Discussione congiunta
Data: 
Martedì, 13 Luglio, 2021
Nome: 
Luca Rizzo Nervo

Doc. VIII, n. 7 e Doc. VIII, n. 8

Grazie, Presidente. Colleghi e colleghe. Nell'annunciare immediatamente il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico sulle proposte presentate alla nostra attenzione relativamente al conto consuntivo per il 2020 e al progetto di bilancio della Camera per il 2021, voglio cogliere l'occasione per svolgere alcune brevi riflessioni con riferimento al contenuto dei documenti di bilancio presentati. Prima di tutto, però, Presidente, voglio ringraziare, per il lavoro svolto, lei, l'Ufficio di Presidenza, il Collegio dei questori e - come hanno fatto anche i miei colleghi - tutti i dirigenti e i dipendenti della Camera dei deputati; forse, ogni tanto lo diamo per scontato, ma hanno lavorato anche in termini di riforma, come questi documenti testimoniano, dentro una situazione straordinaria e straordinariamente complessa, dentro una tragedia collettiva, come è stata e come è, purtroppo, ancora quella della pandemia, che necessariamente ha anche riguardato lo svolgimento e la qualità della democrazia parlamentare.

Tuttavia, proprio grazie a questo lavoro, siamo riusciti a lavorare bene, a lavorare nonostante tutto e a garantire l'efficacia e l'efficienza di questa istituzione.Tornando ai dati di bilancio, i dati che l'onorevole Fontana ha richiamato alla nostra attenzione dimostrano che siamo in presenza di un'opera di attento monitoraggio dei flussi di spesa. In particolare, i dati sulla cancellazione dei residui passivi e sulla crescita dell'avanzo di amministrazione confermano che siamo in presenza di un'attenta opera di monitoraggio da parte degli organismi competenti alla gestione delle risorse stesse.

Una tendenza, non nuova, che è avvenuta in continuità in questi anni e che ha portato questa istituzione a restituire al bilancio dello Stato, a partire dal 2013, come è già stato detto, 500 milioni di euro; un traguardo molto significativo che è stato raggiunto, contenendo una pericolosa deriva antiparlamentare, senza indebolire il prestigio di questa istituzione e senza compromettere la qualità dei servizi che supportano il funzionamento della democrazia parlamentare.

Sono stati realizzati, in altre parole, Presidente, un equilibrio efficace e una capacità di riforma fuori dagli eccessi strumentali che hanno attraversato, purtuttavia, in maniera molto seria e severa, il dibattito pubblico fino a toccare il paradosso di una democrazia senza costi, una democrazia che, qualora fosse così, sarebbe la democrazia dei pochi, sempre quelli che possono permettersi di farlo. Insomma, è stata realizzata un'azione di contenimento e di revisione della spesa che continua ad impegnare il Collegio dei questori, l'Ufficio di Presidenza, con il prezioso supporto dell'amministrazione in modo straordinariamente intenso, attraverso operazioni di riorganizzazione molto complesse sul piano tecnico, giuridico ed operativo riferite sostanzialmente a tutti i settori della spesa, a significare, appunto, un progetto complessivo e organico di riforma e non solo di azioni spot.

Abbiamo sempre sostenuto che la riduzione dei costi, la sobrietà e l'eliminazione dei privilegi ingiustificati dovevano viaggiare di pari passo con una ripresa del valore, del prestigio e dell'autorevolezza delle istituzioni democratiche. Tuttavia, Presidente, non sono solo i costi che interessano i nostri cittadini; ai nostri cittadini interessano l'efficienza della vita delle istituzioni, lo snellimento delle procedure tra potere esecutivo e potere legislativo, più efficienza nell'azione di governo, più forza di indirizzo e più capacità di controllo da parte delle assemblee parlamentari.

I documenti in esame rappresentano, quindi, lo snodo cruciale di una progressiva politica di rigore e di riorganizzazione, di riforma dell'attività e della vita di questa istituzione iniziata - come dicevo in premessa - più di dieci anni fa; una politica di rigore che si è dovuta misurare con i provvedimenti necessari per fronteggiare l'emergenza sanitaria, l'acquisto dei dispositivi di protezione individuale, i servizi di rilevazione della temperatura corporea agli ingressi, attrezzature e ambienti di bio-contenimento, cicli di screening.

L'emergenza ha imposto limitazioni alla presenza fisica nelle sedi della Camera, ma i deputati hanno continuato a lavorare per approvare misure urgenti contro il COVID-19, anche nella fase di massima emergenza.

In seguito agli effetti della pandemia, sono state, infatti, implementate misure e condizioni di sicurezza nelle sedi della Camera dei deputati; sono stati programmati nuovi interventi logistici e tecnologici: misure e condizioni che hanno interessato il sistema parlamentare istituzionale e che hanno richiesto un enorme sforzo da parte del personale dell'amministrazione della Camera, in particolar modo quello del servizio informatico e quello del servizio studi, ai quali va un apprezzamento non rituale.

La sfida all'emergenza COVID ha posto con straordinaria forza all'attenzione di questa istituzione la necessità di incrementare gli interventi di trasformazione digitale delle modalità di lavoro dei diversi soggetti dell'ordinamento parlamentare e di rimodellare i diversi processi; è stato fatto e ancora nel prossimo futuro dovrà essere fatto in questa direzione. Il raggiungimento dell'obiettivo di una piena digitalizzazione delle attività parlamentari, la gestione e il consolidamento dello smart working hanno richiesto diverse forme di intervento sia sul piano istituzionale e parlamentare sia in ambito tecnico-amministrativo.

I gruppi parlamentari si sono confrontati, in questo anno e mezzo, con le nuove modalità di lavoro. Per implementare queste nuove modalità si sono dovuti attrezzare, dotandosi di nuove risorse e di nuovi strumenti; ciò si è realizzato anche grazie ad una maggiore dotazione tecnologica che ha consentito uno sviluppo della digitalizzazione nelle procedure parlamentari e amministrative.

A tal riguardo, voglio sottolineare il ruolo del personale dei gruppi parlamentari che, anche in questa circostanza, ha messo a disposizione competenza, professionalità, disponibilità al cambiamento, a garanzia del corretto funzionamento delle istituzioni, assicurando a ogni singolo deputato lo svolgimento in pieno della propria funzione parlamentare.

Nell'avviarmi a concludere, Presidente, e nel confermare il voto favorevole del mio gruppo sui documenti di bilancio, voglio porre l'accento, infine, su due questioni.

La prima è relativa al tema dei collaboratori parlamentari, lo hanno fatto già anche altri colleghi. I deputati Questori, da tempo, hanno avviato un ulteriore approfondimento in merito alla disciplina del rapporto di lavoro fra deputato e collaboratore sulla base dei principi di trasparenza e di contenimento delle spese dell'istituzione parlamentare. È necessario - necessario! - definire in modo certo la figura del collaboratore parlamentare: un modo, questo, per riconoscere la pienezza della dignità a quel lavoro.

Questo riconoscimento deve tener conto di alcuni aspetti, ossia deve definire: le modalità di regolazione degli oneri derivanti dall'attuazione di tale eventuale nuova disciplina, quelle attraverso le quali questo nuovo istituto possa e debba essere finanziato e l'entrata in vigore della legge costituzionale del 19 ottobre 2020, n. 1, in materia di riduzione del numero dei parlamentari, che ci impone una riforma dei Regolamenti parlamentari per migliorare il funzionamento del Parlamento e per riaffermare la centralità dei gruppi parlamentari, per il buon funzionamento dell'Assemblea. Ai gruppi parlamentari saranno assegnate nuove e più onerose funzioni; pertanto, i gruppi dovranno essere messi nelle condizioni di definire nuove modalità di lavoro.

E ancora, va trovata una soluzione che possa riscontrare il consenso da parte dei colleghi del Senato. Sulla base di questi aspetti, penso serva attivare un confronto plurale, collegiale e costruttivo con tutti i principali attori coinvolti.

La seconda questione che voglio sottolineare brevemente, Presidente, è come questa istituzione, la Camera dei deputati, riuscirà a rafforzare gli strumenti per affrontare gli impegni derivanti dall'attuazione del Recovery Plan. Il Presidente del Consiglio Draghi, il 27 aprile, ha detto, in maniera solenne, che il Parlamento sarà pienamente coinvolto e svolgerà un ruolo di primo piano nella fase attuativa di questo importante strumento strategico. È fondamentale pensarci per tempo, per rendere efficace e realmente possibile questa opportunità, che è anche una necessità democratica: quella di dare voce, la voce dei cittadini, sullo strumento strategico decisivo per il futuro del nostro Paese.

Con queste sottolineature e nel ribadire l'apprezzamento per il lavoro svolto, che va in coerenza con quello che da molti anni si sta realizzando nel contenimento dei costi e in un buon equilibrio della spesa di questa istituzione, confermo il sostegno del gruppo parlamentare del Partito Democratico a questi provvedimenti posti all'attenzione di questa Camera.