Discussione sulle linee generali
Data: 
Martedì, 19 Luglio, 2016
Nome: 
Paola Bragantini

 A.C. 3926-A

Venticinque articoli, un corpo abbastanza snello, ma enorme lo spazio politico coinvolto, che tocca la vita quotidiana dei cittadini, e vuole essere un sostegno per tutti coloro che negli Enti locali lavorano, operano e amministrano. 
I Capi, cinque, oltre alle disposizioni finali, sono indicativi della vastità degli domande e delle questioni cui questo testo prova a dare risposta: Enti locali, Spesa sanitaria, Ambiente, Agricoltura e Cultura. 
A sentire il tenore di una buona parte della discussione in Commissione, mi viene da osservare come davvero sarebbe necessaria una nuova e concreta alleanza fra chi fa politica nei Ministeri, in Parlamento, e chi opera nelle migliaia di Consigli comunali in tutto il Paese: una alleanza nei contenuti e nelle modalità di lavoro, che veda il Parlamento agire in tempi più compatibili con l'attività di chi deve chiudere i bilanci in ordine e con scadenze certe, e che consenta alla politica che vive ed opera più vicina ai Cittadini, di farlo in modo più sicuro, e quindi ancor più trasparente e leggibile per l'opinione pubblica. 
Spiace che in questa sede non siamo riusciti a trovare soluzione alla questione delle incompatibilità dei consiglieri comunali rispetto alle attività professionali svolte su commissione pubblica: l'antipolitica che preme, e la valanga delle argomentazioni populiste, non possono e non devono impedirci di tutelare quei Cittadini che, rinunciando al proprio tempo libero, sacrificando se stessi e le proprie famiglie, dedicano sé stessi all'Amministrazione del proprio Comune. 
La sentenza che ha sancito l'interpretazione restrittiva della incompatibilità tra il ruolo elettivo e gli incarichi professionali (anche in altre amministrazioni) sta causando in queste settimane dimissioni, e grandi difficoltà amministrative, politiche e anche personali. Il sottosegretario Barella ha assunto l'impegno di trovare una risposta a questa questione, entrando nel merito, e distinguendo in modo positivo le varie fattispecie, ma noi riteniamo che questa questione non possa attendere oltre una soluzione. Soluzione che deve tenere conto del fatto che la politica, quella che noi amiamo, è innanzitutto quella che si fa nelle amministrazioni locali, con l'umiltà e lo spirito di servizio: e chi si rende disponibile non deve ottener vantaggi, ma nemmeno può essere penalizzato, se non vogliamo che, alla fine, la selezione avversa costruisca una classe dirigente sempre più fatta solo di disoccupati, o, al contrario, ricchi. 
Noi oggi interveniamo su Comuni e Città metropolitane che hanno pagato un prezzo pesante in termini di risorse e di agibilità nel prendere decisioni: sempre più spesso stritolati fra i vincoli del Patto e le necessità di rispondere alle aspettative dei cittadini, a loro volta schiacciati dalla crisi economica. 
Di fronte ad un personale pubblico che invecchia, a causa dei blocchi del turn aver, noi oggi allentiamo il freno alle assunzioni, in particolare nel comparto scolastico, ma sappiamo che la Pubblica Amministrazione avrebbe bisogno di una ben più forte iniezione di innovazione: forze fresche e giovani appena formati e laureati che potrebbero davvero rinnovare la burocrazia dall'interno. 
Agiamo sulla ripartizione dei fondi frutto di risparmi di vario ordine, e le risorse in oggetto vengono destinate a rendere più fluido ed equo il passaggio dal criterio della spesa storica a quello basato su fabbisogni standard e capacità fiscale. Sono passaggi complessi, attraverso i quali stiamo davvero ristrutturando l'intera macchina amministrativa italiana: ma si tratta di una fase piuttosto problematica, nella quale gli Amministratori si trovano ad agire spesso a tentoni. Ne viene meno la capacità di programmazione degli Enti locali, che invece dovrà essere protagonista nella costruzione di una ripresa economica delle nostre città. 
Si viene incontro alle Città metropolitane e alle province che hanno sforato il Patto di stabilità, trovandosi in mezzo ad un percorso di riforma istituzionale complesso e articolato rivedendo il sistema delle sanzioni. 
Con le regioni, si è provveduto ad alcuni aggiustamenti nella gestione del bilancio. 
Un altro provvedimento, che abbiamo avuto la possibilità di prendere in modo tempestivo, grazie ad un emendamento approvato, riguarda il sistema di elargizioni previsto per le vittime del drammatico incidente ferroviario accaduto in Puglia: già in altre poche occasioni il Governo italiano ha potuto rispondere ad aventi drammatici in questo modo, in attesa che la giustizia e vari processi seguenti simili eventi facessero il loro corso. È opportuno che lo Stato intervenga, ed è opportuno che lo faccia in modo tempestivo ed efficace. 
Ma probabilmente il Governo dovrebbe dotarsi in futuro di uno strumento più formalizzato per venire incontro alle famiglie colpite, e alla opinione pubblica. Darsi una linea guida sulle modalità per affrontare eventi come questo, dolorosi e sensibili per l'intera comunità nazionale. 
Una parte significativa del provvedimento in oggetto riguarda gli Enti locali coinvolti in calamità naturali di vario genere, costruendo un percorso guida per l'uscita dall'emergenza: ci occupiamo ancora di L'Aquila, ma addirittura ancora di Sarno, la rovinosa alluvione accaduta nei 1998. Opportuno, quindi, che in qualche modo si codifichi anche meglio il percorso emergenziale dal punto di vista amministrativo, durante e dopo gli accadimenti. 
Istituiamo poi il «Fondo per i contenziosi connessi a sentenze esecutive relative a calamità o cedimenti», a sostegno di quei Comuni che si trovano, spesso dopo molti molti anni, a dover fronteggiare la necessità di inserire nei propri bilanci somme relative a rimborsi spropositati rispetto alle loro stesse capacità. 
L'articolo 6-bis, inserito in Commissione, introduce alcune misure finalizzate al potenziamento dell'attività dei vigili del Fuoco: si assumeranno 193 vigili del fuoco nei 2016; si avrà l'ampliamento di 400 unità nella qualifica di vigile del fuoco del Corpo nazionale e si assumerà un corrispondente numero di unità di personale; si stanziano 10 milioni per l'ammodernamento dei mezzi e dei dispositivi di protezione individuale del Corpo dei vigili del fuoco. 
Ora che abbiamo il budget, dovremo vigilare affinché la distribuzione di personale e mezzi sia equilibrata nel territorio, in particolare osservando le Regioni del Nord. 
Alcuni interventi diretti sono dedicati alla agricoltura. 
Nel decreto sono stati confermati 10 milioni per il 2016 dedicati ai produttori di latte, prevedendo a regime una pianificazione di riduzione della produzione. 
Sono inoltre rifinanziati 10 milioni per il 2016 e 2017 dedicate alla distribuzione delle derrate alimentari per gli indigenti. 
Con tre interventi successivi, si sono invece affrontati temi molto attesi dagli operatori: un contributo per le imprese del settore suinicolo, la previsione di accordi per la cessione gratuita di latte crudo, e la disciplina del pagamento delle sanzioni per l'eccedenza di quote latte nel biennio 2014-2015. 
È stato infine costituito un fondo per le imprese cerealicole, di 3 milioni nel 2016 e 7 nel 2017. 
In materia sanitaria si prevedono misure volte ad accelerare i procedimenti amministrativi e quindi il trasferimento di casse agli enti del Servizio sanitario nazionale così da garantire tempestività nei pagamenti dei debiti nei confronti dei fornitori. 
Molte sono le imprese che lavorano con il Sistema Sanitario, e molte sono le professionalità impegnate: il flusso dei pagamenti ingolfato e ritardato non deve essere un freno a questo importante settore economico del nostro Paese. 
Le imprese vanno anzi sostenute, dal momento che su molte delle loro attività è basata anche la ricerca in ambito sanitario. 
La norma formalizza la definizione del procedimento di ripiano della spesa farmaceutica ospedaliera e territoriale tramite il meccanismo di payback per gli anni 2013, 2014 e 2015 e alla definizione del meccanismo di ripiano sull'anno 2016, delineando specifiche previsioni anche in merito alle iscrizioni contabili da operarsi sui bilanci dei servizi sanitari regionali. 
Efficienza, efficacia, e trasparenza, anche con l'approvazione di un emendamento che prevede l'adeguamento del sistema informatico del Sistema sanitario nazionale in tempi certi.  Con l'intervento di alcuni emendamenti, abbiamo salvaguardato il riutilizzo di risparmi per l'acquisto di quei farmaci innovativi che, come si può intuire, vanno incentivati, e non considerati alla stregua dei prodotti consolidati e con mercati commerciali già sperimentali e solidi. 
Con emendamenti ad hoc, abbiamo risposto ad una questione dolorosa come quella dei Talidomide: una delle prime audizioni fatte in questa legislatura, i componenti della Commissione Affari sociali se la ricorderanno a lungo, e si tratta di una vicenda drammatica cui si dà seguito, dopo decenni, ampliando la possibilità di accesso agli indennizzi. 
La malattia può essere una fatalità, ma quando a questa fatalità contribuiscono responsabilità singole e pubbliche, è giustizia che lo Stato sia vicino a chi è colpito, ai loro famigliari. 
Voglio citare un altro emendamento che ha trovato accoglienza, quello relativo ai meccanismi di autorizzazione delle apparecchiature di risonanza magnetica: a tutela della sicurezza dei macchinari, e della salute dei pazienti, ma anche a sostegno di uno snellimento e di una maggiore chiarezza rispetto a procedure e responsabilità autorizzatorie. 
Con un emendamento, abbiamo di fatto prorogato le concessioni demaniali marittime, prevedendo un nuovo intervento normativo chiarificatore. 
Condivido, ma ritengo che presto dovremo prendere di petto un'altra conseguenza della DirettivaBolkenstein” meno impattante quanto a interessi e investimenti, ma molto più complessa da gestire per le amministrazioni locali, e fortemente impattante sulla vita di singoli cittadini che fanno della propria famiglia una impresa: quella relativa alla necessità di mettere a gara gli stalli mercatali. 
Rivediamo questa decisione, e, se occorre, torniamo a discuterne con gli organismi dell'Unione Europea: siamo ancora in tempo per salvare la ricchezza dei mercati rionali del nostro territorio, e migliaia e migliaia di piccoli imprenditori. 
Questo provvedimento risponde a molte aspettative, ma molte altre rimangono ancora deluse: il nostro obiettivo è arrivare alla prossima Legge di Stabilità con la chiarezza di quali siano le domande che non possono più attendere risposta, e di quali strumenti utilizziamo per rispondervi. 
La prossima Legge di Stabilità sarà la prima dopo il referendum costituzionale: alcune di quelle domande potranno trovare risposta nello snellimento dello Stato proposto dalla Riforma costituzionale. 
Ma siamone certi, in un Paese che ancora non riesce ad afferrare la ripresa, in un Paese nel quale amministrare diventa ogni giorno più difficile, ancora un grande lavoro rimarrà da fare in sede di Legge di Stabilità. 
In settembre, quando circoleranno le prime bozze e le prime indiscrezioni, le Commissioni competenti, e innanzitutto la Commissione Bilancio, saranno pronte a collaborare, arricchire, correggere. 
Oggi consegniamo un buon lavoro al Senato, ma domani, sicuramente, non perderemo memoria di ciò che in questo provvedimento abbiamo rimandato alla Legge di Stabilità.