Diritti

Codice rosso: occasione mancata

04/04/2019

QUESTO PROVVEDIMENTO E' UNA GRANDE OCCASIONE MANCATA

Ci siamo astenuti nella speranza che il testo migliori al Senato

 

Il PD si è astenuto nella votazione sul Codice Rosso. È una legge a ribasso di 5 Stelle-Lega. La violenza sulle donne va affrontata con serietà e da fronti diversi: non solo giustizia ma educazione e prevenzione!

La cronaca ci racconta, quasi quotidianamente, casi di violenza sulle donne, donne che non sono state protette, che non sono state credute o di cui non è stato valutato in maniera adeguata il rischio che stavano correndo; un fenomeno strutturale, che non accenna a ridimensionarsi, che fonda le sue radici in una profonda e persistente disparità di potere tra uomini e donne e in una organizzazione patriarcale della società. Per questo è sbagliato continuare a parlare di emergenza, come fa il Governo, ad ogni occasione. Questo tipo di narrazione sposta, infatti, anche questo tema sul piano esclusivo della sicurezza, quando invece si tratta di una questione complessa e, al fondo, culturale.

Da parte nostra non c'è stata alcuna preclusione o opposizione preconcetta al cosiddetto codice rosso, che abbiamo invece accolto come un'occasione importante per colmare vuoti normativi e di tutela ancora presenti nel nostro ordinamento.

Su un tema come quello della violenza di genere, infatti, non dovrebbero esserci né divisioni né tentativi di primogenitura. Noi ve lo abbiamo detto e dimostrato con il nostro impegno in Commissione.

Questo, allora, è il secondo punto che differenzia il nostro approccio dal vostro: il metodo, un modus operandi sordo, a tratti schizofrenico, che ha segnato tutto l'iter del provvedimento; ed è solo grazie alla battaglia dell'opposizione che si è arrivati all'approvazione, all'unanimità, del reato di revenge porn.

Su questo avete fatto marcia indietro e il buon senso è prevalso; per il resto, invece, l'atteggiamento è stato di chiusura nei confronti di buona parte delle nostre proposte.

Come si può chiedere la collaborazione dell'opposizione su un testo blindato?

Aver deciso, per ragioni tutte interne all'alleanza, di rinunciare a un prodotto normativo di più ampio respiro e che affrontasse le importanti criticità evidenziate nelle audizioni.

Nonostante i rilievi mossi, tutti i nostri emendamenti sono stati respinti: le norme del codice rosso sono considerati intoccabili evidentemente per ragioni politiche e non di merito.

Un'altra cosa difficilmente comprensibile è che su questo provvedimento non avete messo nessuna risorsa finanziaria.

Quale lotta alla violenza sulle donne si può mai fare a costo zero?

È, invece, una buona notizia che nel testo in votazione siano entrati l'obbligo di informazione alla persona offesa dal reato sugli sviluppi del procedimento penale, che prevedeva anche il testo del Partito Democratico, così come consideriamo positiva la norma che introduce un coordinamento tra civile e penale.

Veniamo all'inasprimento delle pene, cuore e sostanza del pacchetto di emendamenti concessi al MoVimento 5 Stelle. Su questo mi limito a riportare le parole dell'associazione D.i.Re., secondo cui l'innalzamento delle pene edittali per i più ricorrenti reati di violenza contro le donne non è d'interesse per la loro tutela, appartenendo ad una logica emergenziale,

Diversamente da quanto certa opinione corrente è portata a credere, alle donne non interessa chiedere una maggiore condanna dei loro maltrattanti, per vendetta; a loro interessa essere tutelate dal rischio del ripetersi della violenza e dalle conseguenze che sono costrette a subire assieme ai loro figli.

Queste sono alcune delle ragioni per le quali il Partito Democratico ha scelto di astenersi su questo provvedimento. È una grande occasione mancata, la speranza è che il testo possa essere migliorato al Senato.