Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 3 Ottobre, 2018
Nome: 
Alfredo Bazoli

A.C. 791-A

Grazie, Presidente. Il Partito Democratico ha fatto la propria parte, sia in Commissione, sia in Aula, per migliorare il testo di legge che è stato proposto alla nostra attenzione. Si tratta di un testo di legge che riprende e ripropone quanto già l'Aula approvò nella scorsa legislatura e che ha un obiettivo per noi condivisibile e importante, quello di offrire una tutela migliore a diritti collettivi, diritti degli utenti, diritti dei consumatori che, oggi, una tutela adeguata non hanno e che hanno bisogno di speciali procedure per poter essere adeguatamente tutelati.

È vero, noi abbiamo fatto pochi emendamenti in Commissione, pochi emendamenti in Aula, emendamenti di merito qualificanti che puntavano a migliorare il testo e in questo c'è una differenza effettivamente con Forza Italia che sta in una parolina: la parola “coerenza”, perché Forza Italia ha votato questa legge qualche anno fa e oggi improvvisamente si è accorta che la legge è ingiusta, indecente, vergognosa. Noi, invece, siamo coerenti e riteniamo che quella legge, che votammo anche noi qualche anno fa, sia una legge buona, che necessitava di miglioramenti ai quali abbiamo contribuito e sui quali riteniamo anche che nel corso delle successive letture parlamentari si possa ulteriormente intervenire.

Dicevo che è una legge importante perché tutela finalmente in maniera adeguata diritti che altrimenti non trovano riconoscimento nel nostro ordinamento e questa è una cosa importante perché noi sappiamo che ci sono molti diritti dei consumatori, degli utenti di servizi pubblici o, comunque, degli utenti di servizi che, per il loro contenuto esiguo, non vengono fatti valere da chi potrebbe farli valere. Con l'azione di classe, invece, questo diventa possibile e, quindi, si migliora la tutela di questi diritti e si introduce anche un principio di moralizzazione del mercato, perché si inducono le imprese e le aziende erogatrici di servizi a comportamenti virtuosi che altrimenti, in assenza di un procedimento come questo, non sarebbero probabilmente perseguiti allo stesso modo.

Quindi, riteniamo che sia una misura opportuna e riteniamo anche che sia coraggioso e giusto aver introdotto vistose eccezioni al principio generale di funzionamento del processo civile con l'introduzione, appunto, di una nuova norma complessiva all'interno del codice di procedura civile che introduce alcune particolarità, alcune eccezioni che sono finalizzate a garantire quella tutela che noi vogliamo garantire e, cioè, in particolare alcune eccezioni al principio del contraddittorio e alcune eccezioni anche al principio di efficacia della sentenza, il famoso opt-in. È vero: è una grande eccezione rispetto al procedimento ordinario, ma è un'eccezione che si giustifica con l'esigenza di tutelare quei diritti. In altri ordinamenti è previsto - lo ricordo - l'opt-out. Questo significa che tutti gli appartenenti alla classe, a prescindere dal fatto che abbiano fatto l'azione e che aderiscano successivamente, hanno diritto di avvalersi della sentenza che riconosce i loro diritti. Noi non siamo arrivati a tanto, né allora né oggi. Noi abbiamo cercato una soluzione intermedia, che consente di aderire successivamente entro un certo termine.

È vero: su questo ci sono, dentro al provvedimento che abbiamo approvato, alcune cose che devono essere migliorate e facevano parte dei nostri emendamenti, di alcuni emendamenti qualificanti che noi abbiamo introdotto e che abbiamo cercato di far votare e sui quali noi speriamo che nel successivo passaggio parlamentare ci sia una maggiore attenzione da parte dell'attuale maggioranza. Mi riferisco, in particolare, ad alcune condizioni che vanno messe all'esercizio dell'opt-in, cioè all'adesione successiva, perché non possiamo permetterci, una volta che abbiamo introdotto questa vistosa eccezione al principio del contraddittorio e al principio di funzionamento del processo ordinario, anche di introdurre eccezioni alla regola della formazione della prova, cioè eccezioni sulle modalità con le quali il giudice deve convincersi dell'esistenza di un diritto. Su questo ritengo che un passo ulteriore la maggioranza debba farlo, perché riteniamo che altrimenti si altera l'equilibrio, faticoso e difficile, che noi dobbiamo mantenere tra la tutela di quei diritti e l'esercizio della difesa. Quindi, su questo riteniamo che sia necessario un ulteriore passaggio.

Così come riteniamo che sia ulteriormente necessario ridimensionare un aspetto che dentro a questa proposta di legge c'è e che riguarda il compenso premiale per gli avvocati, perché questo - e, cioè, una sorta di patto di quota lite - introduce nell'ordinamento un principio che, secondo noi, è nocivo ed è rischioso perché alimenta il conflitto, alimenta il contenzioso, aumenta i costi del giudizio e disincentiva le transazioni e, quindi, in qualche modo va contro un principio di economia processuale. Riteniamo che questo sia un principio pericoloso da introdurre nell'ordinamento e che vada, quindi, adeguatamente corretto.

Riteniamo altresì che sia opportuno rallentare l'iter di questo provvedimento, perché noi abbiamo fatto un po' le corse in Commissione e in Aula e voglio smentire quanto ha detto il collega Baldelli.

Anche noi in Commissione abbiamo chiesto di discutere e che si potesse discutere adeguatamente questa proposta di legge. Non è vero che solo Forza Italia si è, diciamo, erta a difensore della necessità di approfondire. Anche noi l'abbiamo fatto e l'abbiamo fatto perché sapevamo che c'era da migliorare quel testo, così come abbiamo cercato di fare. Ma ora io credo che sia opportuno aspettare e riflettere, perché è in arrivo la direttiva europea che prenderà in considerazione la disciplina della tutela dei diritti degli utenti e dei consumatori e noi non possiamo permetterci di fare le corse per approvare una norma che poi rischia di dover essere cambiata in funzione dell'arrivo di una direttiva che magari modifica alcuni aspetti di questa norma. Per cui, il nostro suggerimento è di rivedere alcune questioni e attendere, però, l'entrata in vigore della direttiva.

Da ultimo, io credo che sia una buona regola di comportamento, che deve assistere tutte le leggi che noi introduciamo nell'ordinamento e, in particolare, quelle delicate, che hanno un delicato bilanciamento tra interessi diversi come è il provvedimento in esame, monitorare l'entrata in vigore, cioè monitorarne l'applicazione una volta che la legge sia entrata in vigore, perché noi non possiamo permetterci un'applicazione nella quale ci rendiamo conto che c'è uno squilibrio evidente e, invece, dobbiamo intervenire prontamente per correggere eventuali squilibri.

Detto tutto ciò, il Partito Democratico ritiene che sia stato fatto un buon lavoro di miglioramento ma che vi siano ancora margini rilevanti di miglioramento, sui quali auspichiamo che nel prosieguo dell'iter parlamentare si intervenga prontamente. In ogni caso noi siamo favorevoli perché riteniamo che questa proposta di legge introduca un miglioramento sostanziale nella tutela di diritti che oggi non hanno adeguata tutela. Per cui, il Partito Democratico voterà favorevolmente.