03/12/2019
Davide Gariglio
Bruno Bossio, Cantini, Giacomelli, Pizzetti, Andrea Romano, Gribaudo, Enrico Borghi, Fiano
3-01173

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. – Per sapere – premesso che:

   desta forte preoccupazione l'assenza di presa di posizione da parte della Commissione europea rispetto alla comunicazione dell'Austria del 20 dicembre 2018 con cui Vienna ha notificato a Bruxelles, per il dovuto parere, l'intenzione di introdurre nuovi divieti di circolazione nel Land del Tirolo («divieti settoriali») che interessano l'itinerario stradale del Brennero;

   il suddetto itinerario è un tratto fondamentale per l'economia italiana ed europea lungo il corridoio scandinavo-mediterraneo, in particolare l'autostrada A12 della Valle dell'Inn in Tirolo;

   il rischio è quello di vedere l'Italia, peraltro parte essenziale del mercato unico europeo, così come altri Paesi per i quali il corridoio del Brennero riveste un'importanza centrale per gli scambi commerciali, ancora una volta subire penalizzazioni, derivanti da divieti di circolazione in transito sul territorio di Paesi confinanti come l'Austria, riferiti ad alcune categorie merceologiche, ma integrati da divieti concernenti la tipologia dei veicoli, la circolazione notturna, la circolazione nei fine settimana ed altri ancora che si configurano come limitazione quantitativa dei passaggi in specifiche giornate;

   l'inasprimento dei divieti settoriali, unitamente a tale complesso di limitazioni, costituisce un ostacolo alla libera circolazione delle merci (e dei servizi di trasporto), in quanto le motivazioni di carattere ambientale addotte non appaiono pienamente dimostrate, nel caso di specie, dai dati offerti dalla stessa Austria;

   il 2 dicembre 2019 il Ministro interrogato ha quindi, incontrato la neo Commissaria europea ai trasporti, cui ha consegnato anche una lettera formale chiedendo finalmente una forte e chiara presa di posizione della Commissione contro l'adozione dei divieti settoriali, inclusi quelli previsti a decorrere dal 1° gennaio 2020;

   l'Italia è fortemente impegnata sull'agenda dei cambiamenti climatici, a livello nazionale ed europeo, e nel promuovere modalità di trasporto alternativo e per il miglioramento dell'impatto sull'ambiente, con importanti investimenti per il rinnovo del parco veicolare, per il sostegno al trasporto combinato e per la costruzione delle infrastrutture necessarie, tra cui il tunnel di base del Brennero –:

   quali urgenti iniziative il Ministro interrogato intenda perseguire a tutela degli interessi vitali del Paese che verrebbero lesi dalle misure unilaterali adottate dall'Austria lungo il corridoio europeo scandinavo-mediterraneo.

 

Seduta del 4 dicembre 2019

Illustrazione e replica di Davide Gariglio, risposta della Ministra delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli

DAVIDE GARIGLIO: Grazie, Presidente. Il 20 dicembre 2018 il Governo austriaco ha notificato alla Commissione europea la volontà di istituire divieti settoriali, ossia divieti di circolazione nel Land del Tirolo che interessano l'itinerario stradale del Brennero, che è un elemento fondamentale per il nostro traffico merci in direzione nord Europa. Ora, nonostante avessimo un Governo sovranista all'epoca, non c'è stata nessuna azione di contrapposizione a questo. Sappiamo che il Ministro che interroghiamo oggi il 2 dicembre, cioè l'altro giorno, ha incontrato la neocommissaria europea ai trasporti, esprimendogli la netta contrarietà rispetto alla posizione di questi divieti settoriali e chiedendo che la Commissione si pronunci immediatamente per evitare che ci sia un blocco delle nostre merci unilateralmente decretato dal Governo austriaco.

 

PAOLA DE MICHELI, Ministra delle Infrastrutture e dei trasporti. Con riferimento ai divieti previsti per il traffico pesante nel territorio del Tirolo austriaco, il Ministero sta seguendo da tempo questa problematica e proprio in considerazione dell'importanza che l'infrastruttura stradale del Brennero e della Valle dell'Inn riveste per l'economia italiana ho avviato specifiche interlocuzioni con la Commissione europea per contrastare e prevenire il progetto dell'Austria di inasprire, a partire dal prossimo mese di gennaio, i divieti settoriali. Il rischio è molto elevato per l'economia italiana e per tutto il comparto. In particolar modo, questi divieti settoriali aggredirebbero l'80 per cento dei transiti italiani verso l'Austria e verso la Germania.

In data 2 dicembre ho incontrato a Bruxelles il nuovo commissario europeo ai trasporti a cui ho consegnato una nota formale con la quale ho rappresentato la difficile situazione in cui versano gli operatori economici italiani e le conseguenze disastrose che le decisioni del Governo austriaco potrebbero prevedere. Ho chiesto che la Commissione europea, nel suo ruolo di custode dei trattati, si pronunci formalmente con il richiesto parere sulla legittimità delle misure restrittive notificate dall'Austria nel 2018, evidenziando che, a nostro avviso, tale parere non può che essere negativo, dal momento che queste misure confliggono chiaramente con i princìpi cardine dell'Unione relativi alla libertà di circolazione delle merci e in considerazione del fatto che esse introducono elementi distorsivi della concorrenza. Al contempo, per le stesse ragioni ho chiesto che la Commissione europea intervenga con la massima sollecitudine presso le autorità austriache affinché vengano prontamente ritirate le ulteriori misure adottate in questi mesi e non venga dato seguito all'annunciata intenzione di ulteriori interventi di divieti settoriali. Inoltre, ho chiesto che si valuti ogni possibile ulteriore azione qualora le stesse autorità comunque intendessero proseguire. Ho informato il Consiglio dei Ministri nella seduta del 2 dicembre, comunque annunciando ogni iniziativa possibile di contrasto all'eventuale entrata in vigore delle misure da parte dell'Austria.

 

DAVIDE GARIGLIO: Grazie, Presidente. Signora Ministro, la ringraziamo come gruppo del Partito Democratico per le iniziative che ella ha voluto intraprendere. La situazione è drammatica, come lei ha ricordato oggi. Ricordo che le merci trasportate via terra attraverso l'Austria - verso l'Austria verso il Nord Europa - ogni anno sono pari a 80 milioni di tonnellate, 80 milioni di tonnellate! Questo dovrebbe preoccupare le forze sovraniste in questo Paese.

Delle 80 milioni di tonnellate che vanno a nord, su treno ne passa il 42 per cento e il 58 per cento passa su camion. Questo 58 per cento significa 57 milioni di tonnellate e possiamo ringraziare che qui abbiamo i trasporti ferroviari che funzionano, perché assorbono il 42 per cento della quota di traffico. Se, invece, fosse verso ovest, verso ovest solo una percentuale infinitesima, il 7 per cento delle merci, viaggia in treno e tutto viaggia su gomma. Ecco perché questo testimonia, da un lato, la necessità di andare avanti in fretta nelle infrastrutture ferroviarie anche verso ovest e, dall'altro canto, che è indispensabile per l'economia italiana evitare che l'Austria, con una decisione unilaterale, provveda a un'azione che determinerà un vero e proprio soffocamento delle nostre esportazioni, che sono state, in questi anni di crisi, il traino dell'economia italiana.