13/02/2019
Sara Moretto
 Benamati, Bonomo, Gavino Manca, Mor, Nardi, Noja, Zardini, Martina, Gribaudo, Enrico Borghi, Fiano
3-00514

Al Ministro dello sviluppo economico. – Per sapere – premesso che:

   quelle che appaiono agli interroganti le sconsiderate affermazioni del Ministro interrogato di un imminente boom economico sono state smentite dall'Istat che, per la prima volta dal 2014, certifica una «recessione tecnica»: nel quarto trimestre 2018, il prodotto interno lordo italiano ha segnato la seconda variazione congiunturale negativa consecutiva;

   in un quadro di marcato peggioramento dell'indice di fiducia delle imprese, che prospetta serie difficoltà di tenuta dei livelli di attività economica, particolarmente colpito è il settore industriale che, sempre secondo l'Istat, nel dicembre 2018 ha ridotto la produzione del 5,5 per cento rispetto al dicembre 2017;

   questi dati mostrano che, come sempre denunciato dal Partito democratico, i principali provvedimenti del Governo sono inutili, ove non dannosi: a partire dal cosiddetto «decreto dignità» che, invece di creare lavoro stabile, sta aumentando precarietà e licenziamenti e risulta inefficace nel contrasto delle delocalizzazioni, per proseguire con la legge di bilancio per il 2019 che ha svuotato le misure di Industria 4.0, aumentato di oltre sei miliardi di euro la tassazione sulle imprese e ridotto di un miliardo di euro gli investimenti pubblici, introdotto l'ecotassa sulle auto che sta determinando effetti negativi sulle decisioni di investimento delle imprese e di acquisto da parte dei consumatori;

   a gennaio 2019 risulterebbero 138 tavoli di crisi aperti presso il Ministero dello sviluppo economico, con circa 210 mila lavoratori coinvolti e situazioni di difficoltà che ormai caratterizzano tutti i settori e interessano l'intero territorio da Nord a Sud, sui quali il Governo sta dimostrando la sua assoluta inadeguatezza;

   emblematica la gestione della crisi riguardante la Pernigotti, perfetta sintesi dello scarto tra le promesse, con relativi slogan e tweet, e i risultati ottenuti nell'azione del Governo: nonostante i cioccolatini mangiati con i lavoratori a Novi Ligure, la vicenda si è tristemente conclusa con la cassa integrazione per 92 dipendenti dell'azienda e l'ipotesi di spostare la produzione in Turchia;

   per la prima volta da anni, sabato scorso gli imprenditori del settore industriale hanno partecipato alla manifestazione unitaria dei sindacati condividendo la stessa preoccupazione per le scelte del Governo –:

   se intenda intraprendere azioni concrete per raggiungere tali obiettivi, quali il pieno rifinanziamento di Industria 4.0 richiesto a gran voce dal mondo imprenditoriale, abbandonando la propaganda e iniziando a fornire al Paese credibili risposte di politica economica e industriale per invertire le tendenze economiche in atto.

Seduta del 13 febbraio 2019

Illustrazione di sara Moretto, risposta del governo di Luigi Di Maio, replica di Maurizio Martina

Illustrazione

Grazie, Presidente. Signor Ministro, il suo tempo è scaduto e non lo dice il Partito Democratico: lo attesta sicuramente la sonora batosta che il suo partito ha preso in Abruzzo domenica scorsa, ma lo dice anche e soprattutto l'Istat, che certifica che l'Italia è entrata in recessione  Brucia perché so che lunedì il Ministro non si trovava Dicevo che, appunto, lo certifica l'Istat, la quale attesta che l'Italia è entrata ufficialmente in recessione. Se però i numeri non la convincono, Ministro, come più volte ha dichiarato nelle sue uscite stampa, guardi alla piazza che si è riempita sabato scorso, ascolti i lavoratori, le imprese e gli artigiani che si aspettavano misure per la crescita e che si sentono abbandonati. Il suo operato, Ministro, è una collezione di fallimenti: il decreto dignità non funziona, la disoccupazione aumenta e le delocalizzazioni non vengono evitate. Abbia il coraggio di andare dai lavoratori della Pernigotti a dire… …che il decreto dignità funziona (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), oppure dai lavoratori dei 150 tavoli di crisi aperti al MISE che lei ha abbandonato, compreso quello della Blutec, perché i sindaci sono dovuti venire qui per poterla vedere in faccia. Sto concludendo, un attimo. Concludo. Con la legge di bilancio avete dato il colpo di grazia. La domanda è semplice, signor Ministro: intendete fare qualcosa di vero? Intendete rifinanziare il piano Industria 4.0 

Risposta del governo

Grazie, prima di tutto per dire che i dati del decreto dignità in varie regioni d'Italia, tra cui un polo produttivo come il Veneto, testimoniano che raddoppiano i contratti a tempo indeterminato (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico - Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e calano i disoccupati. Allo stesso tempo, ribadisco, Presidente, che incontrerò i sindaci alle 15,45 al Ministero dello Sviluppo economico su un tavolo complesso come quello della Blutec e avremo modo di confrontarci. Voglio dire anche un'altra cosa: abbiamo già rifinanziato il piano Impresa 4.0 nella legge di bilancio di fine 2018 per il 2019 ma, nello specifico, abbiamo cercato di rimodulare questo piano per le piccole e medie imprese perché abbiamo scoperto che il 99 per cento dei fondi di Impresa 4.0 andavano solo alle grandissime aziende (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier), mentre i piccoli e medi imprenditori rimanevano tagliati fuori da un piano che serviva per digitalizzare e incentivare le nuove tecnologie nelle aziende.

Quindi, abbiamo potenziato l'iper-ammortamento con una maggiorazione al 170 per cento per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro. Abbiamo previsto una misura che non esisteva, cioè il contributo per i manager dell'innovazione, perché se vogliamo digitalizzare il nostro tessuto produttivo dobbiamo dare sgravi alle aziende che assumano manager del digitale per digitalizzare le proprie imprese, i propri tessuti produttivi e i propri sistemi di produzione. Sono stati introdotti anche gli sgravi per il cloud, perché in precedenza non c'era uno sgravio per le aziende che volevano utilizzare servizi di abbonamento a servizi di cloud; inoltre abbiamo prorogato e rimodulato il credito d'imposta per spese di ricerca e sviluppo per favorire l'occupazione stabile, cioè finanziamo chi fa contratti stabili e non consulenze, nel pieno spirito di chi vuole dare un po' di certezze a chi viene assunto nelle nostre aziende.

Abbiamo rifinanziato il credito di imposta Formazione 4.0; abbiamo rifinanziato la nuova Sabatini con 480 milioni di euro, che permetterà in tutto, come pacchetto di finanziamenti alle imprese, di immettere nell'anno in corso 8 miliardi di euro nell'economia reale (non solo la nuova Sabatini ma tutti quelli che ho citato più altri).

Poi ci sono le misure per ridurre il carico fiscale; ci sono partite IVA fino a 65.000 euro che entrano nel regime dei forfettari e questo consente ad esse di risparmiare tasse. Inoltre - voglio sottolinearlo - c'è anche il decreto dignità: ma cosa c'entra il decreto dignità con la Pernigotti, che è una situazione che stiamo affrontando tutt'oggi e che non va strumentalizzata , è una situazione delicatissima che non riguarda neanche le delocalizzazioni Citatemi un'azienda che ha preso soldi dallo Stato… Che sta andando via dallo Stato italiano dopo il decreto dignità. Non c'è un'azienda che ha preso soldi dallo Stato e sta andando via dopo il decreto dignità Sicuramente, Presidente, tutti quanti e per carità - non lo devo dire io - hanno diritto di contestare questo Governo, però non strumentalizziamo le tragedie delle persone per attaccare questo Governo 

Replica

Grazie, Presidente. Siamo totalmente insoddisfatti (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) dalle parole del Vicepresidente del Consiglio che trova il tempo di andare in gita in Francia ad incontrare i gilet gialli ma non trova il tempo di tornare dai lavoratori che ha preso in giro per settimane in tante crisi aziendali di questo Paese e non solo i lavoratori della Pernigotti. Venga con noi dai giovani lavoratori delle Poste di Genova che abbiamo incontrato e che non hanno i contratti rinnovati in ragione del decreto che lei ha voluto. Venga con noi nel Veneto e potrà rendersi conto che sono le piccole e medie imprese ad essere penalizzate dal modo in cui voi avete ridotto gli strumenti di Impresa 4.0. Venga con noi in giro per il Mezzogiorno a capire che cosa sta succedendo in tante realtà dove lei è passato a fare propaganda elettorale e dove oggi rimangono i sindaci e i lavoratori completamente senza risposte. Venga con noi a discutere di come 100.000 persone in virtù del vostro decretone rischieranno di rimanere senza assegno di ricollocamento  Venga con noi a vedere cosa sta succedendo nella realtà del Paese quando investimenti pubblici e privati vengono bloccati dalla vostra ideologia del no, dalla vostra idea della decrescita infelice. Venga con noi a vedere quello che sta succedendo nella realtà: esca dalla bolla, caro Vicepresidente Di Maio, esca dal racconto che si autoalimenta nell'applauso dei vostri deputati. Venite a confrontarvi con la realtà: ci troverete lì.