Discussione generale
Data: 
Martedì, 1 Agosto, 2023
Nome: 
Roberto Morassut

Grazie, Presidente. Ministro Fitto, l'abbiamo ascoltata senza pregiudizi e con attenzione, ma confermiamo le nostre pesanti critiche, sia per la forma sia per il contenuto delle sue parole. Il Governo è in difficoltà, fin dall'inizio, nella gestione e nell'attuazione del PNRR e, del resto, basta aver ascoltato le parole del collega Bagnai, poco fa, per rendersene conto, quasi questo Governo avesse ereditato una patata bollente. Pasticci, retromarce, modifiche stanno impallando la macchina del PNRR e questo è gravissimo. Incassiamo le rate grazie agli ultimi effetti delle decisioni del precedente Governo.

Ministro, le hanno dato una bella rogna, quella di usare il PNRR come un salvadanaio. Infatti, voi siete sotto l'affanno di non riuscire nemmeno a chiudere la prossima legge di bilancio, questo è il punto e, oggi, tirate fuori un pastrocchio che con la cortina fumogena di nuove promesse prepara altri pasticci ancora, ma soprattutto danneggia il Paese, i territori, i comuni e le parti più fragili della società, rallenta riforme essenziali per l'attuazione del PNRR, la giustizia civile in primo luogo, crea ulteriore ingiustizia sociale con le scelte sul fisco, mette a rischio migliaia di opere pubbliche e, con la benedizione del nuovo codice degli appalti, criticato oggi anche sui quotidiani di oggi da importanti esperti, sicuramente non di sinistra, aumenta i rischi di insicurezza del lavoro e di minore trasparenza.

Noi ci battiamo da sempre per una corposa accelerazione della transizione ecologica, puntando sulle energie rinnovabili, impegnando risorse anche attraverso serie azioni di incentivazioni fiscali, materia che va riformata e unificata con serietà, ma soprattutto investendo sulla modernizzazione del Paese, delle reti, nell'elettrico e nell'idrogeno verde, anche coinvolgendo le grandi compagnie energetiche nazionali, ma sotto la regia del Governo e non consegnando a loro le strategie energetiche del Paese.

Siete, peraltro, voi che vi siete opposti al superbonus che, comunque, pur con limiti e imperfezioni, ha tenuto in piedi il PIL negli anni difficili dell'emergenza COVID, che lo avete demonizzato, che lo avete ostacolato in Parlamento e che oggi lo recuperate populisticamente in forma discutibile sul piano della pratica applicazione, perché, posta così la questione dell'ecobonus, gli incentivi andranno ancor più tutti sulle unifamiliari e non sui grandi condomini, dove ci sono i problemi, sui grandi condomini urbani.

Siete voi che avete ironizzato, anche recentemente, con le dichiarazioni della Presidente Meloni, in quest'Aula, in margine al Consiglio europeo del 15 dicembre, sull'impulso che occorre dare al trasporto elettrico, affermando - lo ha detto la Presidente del Consiglio -, riporto letteralmente, che questo è solo un modo per spostare in Paesi lontani come la Cina il problema della riduzione delle emissioni di CO2. Il fatto è che voi, oggi, spostate 16 miliardi del PNRR per sostenere una distorta politica energetica che dite essere di sostegno alla transizione energetica, ma che è un pasticcio che punta, ad esempio, ancora sul gas e cancella l'idrogeno. È grave, gravissimo, in questo senso, il taglio delle risorse per l'idrogeno hard-to-abate e, quindi, per l'Ilva. Lei dovrebbe essere sensibile al tema. E li andate a prendere dalle più gravi emergenze del Paese che sono la difesa del territorio, la fragilità da rischio idrogeologico, li andate a prendere dalle opere già avviate, in alcuni casi concluse dai comuni per la rigenerazione urbana, per gli asili nido - non ci venga a raccontare frottole -, per la sanità pubblica.

I comuni e le associazioni dei comuni sono in rivolta; protestano anche molti presidenti di regione, alcuni anche della vostra parte politica. Li state ingannando, affermando che quelle risorse saranno comunque sostituite da altre risorse europee dei Fondi per lo sviluppo e la coesione, e dove sono le garanzie scritte che questo avverrà? Infatti, lei, su questo, è stato molto evasivo, sono parole al vento, perché intanto le opere si fermeranno.

Ma la gravità delle vostre scelte sta soprattutto nel colpo che date - e ho concluso, Presidente - alla sicurezza dei territori e alla giustizia sociale. Togliete soldi e risorse alla lotta contro il dissesto idrogeologico, affermando che non è sicuro che certe opere saranno realizzate nei tempi stabiliti. Oggi ci ha parlato di ringhiere e di ascensori, Presidente. Ricordo che a maggio, rispondendo a una nostra interrogazione, il Governo garantì l'avvio degli appalti di tutti gli interventi per il dissesto del PNRR entro dicembre 2023. Adesso, in questo modo, queste opere rischiano di non realizzarsi più, lasciando le comunità esposte al rischio di nuovi eventi calamitosi. Purtroppo, ne riparleremo tra poco meno di un mese, alla fine di agosto, quando il giro della stagione ci porterà, purtroppo, nuove e terribili sorprese. Non voglio fare la Cassandra, ma è così. Non potete non sapere - gli amministratori locali su queste cose, per fortuna, non hanno colore politico - cosa vuol dire il repentino cambiamento della natura, dei territori, dei fiumi, delle frane e quanto questo comporta, cioè velocità, costanza, risorse pronte, uomini e mezzi.

 Ho concluso, Presidente; soltanto pochi secondi. Togliere risorse per poi rimetterle, non si sa quando, sguarnisce le difese della natura.

Poi, è inquietante il disprezzo per i poveri nelle misure di condono fiscale. Andate a racimolare l'elemosina dai grandi rentier e dai grandi evasori, consentendo l'ennesimo rientro dei capitali, allargando la platea dei beneficiari e allontanando i target stabiliti in sede europea sulla propensione all'evasione. Tutto questo per qualche dollaro in più!

Ma attenzione: la legge di bilancio è prossima…

 …ed avete già il fiato grosso. Noi non molleremo la presa e saremo qui e nel Paese con l'obiettivo di liberarlo da voi al più presto, dalla vostra incapacità, approssimazione e ingannevole arroganza.