Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
la Corte dei conti ha disposto il deferimento all'organo collegiale della delibera Cipess n. 41 del 2025 concernente il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, rinviando ogni decisione in merito e determinando di fatto la sospensione dell'intero cronoprogramma dell'opera;
nel provvedimento la Corte rileva gravi criticità nella documentazione trasmessa dal Governo, tra cui l'assenza di atti fondamentali, lacune sulla procedura Iropi e sulla conformità alle normative europee in materia ambientale;
la magistratura contabile solleva, inoltre, dubbi di compatibilità con il diritto comunitario per la «reviviscenza» dei vecchi contratti del 2006, riattivati senza gara, nonostante modifiche sostanziali al progetto e al suo finanziamento oggi interamente pubblico;
la Corte sottolinea che non vi è «univoca evidenza del mancato superamento del limite del 50 per cento» dei costi, oltre il quale l'intera procedura perderebbe legittimità europea;
l'investimento attualmente stimato per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, dei 40 chilometri di collegamenti stradali e ferroviari, delle tre nuove stazioni ferroviarie e del centro direzionale in Calabria è di 13,5 miliardi di euro;
il Fondo per lo sviluppo e la coesione costituisce una delle principali fonti di finanziamento dell'opera, contribuendo con circa 6,96 miliardi di euro dallo Fondo per lo sviluppo e la coesione centrale e 1,6 miliardi di euro dal fondo regionale destinato a Sicilia e Calabria. Di recente, la Regione Siciliana ha anche stanziato un ulteriore miliardo di euro dal suo Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-2027 per la parte siciliana dell'opera;
a oggi, il Ponte sullo Stretto rappresenta l'unica grande opera su cui il Governo ha concentrato una quota rilevantissima delle risorse nazionali disponibili, senza che sia stato elaborato un quadro strategico complessivo sugli effetti infrastrutturali, economici e geopolitici per il Mezzogiorno e l'intero Paese;
tale scelta, di fatto, rischia di compromettere la realizzazione delle infrastrutture di connessione essenziali per la Sicilia e la Calabria, regioni che presentano ancora gravi carenze di accessibilità ferroviaria e stradale –:
se, alla luce dei rilievi formulati dalla Corte dei conti, non ritenga opportuno adottare iniziative di competenza volte a sospendere ogni atto operativo connesso al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, destinando le risorse stanziate alla realizzazione di opere infrastrutturali prioritarie e necessarie per migliorare la connessione e l'accessibilità della Sicilia e della Calabria e la mobilità interna delle due regioni.
Seduta del 29 ottobre 2025
Illustrazione di Roberto Morassut, risposta del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, replica di Nicola Stumpo
ROBERTO MORASSUT. Grazie, Presidente. Ministro, torniamo al punto, adesso vediamo quale sarà il pronunciamento dell'organo collegiale questa mattina. Non abbiamo un documento pubblico, ma abbiamo quello che dispone il deferimento - è una delibera - sulla delibera CIPESS n. 41 del 2025, che è un documento pesantissimo perché presenta rilievi intanto sulla procedura, sulla violazione delle norme europee, sul cronoprogramma - che voi avete strombazzato per tanto tempo, ma che è già evaso - e soprattutto sul fatto che sottolinea che non c'è l'interesse pubblico di questa opera, non c'è l'interesse pubblico; cioè si spendono e si buttano soldi, cosa confermata dal fatto che si è in deroga per quanto riguarda gli stipendi degli amministratori e dei dirigenti ad ogni norma, pure della pubblica amministrazione, uno stipendificio.
Allora noi chiediamo con questa nostra interrogazione di capire se da parte del Ministro, del Governo vi è l'intenzione di fermare questo treno e di destinare queste enormi risorse alla sistemazione delle infrastrutture del Mezzogiorno…
MATTEO SALVINI, Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Grazie, Presidente. Che un ponte non abbia interesse pubblico lo scopro oggi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Io poi sto in periferia a Milano, quindi… Però, detto questo, ognuno la vede come vuole. Ripeto, il Partito Comunista Italiano non voleva l'autostrada del Sole, negli anni ‘50 e '60; fortunatamente abbiamo l'autostrada del Sole (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
Un'opera pubblica che coinvolgerà - ripeto, secondo i dati dei tecnici, non della Lega - 120.000 unità lavoro. E quindi dire di no a questi posti di lavoro mi sembra curioso da parte di alcune forze politiche o sindacali di sinistra.
Veniamo ad alcuni dei temi da lei affrontati: il ponte è uno spreco. No, assolutamente. A proposito di lavoro, nelle prime 72 ore sono arrivati più di 8000 curriculum e richieste di lavoro da parte di ingegneri, tecnici, geometri e architetti. E pensate a quanti ragazzi del Sud, che oggi si diplomano, si laureano e devono andare all'estero per lavorare, potranno tornare in Italia, finalmente, a lavorare. Questo è il primo grande risultato.
Secondo: se si fa il ponte non si fanno tutte le altre opere in Calabria e Sicilia. È vero l'esatto contrario, falso! Noi stiamo restituendo a 7 milioni di italiani il diritto alla mobilità e alla continuità territoriale.
È del tutto infondata poi la tesi di chi sostiene che abbiamo concentrato risorse sul ponte a danno di altre infrastrutture in Calabria, in Sicilia o altrove. Proprio questa mattina sono intervenuto per l'inaugurazione del primo lotto della Catania-Palermo: 38 chilometri di infrastruttura moderna, efficiente, europea che dal 2030 permetterà di arrivare in due ore da Palermo a Catania. Noi stiamo investendo 23 miliardi di euro in Sicilia e 22 miliardi di euro in Calabria (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Oggi, con questa mole di investimenti, non fare il ponte non avrebbe assolutamente nessun senso. Miglioreranno i collegamenti interni col resto d'Italia e d'Europa, verranno rafforzati i porti del Mezzogiorno, verranno coinvolte imprese di tutta Italia; e la prima, stando ai dati di Open Economics, sarà la mia Lombardia. Nessuna opera sarà definanziata per pagare il ponte, da Bolzano a Palermo. Insomma, ognuno la pensa come vuole, noi intendiamo andare avanti con il ponte. Da una parte c'è chi vuole i “no” - i no-TAV, no-MoSE, no-ponte e i no-olimpiadi - dall'altra parte c'è l'Italia dei “sì” che umilmente stiamo cercando di rappresentare (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
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NICOLA STUMPO. Grazie, Presidente. Vede, signor Ministro, io non so se ho davanti il Ministro Salvini di oggi o il segretario della Lega del 2016 che alla manifestazione dei “Forconi” gridava: no al ponte, cosa ci faccio io con il ponte se non ci sono delle linee ferroviarie che arrivano a Reggio Calabria e che poi ripartano da Messina (Commenti del Ministro Salvini). No, è esattamente questo: nel 2016 non c'erano quelle linee ferroviarie, nel 2025 non ci sono quelle linee ferroviarie, forse ci saranno, ma lei è la stessa persona che nel 2016 era un convinto no-ponte e che oggi, in barba a tutte le leggi di cui si è parlato e al rispetto delle regole, è diventato un fautore del sì-ponte a prescindere - a prescindere! - da quelle infrastrutture che lei - lei! non io, lei - riteneva necessarie ma in modo prioritario - prima - per poter fare il ponte. Poi ognuno di noi può anche differenziarsi se ritiene il ponte, come dire, uno strumento di prima necessità, di pubblica utilità. La Corte dei conti ha detto di no, né io, né lei; né il Partito Democratico, né la Lega; né il Governo, né l'opposizione. La Corte dei conti, un organismo terzo di questo Stato, che avete provato anche a cancellare ma non ci riuscirete.
Dobbiamo essere onesti: quando si prende una posizione politica, se lei l'ha tenuta quella posizione, la si deve tenere a prescindere dal fatto che sia al Governo o all'opposizione. Noi abbiamo sempre avuto una priorità: costruire le infrastrutture necessarie alla Sicilia e alla Calabria. Il ponte può anche attendere.