparandosi ad assumere le iniziative necessarie per contemperare le esigenze di massima tutela di Venezia e della sua laguna con quelle di salvaguardia e sviluppo dei livelli occupazionali e del tessuto socioeconomico e produttivo di tali territori.

 

NICOLA PELLICANI. Grazie, Presidente. Mi fa piacere sapere dal Ministro che il Governo è impegnato a dare una risposta in tempi ragionevoli su un tema che sta a cuore a Venezia e al mondo intero.

Sono urgenti decisioni chiare e condivise, e bisogna tenere nella giusta considerazione anche le osservazioni dell'UNESCO, che assumerà una decisione su Venezia nel mese di luglio. Tra l'altro, in quel periodo sono in programma anche il G20 a Venezia, c'è la festa del Redentore, per cui sarebbe da valutare anche di chiudere il transito al bacino di San Marco e al Canale della Giudecca per quel periodo. In attesa di questa decisione, in ogni caso, signor Presidente, credo vada individuato un percorso che in prospettiva conduca ad una crocieristica a misura di Venezia, avendo sempre come primo obiettivo la difesa del lavoro e del porto, perché Venezia è il suo porto.

È evidente che, contestualmente al tema delle grandi navi, vanno affrontati in modo unitario tutti i temi del dossier Venezia, richiamati del resto anche dall'UNESCO, e non è pensabile affrontarli senza coinvolgere anzitutto la città, ovvero i rappresentanti eletti nelle varie istituzioni, il mondo del lavoro e delle categorie. Ma è necessaria, signor Presidente, anche una maggiore attenzione da parte del Parlamento.

Insomma, le scelte vanno condivise, altrimenti l'esperienza di una città complessa come Venezia insegna che, alla lunga, tali scelte non reggono nel tempo. Anche per questo, credo sia indispensabile mettere in campo più politica e forse meno commissari per Venezia. Con “dossier Venezia”, signor Ministro, mi riferisco principalmente ai temi del MoSE con i cantieri fermi da mesi, al Consorzio con un debito enorme; penso all'operatività del porto, all'aeroporto, al tema del ripopolamento della città, alle bonifiche di Porto Marghera e, ovviamente, penso al turismo, ovvero anzitutto alla gestione dei flussi, perché Venezia deve fare i conti con tanti gigantismi, non solo quello delle grandi navi. Mi riferisco al numero dei visitatori, al numero degli alberghi, eccetera, eccetera. Ma le grandi navi rappresentano la punta di un iceberg, un'emergenza non più sopportabile. Va da sé che vanno trovate subito misure provvisorie compatibili con la fragilità della laguna, che non possono prevedere nuovi scali. Penso, quindi, che la soluzione che citava, di Marghera, vada intesa nella realizzazione di approdi temporanei nei terminal TIV e Vecon e lungo il Canale Nord. Grazie ancora per l'interessamento.