19/10/2021
Alfredo Bazoli
BORDO, MICELI, MORANI, VAZIO, VERINI, ZAN, BERLINGHIERI, LORENZIN, FIANO, GIORGIS e CARNEVALI
3-02550

Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   con la riforma del processo penale alla legge 27 settembre 2021, n. 134, si è ottenuto un ampliamento dell'accesso alle misure alternative alla detenzione; l'istituto della messa alla prova è stato esteso anche a reati con pena edittale fino a sei anni e anche altre misure alternative alla detenzione saranno direttamente comminate dal giudice della cognizione;

   si tratta di misure di civiltà che si inseriscono con decisione nel percorso da tempo intrapreso di sviluppo e di incremento delle opportunità di accesso alle varie forme di probation giudiziale necessarie affinché la dimensione trattamentale realizzi pienamente la funzione rieducativa della pena e si arrivi ad abbattere la recidiva;

   nella legge di bilancio per il 2021 sono state stanziate significative risorse per l'assunzione di personale amministrativo, di personale specificamente dedicato al trattamento e di personale degli uffici dell'esecuzione penale esterna, anche ampliando le piante organiche;

   ad oggi però gli uffici di esecuzione esterna si trovano in difficoltà perché ancora significativamente sotto organico;

   in considerazione di quanto esposto appare dunque urgente adeguare e potenziare gli organici degli uffici di esecuzione penale esterna, nonché implementare le professionalità anche in ossequio degli standard europei di probation –:

   quali iniziative intenda adottare, anche alla luce delle criticità espresse, al fine di verificare la reale necessità di incremento degli organici degli uffici di esecuzione penale esterna e quale sia, inoltre, lo stato di avanzamento delle procedure di selezione già avviate, al fine di consentire un sempre migliore funzionamento del sistema delle pene che si basi anche sulle misure alternative alla detenzione.

Seduta del 20 ottobre 2021

Illustrazione di Walter Verini, risposta della Ministra della Giustizia Carla Cartabia, replica di Alfredo Bazoli

WALTER VERINI. Grazie, Presidente. Signora Ministra, noi le chiediamo quali iniziative saranno adottate per incrementare gli organici delle strutture dell'esecuzione penale esterna e a che punto stanno le selezioni avviate. È fondamentale potenziare queste strutture che consentono l'accesso a misure alternative, come fissato anche dalla recente riforma del processo penale, misure di civiltà coerenti con spirito e lettera della Costituzione, tese alla rieducazione e al recupero delle persone che hanno sbagliato. Insomma, carceri umane, dove i detenuti compiano seri percorsi riabilitativi, ma carcere come estrema ratio. L'esecuzione penale esterna è decisiva per le pene alternative e per poter portare anche a questo riguardo più civiltà nel sistema dell'ordinamento penitenziario e delle pene.

MARTA CARTABIA, Ministra della Giustizia. Grazie, Presidente e grazie agli onorevoli per aver posto questa questione che riguarda un aspetto, l'esecuzione penale esterna, su cui si sta impegnando fortemente il Ministero, proprio per quella connotazione di una modalità di esecuzione della pena ove si svolgono percorsi rieducativi fortemente individualizzati, volti alla rieducazione del condannato e strettamente collegati al territorio di appartenenza.

Come ha sottolineato l'onorevole interrogante, nella legge delega in materia penale c'è un forte incremento dell'applicazione delle pene sostitutive e quindi dovranno mettersi in campo misure idonee a garantire l'adeguatezza, in termini di strutture, di risorse e di personale, degli uffici dell'esecuzione penale esterna.

Il Ministero si sta preoccupando molto di questo sviluppo e la ragione di questa urgenza emerge chiaramente se noi guardiamo qualche dato. Ad oggi - quindi, senza tenere conto della prospettiva dello sviluppo che si avrà con l'attuazione della legge delega - i dati, al 31 agosto 2021, dicono che sono in corso 68.916 misure e sanzioni di comunità di diverse tipologie (misure alternative alla detenzione, messe alla prova, sanzioni di comunità e misure di sicurezza); sono quasi 69.000. Se si raffronta con il numero dei detenuti si capisce la significatività di questo impegno. A fronte di questo enorme numero di misure in corso, l'organico prevede che il comparto delle funzioni centrali sia dotato di 3.478 unità, di cui 1.701 funzionari della professionalità del servizio sociale.

In questo momento, sono in servizio 1.527 persone. La sproporzione è evidente. Sono in corso delle assunzioni, in questo ambito come in altri ambiti del settore penitenziario, ma è evidente che occorrerà ampliare in modo significativo le piante organiche, ma soprattutto coprirle tempestivamente sia per le esigenze attuali, sia per quelle che vediamo all'orizzonte, anche auspicabilmente in virtù dell'attuazione della delega penale.

 

ALFREDO BAZOLI. Grazie, signora Ministra. Non è la prima volta che il Partito Democratico presenta un'interrogazione sul tema delle misure alternative - e non sarà probabilmente l'ultima - perché noi crediamo molto nel valore e nel ruolo delle misure alternative e delle cosiddette sanzioni di comunità, perché hanno un impatto molto positivo sul sistema penale italiano.

Infatti, intanto esse evitano la recidiva. Sappiamo da tante analisi che evitano la recidiva, quindi questo garantisce maggiore sicurezza, perché una persona che esce rieducata e non commette più delitti garantisce maggiore sicurezza ed è in linea con le finalità rieducative della pena sancite nella nostra Costituzione. Poi, queste garantiscono anche una deflazione della popolazione carceraria, e sappiamo quanto questo tema sia importante e sentito. Inoltre, tante misure alternative garantiscono un ventaglio di applicazioni di sanzioni penali che sono molto più articolate rispetto all'alternativa secca tra la detenzione e lo stare a casa in sospensione condizionale della pena e questo garantisce un'applicazione molto più vasta anche delle sanzioni penali. Ovviamente, noi siamo molto contenti che nella riforma penale si vada in quella direzione, quindi si incrementi molto l'uso delle misure alternative, ma bisogna rimuovere gli ostacoli che ne impediscono il funzionamento, anche attraverso l'incremento delle risorse e del personale a ciò dedicati. Quindi prendiamo ovviamente con grande soddisfazione l'impegno che è stato qui assunto dalla Ministra; ovviamente ci riserviamo di aiutare e di continuare a sollecitare, perché questa è la direzione di marcia corretta su cui muoversi.