Dichiarazione di voto
Data: 
Martedì, 24 Gennaio, 2017
Nome: 
Maria Iacono

A.C. 1178-A

Onorevole Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, siamo quindi giunti al termine dell'esame di questo provvedimento di cui ho l'onore di essere prima firmataria, e non posso che esprimere, a nome mio e di tutto il gruppo, una grande soddisfazione per il risultato raggiunto. Grazie all'approfondito lavoro istruttorio svolto dalla Commissione trasporti, si è arrivati ad un testo che consegue finalmente l'obiettivo di dare un quadro di riferimento concreto al settore del turismo ferroviario, la cui importanza e le cui potenzialità si sono dimostrate sempre più rilevanti, soprattutto per quelle zone del Paese – e sono tante – in cui alla bellezza dei luoghi non corrisponde un adeguato sviluppo in termini di offerta turistica. L'utilizzo delle tratte ferroviarie in disuso per finalità di promozione turistica, artistica, culturale di aree del Paese che presentano un particolare pregio naturalistico o archeologico consente, infatti, di valorizzare sia le infrastrutture ferroviarie sia il patrimonio architettonico e artistico proprio di tali linee (stazioni, magazzini, caselli, porti, gallerie), dando, quindi, impulso ad un settore economico che si è mostrato vitalissimo. 
Il turismo ferroviario, facendo tesoro delle esperienze fin qui maturate in Italia e all'estero, viene, quindi, individuato come un modo nuovo per riscoprire il piacere del viaggio, della scoperta della lentezza quale valore per apprezzare appieno e godere fino in fondo delle bellezze culturali e paesaggistiche del nostro meraviglioso territorio. Si tratta di un turismo sostenibile, per certi versi antico e pienamente coerente – lasciatemelo dire – con il nuovo piano nazionale del turismo a cui ha lavorato il Ministro Franceschini. Ma, al contempo, è anche una forma innovativa di promozione del territorio, perché rispettoso dell'ambiente della natura nonché capace di parlare e coinvolgere persone con esperienza sociali e culturali diverse. 
Il quadro di questo fenomeno nuovo in Italia ha avuto un momento fondante con la creazione, da parte del gruppo FS, della Fondazione FS, operativa dal 2013. Sui treni organizzati dalla Fondazione FS, da nord a sud del Paese, – pensate ! – si è passati da circa 8 mila viaggiatori nel 2013 a circa 70 mila viaggiatori nel 2016. La proposta di legge cerca, quindi, in questo modo di recuperare il terreno perduto dall'Italia rispetto alle numerose esperienze estere, già avanzate, che dimostrano che il turismo ferroviario è un'occasione che il Paese deve cogliere per rilanciare il suo ruolo di leadership a livello mondiale nel settore del turismo. Ricordiamoci che l'Italia continua a essere la prima meta ambita a livello del turismo internazionale. 
L'obiettivo della proposta di legge, quindi, è quello di superare quelle difficoltà che, ad oggi, hanno impedito al turismo ferroviario di caratterizzarsi come una proposta capace di produrre valore aggiunto, sia per le imprese che, soprattutto, per i territori, anche con nell'introduzione di procedure snelle per favorire l'ideazione e la realizzazione di iniziative imprenditoriali che vadano nella direzione da noi auspicata. Vale la pena richiamare, quindi, il ruolo cruciale di tante associazioni che, nelle numerose realtà territoriali, hanno già intrapreso iniziative nel settore del turismo ferroviario. Tale ruolo è stato svolto da tante associazioni culturali, ma anche dalle organizzazioni di appassionati e anche da tanti semplici cittadini e da tanti volontari, che hanno animato, promosso e garantito il successo delle iniziative fino a ora messe in atto. L'uso del sedime ferroviario storico e di mezzi rotabili d'epoca ha costituito il momento centrale di eventi di valorizzazione e di riscoperta di quei beni paesaggistici e storici di cui l'Italia, detta impropriamente, «minore» è ricca, ma che sono fuori dai circuiti turistici, anche perché difficilmente raggiungibili o perché poco conosciuti. Ricordiamoci, in quest'Aula, che offrire strumenti di sviluppo turistico alle realtà locali contribuisce – sì – al benessere economico, ma anche alla costruzione di un nuovo senso di comunità, in particolar modo quando valorizza, come dicevo, la passione di tanti soggetti legati al mondo delle ferrovie storiche, senza il cui contributo – diciamolo chiaramente – questa proposta di legge non avrebbe certamente avuto la spinta necessaria per andare avanti. 
Vi prego, però, di porre attenzione su come non si tratti assolutamente di un'operazione statica, un'operazione statica da museo o nostalgica per appassionati del settore, ma di un vero e proprio progetto nazionale, che può costituire una fonte vera di sviluppo turistico sostenibile per le nostre aree interne. 
Pensate a stazioni recuperate come bed and breakfast oppure come osterie, in cui si consumano prodotti a chilometro zero, magari gestite da start up giovanili. Pensate a circuiti di bici o di trekking o a cammini che partono da queste ferrovie, sulle quali il turista arriva con il treno storico. Pensate all'indotto che si può creare nelle aree depresse, che sono proprio quelle dove si trovano questi tronchi ferroviari. Pensate alle opportunità di lavoro, alla ricchezza potenzialmente creabile in modo pulito, senza danneggiare l'ambiente. Pensate, quindi, all'opera pienamente ecosostenibile di recupero dell'esistente, che consentirebbe – come molti qui hanno ricordato – di togliere dall'abbandono e dal degrado in cui si trovano scali, stazioni e linee ferroviarie chiuse. Pensate anche alla soluzione che un progetto simile potrebbe portare all'eterno problema – su cui non mi dilungo, perché è noto a tutti e tutti su questo sono intervenuti – dei rami secchi delle ferrovie, che finalmente troverebbero nuova vita e nuova linfa, passando da onerose infrastrutture da mantenere a veri e propri creatori di economie positive. 
Ecco, io credo che con lo spirito che ha animato me e i colleghi – ringrazio ancora la relatrice, onorevole Mura, il presidente della Commissione, l'onorevole Michele Meta, il gruppo ristretto e tutti i deputati della Commissione –, improntando il lavoro istruttorio al più ampio ascolto possibile delle indicazioni provenienti da soggetti interessati e da coloro che hanno già messo in campo iniziative di questo genere, merita di essere segnalato anche un altro aspetto del provvedimento – anche in questo caso ricordato da altri –: lo sforzo, cioè, di conciliare lo sviluppo del turismo con l'imprescindibile esigenza di assicurare il massimo livello di sicurezza. È stato subito chiaro alla Commissione il delicato punto di equilibrio da individuare tra l'esigenza di consentire alle vetture storiche di poter circolare sulle reti ferroviarie sospese o dismesse e la necessità di assicurare un elevato standard di sicurezza per la circolazione di questi rotabili sulla rete ferroviaria. Questo bilanciamento sarà, in parte, rimesso alle capacità tecniche dell'Autorità nazionale per la sicurezza delle ferrovie, che sarà chiamata anche a tenere conto della peculiarità di questa specifica modalità di trasporto ferroviario. 
Non posso che esprimere, infine, grande soddisfazione per il fatto che l'Aula sia riuscita a reintrodurre le norme che, nella fase consultiva dell'istruttoria in Commissione, a seguito del parere reso dalla Commissione bilancio, erano state espunte. Si tratta di norme che – come detto bene dalla relatrice – rappresentano un punto di caduta essenziale per dare concretezza all'iniziativa che abbiamo assunto e sviluppato. La scelta, quindi, di qualificare, già in sede di prima applicazione, alcune tratte ferroviarie come ferrovie turistiche era presente nella originaria formulazione del progetto di legge presentato dalla sottoscritta. Adesso l'elenco recato dall'articolo votato dall'Assemblea è ancora più ampio, proprio perché frutto di una preziosa attività istruttoria che la Commissione ha svolto mediante un'approfondita attività conoscitiva. Tuttavia, il catalogo delle ferrovie turistiche che abbiamo individuato non ha la pretesa di completezza e di esaustività – lo dico al collega dei 5 Stelle –, ma è volto a fare da apripista, lasciando all'iniziativa delle diverse realtà territoriali la possibilità di assumere le decisioni di propria competenza per integrare e modificare questo elenco. 
Consentitemi, infine, una testimonianza vissuta in prima persona nella mia terra, Agrigento. Ho avuto modo di osservare da vicino l'attività di Fondazione FS e di un'associazione di volontari amanti del treno, chiamata Ferrovie Kaos, che hanno letteralmente fatto rinascere una piccola ferrovia, quella che da Agrigento va a Porto Empedocle, attraversando la Valle dei Templi, che un tempo veniva utilizzata per trasportare lo zolfo che proveniva dalle miniere di Casteltermini, Racalmuto, Comitini, Favara verso il porto. Ho visto come, di fronte agli sforzi economici inizialmente sostenuti dalla Fondazione, il risultato sia stato enorme. Tutti i weekend, da primavera all'autunno, le littorine d'epoca partono da Agrigento Centrale per la Valle dei Templi e hanno i posti tutti esauriti. Gli stranieri, soprattutto, non amanti dell'automazione privata su gomma, oggi cercano il treno storico per andare a visitare la Valle dei Templi. Ho visto, quindi, rinascere dal nulla un'infrastruttura data per morta, con poco, con investimenti mirati, oculati. 
Infine, l'ultima cosa che voglio dire e che voglio aggiungere e credo importante: questa è l'occasione per la prima regolamentazione dei velorail. Per quanto ancora poco diffusi, la coraggiosa scelta del legislatore è un ulteriore passo avanti per valorizzare pienamente una forma di turismo che si presta anch'essa ad essere integrata in un ventaglio di offerte turistiche non convenzionali, che potranno con il tempo ampliare l'offerta turistica in Italia, potenziando il ruolo del nostro Paese nel mercato mondiale. 
Basta, quindi, portare masse indistinte di turisti della giornata a Venezia, Roma, Firenze, città belle e fragili, che forse cominciano ad avere bisogno di tutta la nostra cura e dove forse va aumentata la qualità del turismo. Portiamoli anche nella meravigliosa provincia italiana attraverso la rete di ferrovie storiche che vogliamo creare con questa proposta di legge. 
Per questi motivi esprimo il convinto sostegno del mio gruppo all'approvazione del provvedimento in esame (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).