Discussione generale
Data: 
Lunedì, 29 Gennaio, 2024
Nome: 
Arturo Scotto

A.C. 153-A

Grazie, signor Presidente. Ringrazio il relatore Giaccone. Io penso che abbiamo fatto un buon lavoro. Ci siamo parlati, abbiamo costruito una linea condivisa, partendo da testi anche diversi. È stato un lavoro faticoso, di merito, il cui esito, però, non è ancora scontato. Lo dico perché è chiaro l'obiettivo comune che abbiamo, che è restituire un diritto a un pezzo di mondo del lavoro, quello più fragile, quello che non viene mai raccontato, e quel diritto si chiama conservazione del posto di lavoro, una tutela che va garantita anche in caso di malattia prolungata.

Questa proposta di legge, a prima firma dell'onorevole Serracchiani, parte da un caso specifico, da una vicenda che ha fatto discutere il Paese, la vicenda di Steven Babbi, di Cesenatico, 24 anni, deceduto dopo una lunga lotta contro una malattia rarissima, il sarcoma di Ewing, che si vide, pochi anni fa, revocare l'indennità di malattia dall'INPS. Non era un fatto burocratico. Ci vuole la forza della legge, ci vuole la capacità di una riforma, ci vuole una riforma che garantisca diritti esigibili e non disponibili rispetto all'arbitrio o alle scelte di ciascuno.

Dunque, questa legge è una legge importante. Disponiamo la conservazione del posto di lavoro, permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche invalidanti e croniche, allarghiamo il periodo di comporto da 30 a 45 giorni, prevediamo 10 ore annue retribuite per cure mediche e visite importanti, garantiamo la durata dei 24 mesi, così come veniva giustamente descritto dal relatore Giaccone. D'altra parte, i numeri, purtroppo, sono molto significativi e bisogna andare a vedere dentro ai numeri per capire quanto questo fenomeno non sia un fenomeno limitato. Non c'è una famiglia, in questo Paese, che non abbia avuto casi di malattie gravi e croniche e si sia dovuta confrontare con l'incertezza e la precarietà del lavoro. Parliamo soltanto per il 2023 - sono i dati del dossier della Camera - di 395.000 nuovi casi di malattia oncologica: 208.000 uomini e 187.000 donne, di cui 55.000 per tumore della mammella, quello più diffuso tra le donne. Se guardiamo i dati dell'INAIL al dossier “Donne”, nel 2023 vediamo che le denunce di mancato rispetto di quelle norme che noi andiamo a introdurre riguardano prevalentemente gli uomini e molto meno le donne: 1.653 uomini nel 2021 (il 4,1 per cento) e solo 172 donne.

Perché? Perché la condizione del lavoro delle donne è più difficile, più dura, più precaria, più intermittente e più ricattabile. Lo abbiamo visto quando abbiamo affrontato argomenti molto seri, come le dimissioni in bianco. Ora, dunque, noi ci troviamo di fronte a una scelta che dobbiamo operare, che questo Parlamento deve operare. Lo abbiamo fatto anche nella legge di bilancio con un ordine del giorno il cui primo firmatario era il relatore Giaccone, firmato dal presidente della Commissione Rizzetto e da tutti i capigruppo e le capogruppo della Commissione lavoro, un ordine del giorno che chiedeva al Governo di metterci risorse. Lo dico al Governo, che è qui presente: dovete trovare quei soldi. Sono 52 milioni. Nella legge di bilancio sappiamo bene come è andata. Sappiamo come va il mondo, Sottosegretario Durigon.

Noi, come schieramento all'opposizione, abbiamo previsto, unitariamente come opposizioni, che il 40 per cento di quei 100 milioni che erano riservati al Parlamento da quella legge di bilancio (in una mole molto più larga) andassero a rimpinguare il Fondo contro la violenza di genere. Non discuto di quello che hanno fatto gli altri su quelle risorse e, però, con quelle risorse oggi riusciremmo a finanziare questa legge. Allora, io credo che quei soldi vadano trovati e vadano trovati in fretta. Non possiamo non dare - e lo abbiamo fatto come Commissione lavoro - un segnale di attenzione, di rispetto e di cura, e non uso a caso questa parola. Infatti, la cura non è incompatibile con il lavoro. Cura significa dare un messaggio chiaro: lo Stato si occupa di te, non ti lascia nel dolore, nella paura, non ti condanna alla solitudine, non trasforma la tua malattia in una colpa.

Per questo rinnovo l'appello. Credo che dobbiamo approvare questa legge in fretta. Abbiamo avuto un atteggiamento responsabile come opposizioni in Commissione lavoro e questo è stato riconosciuto da tutti i colleghi. Io credo che dobbiamo fare un passo in avanti significativo e ci vuole una risposta chiara da parte del Governo per finanziare questo provvedimento.