Welfare

Riforma della giustizia e del csm

26/04/2022

 

SALVAGUARDIA DEI PRINCIPI COSTITUZIONALI E INTERESSE DEI CITTADINI AD UNA GIUSTIZIA EFFICIENTE

 

Il provvedimento contiene disposizioni destinate a incidere sul sistema giustizia nei suoi diversi aspetti, intervenendo sull’assetto ordinamentale, organizzativo e disciplinare della magistratura e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura (CSM).

In questo anno, questo Parlamento ha approvato le riforme del processo penale, civile e ora vede in dirittura d’arrivo questa dell’ordinamento giudiziario e del Consiglio Superiore della Magistratura.

Tre riforme di sistema che questo Paese non conosceva da decenni

L’obiettivo è quello di un sistema giudiziario più rispettoso dei principi costituzionali, della durata ragionevole dei processi, delle garanzie per gli indagati e per gli imputati, ma anche per le vittime dei reati, che spesso rimangono un po' troppo sullo sfondo nel dibattito pubblico.

Ci sono innovazioni:

  • valutazioni professionali fondate sul merito;
  • separazione politica-magistratura;
  • parità di genere;
  • più dialogo e peso all’Avvocatura nelle valutazioni;
  • no alle nomine a pacchetto;
  • lotta al correntismo.

La scommessa è anche quella, con la riforma di cui discutiamo, di aiutare la magistratura a ritrovare quella credibilità e autorevolezza di cui essa stessa e il Paese hanno urgentemente bisogno.

Abbiamo agito seguendo due stelle polari: la salvaguardia dei principi costituzionali, e l’interesse dei cittadini italiani a una giustizia efficiente.

In nome dei primi, abbiamo fatto da argine a scelte che avrebbero compromesso l’autonomia e l’indipendenza dei magistrati, come la responsabilità civile diretta o il sorteggio per l’elezione dei componenti togati del Csm.

In nome invece dell’interesse dei cittadini italiani, abbiamo lavorato per introdurre principi volti ad aumentare l’efficienza, facendo emergere le qualità e i meriti dei magistrati.

È una riforma che si colloca sull’asse del riformismo possibile. Quel riformismo che sta nel Dna del Partito democratico, che anche in questa lunga e complicata discussione sulla riforma della giustizia ha svolto il suo ruolo sul versante scarsamente frequentato della serietà, della responsabilità, della costruzione delle soluzioni: per noi, il versante della dignità della politica.