Economia

Rischiamo di perdere miliardi del Pnrr per i ritardi della destra

22/06/2023

 

IL PIÙ GRANDE PIANO DI INVESTIMENTI DELLA STORIA EUROPEA, DI CUI IL NOSTRO PAESE È IL MAGGIOR BENEFICIARIO: QUASI 200 MILIARDI

 

Dentro il piano Next Generation EU, che in Italia chiamiamo con l’acronimo PNRR, c'è una visione di quale futuro vogliamo consegnare alle prossime generazioni, in Italia e in Europa.

L'Europa, proprio davanti alle sue crisi, ha dato una risposta forte con questo Piano, un Piano di investimenti, un Piano espansivo, un Piano che prova ad affrontare le sfide più cruciali per il nostro futuro.

Davanti a tutto questo, però, l'atteggiamento di questo governo è inspiegabile. Sembra non credere alle priorità della coesione sociale e territoriale italiana ed europea, ma neanche a quei processi di trasformazione che, se non guidati dalla politica rischiano di aumentare i divari.

La destra affronta con fastidio il tema dell'attuazione di questo Piano.

La Presidente Meloni ha passato buona parte della campagna elettorale a dire che bisognava cambiare questo PNRR ma ancora non sappiamo quali sarebbero questi cambiamenti.

Intanto sono passati mesi, si sono accumulati ritardi, e l’Italia rischia di perdere miliardi.

Ci sono comuni che fanno fatica perché mancano di personale, di risorse umane per poter scrivere i progetti, partecipare ai bandi e attuare e seguire naturalmente la loro giusta, efficace e rapida implementazione.

Il Next Generation EU rappresenta un nuovo modello di integrazione europea, che noi vogliamo difendere e portare avanti nei prossimi anni. E il nostro Paese deve fare la propria parte, perché non è solo una questione della credibilità e dell'affidabilità dell'Italia, è anche una questione di credibilità ed affidabilità di tutta l'Unione europea.

La rinuncia, anche parziale, al conseguimento di questi obiettivi e di queste riforme avrebbe delle ricadute enormemente negative per il nostro Paese.

Stiamo parlando del più grande Piano di investimenti della storia europea, di cui il nostro Paese è il maggior beneficiario: quasi 200 miliardi, che sono un'occasione irripetibile per ammodernare e cambiare l'Italia.

Sono centinaia di migliaia di posti di lavoro, di nuove occasioni di buona impresa, sono ospedali, scuole, asili nido, infrastrutture, investimenti per la conversione ecologica, la riduzione dei divari territoriali.

Purtroppo i risultati negativi della confusione e dell’incompetenza del governo sono già evidenti. A fatica sono stati chiusi gli ultimi 55 obiettivi del 2022. La terza rata, quella di 19 miliardi, ancora non è stata confermata ed erogata, è bloccata da febbraio.

Completamente scomparsa dai radar della discussione anche la rata da 16 miliardi, che dovrebbe essere pagata rispetto ai 27 obiettivi da raggiungere in questo semestre.

Ma è ancor più grave ascoltare, a giorni alterni, gli annunci di esponenti della maggioranza che dichiarano di voler rinunciare a una parte delle risorse che abbiamo ottenuto con tanta fatica.