Dichiarazione di voto finale
Data: 
Martedì, 28 Marzo, 2023
Nome: 
Laura Boldrini

A.C. 939

Grazie, Presidente. Signora rappresentante del Governo, colleghi e colleghe, le deputate e i deputati del Partito Democratico voteranno convintamente a favore della conversione di questo decreto-legge che proroga fino al prossimo 31 dicembre le misure di assistenza e di accoglienza nei confronti delle persone che hanno dovuto lasciare l'Ucraina, sconvolta da una guerra che dura ormai da più di un anno.

Secondo i dati della Protezione civile, alla quale è affidata la gestione di questa emergenza, sono oltre 173.000 i rifugiati ucraini che hanno attraversato le nostre frontiere dal 24 febbraio 2022 e di questi circa 169.000 - quindi, siamo ad oltre il 98 per cento - hanno chiesto la protezione temporanea nel nostro Paese. È stato già ricordato - ma anch'io ci tengo a evidenziare questo aspetto - che questa è la prima volta che è stata attivata la direttiva europea del 2001 che conferisce - cito testualmente - “protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati” e cittadini non comunitari che non possono rientrare nel loro Paese soprattutto a causa di guerre, di violenze e di violazione dei diritti umani. Presidente, questa direttiva è stata attivata per la prima volta. Vede, non è che mancassero o fossero mancate altre occasioni, però non è accaduto neanche di fronte al più che massiccio - dico io - afflusso di rifugiati siriani, che nel decennio scorso fuggivano da una guerra devastante che ancora perdura. E sì, collega Iezzi, e sì! Guardi un po': c'è anche un'altra guerra e tante altre ancora che sono devastanti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). C'è la guerra in Siria. Forse le suggerirei di fare una missione in Siria per prendere atto di cosa è successo in quel Paese, con la più grande emergenza umanitaria probabilmente mai vista rispetto al livello di distruzione e di sfollamento della popolazione.

La maggior parte dei rifugiati ucraini, quindi, che sono giunti in Italia ha trovato accoglienza da privati, soprattutto amici e parenti. In pochi, infatti, si sono sistemati nei centri di accoglienza straordinaria, i cosiddetti CAS, nel sistema di accoglienza e integrazione, il SAI, o negli alberghi. Chi ha scelto di non entrare nel circuito pubblico di accoglienza ha ricevuto un contributo annuo una tantum di 900 euro. Sono 900 euro! Ha ragione il collega Cappellacci quando dice che forse si poteva fare di più, perché sono 75 euro al mese. Allora, Presidente, mi vuole spiegare lei come si fa a vivere, avendo dei bambini, con 75 euro al mese? Me lo dica, perché io la risposta non ce l'ho. È davvero poca cosa e bisogna riconoscerlo che è poca cosa.

E il Governo come ha pensato di far fronte a questa spesa? Ha pensato bene di coprire gli oneri complessivi di questo provvedimento - parliamo di circa 300 milioni - sottraendoli a progetti di altri Ministeri, in particolare al già modesto stanziamento destinato alla cooperazione e allo sviluppo. Il piano Mattei me lo spiegherete un'altra volta come lo farete, perché io non l'ho ben capito. Andiamo a sottrarre i fondi alla cooperazione e allo sviluppo, che già sono fondi esigui, e voi parlate, poi, di piano Mattei. Ovviamente, Presidente, questa scelta non ci trova affatto d'accordo.

Colleghi e colleghe, quando divampa un conflitto la parola, come si dice, passa alle armi e di armi si discute dal giorno in cui Vladimir Putin ha deciso di aggredire l'Ucraina e di violare la sovranità di quel Paese. Ma questo lungo anno è stato anche segnato da molte iniziative di solidarietà, che, però, non fanno notizia e di cui non si è parlato, nei confronti di chi in Ucraina è stato costretto a lasciare tutto. Dunque, abbiamo visto anche come i nostri concittadini e le nostre concittadine hanno reagito. Allora, colgo questa occasione, Presidente, perché alle tante associazioni del Terzo settore, alle famiglie, alle scuole e ai comuni, che si sono impegnati fin dai primi giorni ad accogliere e a dare ospitalità ai rifugiati ucraini, deve andare il nostro grazie più sentito, perché il nostro Paese ha dato una buona prova di sé e ha dimostrato che accogliere chi è costretto a fuggire da guerre e da persecuzioni non è solo giusto ma è anche possibile e che l'Italia può farcela senza grandi problemi, Presidente.

Ma questo deve valere sempre, colleghi della Lega, e non solo per i cittadini ucraini, perché, vedete, la guerra è un evento devastante e traumatico, ed è tremendo in Ucraina come lo è in Siria, in Yemen, in Eritrea e in Somalia (la lista sarebbe lunghissima). Guerre eternizzate le ha definite il collega Paolo Ciani ieri in discussione generale.

Sì, eternizzate, guerre di cui non si intravede la fine, dove c'è anche il donor fatigue, vuol dire che i Paesi donatori non investono più risorse negli aiuti essenziali, umanitari, perché non si intravede la fine. E, poi, Presidente, c'è anche il diritto d'asilo - guardi un po' - che dalla nostra Costituzione, all'articolo 10, è previsto con molta chiarezza! E, vedete, colleghi della Lega, l'articolo 10 non dipende dal colore della pelle o dall'area geografica di provenienza; no, l'articolo 10 della nostra Costituzione vale per tutti e le vittime della strage di Cutro venivano da Paesi come la Somalia - dove imperversano i gruppi di Al-Shabaab e di altri signori della guerra -, venivano dall'Afghanistan - che abbiamo tradito due volte! -, venivano dall'Iran - dove vengono schiacciate le libertà civili e umane -, venivano dalla Palestina occupata, e dunque da tutti i luoghi dove queste persone non potevano più stare e avrebbero avuto buon titolo di ricevere la protezione internazionale; anzi, mi spingo oltre, il riconoscimento pieno dello status di rifugiato, come dalla Convenzione di Ginevra del 1951 (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), perché il doppio standard, signora del Governo, non è tollerabile in questa materia!

La guerra in Ucraina non accenna a finire; emergono, al contrario, le notizie inquietanti, come quella secondo la quale il Regno Unito fornirebbe all'Esercito ucraino munizioni all'uranio impoverito e quella della dislocazione di armi nucleari in Bielorussia, annunciata da Putin; due notizie che hanno prodotto una forte preoccupazione anche tra i nostri concittadini e le nostre concittadine. Ma nei giorni scorsi - voglio passare a una nota positiva, Presidente - ha finalmente iniziato a muoversi l'Unione europea, con un'azione diplomatica volta esplorare la strada per giungere finalmente a una pace giusta. E, allora, signora del Governo, sarebbe bene che l'Italia sostenesse, con forza, questo tentativo europeo.

Presidente, voteremo a favore di questo decreto e lo faremo anche se la maggioranza e il Governo non hanno voluto accogliere i nostri emendamenti, che definirei di buon senso, come quello che consentiva ai titolari di permesso di soggiorno derivante dalla protezione temporanea, prorogato, come è noto, al 31 dicembre 2023, di accedere automaticamente all'assistenza erogata dal Servizio sanitario nazionale e alla relativa iscrizione presso le ASL. Ma perché non si deve semplificare? Che cosa vi impone di rendere la vita di queste persone più difficile?

 

Voteremo a favore, Presidente, di questo decreto, perché c'è ancora bisogno di solidarietà concreta nei confronti dei cittadini ucraini che sono venuti e che continueranno a venire in Italia, per mettere se stessi e le loro famiglie al riparo dalla guerra e, dunque, in sicurezza. E la solidarietà è un dovere inderogabile, dice la nostra Costituzione, e lo è sempre, sempre, sempre: ricordiamocelo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!