Discussione sulle linee generali
Data: 
Giovedì, 17 Dicembre, 2015
Nome: 
Piergiorgio Carrescia

A.C. 2093-B

 

Signor Presidente, sottosegretario, onorevoli colleghi, il disegno di legge recante disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy torna all'esame della Camera dopo oltre un anno, a seguito delle modifiche apportate al Senato. È un provvedimento collegato alla legge di stabilità del 2014, che ha avuto una gestazione lunga, dovuta anche al grande rilievo che riveste, ma è positivo che oggi giunga in Aula per l'approvazione finale. 
È una legge che senza timore possiamo definire storica, perché per la prima volta in una legge dello Stato il titolo riporterà le parole green economy. È un ulteriore segnale che la stagione delle riforme avviata nel Paese passa anche dall'ambiente e che il cambiamento assume come riferimento anche l'economia circolare. È l'indicazione netta, chiara, che il nostro futuro, il futuro dell'Italia, non potrà che basarsi sulla sostenibilità fra ecosistemi e sviluppo economico. 
Il collegato segna un forte cambiamento in questa direzione e lo fa con numerose norme di semplificazione alla vita dei cittadini e delle imprese, con disposizioni che danno alla pubblica amministrazione gli strumenti per organizzare i servizi ambientali più efficienti in modo più economico ed efficace: penso, ad esempio, alla riconduzione ai comuni delle competenze sulla raccolta dei rifiuti in aree portuali. 
Abbandonare la logica punitiva a favore della premialità, come ha accennato anche il relatore Bratti relativamente all'ecotassa, è una svolta culturale che deve diventare il fil rouge anche delle prossime azioni in materia ambientale, perché premiare i comportamenti virtuosi dei cittadini e delle imprese in grado di dare un contributo fattivo allo sviluppo della green economy è la strada del cambiamento, e questa è una legge di cambiamento. 
L'enciclica di Papa Francesco, Laudato si’, ha posto tutti di fronte alle contraddizioni del nostro tempo, legate a un modello di sviluppo, a una relazione tra uomo e ambiente di vita, tra sistema produttivo ed effetti dei cambiamenti climatici che richiedono, anzi impongono, comportamenti virtuosi e l'assunzione di responsabilità individuali senza «se» e senza «ma». E questo provvedimento dimostra la coerenza del nostro Paese tra il «dire» e il «fare» quando si parla di sviluppo sostenibile: parole che si concretizzano in norme per richiamare, anzi per smentire, l'abracadabra dell'onorevole Zolezzi. 
Tra i numerosi temi che affronta, ve ne sono alcuni da valorizzare e da enfatizzare per la loro significatività. Il relatore, il collega Bratti, ha già illustrato con la consueta competenza i profili più significativi della legge, poi il presidente della Commissione ambiente, l'onorevole Realacci, ne ha brillantemente chiarito la filosofia di fondo. I temi che il collegato affronta in modo incisivo vanno enfatizzati sotto alcuni profili: le misure di prevenzione nella produzione dei rifiuti, la mobilità sostenibile, i dragaggi portuali, la prevenzione del rischio idro-geologico, le misure in tema in tema di acqua. La filosofia di fondo è quella di favorire un'economia circolare per sostituire il modello lineare del «preleva, produci, consuma e getta» con uno più attento al futuro, ad un domani ecosostenibile.
E allora, ecco che sono significative le disposizioni che incentivano l'acquisto dei prodotti derivanti da materiali post-consumo, la stipula di accordi e contratti di programma tra i soggetti pubblici e privati, tra i quali le associazioni di volontariato e di categoria delle imprese che fanno riciclo e riuso, l'estensione delle responsabilità a coloro che producono beni derivanti da materiali post-consumo riciclati, e il caso del settore Rai è già stato citato, penso alle disposizioni relative al compostaggio di comunità, quelle attente alla nuova frontiera di un settore importante. Il testo che ci torna dal Senato è un buon testo, i tempi stretti impongono l'approvazione del disegno di legge quest'anno per poter utilizzare le risorse disponibili; ci sono delle criticità da migliorare, ma questo è un buon lavoro, un lavoro al quale – mi permetto di ricordare all'onorevole Russo, tramite lei, signor Presidente – hanno dato un fattivo contributo di proposte e di idee in Commissione tutti i gruppi di maggioranza e di opposizione, tranne uno, Forza Italia, sempre assente al dibattito: una scomparsa dal dibattito che va in parallelo con un inarrestabile declino caratterizzato ormai da costanti «no» a prescindere. Il collega Zolezzi ha richiamato diverse volte i cicli: oggi, dall'intervento dell'onorevole Russo, abbiamo conferma che ce n’è uno, politico, sempre poco attento all'ambiente, che volge al tramonto. Ce ne faremo una ragione ma è ineluttabile. 
Oggi avviamo a conclusione un iter lungo, faticoso, quanto mai significativo, in grado di far fare un passo in avanti alla promozione della green economy nel nostro Paese. Con l'approvazione di questo disegno di legge potremo passare dalle parole ai fatti: fatti concreti, per consegnare al Paese, ai cittadini e alle imprese un contesto normativo più semplice, più efficace e più attento ad uno sviluppo ecosostenibile, che significa migliore qualità della vita per le generazioni presenti e per quelle future.