Dichiarazioni di voto finale
Data: 
Giovedì, 19 Novembre, 2015
Nome: 
Susanna Cenni

A.C. 348-B 

Grazie. Presidente, colleghi, sottosegretario, quando nel mese di dicembre discutemmo e approvammo questo testo, il Ministro Martina espresse l'auspicio di una approvazione veloce, prima dell'inizio dell'Expo. Si stava lavorando alla Carta di Milano, ai suoi contenuti, e la biodiversità è un obiettivo che attraversa quasi tutto quel testo. 
Sarebbe stato bello, sarebbe stato forte per il nostro Paese, presentarsi con una nuova legge, mettendo in campo un sistema di tutela e di valorizzazione dei sistemi sementieri locali, di sostegno agli agricoltori custodi e ai sistemi economici che possono nascere attorno alla rimessa a coltura di varietà vegetali, ortaggi, frutti dimenticati, grani, alla cura e riproduzione di razze animali quasi estinte, perché che attraverso tutto ciò si accresce la possibilità di reddito degli agricoltori. 
Expo è iniziato, si è concluso, porta a casa un successo grande di pubblico, di attenzione, di pensiero, di impegni. Non ce l'abbiamo fatta per quella scadenza ma oggi, con un po’ di ritardo, siamo comunque qui a mantenere un impegno, quello di far vivere il tema, scelto dal nostro Paese, e molto impegnativo: nutrire il pianeta. 
Expo è finito, ma sulla coerenza saremo tutti misurati: le istituzioni tutte, il Governo nella sua capacità di pretendere che le sedi internazionali nei nuovi Obiettivi del Millennio raccolgano le sfide fondamentali legate all'accesso al buon cibo per tutti, alla sostenibilità dei processi di produzione agricola, alla difesa del suolo dalla cementificazione, all'adozione di modelli agricoli che riducano emissioni e che favoriscano la fertilità dei suoli, la multifunzionalità, la diversificazione. 
Il Parlamento oggi sta facendo la propria parte: lo ha già fatto in qualche modo con la legge sull'agricoltura sociale, mi auguro prosegua presto con le norme contro la cementificazione del suolo agricolo, e magari varando un provvedimento a tutela dell'agricoltura familiare contadina; ricordo che il 2014 è stato l'anno dell'agricoltura familiare a livello europeo. Poi ci sono i tanti cittadini che hanno sottoscritto quella Carta: diventeranno nuovi comportamenti ? Si tradurrà quella firma in un cambio significativo di paradigma in termini di consumo consapevole, di minor spreco, di più educazione alimentare, di consapevolezza che mangiare è un atto agricolo ? Oppure tutto si è concluso con il 31 ottobre ? Ho già avuto modo di raccontare in quest'Aula come il PD abbia voluto questa norma, di come il primo testo sia stato scritto con il contributo degli agricoltori custodi di Slow Food, delle associazioni agricole ambientali, del mondo della cultura con competenze accademiche, con alcune delle regioni che hanno tracciato la strada molti anni fa: ha ragione la collega Lupo, arriviamo con ritardo, perché da molto tempo alcune regioni si sono mosse. Noi siamo partiti ben prima che si producessero le linee-guida, avvertendo la necessità di una norma-cornice capace di recepire principi sanciti nei Trattati internazionali, e fornire un punto di riferimento a regioni, associazioni, centri di ricerca. 
Strada facendo il percorso della legge ha incrociato le norme regionali, l'evoluzione di una parte delle normative comunitarie, e per fortuna un Governo sensibile che ha supportato la scelta, e che ringrazio attraverso la presenza qui oggi del Viceministro; così come voglio ringraziare il relatore e i gruppi che hanno contribuito al perfezionamento della norma. Il Senato ha modificato ancora il lavoro già prodotto qui: si è stabilito il numero degli agricoltori custodi da indicare da parte della Conferenza Stato-regioni in un comitato nazionale; si è scelto di stralciare la parte dell'articolo 10, nella quale si indicava l'utilità di far confluire nel Fondo eventuali sanzioni comminate a chi violasse le norme di divieto sulla coltivazione di OGM. 
Ho visto che la Commissione ambiente ha segnalato la questione, ed è difficilmente eccepibile. Io non voglio aprire qui una discussione sul tema: lo abbiamo fatto a suo tempo con la discussione di mozioni e con molti atti di indirizzo. Il Governo ha coerentemente e coraggiosamente mantenuto la posizione e prodotto norme chiare, sollecitando riflessione e discussione anche in sede di Commissione europea, quindi consentendo anche importanti risultati. Anche per questo trovo oramai un po’ stantie le motivazione di chi continua a tentare di rimettere in discussione una volontà che guarda prima di tutto alla qualità delle nostre produzioni e al loro valore (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). 
Le scelte politiche non si fanno in laboratorio: le scelte politiche si compiono qui, e si fanno leggendo la realtà. La realtà ci mette sul tavolo contraddizioni enormi, il cui governo può portare in una direzione piuttosto che in un'altra. Si può raccogliere e accompagnare nella giusta direzione la sfida di nutrire il pianeta e quella di invertire la rotta sul surriscaldamento ambientale, oppure si può cedere agli interessi di pochi, in violazione di quell'articolo 9 del Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l'alimentazione: un articolo che riconosce il diritto degli agricoltori e il loro enorme contributo alla conservazione e alla valorizzazione delle sementi, che oggi sono in mano – lo voglio ricordare anch'io, anche se è già stato fatto in discussione generale – a quattro multinazionali, che ne controllano il 60 per cento del mercato, un mercato che ha un valore di circa 40 miliardi di dollari ! 
Si può affrontare il futuro dell'alimentazione cedendo a tutto questo, come si può affrontare la Conferenza del clima presentandoci con il volto del pasticcio Volkswagen oppure con i dati del consumo di suolo; oppure ancora si può provare a scegliere di dare concretezza e conseguenza alla sfida di Expo. Il 2015, colleghi, nonostante la drammaticità di questi giorni, potrebbe essere un anno straordinario per questa sfida, non solo per Expo, ma per i contenuti dell'Enciclica «Laudato si’». Quel documento che parla anche ai laici, alle istituzioni, affronta il tema della povertà, del degrado e della depredazione ambientale, e parla anche coraggiosamente di semi. Non c’è cibo, non c’è agricoltura, non c’è futuro senza i semi, e se un modello di sviluppo distorto ha consentito che l'elemento di base per la sopravvivenza del mondo diventasse oggetto di mercato, quel modello va modificato, o, come scriveva Alex Langer, va «aggiustato», va riparato. 
Il 2 ottobre la Commissione europea ha relazionato al Parlamento Europeo e al Consiglio sulla strategia dell'UE in merito alla biodiversità fino al 2020. Nel report si fa un bilancio sui risultati intercorsi dal 2010 ad oggi, e quel bilancio non è positivo. Scrive la relazione, all'obiettivo 3 (incrementare il contributo dell'agricoltura e della silvicoltura al mantenimento ed al rafforzamento della biodiversità): non si è compiuto alcun progresso generale significativo, sono necessarie iniziative più incisive per raggiungere l'obiettivo entro il termine previsto, e poiché di norma ci voglio i numeri per rendere più concreta la comunicazione, aggiungo che la stessa relazione ci ricorda che l'inazione politica e l'incapacità di frenare la perdita di biodiversità a livello mondiale potrebbero comportare perdite annuali nei servizi ecosistemici pari al 7 per cento del PIL mondiale ! Questi sono i costi della perdita di biodiversità ! 
Anche per questo io credo che oggi in questa Aula noi stiamo facendo una cosa importante, stiamo facendo una cosa buona, la stiamo facendo assieme, e quindi stiamo portando la risposta del nostro Paese a questa sfida: quella di ridurre quei costi e di mantenere la biodiversità. Credo allora che anche in onore al lungo percorso esterno dalle Aule parlamentari, che ci ha consentito di avere questo testo di legge, riconosciamo che sono tutte iniziative che ci aiutano a fare un passo avanti e a concretizzare gli obiettivi di Expo. Facciamolo quindi. Oggi sui semi e la biodiversità; presto sul suolo agricolo, spero, anche a Parigi alla Conferenza sul clima, alzando gli obiettivi sul clima e magari ancora con buone norme sull'agricoltura familiare. 
Cari colleghi, la biodiversità o si tutela o si perde per sempre ! Non c’è un altro modo per affrontare il tema e non c’è un modo per recuperarla né con i brevetti né, e lo dico anche dando un messaggio alla collega senatrice Cattaneo, neanche con il laboratorio. L'unico modo quindi è fare buone norme e attivare un sistema per salvaguardarla, anche per questo dichiaro il voto positivo del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).