06/04/2021
Antonella Incerti
AVOSSA, CENNI, CRITELLI, CAPPELLANI, FRAILIS, GRIBAUDO, ENRICO BORGHI e FIANO

Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   da tempo si discute dell'applicazione sul territorio europeo del cosiddetto Nutriscore: un sistema, mutuato dalla Francia, che fornisce informazioni su un prodotto alimentare relativamente alle sue proprietà nutrizionali;

   il sistema si basa sulle tabelle nutrizionali della Food standards Agency e, a parere dei suoi ideatori, permette al consumatore di valutare e confrontare tra loro prodotti simili grazie ad una scala di colori (dal verde al rosso) e di voti (dalla A alla E) in base alla presenza percentuale negli alimenti di 4 macroingredienti: grassi, grassi saturi, zuccheri e sali di sodio;

   l'algoritmo Nutriscore viene criticato da diversi Governi, gruppi industriali, dall'associazione degli agricoltori europei e da numerosi nutrizionisti perché semplifica le informazioni nutrizionali, confondendo i consumatori, anziché orientarli nella scelta dei prodotti. Secondo questa etichettatura alcuni prodotti agroalimentari nazionali sarebbero da semaforo rosso, ovvero non salutari perché contengono sale, zuccheri e grassi in percentuale superiore a quella stabilita dalle tabelle di riferimento;

   il nostro Paese si è battuto a Bruxelles per promuovere un sistema normativo basato solo su rigorosi pareri scientifici, per garantire ai consumatori le informazioni più dettagliate e di facile comprensione sugli alimenti. Tutto questo senza che venga mai pregiudicata la competitività del sistema agricolo europeo o siano danneggiate le filiere di qualità;

   occorre continuare a sostenere questa posizione in Europa, lavorando a stretto contatto col mondo della scienza e della ricerca per raggiungere un largo consenso sulla proposta del «sistema a batteria» italiano;

   il 12 febbraio 2021 le autorità competenti di 7 Paesi europei (Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna e Svizzera) hanno annunciato l'avvio di un meccanismo di coordinamento internazionale, per facilitare il ricorso all'etichettatura nutrizionale Nutriscore, avvalendosi di una cabina di regia e di un comitato scientifico;

   il 22 marzo 2020 il Ministro interrogato, durante un incontro a Bruxelles con il Commissario europeo all'agricoltura, Janusz Wojciechowski, ha ribadito la netta contrarietà del nostro Paese al tema del Nutriscore –:

   se il Ministro interrogato non ritenga opportuno, sentite le diverse realtà italiane rappresentative del settore agroalimentare, intraprendere, nell'ambito del dibattito sull'armonizzazione del sistema di etichettatura degli alimenti a livello europeo, tutte le iniziative di competenza atte a scongiurare in maniera definitiva le ingiuste discriminazioni a danno di prodotti d'eccellenza del made in Italy agroalimentare che il sistema del Nutriscore opererebbe.

Seduta del 7 aprile 2021

Illustrazione di Antonella Incerti, risposta del Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli, replica di Susanna Cenni

ANTONELLA INCERTI: Grazie, Presidente. Signor Ministro, da tempo sul territorio europeo si discute sull'applicazione del cosiddetto Nutri-Score, un sistema mutuato dalla Francia, che fornisce informazioni sui prodotti alimentari relative alle loro proprietà nutrizionali che confronta i prodotti in base alla percentuale negli alimenti di quattro macroingredienti: grassi, grassi saturi, zuccheri e sali di sodio. Di fatto un algoritmo molto criticato dagli agricoltori e dai nutrizionisti perché, anziché informare i consumatori, li confonde. Il nostro Paese si è battuto per promuovere un altro sistema basato su rigorosi pareri scientifici, per garantire, invece, informazioni dettagliate, senza pregiudicare la competitività del sistema agricolo o danneggiare filiere di qualità. Posizione che dobbiamo continuare a difendere perché premia la qualità dei prodotti e informa in modo corretto i consumatori. Le chiediamo, signor Ministro, quali altre misure - lei è già intervenuto - intenda intraprendere per scongiurare in maniera definitiva le ingiuste discriminazioni a danno dei nostri prodotti made in Italy che il Nutri-Score opererebbe.

STEFANO PATUANELLI, Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali. Grazie Presidente, ringrazio gli onorevoli interroganti. È evidente che il tema Nutri-Score è un tema che stiamo affrontando e che affronteremo nei prossimi mesi, e lo faremo intraprendendo tutte le iniziative possibili per bloccare un progetto che, a nostro avviso, è insano, ma non soltanto perché vogliamo tutelare le nostre produzioni agroalimentari. È uno dei temi su cui tutta la filiera italiana è concorde, dai produttori fino ai trasformatori e alla grande distribuzione italiana; sono tutti concordi sul fatto che il nostro Paese non può accettare che il Nutri-Score proceda e diventi un obbligo di etichettatura fronte pacco a livello europeo. Non lo facciamo solo per questo, e sarebbe già un motivo sufficiente, ma lo facciamo perché riteniamo che il compito dell'etichettatura fronte pacco sia quello di informare e non di condizionare il consumatore.

Noi saremo sempre aperti e disponibili a ogni forma di informazione aggiuntiva ai consumatori, che devono sapere che cosa mangiano; dobbiamo incentivare e spingere sulla comunicazione e la giusta cultura della nutrizione e sul modo in cui si mangia. Non possiamo accettare un fenomeno distorsivo attraverso il condizionamento del mercato. Il Nutri-Score ha il grande favore di avere una comunicabilità immediata, con il rosso, il giallo, l'arancione e il verde, ma non dà un'informazione sana al consumatore.

Noi abbiamo lavorato fin dall'inizio - non io come Ministro, ma il Governo italiano con i Ministri che mi hanno preceduto -, assieme a Repubblica Ceca, Grecia, Cipro, Romania e Ungheria abbiamo sottoscritto un primo non-paper che mette in fila le argomentazioni che contrastano il sistema Nutri-Score. Abbiamo, e questo invece è stato un qualcosa che ho comunicato io a novembre del 2019, notificato un sistema alternativo, il NutrInform Battery, che dà le informazioni giuste, cioè dice ai cittadini qual è il contributo dei diversi nutrienti all'interno del cibo che mangiano rapportato su un quantitativo di 100 grammi e su un quantitativo di fabbisogno quotidiano di quel fabbisogno nutrizionale. È questa l'informazione che serve.

Stiamo lavorando con altri Paesi, in particolare con i Paesi che ancora non hanno espresso un parere formale rispetto al Nutri-Score, cito la Polonia, la Slovacchia, la Croazia, recentemente anche con la Spagna, per trovare quella minoranza di blocco che, come ultima ratio, ci servirà per fermare questo grave pericolo per il sistema agroalimentare italiano.

SUSANNA CENNI: Grazie, Presidente. Ringrazio il Ministro. Olio extravergine di oliva, con riconosciute proprietà antiossidanti, consigliato per la prevenzione delle malattie vascolari. Parmigiano, con vitamina B, ferro e zinco, importanti qualità nutrizionali. Eppure questi, assieme a molte altre produzioni della dieta mediterranea, sarebbero prodotti sconsigliati con il Nutri-Score, a differenza di quanto avverrebbe, temo, con una Coca Zero. Questa è una strada che non tutela la salute dei cittadini, non distinguendo fra grassi vegetali buoni, zuccheri semplici e ingredienti non conosciuti ed edulcorati. È una strada che, come lei, Ministro, ha ricordato anche durante il bilaterale che c'è stato il 22 marzo, non raccoglie nemmeno la sfida fondamentale del Green Deal, e quindi la costruzione di filiere sane, a basso impatto ambientale, dalla terra fino alla tavola. Il Partito Democratico sostiene e sosterrà questa sua battaglia, che è una battaglia del nostro Paese, in tutte le sedi nazionali ed europee, e quindi è al suo fianco. Nutri-Score non tutela la salute, non tutela l'ambiente e non racconta nulla dei consumi rispetto alle varie produzioni agricole, consumi idrici, energetici, eccetera. Credo che questo sia un paradosso in questa stagione, quella in cui stiamo costruendo il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, in cui una serie di sfide sono centrali per la ripartenza del Paese. Noi sappiamo che l'agricoltura è uno snodo di questa ripresa e della transizione energetica; quindi, anche per questo, riteniamo che questa battaglia vada portata avanti con tutti gli strumenti a nostra disposizione.