20/04/2021
Antonio Viscomi
SOVERINI
3-02214

Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   dopo più di un anno di crisi economica indotta dalla pandemia, si profila il rischio di una ripresa non accompagnata da un altrettanto consolidato recupero dell'occupazione;

   da questo punto di vista appare condivisibile l'impostazione data dal Ministro interrogato per una strategia che veda la contestuale azione per l'attuazione del piano di potenziamento dei centri per l'impiego, la revisione dell'assegno di ricollocazione e la promozione di patti territoriali per la formazione, finalizzati a ricollocare i lavoratori nei distretti e nei settori più dinamici;

   è un lavoro che, opportunamente, è stato concordato con gli assessori regionali, nella ricerca della più tempestiva ed efficace attuazione;

   in particolare, la prosecuzione del piano di potenziamento dei centri per l'impiego, dopo anni di disinteresse e sotto-finanziamento, rappresenta il presupposto indispensabile per superare la difficile situazione occupazionale e sociale, trasformando tali strutture in veri e propri punti di riferimento territoriali fondamentali per l'incontro tra domanda e offerta di lavoro;

   vanno superate le criticità e i ritardi con cui si sta procedendo all'assunzione degli 11.600 nuovi addetti dei centri per l'impiego, stabilita da una legge del 2019, e, in tale prospettiva, è condivisibile l'obiettivo di coinvolgere e riconoscere la professionalità dei 2.800 navigator che hanno già superato una selezione pubblica –:

   quali urgenti iniziative intenda adottare per dare continuità al proficuo confronto con le regioni finalizzato a conseguire il celere superamento dei ritardi sin qui registrati nel potenziamento dei centri per l'impiego, nonché per l'attuazione della strategia di rilancio dell'occupazione dopo la pandemia.

 

Seduta del 21 aprile 2021

Illustrazione di Serse Soverini, risposta del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando, replica di Antonio Viscomi

SERSE SOVERINI. Grazie, Presidente. Grazie, Ministro. Noi, come lei, condividiamo la preoccupazione che ci possa essere una ripresa che non sia accompagnata da un adeguato rialzo del livello di occupazione. Siamo anche d'accordo con la sua strategia di dare una risposta basata sul potenziamento dei centri per l'impiego, la revisione dell'assegno di ricollocazione e la promozione di patti territoriali per la formazione, questi molto importanti, finalizzati a ricollocare i lavoratori nei distretti e nei settori più dinamici. Una strategia che lei dovrà concordare, come è sua intenzione, con gli assessori regionali per renderla più efficace e tempestiva. In questo contesto ci teniamo a segnalarle la rilevanza dei centri per l'impiego, che hanno superato anni di disinteresse e che sono ancora fermi per quanto riguarda il loro potenziamento.

Vorremmo, in particolare, segnalarle che vanno superate le criticità e i ritardi con cui si sta procedendo all'assunzione di 11.600 nuovi addetti dei centri per l'impiego, stabilita da una legge del 2019, e, in tale prospettiva, è condivisibile l'obiettivo di coinvolgere e riconoscere la professionalità dei 2.800 navigator. Le chiediamo quali iniziative intenda adottare nello specifico su questo tema e come intenda portare avanti la strategia organica con le regioni e gli assessori regionali.

 

ANDREA ORLANDO, Ministro del Lavoro e delle politiche sociali. Ringrazio l'onorevole Viscomi e l'onorevole Soverini per aver sollevato una tematica che è oggetto del presente atto, cioè la ripartenza del Paese strettamente connessa al rilancio dell'occupazione, soprattutto di un'occupazione che sia di qualità e che risponda alle esigenze dell'innovazione, della transizione ecologica, della transizione digitale. A questo fine credo che sia indispensabile in primo luogo rafforzare le strutture pubbliche dei centri per l'impiego quali punti di riferimento territoriale fondamentali. L'obiettivo è quindi quello di superare eventuali ritardi e criticità, completando il rafforzamento infrastrutturale e tecnologico. Negli anni recenti sono stati fatti notevoli investimenti per rafforzare questi centri: è certamente un'occasione quindi storica per l'assunzione di oltre 11 mila operatori, da completarsi entro il 2021, e, parallelamente, ci sono risorse rilevanti, fino a 50 milioni di euro, che le regioni possono utilizzare per la formazione degli operatori presenti, oltre che dei nuovi.

La rete pubblica potrà così disporre delle necessarie competenze per una presa in carico qualificata che individui in maniera puntuale il fabbisogno formativo. Inoltre ogni sforzo deve essere, credo, fatto perché la rete pubblica stessa possa operare in sintonia e piena collaborazione con quella privata, nell'ottica di un'azione orientata innanzitutto ai risultati. Come è noto, con il “decreto Sostegni” i contratti dei 2.680 navigator in scadenza il 30 aprile sono stati in quest'ottica prorogati sino al 31 dicembre. La loro attività nei centri per l'impiego costituirà titolo preferenziale nei concorsi pubblici delle regioni e degli enti e agenzie regionali. Il completamento in tempi rapidi di questo processo credo sia fondamentale perché le strutture territoriali siano in grado di erogare le politiche attive del lavoro necessarie per far fronte agli effetti della pandemia sul mercato, in particolare dopo il blocco dei licenziamenti che verrà rimosso.

È necessario, quindi, costruire un sistema che sostenga attivamente i disoccupati, li prenda in carico, dia loro formazione mirata e che abbia al centro la personalizzazione degli interventi per una loro ottimale ricollocazione. Nell'ottica di valutare l'attuazione dei piani regionali di rafforzamento, ho avviato un tavolo con tutti gli assessori regionali competenti: è emersa da questo confronto l'opportunità di procedere a incontri bilaterali per approfondire le questioni specifiche di ciascun territorio.

Si inaugura in questo modo un metodo nuovo di lavoro che ha come obiettivo quello di favorire il più possibile la condivisione dei problemi, ma anche la valorizzazione delle opportunità che emergono sul territorio regionale, in maniera da preparare al meglio la riforma delle politiche attive del lavoro. Credo si debbano avere indirizzi chiari e condivisi a livello centrale nell'ottica dei livelli essenziali delle prestazioni e sostenere i territori perché sentano proprio le politiche che si devono attuare. Tutto questo non mi fa nascondere il fatto che ci sono ritardi comprensibili dovuti alla pandemia e ritardi meno giustificabili. Sono iniziati questi incontri e, per quanto riguarda le specifiche immediate iniziative per l'occupazione, sono allo studio misure per incentivare le assunzioni di disoccupati con contratti di lavoro stabili nella fase di ripresa delle attività dopo l'emergenza. Tali misure sono finalizzate a garantire alle imprese la flessibilità necessaria per gestire la delicata fase della ripartenza e ai lavoratori un percorso di formazione e di reinserimento in grado di accompagnarli nelle transizioni occupazionali verso un impiego stabile.

 

ANTONIO VISCOMI. Grazie per la risposta, signor Ministro, e grazie prima ancora per l'impegno profuso per costruire in tempo utile non solo e neppure tanto un'azione, ma piuttosto un modello di intervento sistemico in grado di contrastare il rischio delle severe conseguenze avverse sull'occupazione che potrebbero paradossalmente conseguire al contenimento epidemico e alla conseguente ripresa dell'attività produttiva. Vi è una sostanziale convergenza di valutazione sul fatto che il superamento del blocco dei licenziamenti, oggi ancorato alla partecipazione aziendale e a programmi di protezione sociale possa immediatamente provocare un aggravamento per estensione e intensità della crisi occupazionale; ciò, a motivo sia della cessazione dell'attività aziendale sia dalla loro radicale ristrutturazione nella prospettiva della transizione ecologica e digitale sostenuta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Proprio per questo è da apprezzare la prospettiva da lei espressa oggi, ma già anticipata nelle sue azioni da qualche tempo, sulla necessità di implementare in un contesto così complesso un adeguato sistema integrato dei servizi per l'impiego capace di coniugare l'urgenza di ricollocazione professionale dei lavoratori con l'esigenza di sostenere le imprese nel loro posizionamento competitivo, e di farlo in virtù dell'azione convergente in una rete diversificata di attori pubblici e privati. Mai più, signor Ministro, politiche passive di mero sostegno reddituale camuffate da politiche attive e sempre più invece politiche proattive di attivazione di chi cerca lavoro in mercati transizionali in cui il bene più importante è dato da ciò che una volta si chiamava mestiere e oggi invece dovremmo chiamare competenza, professionalità, skill: sono proprio queste a sostenere la necessaria innovazione di processo e di prodotto del sistema produttivo. Per questo è giusto il suo impegno a rafforzare le strutture pubbliche che operano nel mercato del lavoro, per questo è necessario anche affinare, precisandolo, l'aspetto della governance multilivello dei sistemi in questione. Concludo dicendo che è certo necessario ribadire il principio di leale collaborazione fra Stato e regione per via del sistema delle Conferenze, ma credo opportuno ricordare anche che lo stesso principio di sussidiarietà impone all'autorità centrale di farsi carico dei temi e dei problemi quando questi non possono essere adeguatamente trattati a livello inferiore. C'è dunque una responsabilità di indirizzo e coordinamento che mi pare sia nelle sue intenzioni assumere responsabilmente e fino in fondo, e per questo la ringrazio.