Discussione generale
Data: 
Giovedì, 2 Febbraio, 2023
Nome: 
Laura Boldrini

A.C.750-A

Signor Presidente, colleghe e colleghi, sottosegretario Molteni, voi, signori e signore della maggioranza e del Governo, gonfiate il petto e fate anche la voce grossa, mentre ripetete la frase che vi piace di più: la pacchia è finita. Presidente, è la frase che va per la maggiore. E con il vostro arrivo sarebbe finita la pacchia per chi? Per le istituzioni europee, per gli organismi non governativi che in mare salvano la vita ai migranti e per i migranti stessi: per tutte queste categorie sarebbe finita la pacchia. Ma in realtà questo decreto, con tutte le sue crudeltà e con tutto il suo obbrobrio giuridico, è la prova provata del fallimento della politica della destra sull'immigrazione.

Un tema sul quale sapete forse fare propaganda, peraltro una propaganda cinica e veramente meschina, ma che non sapete governare; altrimenti, avreste fatto altro, avreste preteso dall'Unione europea (come poco fa ha evidenziato giustamente il collega Battilocchio), ma anche dagli altri Paesi europei, dai componenti e dagli Stati membri, tre cose: uno, la ridistribuzione obbligatoria tra i 27 Stati membri - nessuno escluso - dei richiedenti asilo che giungono in Italia via mare; due, la radicale revisione del regolamento di Dublino; tre, una missione europea di pattugliamento e soccorso nel Mediterraneo, sul modello di Mare Nostrum.

Ma gli autoproclamatisi “patrioti” non vanno, Presidente, nelle istituzioni europee a chiedere questo; la Presidente del Consiglio non lo ha fatto, perché altrimenti avrebbe scontentato i suoi amici Orbán e Morawiecki. Questa è la sua principale preoccupazione: non irritarli e non fare gli interessi del Paese.

Niente - dico niente - di quello che sarebbe necessario è stato detto, ma soltanto affermazioni tanto roboanti, quanto vuote: “difenderemo i confini dell'Unione europea”. Ma difenderli da chi, Presidente? Come se fossimo sotto attacco, circondati da temibilissimi nemici, come se le persone che fuggono dalle guerre, dalle persecuzioni, dalle violazioni dei diritti umani e dalla fame rappresentassero chissà quale minaccia ai nostri confini. “Difenderemo i nostri confini”. E come si difendono i confini europei, Presidente? Non lo so, ma vi riporto la ricetta che ho ascoltato in questi giorni. Ecco la ricetta: impedire che i migranti partano, che partano anche dalla Libia, regalando altre 5 motovedette a quella Guardia costiera che numerosi rapporti delle Nazioni Unite, inchieste giornalistiche della stampa nazionale, ma anche della stampa internazionale e testimonianze di organizzazioni umanitarie indicano spesso - se non quasi sempre - come in combutta, in accordo con i trafficanti. Nessuno, Presidente, nessuno oggi potrà dire di non sapere come si comporta la Guardia costiera libica e di non sapere che cosa accade in quegli infernali centri di detenzione, dove vengono portate le persone catturate in mare grazie ai vostri regali, catturate in mare con la forza, lo sottolineo.

Ecco allora, ricordiamolo, se qualcuno lo vuole mettere nel dimenticatoio: in quei centri di detenzione, che non esagerano i colleghi a definire lager, ci sono violenza sistematica, tortura, violazione dei diritti umani, angheria, ogni forma di vessazione e anche estorsioni.

Come con la legge di bilancio, invece di combattere la povertà, avete combattuto i poveri, con la vostra politica sull'immigrazione state combattendo non i trafficanti di esseri umani, ma gli stessi esseri umani, quelli più in difficoltà, quelli che rischiano di morire in un naufragio.

Vedete, colleghi e colleghe della maggioranza, una vostra politica sull'immigrazione degna di questo nome non esiste perché non riuscite a ragionare con lungimiranza. Ci sono fenomeni nella storia del mondo che hanno una spinta inarrestabile e non si possono fermare.

L'immigrazione si può e si deve governare, ma dire che i migranti, con voi al Governo, non partiranno più equivale a prendere in giro i vostri stessi elettori. Basta mentire! E, per favore, fatemi questo favore: lasciate stare Enrico Mattei! Enrico Mattei è stato un antifascista, un partigiano che si è sempre scagliato contro il colonialismo, anche quello italiano, che si macchiò di orribili crimini proprio in alcuni di quei Paesi da cui si continua oggi a fuggire.

Per quel che riguarda i migranti economici, l'unica cosa di senso che potreste fare sarebbe mandare in soffitta la vostra legge Bossi-Fini, una legge vecchia, che produce irregolarità perché nessuno - neanche voi - metterebbe mai a lavorare in un'azienda, o in casa propria, una persona che non ha mai visto prima. Questo dice la vostra legge Bossi-Fini: di assumere a scatola chiusa una persona che giunge da un altro Paese senza neanche averle potuto fare un colloquio di lavoro. Chi è che fa una cosa del genere? Me lo volete dire? Voi siete i primi a non farla, ma ipocritamente fate finta di niente. Ma tutto questo, infatti, voi non lo volete fare. Allora, prendiamocela con le ONG, facendo credere agli italiani che sono in affari con i trafficanti - menzogna: è una cosa smentita da tutte le indagini giudiziarie! – e che sono le ONG ad attrarre i migranti in Italia, il cosiddetto pull factor! Falsità: le cose non stanno così, la stragrande maggioranza dei migranti - parliamo di circa il 90 per cento, non di qualche migliaia - arriva direttamente sulle nostre coste o viene salvata dalla Guardia costiera o dalla Guardia di finanza.

L'ho detto più volte nei giorni scorsi, nelle sedute delle Commissioni congiunte, durante l'esame del testo: il Governo mira a mettere fuori gioco le ONG, ad impedire loro di operare e di salvare le vite umane in mare. Questo obiettivo è di per sé riprovevole, Presidente!

Costringere una nave, con a bordo dei naufraghi, a navigare per oltre 1.000 chilometri, prima di entrare in un porto, vuol dire solo penalizzare quella imbarcazione, nella più totale noncuranza dei bisogni di chi è a bordo. Contenere i flussi migratori, impedendo le operazioni di soccorso, quindi causando più morti, è contro i principi dello Stato di diritto, è contro le convenzioni internazionali, è contro la Costituzione, è contro l'antica legge del mare ed è contro il senso di umanità.

Questo decreto non solo presenta vizi di costituzionalità, che abbiamo più volte evidenziato, ma getta anche discredito sul nostro Paese e, infatti, già arrivano - i colleghi e le colleghe lo hanno evidenziato - le prime osservazioni negative. Oggi abbiamo saputo - nessuno ce l'aveva detto prima, in quanto dal Viminale nulla era giunto - che è stata la stessa commissaria del Consiglio d'Europa, Mijatović, a scrivere al Ministro Piantedosi, non per fargli i complimenti - non è stata una letterina carina - o per dirgli che avete fatto un buon lavoro, ma per chiedere a Piantedosi di ritirare quel decreto, di ripensarci o almeno - dice nella lettera - “che si migliori il testo nel dibattito parlamentare”.

Ma non è sempre stato così, colleghi e colleghe: ci sono stati anni - penso al 2013 o al 2014 - in cui l'Italia, per il suo impegno, suscitava a livello internazionale ed europeo rispetto e ammirazione, quando i corpi dello Stato italiani soccorrevano le persone in pericolo ben oltre le acque territoriali. Era il tempo di Mare Nostrum, operazione che aveva un rilevante costo economico ma che, con l'orgoglio di fare la cosa giusta, venne per un anno sostenuta dal nostro Governo.

Le ONG - che peraltro, Presidente, soccorrono a costo zero per lo Stato - sono subentrate dopo la fine di quell'esperienza, perché gli Stati non investivano più sufficienti risorse nel pattugliamento e nel soccorso delle imbarcazioni in difficoltà.

Invece di essere grati per questo sforzo e coordinare le loro operazioni, voi volete che le imbarcazioni delle ONG vengano confiscate e fermate nei porti, perché così, in acque internazionali, nessuno potrà più testimoniare, nessuno potrà più denunciare quello che accade, perché nessuno potrà più salvare nessuno. E che farete dopo? Sottosegretario, che farete dopo? Dopo, quando le ONG non potranno più operare, ma i migranti continueranno ad arrivare. No, ditecelo, perché voi pensate veramente che questo “decretuccio” possa cambiare le sorti? Voi pensate veramente che con questo “decretuccio” tutto ciò si fermerà d'incanto? E che farete quando poi i migranti continueranno ad arrivare? Con chi ve la prenderete? I flussi migratori si gestiscono in altri modi, ma voi preferite la propaganda, anche quando costa vite umane. Questo ed altro è stato detto dalle deputate e dai deputati dell'opposizione nelle lunghe ore di lavoro nelle Commissioni riunite.

A noi, Presidente, rimane l'amarezza di non avere trovato nella maggioranza e nel Governo la disponibilità necessaria per ragionare insieme e per cercare altre risposte. Non è servito, Presidente, ricordare quanto antica sia la legge del mare secondo la quale non si può neanche concepire il fatto che, se un essere umano sta affogando, ci si volti dall'altra parte o si tiri dritto, perché di soccorsi, guarda un po', se ne può fare uno solo, come pretendete voi in questo decreto. Una pretesa inconcepibile, un'assurdità. E non è servito, Presidente - ci siamo anche affidati alla cultura, all'antichità - ricordare Odisseo, ricordare Erodoto, Euripide, i Fenici. Niente, non è servito neanche questo.

E non è servito neanche richiamare le convenzioni internazionali ratificate dall'Italia, che ci vincolano ad alcuni principi che devono essere rispettati. È stato detto, lo ripeto anche qui: la Convenzione SAR sulla ricerca e il salvataggio marittimo, la Convenzione SOLAS per la salvaguardia della vita umana in mare, lo dice il titolo stesso, la Convenzione UNCLOS delle Nazioni Unite sul diritto del mare. Non è servito neanche ricordare le linee guida dell'IMO, l'Organizzazione marittima internazionale. Come se non vi riguardassero! Ma voi siete l'istituzione di Governo, voi siete tenuti ad osservare le convenzioni internazionali perché nella gerarchia delle norme quelle convenzioni vengono prima dei vostri “decretucci”.

Non è servito neanche ricordare l'articolo 10 della Costituzione, la nostra Costituzione, la Costituzione italiana, sul diritto d'asilo, e l'articolo 118, che contiene il principio di sussidiarietà, con l'intervento dei cittadini e della società civile accanto alle istituzioni statali e locali. È molto bello questo articolo, Presidente. Ma voi, signori della maggioranza e del Governo, le organizzazioni della società civile, che accanto allo Stato prestano soccorso in mare, volete solo spazzarle via. Non ci avete voluto ascoltare, e non ci avete voluto ascoltare perché avete bisogno di un provvedimento bandiera, come avete fatto con il decreto sui rave party. Ma al Governo, Presidente, non ci si va per farsi propaganda; ci si va per risolvere i problemi delle persone. E i problemi delle persone non sono certo le ONG, ma sono il lavoro che manca, il costo della vita che cresce, gli stipendi che restano fermi.

E così, non sapendo come risolvere questi problemi, provate a distrarre i cittadini, facendo credere che tutti i mali del Paese si chiamino Ocean Viking e Geo Barents. Potete anche cantare vittoria, lo farete, sarete tanto contenti, ma presto gli italiani e le italiane vi chiederanno il conto. E non potrete rispondere loro: è vero, non ce la fate ad arrivare alla fine del mese, ma noi abbiamo costretto la Ocean Viking a sbarcare i naufraghi a Marina di Carrara. Complimenti! La vittoria di Pirro, una vera miseria. Questo non è il decreto sulla gestione dei flussi migratori, come richiamato nel titolo. No, Presidente, questo è il decreto naufragi, perché, perseguitando le ONG e impedendo loro di fare soccorso in mare, aumenteranno le perdite di vite umane.

Nessun Governo si era spinto a tanto. Nessun Governo! Questo decreto verrà fatto oggetto sicuramente di molti ricorsi, tanto evidenti sono i vizi di costituzionalità, ma intanto avrà causato danni; e negli anni a venire si ricorderà che c'è stato un Governo che, invece di esprimere gratitudine a coloro che salvavano in mare gli uomini, le donne e i bambini, faceva di tutto per perseguitarli, per impedirglielo. È un'infamia quella che state facendo, è un'infamia dal punto di vista politico, è un'infamia dal punto di vista giuridico e, soprattutto, lo è dal punto di vista etico, e di questo ne risponderete.