12/09/2017
Gianluca Benamati
Camani, Bargero, Vico, Cani, Becattini, Montroni, Iacono, Peluffo, Impegno, Senaldi, Donati, Arlrotti, Tentori, Bini, Basso, Ginefra, Martella, Scuvera, Taranto, Cinzia Maria Fontana.
3-03230

Al Ministro dello sviluppo economico. – Per sapere – premesso che:
   la relazione annuale della Commissione europea sui progressi nel settore digitale in Europa (Edpr), che fa seguito alla pubblicazione a marzo dell'indice digitale (Desi), segnala che il piano Industria 4.0 andrebbe nella direzione auspicata di raggiungere l'obiettivo rappresentato dalla progressione del settore industriale italiano nella catena globale del valore;
   l'ultima rilevazione trimestrale, diffusa da Ucimu-Sistemi per produrre, indica un aumento del 5,1 per cento della raccolta ordini di macchine utensili, rispetto allo stesso periodo del 2016, evidenziando come sia particolarmente significativo che questo risultato sia determinato dall'incremento degli ordinativi raccolti sul mercato nazionale cresciuti del 22,2 per cento, rispetto all’export extra Unione europea che è cresciuto del 12 per cento;
   la crescente domanda interna pare quindi collegarsi strettamente alle attività connesse al piano Industria 4.0;
   nella relazione della Commissione europea si segnala, inoltre, che «la capacità di sensibilizzare le piccole e medie imprese in merito alle opportunità offerte dalle tecnologie digitali e, in ultima analisi, il successo della strategia Industria 4.0 dipenderanno dal corretto coordinamento tra i vari attori»;
   nel piano è previsto che lo sviluppo e la diffusione delle attività di Industria 4.0 siano basati sull'istituzione di «competence center» e la conseguente creazione di «digital innovation hub», con il coinvolgimento di poli universitari di eccellenza, di grandi player privati e con il contributo di stakeholder chiave come centri di ricerca o start-up;
   le attività principali che tali centri dovranno portare a compimento sono assicurare formazione e conoscenza su Industria 4.0, presentare «live demo» su nuove tecnologie e consentire l'accesso alle best practice, effettuare la «advisory tecnologica per piccole e medie imprese», seguire il lancio e l'accelerazione di progetti innovativi e di sviluppo tecnologico, sostenere il supporto alla sperimentazione e produzione «in vivo» di nuove tecnologie ed effettuare il coordinamento con centri di competenza europei;
   i digital innovation hub potranno coinvolgere le associazioni di categoria e dovranno essere il ponte tra imprese, ricerca e finanza al fine di sensibilizzare le imprese sulle opportunità esistenti in ambito Industria 4.0;
   per la selezione dei competence center e dei digital innovation hub sarebbe opportuno prevedere procedure competitive –:
   quale sia complessivamente lo stato di avanzamento del piano Industria 4.0, in relazione alle diverse misure di incentivazione ed in relazione all'attuazione delle misure connesse ai competence center ed ai digital innovation hub.

 

Illustra Lorenzo Basso, risponde il ministro dei Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro  e replica Gianluca Benamati

 

Illustrazione

Grazie, signor Presidente. Proprio un anno fa il Ministro Calenda ha presentato al Paese il Piano Italia 4.0, un insieme di misure che hanno implementato il lavoro svolto dal Parlamento con l'indagine conoscitiva Industria 4.0 realizzata dalla X Commissione della Camera. Dall'aumento degli investimenti in svariati settori e dalla relazione della Commissione europea sui progressi nel settore digitale possiamo già dire che le misure incentivanti di questo piano hanno svolto un ruolo davvero determinante per la ripresa economica del nostro Paese. Nello stesso tempo registriamo ancora una forte richiesta di sostegno, in particolare dalle piccole e medie imprese e da alcune realtà geograficamente più svantaggiate.

Ravvediamo, quindi, la necessità di accelerare la costruzione della rete territoriale dei digital innovation hub e la partenza dei competence center, secondo una procedura di selezione competitiva che premi la validità dei progetti, molti dei quali sono già in campo: da quello dell'automotive di Torino, a quello della protezione delle infrastrutture critiche di Genova, da quello della robotica di Pisa, a quello sull'agroalimentare di Bologna. Chiediamo per questo al Governo quale sia complessivamente lo stato di avanzamento del Piano Industria 4.0 in relazione alle diverse misure di incentivazione e, in particolare, in relazione all'attuazione delle misure connesse ai competence center.

 

Risposta

Vorrei fare presente che gli ultimi dati relativi ai comparti manifatturieri del settore 4.0 indicano come l'Italia stia compiendo nuovi passi in avanti verso la ripresa industriale e come le aziende stiano investendo in tecnologia e innovazione. Secondo l'Istat, infatti, la produzione industriale a luglio ha segnato una crescita del 4,4 per cento rispetto all'anno passato e l'aumento è stato particolarmente sostenuto proprio nel comparto dei beni strumentali (più 5,9 per cento) e in modo ancora più marcato nella fabbricazione di macchinari e attrezzature (più 8 per cento). Risultati ancora più positivi si registrano nei primi cinque mesi del 2017 nell'ambito degli ordinativi interni, che segnano per i macchinari un più 10,6 per cento e per le apparecchiature elettriche ed elettroniche un più 6,6 per cento. Questi segnali sono le prime conferme che le misure rafforzate introdotte dal Governo hanno effetti positivi. In particolare, il Piano Industria 4.0 ha stimolato il tessuto imprenditoriale che oggi può accedere alle agevolazioni in modo automatico e non settoriale.

Il Piano, tuttavia, non si esaurisce con strumenti finalizzati allo stimolo degli investimenti ma si fonda sul pilastro complementare delle competenze che rappresentano oggi più che mai la leva indispensabile per attivare e ottimizzare gli interventi di innovazione, ricerca e sviluppo. Per questo motivo abbiamo istituito il network nazionale per i servizi di trasferimento tecnologico e di formazione specializzata in ambito di Industria 4.0. Insieme alle Camere di commercio abbiamo dato il via ai punti di impresa digitale con le varie associazioni di categoria, al digital innovation hub al fine di arrivare in modo capillare a rispondere alla domanda di innovazione e competenza del tessuto produttivo, soprattutto di piccola e media dimensione. I competence center, poli di eccellenza a livello nazionale per l'alta formazione e la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, sono parte integrante del network nazionale e saranno in grado di fornire supporto altamente qualificato alle imprese. Per la costituzione dei competence center si riscontrano ad oggi dei ritardi su cui stiamo lavorando. Il relativo decreto interministeriale Mise e MEF, infatti, dopo il complesso iter istruttorio è stato inviato al MEF firmato dal Ministro Calenda ed è stato sottoscritto proprio ieri dal Ministro Padoan. Il documento è stato trasmesso oggi alla Corte dei conti per la registrazione e la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale al fine di avviare una selezione trasparente e competitiva entro quest'anno. Il nostro obiettivo adesso è limitare quanto più possibile i ritardi accumulati nel tempo, così da offrire alle imprese tutto il miglior supporto possibile, vista anche la loro risposta positiva al Piano Industria 4.0, a beneficio dell'intera economia italiana.

 

Replica

Grazie, signora Ministro, e grazie delle sue parole. Qui facciamo chiarezza sul fatto che il Governo della Repubblica ha una politica industriale. Più di 900 mila nuovi occupati con i Governi del Partito Democratico - possono diventare un milione alla fine della legislatura - e una crescita importante della produzione industriale, quale lei ha menzionato. L'export ai massimi livelli nella storia repubblicana e una situazione dei consumi interni in ripresa sono risposte vere a domande spesso demagogiche. Oggi abbiamo una situazione di Industria 4.0 cruciale per il rinnovamento del nostro sistema produttivo e per metterlo al passo con le sfide del futuro. Per il nostro Paese costituiscono un fattore unico di competitività, come lei diceva, questi investimenti sulla manifattura ma anche gli investimenti che lei citava sul capitale umano. Vanno bene, quindi, i dati sul rinnovamento delle macchine utensili, dei parchi delle macchine utensili e delle attrezzature.

Io ricordo a tutti di osservare il fatto che il Paese ha fatto in un anno, come diceva già il collega Basso, ciò che altri Paesi a noi vicini hanno sviluppato in un arco pluriennale di 4-5 anni. Oggi, però, è essenziale l'avvio dei competence center e del digital innovation hub. Prendiamo atto delle sue indicazioni perché queste sono l'accesso vero, la porta vera di accesso delle PMI, dell'innovazione e del collegamento fra il tessuto industriale piccolo e l'innovazione che noi proponiamo.

Serve anche una ricognizione sull'andamento delle misure perché noi speriamo, signor Ministro, noi chiediamo al Governo, di porre nella legge di stabilità alcuni interventi che, fatta una selezione fra le più efficaci misure che sono state condotte in quest'anno su industria 4.0, possano stabilizzare e possano riconfermare alcune di esse nell'ambito e nella prospettiva di un consolidamento di questa grande ripresa industriale che il nostro Paese sta vivendo.