Grazie Presidente, intervengo a margine di questa lunga giornata di lavoro con animo mesto, con grande preoccupazione ed anche grande rabbia, perché mi tocca riportare in quest'Aula, ancora una volta e per l'ennesima volta, un fatto a dir poco spiacevole, anzi terribile.
Ancora una volta e per l'ennesima volta un nostro sindaco viene preso di mira da vigliacchi, perché altra cosa non sono. Il sindaco di Naro, il dottor Lillo Cremona, ieri sera, alle ore 18,30, ha ricevuto una bomba incendiaria sul portone di casa.
La bomba è esplosa procurando grande danno, ma il problema non è il danno che ha procurato alla porta o il danno materiale.
Il problema è quello che sta succedendo, quello che sta succedendo in molte nostre realtà. Ieri la mia collega ricordava altri comuni. Il problema è che si è innescata una vera e propria guerra alle istituzioni, alla democrazia ed alla libertà e quando c’è una guerra alle istituzioni, alla democrazia ed alla libertà, noi non possiamo permetterci di stare né in silenzio, né solamente ad esprimere solidarietà e ad esprimere vicinanza.
Vede, Presidente, in questo momento il consiglio comunale di questa città, di Naro, in provincia di Agrigento, è riunito: consiglieri comunali, a prescindere dai colori politici, attorno al proprio sindaco ed attorno a quella amministrazione comunale.
Ecco, da qui, Presidente, vorrei che quest'Aula, ella ed io stesso offrissimo non soltanto la nostra vigilanza e la nostra solidarietà, bensì penso che sia arrivato il momento di offrire il nostro petto, il nostro petto davanti a quegli attacchi, il nostro petto a difesa delle istituzioni, il nostro petto a difesa di un sistema che è il sistema di libertà e democrazia contro un sistema, che è ancora presente e che è sempre più forte – non dobbiamo mai aver paura di ricordarlo – che è il sistema mafioso e criminale.
Data:
Giovedì, 22 Gennaio, 2015
Nome:
Antonino Moscatt