Discussione generale
Data: 
Martedì, 21 Novembre, 2023
Nome: 
Matteo Mauri

Grazie, Presidente. Signor Ministro Tajani, Vicepresidente del Consiglio, abbiamo ascoltato con grande attenzione le cose che ci ha detto.

Abbiamo, soprattutto, sperato di ascoltare dalle sue parole alcuni chiarimenti che sono assolutamente necessari per cercare veramente di capire di cosa stiamo parlando, di cosa tratta questo Accordo, quali conseguenze può avere, quali effetti concreti può sviluppare. Però, innanzitutto, voglio partire dalla fine del suo intervento, perché lei è venuto qua oggi, anticipato da alcune notizie di stampa, dicendoci che il provvedimento dovrà passare dal vaglio del Parlamento perché si voti una legge di ratifica.

E mi perdoni, ma è venuto qua come se dovesse spiegare alle opposizioni perché è giusto farlo. Guardi, è esattamente il contrario, questa cosa lei la deve spiegare alla maggioranza, ad alcuni suoi colleghi di Governo, a partire dal Ministro per i Rapporti con il Parlamento, che ha provato a spiegare urbi et orbi esattamente il contrario, e cioè perché non aveva alcun senso che si chiedesse da parte dell'opposizione il passaggio parlamentare. Cioè voi, Governo, avete passato diverse settimane a provare a nascondervi dal confronto parlamentare, e aggiungo, mi faccia dire, anche a nascondere l'Accordo, perché, il giorno stesso in cui è stato siglato, l'Accordo è apparso sul sito del Governo albanese.

Per oltre 10 giorni voi non lo avete reso pubblico, lo avete pubblicato solo poi, molti giorni dopo, sul sito della Farnesina. Le segnalo - non le chiedo neanche un compenso per questo - che avete pure sbagliato a pubblicarlo, perché avete saltato una pagina. Sa quale pagina manca? Quella dell'impegno economico dei 16,5 milioni. Oddio, c'era qualcuno in quest'Aula che diceva che a pensar male si fa peccato, ma ogni tanto ci si prende.

Secondo me è sciatteria, glielo dico con grande chiarezza, che è la stessa sciatteria con cui ci si è rapportati a questo provvedimento, a partire da alcune falsità che sono state dette, politiche intendo. Alcune le ha riportate anche lei oggi qua, ma per prima le ha riferite la Presidente del Consiglio nella conferenza stampa di presentazione. Sostanzialmente voi dite che questo Accordo serve per contrastare - leggo - il traffico di esseri umani, per prevenire i flussi migratori irregolari e per accogliere solo chi ha veramente diritto alla protezione internazionale.

La informo che per contrastare il traffico di esseri umani e prevenire i flussi migratori si possono fare molte cose, ma sicuramente l'esternalizzazione dell'accoglienza fuori del territorio italiano non rientra tra queste, semplicemente perché non cambia nulla.

State provando ancora a irretire l'opinione pubblica italiana sul tema del pull factor: la gente non parte perché gli metto qualche ostacolo, oppure non parte se gli tolgo le ONG dal Mar Mediterraneo, così magari muoiono un pochino più di persone, o magari non parte se cambio la legislazione. Ma non avete ancora capito, dalla realtà, come stanno le cose? L'aumento dei flussi di tutto questo anno, che vi ha completamente travolti sia dal punto di vista politico che dal punto di vista della gestione dell'accoglienza, è lì a dimostrare che queste sono tutte falsità, perché le ragioni che muovono la gente a lasciare la propria casa e gli affetti, a rischiare la vita nel deserto e nel mare, sono immensamente più grandi di quattro, mi permetta, cavolate che ci si può inventare.

Per cui questo non avrà alcun tipo di riflesso da quel punto di vista. E poi si dice che si fanno per accogliere solo chi ha veramente diritto. Ma questa cosa si può fare tranquillamente in Italia, cioè le cose che voi volete fare in Albania, esternalizzando l'accoglienza, si possono fare assolutamente allo stesso modo in Italia, soprattutto risparmiando tantissimi soldi, perché, se ci sono tre cose che caratterizzano questo Accordo, sono queste.

La prima, ha degli elementi di illegittimità sia dal punto di vista europeo che dal punto di vista della legislazione italiana, perché nessuno di questi organismi, quello nazionale e quello internazionale, prevede o consente l'esternalizzazione dell'accoglienza. Non è previsto o è vietato, il che vuol dire, tra l'altro, che dovreste intervenire dal punto di vista normativo per l'ennesima volta sul tema dell'immigrazione. Qua però dobbiamo capirci, perché voi continuate a ripetere - lo ha fatto anche lei oggi, ma poi è scritto in tre passaggi diversi nell'Accordo - che si rispettano le normative europee, internazionali e quelle italiane.

Non è vero, tanto è vero che, come si ricordava precedentemente, la commissaria Johansson ha detto: questa cosa forse la potete anche fare, ma perché è fuori dalle norme europee. Allora dovete decidervi, o fate valere quelle europee, come c'è scritto e come lei ha detto, o non le fate valere. Se le fate valere, lì c'è un tema di illegittimità molto forte che non è superabile, tant'è vero che l'Europa, che ha preso posizioni anche molto diverse, dice che questa cosa si può fare solo se i salvataggi avvengono nelle acque internazionali, cioè dentro l'area SAR, realisticamente, fuori dalle acque territoriali.

Lei su questa cosa, però, non ci ha detto nulla. Le chiedo in fase di replica di sanare questo, e poi le chiederò anche altre questioni, perché questo è un punto determinante, anche perché voi dovete chiarire in termini di legittimità, ma anche in termini di scelte politiche, cosa succede concretamente, al di là della demagogia e della propaganda che provate a usare per difendervi dalla vostra incapacità di gestire i flussi migratori, cosa succede a bordo delle navi e cosa succede nei centri.

Per esempio, l'Accordo dice che verranno applicate le normative italiane sui tempi di detenzione amministrativa. Ma quale delle norme italiane, lei questo ce lo deve dire, in questa fase soprattutto in cui ci sta spiegando, o prova a spiegarci, cosa dice questo Accordo. Stiamo parlando dei 18 mesi che avete aumentato per i CPR, come dice Fazzolari, o si tratta dei 28 giorni, come dice la Presidente del Consiglio in conferenza stampa e come dice il Ministro Piantedosi, che era seduto vicino a lei fino a qualche minuto fa, perché sono due cose molto diverse.

Mi viene da dire che, se la Presidente dice 3.000 persone al massimo al mese, 36.000 l'anno, sarà quello di 28 giorni, ma ce la spieghi. E ci spieghi allora anche perché si possono mettere persone in detenzione amministrativa, perché quella norma è relativa soprattutto a chi proviene da Paesi cosiddetti sicuri. Ma dove si fa questa divisione? Sulle navi? In territorio albanese? Dove si dividono, diciamo così, i destini delle donne in gravidanza, dei minori? Dove si accerta che le donne sono o meno in gravidanza? Fate il test di gravidanza sulle navi? Fate solo sapere, così chiediamo cosa ne penseranno i marinai che sono a bordo.

Dove si decide se un minore è minore o no? Si decide nel porto, cioè già sul territorio albanese? E a quel punto per donne in gravidanza e minori cosa succede, che vengono riportati con le navi in Italia? Siamo passati dalla vostra propaganda dei taxi del mare ai traghetti del mare, sostanzialmente, cioè si fa girare per il Mediterraneo la gente perché voi volete affermare in maniera propagandistica un meccanismo che non sta in piedi e che ha anche una componente di diseconomia straordinaria. Questa cosa costa tantissimo, è una cosa inutile e costa tantissimo. Perché è inutile? Quello che dicevo prima, cioè le stesse cose si possono fare in Italia.

Facciamo un esempio, Vice Ministro: tremila persone, perfetto, usiamo le percentuali che ci sono normalmente, che ci sono quest'anno di rimpatri, di espulsioni con rimpatri. Perfetto, si sta rimpatriando il 2,7 per cento. Su 3.000 persone sono a malapena 80 persone, il che vuol dire che le restanti 2.920 o avranno il permesso, perché gli viene riconosciuta protezione e devono essere portate in Italia, o non ce lo avranno. E quando sarà scaduto il tempo di trattenimento, cosa accadrà di queste persone? Dovranno essere portate in Italia. Al limite quelle 80 persone possono essere rimpatriate anche da Tirana, forse, bisogna vedere com'è il diritto, ma sicuramente 2.920 torneranno in Italia.

Noi stiamo affrontando dei costi esorbitanti, che mi sono segnato, perché, sinceramente, a memoria non riuscivo neanche a ricordarmeli, per una cosa del tutto inutile. Noi dovremo pagare per la costruzione e l'allestimento delle strutture e tutta l'urbanizzazione, oltre a vitto, alloggio, servizi, stipendi, cioè dovremo rimettere a posto un vecchio centro dell'aeronautica militare dismesso e che loro definiscono nei loro documenti fatiscente, per cui da abbattere e ricostruire con costi esorbitanti. Dovremo aprire un conto speciale di tesoreria su cui mettere quei 16,5 milioni che vi siete dimenticati di pubblicare sul sito.

Dovremo aprire un fondo di garanzia per somme che non possono essere ritirate dall'Italia, se non con l'accordo dell'Albania, perché non si fidano nemmeno di noi, perché hanno paura che non paghiamo i conti e poi ci riprendiamo i soldi. Il 100 per cento dei costi sanitari sostenuti dall'Albania, il 100 per cento dei dispositivi medici, dei beni e servizi ulteriori, i costi del personale di Polizia e delle Forze armate albanesi, il carburante, i mezzi, acquistare i mezzi e le macchine che servono per il servizio, pagare i costi per le strutture di Polizia albanese, pagare le spese processuali, pagare le spese albanesi per le opere di urbanizzazione ed erogazione dei servizi pubblici, pagare il 100 per cento degli imprevisti, pagare tutto e pagare di più: qui c'è solo un soggetto che fa un affare ed è il Governo albanese. Allora, se voi avete deciso di pagare la prossima campagna elettorale del Partito Socialista Albanese, benvenuti!

Vedo che ci sono grandi attestazioni di stima anche per il Partito del Socialismo Europeo. Mi fa piacere che prendiate la linea e vi ispiriate al PSE. Io non farò il giochino contrario di dire cosa pensa la destra sovranista, che dice ‘prima gli albanesi', di fronte a questo accordo. Ma perché non mi interessa, perché io bado all'interesse dell'Italia, degli italiani e al rispetto dei diritti delle persone e anche delle regole internazionali, perché la democrazia è fatta di regole, non è fatta di giochini per aggirare le regole. E allora, Vicepresidente del Consiglio, io le vorrei chiedere di essere molto più chiaro su alcune questioni che lei oggi, qua, ci è venuto a dire, prendendo un accoglimento che dimostra che ogni tanto qualcosa, in questo Paese, può essere cambiato anche dall'opposizione, nonostante una maggioranza che, o finge di non sentire, o non ascolta, o se ne frega semplicemente del dibattito democratico, e cioè che lei è venuto a dirci che avevamo ragione noi, che da qua bisogna passare e che da qua si deve fare la discussione fino in fondo, perché la si fa di fronte al Parlamento, in ossequio alla Costituzione, ma soprattutto la si fa di fronte agli italiani. E mi chiedo perché, per così tanto tempo, avete accarezzato l'idea di non venire qua. Sinceramente non ho trovato una motivazione, se non altro di rapporti di forza. E allora l'unica ragione, inevitabilmente, può essere questa: volevate giocarvela tra di voi, senza venire a rendere conto. E guardate che è quello che è successo anche tra la Presidenza del Consiglio e il Governo, perché questo accordo è stato chiuso in maniera segreta e riservata a Ferragosto e voi non siete stati avvisati. Non sono stati avvisati i partiti di maggioranza, i Vicepresidenti e i Ministri competenti. E lei, non devo ricordarglielo io, fa il segretario di Forza Italia, il Vicepresidente del Consiglio e il Ministro degli Affari esteri. Ora, lei ci può anche raccontare che non è vero, ma bastava guardare le vostre facce e la vostra difficoltà a intervenire sull'argomento per capire che, invece, è esattamente così.

Per cui, chiudendo, io le chiedo queste cose. Le chiedo: qual è la norma di detenzione amministrativa a cui vi riferite, se sono i 28 giorni o sono i 18 mesi, così vediamo se si smentisce la Presidenza del Consiglio e anche il Viminale, o meno; se servono - e quali - modifiche legislative per gestire questa extraterritorialità dell'accoglienza; quanti soldi in totale ci dovremmo mettere come Paese e quanti soldi in più, se avessimo fatto tutto questo in Italia. Noi vogliamo le cifre. Potete arrotondare anche i 10 euro, ma noi vogliamo le cifre, perché qui stiamo parlando di centinaia di milioni. Sono le stime albanesi, ma non è difficilissimo mettersi a fare due conti. Noi vogliamo sapere, approfittando anche della presenza del Ministro dell'Interno: quanti, tra Forze di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e chi si deciderà, verranno dislocati lì?

A me risulta almeno 1.000. E dove vengono sottratti dal servizio? Dove si divideranno donne, minori, fragili? Dove si deciderà a chi appartiene a queste categorie? Verranno divise le famiglie? Gli uomini da una parte e i minori dall'altra? Cosa volete fare e come lo volete fare?

E poi la cosa che dicevo prima - e chiudo Presidente -, ossia la questione delle acque territoriali: abbiamo capito che saranno solamente i mezzi dello Stato, ma dove e perché si farà in quel modo? Noi chiediamo che lei ci dica tutte queste cose, perché le deve dire di fronte ai cittadini italiani e perché noi vogliamo smascherare fino in fondo tutta la propaganda e la demagogia che questo Governo e questa maggioranza stanno mettendo in piedi semplicemente per nascondersi e per nascondere la propria incapacità di gestire il fenomeno migratorio. Volete spiegarlo agli altri, non siete capaci voi.