Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 8 Ottobre, 2014
Nome: 
Walter Verini

A.C. 2616-A

Signor Presidente, è stato un peccato questo ostruzionismo, un ostruzionismo fine a se stesso, un ostruzionismo che squalifica, non tanto l'Aula parlamentare, quanto chi l'ha praticato. Infatti il provvedimento avrebbe potuto essere secondo noi un'occasione di discussione perché è un provvedimento che tiene insieme, sotto il filone sicurezza, questioni davvero importanti che riguardano la vita di tutti i giorni dei nostri concittadini. Ci sono norme, come si sa, per valorizzare innanzitutto la professionalità e la funzionalità delle strutture del Ministero dell'interno con misure dirette ad assicurare risorse finanziarie, per garantire l'adeguamento delle capacità operative della Polizia di Stato e dei vigili del fuoco. E noi a queste polemiche che hanno fatto, sia la Lega Nord, che il Movimento 5 Stelle, preferiamo rispondere con i fatti come quelli che ieri mattina il Governo Renzi ha annunciato concretamente ai rappresentanti delle forze di polizia e della difesa, garantendo, in una fase di drammatica difficoltà, le necessarie risorse finanziarie per lo sblocco dei tetti salariali di queste forze. Sono persone che dobbiamo ringraziare, persone in carne ed ossa che ogni giorno rischiano la vita per la sicurezza di tutti. E alle polemiche che loro non si meritano noi preferiamo rispondere con i fatti. Il PD vota a favore di questo provvedimento innanzitutto per i contenuti che riguardano il tema dell'afflusso e dell'accoglienza delle persone da Paesi dove ci sono guerre, stermini, persecuzioni, malattie. Persone che provano a fare una cosa: a non morire. E provano a puntare per una volta su quella lotteria della vita che finora non li ha premiati perché per una lotteria sono nati in Paesi dove ci sono non benessere e pace, ma dove ci sono guerre, stermini e malattie. Ecco avremmo avuto piacere semplicemente per ragioni non politiche ma umane di ascoltare da parte di chi ancora una volta ha agitato paure, demagogie e populismo meno parole che possano essere rappresentati semplicemente con un concetto: umanità. Tra l'altro, se questo non fosse come pare essere nelle corde di alcune forze di opposizione, non dobbiamo dimenticare, visto che per molti la realtà più pratica sembra essere il pane quotidiano, che il nostro Paese è sottoposto a procedure di infrazione europea alle quali dobbiamo rispondere con i fatti in materia di accoglienza dei profughi. E i fatti sono in questo provvedimento l'insediamento delle commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione presso le prefetture, l'aumento delle commissioni territoriali e misure per evitare sovraccarichi di lavoro in un positivo rapporto con l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. C’è inoltre la dotazione di risorse del sistema di protezione, la parziale riduzione dei vincoli del Patto di stabilità interno per i comuni maggiormente interessati dalla pressione migratoria. Ma noi non facciamo questo soltanto per evitare le sanzioni. Non è questo, lo dicevo prima, è umanità innanzitutto il sentimento che ci guida. Non basta per noi ricordare solo il 3 ottobre per dire all'Europa che l'Italia vuole continuare a svolgere il suo ruolo ma che non può, non vuole farlo da sola. E non c’è miopia peggiore di chi, guardando a testa bassa questi fenomeni, non colga come invece sia utile in un momento come questo di gravi rischi terroristici per l'Europa, anche per il nostro Paese, che l'Italia continui a svolgere quella vocazione e a praticarla, di dialogo con tanti Paesi del Mediterraneo, con tante forze arabe e islamiche moderate. Vedete, mentre potenziamo e dobbiamo farlo i nostri sistemi di vigilanza e intelligence noi questo profilo di dialogo lo possiamo rafforzare sia per la naturale vocazione geopolitica e tradizionale del nostro Paese ma anche per ragioni proprio di sicurezza. Ma dicevo umanità, noi siamo orgogliosi, lo ripetiamo in questa aula, non solo non ci vergogniamo come pare fare qualcuno ma siamo orgogliosi di avere contribuito con Mare Nostrum ad aver salvato quasi 120 mila vite umane. Ma lo saremmo stati anche se fosse stata una soltanto. Solo per aver teso la mano magari a quel disperato della terra, a quella donna incinta o a quel bambino che ce la tendevano mentre rischiavano di essere inghiottiti per sempre in quel tratto di mare. Ecco così l'Italia ha le carte in regola umane e politiche per rivendicare un ruolo vero, che oggi non c’è, all'Europa e per chiedere di intervenire anche a monte nei Paesi di provenienza per le procedure di identificazione e accertamento delle regole e destinazione dei profughi. 

  La seconda parte del mio intervento, Presidente, riguarda l'altro tema fondamentale contenuto del provvedimento cioè quello legato alla sicurezza delle manifestazioni sportive. Non perché interessi molto, ma mi è funzionale ricordare questo: ho l'onore di essere vicepresidente della fondazione Gabriele Sandri. Era una domenica, l'11 novembre di 7 anni fa quando Gabriele un giovane che amava la musica, il calcio, fu ammazzato all'autogrill di Badia al Pino. Lo faccio perché vedete spesso le parole più appropriate sul tema della violenza attorno al calcio vengono proprio dalle persone e dalle famiglie che hanno provato un grande dolore. E la fondazione che Giorgio e Cristiano hanno guidato nella quale lavorano, collaborando volontariamente, i figli dei campioni come Agostino Di Bartolomei e Stefano Re Cecconi si propone proprio questo: di far sì che il calcio espella la violenza, espella il business scorretto, espella la frode, espella il razzismo e promuova le stesse parole che abbiamo sentito da parte della madre di Ciro Esposito oppure dai familiari dell'ispettore Raciti. 
  Ecco, noi vogliamo che questi valori, che spesso ci gridano le famiglie che hanno sofferto per la violenza attorno al calcio, siano i valori che dominano il calcio. Ma non è più così. Non è più così. 
  Vedete, il calcio è stata una cosa che ha fatto scrivere Eduardo Galeano, che ha fatto scrivere Albert Camus, che ha fatto scrivere Osvaldo Soriano e, a livello nostro, vogliamo ricordare Calvino o Pasolini, oppure Gianni Brera, oppure le ballate indimenticabili di Jannacci o di Gaber. Bene, oggi, questi grandi autori che cosa potrebbero scrivere ? Oggi, i loro eredi – uso questo termine –, come Michele Serra o Mura o Gramellini, sono costretti a descrivere gli stadi come gradinate vuote, famiglie in fuga, disgusto, paura della brava gente, privatizzazione di fatto di uno spettacolo che fu di tutti e oggi appartiene solo ai suoi padroni economici – le società – e ai suoi padroni militari – gli ultras –, complici gli uni degli altri. 
  Noi non possiamo accettare che gli stadi siano queste cose e per questo noi sosteniamo un provvedimento che è un pezzo di un'organica strategia per restituire al pubblico quegli spazi violati dalla violenza e dalla sopraffazione e per migliorare le misure di contrasto, di prevenzione e di repressione per rendere più incisive quelle misure come il Daspo; misure che portino di nuovo negli stadi le famiglie, i bambini, che hanno il diritto di non vedere più certi striscioni che incitano al razzismo e alla violenza. 
  A questo proposito – lo diciamo al Governo e anche al Ministro Alfano, che si occupa di questo provvedimento direttamente –, vorremmo che anche il Governo aiutasse a spingere come può, rispettando l'autonomia delle Camere, perché, per esempio, negli stadi non si vedano più, oltre gli striscioni razzisti e incitanti alla violenza, anche gli striscioni omofobi. Non sarebbe male che anche il Senato introducesse il reato di omofobia come la Camera oltre un anno fa ha già fatto.
  Concludo, Presidente. È in questo quadro che noi vogliamo che anche le società siano ancora di più responsabilizzate. Lo dicevamo, però, prima: non tutti sono uguali e, come PD, pensiamo che le società e le tifoserie virtuose vadano premiate, non certo penalizzate, ma a patto che isolino i violenti, che li facciano sentire corpi estranei; a patto che non ci siano patti scellerati tra società e gruppi di ultras, che, spesso, sono sostenuti e foraggiati. E far partecipare finanziariamente anche le società agli straordinari non è certamente un'eresia, ma ci aspettiamo da loro un senso di responsabilità e non minacce di sciopero. Ho concluso, Presidente. Dicevo all'inizio che questo dibattito poteva essere un'occasione per un confronto vero sui temi della sicurezza, sui temi della violenza. Abbiamo sentito gli anatemi della Lega e abbiamo sentito questo ostruzionismo vuoto del MoVimento 5 Stelle. A questo proposito, mi sia consentito di dire tramite lei, Presidente, che per cose come queste il Circo Massimo è una cosa seria, ha una grande storia, passata e recente, ma per le pagliacciate non c’è bisogno del Circo Massimo: basta un circo più piccolo e un tendone più piccolo, come quelli che hanno fatto loro. Ecco, non hanno dato un bello spettacolo, soprattutto per loro stessi ed è per questi motivi che noi, con convinzione, dichiariamo il nostro voto favorevole come Partito Democratico a questo provvedimento che, migliorando la sicurezza, aiuta a migliorare il Paese.