Economia

PNRR

27/04/2021
APPROVATO ALLA CAMERA IL PIANO DI RIPRESA E RESILIENZA

 

 

È il momento della responsabilità e dell'unità. Chi cede alla convenienza politica compie un gravissimo errore e mina le stesse possibilità di riuscita del Piano nazionale di ripresa e resilienza, un progetto  ambizioso e necessario.

 

L'Europa del Next Generation EU è l'Europa che ci piace, quella casa comune che era stata sognata dai padri fondatori. Ha vinto l'idea di un'Europa che sceglie di uscire dalla crisi insieme; hanno perso le idee delle piccole patrie e degli egoismi nazionalistici. Questa Europa che finalmente ha rotto il tabù, mettendo in comune il debito, emettendo titoli europei ancorati al bilancio dell'Unione per finanziare il programma varato lo scorso luglio dai 27 Paesi. C'è stato un cambiamento in Europa e non era scontato, è stato il frutto di un lavoro tessuto per mesi dal precedente governo. È stato il risultato dell'impegno europeista dei democratici italiani, quella scelta di campo che appartiene alla nostra identità e al nostro essere più profondo.

 

Abbiamo a disposizione complessivamente 248 miliardi di euro, da spendersi nei prossimi dieci anni, per ridisegnare il volto non solo produttivo del nostro Paese. È il più grande programma economico del dopoguerra, una opportunità irripetibile, una responsabilità straordinaria. Crescere deve essere il nostro obiettivo. 

 

Tre sono gli assi strategici:

  • digitalizzazione e innovazione; 
     
  • transizione ecologica;
     
  • inclusione sociale.

 

Il fine del PNRR non è solo mettere riparo alla recessione, ma andare ad aggredire i divari di genere territoriale e rimuovere quegli ostacoli che costringono il nostro Paese nella parte bassa delle classifiche tra gli Stati europei.

 

Per questo abbiamo espresso grande soddisfazione, per la previsione della clausola che condiziona i progetti all'assunzione delle donne e dei giovani. Ci sono grandi aspettative, perché l'Italia ha fortissime diseguaglianze di genere da superare. Il tempo è adesso e le risorse del Recovery sono la grande occasione che l'Italia non può perdere, non solo per le donne ma per la qualità dello sviluppo del Paese. 

 

Riteniamo fondamentali le risorse destinate alle politiche del lavoro, che con un importante cambio di prospettiva finalmente disegnano un grande progetto di riforma delle politiche attive del lavoro, investendo su formazione, rafforzamento dei centri per l'impiego e competenze.

 

Osserviamo inoltre che il rafforzamento della domiciliarità allinea l'Italia alle migliori prassi europee, facendo della casa il primo luogo di cura. Riteniamo però che occorra puntare, se si vuole che la prossimità sia il paradigma del nuovo approccio alla salute, anche su un rafforzamento della sanità territoriale, attraverso le case di comunità, occasione per una vera e reale integrazione tra sanità e sociale. Crediamo, infatti, che mai come oggi sia evidente come la spesa per la salute sia un investimento e non un costo.

Apprezziamo l'attenzione destinata alla Missione sull'istruzione scolastica e universitaria, per rafforzare il sistema educativo e incentivare il progresso tecnologico, e sulla ricerca come motore di sviluppo. Ma vogliamo in questa sede ribadire la centralità, per noi, del sistema degli ITS , rispetto al sistema universitario e agli enti di formazione.

 

 

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