Dichiarazione di voto
Data: 
Lunedì, 4 Marzo, 2024
Nome: 
Augusto Curti

A.C. 1658-A

Grazie, Presidente, il Vertice del G7 a presidenza italiana, che si terrà a Borgo Egnazia, in Puglia dal 13 al 15 giugno, rappresenta un crocevia storico, in rapporto alla fase di forte destabilizzazione che il contesto geopolitico internazionale sta vivendo. Questo G7, di conseguenza, costituisce una formidabile vetrina per il nostro Paese, che a causa, però, di atteggiamenti e posizionamenti discutibili del Governo sta vivendo un passaggio di oggettiva marginalizzazione sul piano dei rapporti con i partner europei e internazionali. A proposito di scelte poco felici, come non sottolineare quella della Presidente del Consiglio di disertare, pochi giorni fa, il punto stampa a Washington, durante la sua visita negli Stati Uniti: un'assenza che ha suscitato stupore e condanna da parte della stampa e che è stata interpretata come l'ennesimo tentativo di sottrarsi a domande necessariamente scomode, vista la condotta dell'Esecutivo su molte questioni fondamentali. La percezione che si ha dall'estero dell'Italia è quella di un Paese che affronta un periodo di oggettivo appannamento, un Paese immobile sul piano dello sviluppo, che si affanna su temi secondari, anziché occuparsi di quelli necessari e urgenti e la cui maggioranza al Governo appare, oggi più che mai, distratta da diatribe interne.

Le delegazioni dei Paesi che interverranno al G7 di giugno, Presidente, percepiscono l'Italia come un Paese in cui si è appena approvata la legge sulla stampa, definita senza mezzi termini legge Bavaglio, un Paese governato da un Esecutivo, che in maniera scientifica ha occupato gli spazi della democrazia parlamentare, un Paese che continua a decretare d'urgenza, anche su temi residuali, rifiutando la dialettica democratica, un Paese in cui, a giorni alterni, rappresentanti del Governo, quando non direttamente la Premier Meloni, si sentono autorizzati a polemizzare più o meno velatamente con il Presidente della Repubblica, un Paese in cui certe derive nella gestione delle piazze, onestamente, fanno molto rabbrividire e anzi fanno moltissimo rabbrividire quando proprio il Ministro degli Esteri e della cooperazione internazionale si sente autorizzato a pronunciare frasi irricevibili, dichiarando come la colpa dei fatti di Pisa sia da ascrivere alla sinistra, che spalleggia i violenti.

Insomma, Presidente, è un Paese che mai come in questo momento avrebbe assoluta necessità di riaccreditarsi sul piano internazionale e io credo che eventi come il G7 rappresentino in questo senso una formidabile vetrina per il nostro Paese ed è per questo che siamo favorevoli affinché si svolga in Italia e si svolga nella bellissima regione Puglia, ma, purtroppo, le scelte operate con il provvedimento che ci apprestiamo a votare rendono per il Governo ulteriormente ardua quest'opera di riqualificazione agli occhi degli interlocutori internazionali, partendo dalla sconfessione del codice degli appalti e dai rischi ad esso consequenziali.

Ora, Presidente, questo provvedimento stimola una serie di riflessioni. Innanzitutto, è lecito domandarsi quale sia la logica di un dispositivo, peraltro, estremamente snello, con cui si vanno a stanziare delle risorse, stiamo parlando di 18 milioni di euro, che dovranno essere gestite da un Commissario straordinario indicato con apposito provvedimento, esclusivamente ai fini della manutenzione degli assetti viari e per la realizzazione di due elisuperfici.

La riflessione politica diviene conseguente e, qui, mi rifaccio ad alcune passate dichiarazioni di rappresentanti del Governo proprio sul tema del codice degli appalti, in primis, quelle del Ministro Salvini, che soltanto pochi mesi fa si esprimeva in questi termini parlando del nuovo codice degli appalti: “Semplificare, velocizzare, tagliare la burocrazia: questi sono i principi che mi hanno guidato nella revisione del codice degli appalti”. E, addirittura, in un'altra occasione, con una certa enfasi, sempre lo stesso Ministro Salvini dichiarava come questo nuovo codice può essere parte di una rivoluzione addirittura industriale, economica e sociale, che porti l'Italia nei prossimi anni a vivere il boom economico che hanno vissuto i nostri genitori. Sulla stessa linea, la Presidente del Consiglio Meloni parlava, sempre con riferimento al codice degli appalti, di volano per la crescita, di un provvedimento organico, equilibrato e di visione, frutto di un lavoro qualificato e approfondito che permetterà di semplificare le procedure e garantire tempi più veloci. Uno strumento talmente innovativo - dico io - e così funzionale che alla prima occasione utile viene miseramente sconfessato dallo stesso Governo che lo ha approvato , perché, giova ribadirlo, Presidente, siamo di fronte, lo ripeto, a uno stanziamento di 18 milioni di euro da utilizzare principalmente per una manutenzione della viabilità.

E se, dunque, il nuovo codice degli appalti rappresenta lo strumento in grado di semplificare, razionalizzare e garantire immediata cantierabilità agli interventi, occorre che però, oggi, qualcuno, qui, ci spieghi la necessità di dover nominare un Commissario straordinario con facoltà di deroga. Questo decreto rappresenta, per il nuovo codice degli appalti, una condanna senza appello. Il codice degli appalti, ce lo state implicitamente confermando voi con la scelta del commissariamento, è l'ennesimo, inutile, provvedimento spot approvato da questo Governo, ma la verità, Presidente, è che il Governo, anche ad un appuntamento così importante come il G7, che come ho già avuto modo di sottolineare rappresenta una formidabile vetrina per il Paese, giunge clamorosamente impreparato, vedendosi così costretto a nominare un Commissario.

Arrivo alla seconda riflessione, che è più di metodo, Presidente. Questo provvedimento concede la facoltà di leva su una serie di deroghe ed è un passaggio, questo, estremamente significativo. In Commissione e anche oggi, qui, in Aula, abbiamo presentato una serie di emendamenti che ho sempre definito di “buonsenso”, proposte che andavano tutte nella direzione di salvaguardare dalle deroghe quantomeno i requisiti di cui debbono essere in possesso le imprese che potranno aggiudicarsi i lavori. Faccio un esempio: un nostro emendamento che avete appena bocciato anche qui in Aula chiedeva che potessero essere candidabili all'aggiudicazione delle opere soltanto le imprese iscritte nelle White List; inspiegabilmente, avete respinto anche questo. Ci sembra importante in questo contesto registrare anche l'intervento di Anaepa Confartigianato Edilizia, il quale rileva come, in virtù della disciplina derogatoria al codice dei contratti introdotta, si auspica che non sia compromesso il principio dell'imparzialità e del buon andamento della pubblica amministrazione. Secondo la confederazione, di conseguenza, occorre garantire assoluta evidenza pubblica relativamente alla selezione degli operatori.

In sintesi, Presidente, e vado verso la conclusione, siamo di fronte a un provvedimento che suscita condivise perplessità circa il metodo e certamente non aiuta rispetto all'obiettivo a cui si accennava poc'anzi. Ora, Presidente, il nostro auspicio è che l'intero iter procedurale si realizzi in totale assenza di anomalie o passaggi opachi, perché, nella malaugurata ipotesi che, al contrario, intervengano problemi, il danno di immagine sarebbe irreparabile. Per queste motivazioni, Presidente, pur ribadendo di essere favorevoli a che il G7 si svolga in Italia e nella bellissima regione della Puglia, esprimiamo una contrarietà a questo provvedimento dettata da scelte non condivisibili e per una chiusura totale da parte della maggioranza alle proposte emendative formulate dalle forze del Partito Democratico.