17/09/2024
Anthony Emanuele Barbagallo
CASU, GHIO, BAKKALI, MORASSUT, FERRARI e FORNARO.
3-01421

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   durante l'estate, il servizio ferroviario è stato caratterizzato da pesanti difficoltà e gravi disagi per gli utenti a causa di ritardi e cancellazioni di servizi di trasporto pressoché quotidiani nella totale assenza di misure di coordinamento, di puntuali informazioni e di interventi efficaci per fronteggiare tali disservizi;

   l'amministratore delegato nonché direttore generale del gruppo Ferrovie dello Stato italiane, Stefano Donnarumma, ha ammesso la situazione di difficoltà durante il seminario organizzato a Cernobbio da The European house-Ambrosetti e ha manifestato un'apertura sulla possibilità di valutare l'entrata di capitale privato nel gruppo Ferrovie dello Stato italiane, senza, tra l'altro specificare in quale settore «qualora questo dovesse risultare vantaggioso dal punto di vista finanziario per lo sviluppo degli investimenti dell'azienda»;

   nella medesima occasione ha inoltre dichiarato che l'azienda ha «raccolto informazioni e lezioni anche dalle lamentele dei passeggeri e dagli eventi per poter effettuare una diversa programmazione», senza però fornire alcun elemento circa le iniziative conseguenti;

   le difficoltà che vive il settore ferroviario non possono costituire, in alcun modo, un alibi per avviare un percorso di privatizzazione del gruppo Ferrovie dello Stato italiane, al pari di quanto già tentato con Poste italiane, ma piuttosto devono essere l'occasione per costruire un piano di rilancio strategico del settore ferroviario incentrato su servizi efficienti e di qualità, tenendo conto dei contributi dei cittadini, delle cittadine e dei turisti, nonché del necessario confronto con i sindacati che rappresentano le lavoratrici e i lavoratori del settore;

   al riguardo va rilevata quella che agli interroganti appare l'assoluta reticenza del Governo a discutere delle ipotesi in oggetto in Parlamento, dato che, in occasione di un'interrogazione a risposta immediata in Commissione, non ha fornito elementi dichiarando in sostanza l'ignoranza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti al riguardo, mentre dopo tre giorni il Ministro interrogato, a margine dell'inaugurazione del Salone auto Torino, fornisce una risposta completamente diversa che conferma che l'ingresso di privati nel gruppo Ferrovie dello Stato italiane è una ipotesi a cui il Governo sta lavorando;

   mentre la confusione regna sovrana, l'unica cosa chiara ad avviso degli interroganti è che dopo l'estate d'inferno che gli utenti hanno trascorso, tra disservizi e disagi record, la priorità del Governo non è rilanciare e far funzionare le ferrovie, ma venderle al più presto –:

   quali urgenti azioni siano state adottate per consentire il pieno funzionamento del servizio ferroviario e se le pesanti difficoltà dell'estate siano di fatto riconducibili agli intendimenti del Governo di vendere le Ferrovie, pertanto non preoccupandosi dell'efficienza e della qualità del servizio.

Seduda del 18 settembre 2024

Illustrazione di Valentina Ghio, risposta del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, replica di Andrea Casu

VALENTINA GHIO, Grazie, Presidente. Dopo gli interventi di campagna elettorale che abbiamo appena ascoltato, torniamo al vero senso dei question time. Abbiamo vissuto un'estate di passione nei trasporti, anche in Liguria, peraltro nel silenzio assordante dei suoi amministratori, in particolare i treni, con gravi disagi per gli utenti, ritardi e cancellazioni. Tuttavia, le difficoltà che vive il settore ferroviario non possono essere un alibi per la loro privatizzazione, ma piuttosto l'occasione per un piano di rilancio serio e di cui ancora non abbiamo sentito parlare. Ma lo stesso Ministro, a Torino, ha confermato che l'ingresso dei privati nel gruppo FS è un'ipotesi a cui il Governo sta lavorando. Quindi, mentre la confusione nei trasporti regna sovrana, l'unica cosa chiara è che, dopo l'estate d'inferno per gli utenti, la priorità non è far funzionare le Ferrovie, ma venderle al più presto per fare cassa. Ma lei, signor Ministro, che questa estate ha negato l'evidenza, è entrato in una stazione mentre i tabelloni traboccavano di cancellazioni e ritardi e i passeggeri erano accampati in attesa? Signor Ministro, lei in altra sede dovrà rispondere di come ha bloccato i porti. Noi qui le chiediamo di non continuare a bloccare le ferrovie e se la sua soluzione per migliorarle consiste nella loro vendita.

MATTEO SALVINI, Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Grazie. L'occasione mi è utile per ricordare che stiamo investendo oltre 30 milioni di euro, finanziati anche tramite PNRR, sulla rete ferroviaria nazionale: quantità di investimenti, soprattutto per la sicurezza, che non conoscono precedenti nella storia, con migliaia di cantieri aperti per manutenzione, potenziamento e ammodernamento della rete. È ovvio che la concentrazione di molti cantieri che nei decenni passati non sono stati aperti - ma non sta a me giudicare sulle responsabilità o irresponsabilità altrui - nel corso dei mesi ha determinato e determinerà inevitabili disagi. Io seguo costantemente la situazione. Nel corso dell'estate c'è un tavolo permanente che, quotidianamente, ci aggiorna sull'andamento dei lavori e sulla circolazione.

Grazie a Ferrovie dello Stato - io ne approfitto per ringraziare le lavoratrici e i lavoratori, che danno il massimo per offrire ai pendolari un servizio all'altezza - le soluzioni da loro proposte contemplano la realizzazione di interventi di manutenzione preventiva sulle apparecchiature, l'adozione di piani di emergenza, la collaborazione con tutte le imprese ferroviarie, la creazione di supporti dedicati alle informazioni al pubblico più puntuali rispetto al passato, l'adozione di piani di riprogrammazione dell'offerta commerciale e l'avviso puntuale agli utenti anche tramite telefonino.

A integrazione di questi rimedi generali, per ciascuna delle principali anomalie verificatesi nel corso dell'estate, il gruppo FS - che torno a ringraziare - ha predisposto un resoconto puntuale di tutte le misure che hanno portato a superare questi disagi.

A tal proposito, confortato dall'impegno e dal lavoro di migliaia di lavoratrici e lavoratori del settore, che hanno garantito la compresenza di cantieri e servizi, smentisco qualsiasi ipotesi di svendita per quello che riguarda le Ferrovie. Ribadisco che, al momento, sul mio tavolo non sono giunte proposte in merito di nessun tipo. Ribadisco che, comunque, se arriveranno proposte, che io pragmaticamente prenderò in esame, il controllo era e rimarrà pubblico. E ne approfitto per ricordare che, dopo anni di attesa, stiamo investendo miliardi di euro non solo sull'alta velocità, ma anche sull'acquisto di carrozze nuovi per gli Intercity e per i treni pendolari regionali. Quindi, dal mio punto di vista, siamo al lavoro per offrire un servizio sempre migliore, e lo dico da utente della Rete ferroviaria italiana.

ANDREA CASU, Ministro Salvini, onorevoli colleghe e onorevoli colleghi, non possiamo essere soddisfatti della sua risposta, perché lei sta continuando a negare la realtà.

Le diamo una notizia, Ministro Salvini: l'estate di inferno che hanno vissuto gli italiani e le italiane non è finita, sta continuando in autunno e i numeri che lo dimostrano non sono del Partito Democratico, lo dice chiaramente l'Autorità di regolazione dei trasporti, che ha presentato oggi il suo rapporto, che ci dice che abbiamo avuto, ogni anno, circa 10.000 interruzioni di linea, che stanno aumentando in maniera esponenziale. Si parla di 17.912 ore nel primo semestre del 2022, che sono aumentate a 19.978 ore nel 2023 e sono diventate 22.904 nel primo semestre del 2024. Ebbene, di fronte a questo fenomeno, non si può continuare a negare.

Vanno ringraziati i lavoratori, ha ragione, ma non vanno solo ringraziati, vanno anche ascoltati: bisogna garantire il rinnovo dei contratti dei ferrovieri, che sono tutti in agitazione, perché sono tutti contratti scaduti, e, al tempo stesso, bisogna intervenire per la sicurezza. Il protocollo siglato nell'aprile del 2022 sta vedendo la sua luce solo adesso, con la riunione che è stata fatta il 5 settembre, e il fenomeno delle aggressioni sta, purtroppo, continuando.

Lei è fuggito dal confronto parlamentare, ha preferito tagliare i nastri dei cantieri piuttosto che entrare nelle stazioni e toccare con mano i disagi che stanno vivendo i cittadini, ma non può continuare a fuggire dalle sue responsabilità. I numeri sono impietosi, le azioni che abbiamo di fronte sono fondamentali. Ci attende un autunno che ha bisogno di interventi e lei non può continuare semplicemente a parlare, senza tenere conto che, se guardiamo alle ultime due legislature, lei è il rappresentante della forza politica che più a lungo ha governato questo Paese: 58 mesi. Questa estate ha guardato con più attenzione le Olimpiadi che i disagi nelle ferrovie. Possiamo fare anche una metafora di tipo sportivo: lei è la medaglia d'oro del Governo nelle ultime due legislature, ha la più grande responsabilità politica nel disastro che sta avvenendo nei trasporti, continuare a negarlo non aiuterà a risolverlo. Noi, come Partito Democratico, non siamo nemmeno nel podio delle forze politiche che sono state più al Governo negli ultimi 7 anni, ma ci assumiamo la responsabilità di fronte al Paese di continuare a segnalarle quello che deve fare, e non sta facendo, per garantire il diritto alla mobilità per tutte e per tutti.