A.C. 2355
Grazie, Presidente. Dinanzi al tema della sicurezza, il Governo sta subendo una delle sue più clamorose sconfitte. Questo è il Governo che è entrato in carica da quasi tre anni. Vinse le elezioni promettendo che, se avesse vinto, avrebbe risolto ogni problema. A distanza di tre anni, noi abbiamo un Governo in assoluta e totale confusione e difficoltà.
I dati del Ministero dell'Interno dicono che, nel 2024, i reati per crimini di violenza sono aumentati rispetto al 2023 e, nel 2023, erano aumentati rispetto al 2022. È il primo grave segnale di controtendenza rispetto ai delitti gravi nel nostro Paese. È un fatto che smonta la narrazione e la demagogia del Governo della destra che dice: chi c'era prima di noi, governava male, e adesso con noi tutto cambia. Certo, è cambiato, ma in peggio. E perché è cambiato in peggio? Perché la strategia che questo Governo mette in campo è la solita strategia perdente delle destre, che usano il codice penale stravolgendolo e violentandolo, pensando che, con un tratto di penna scritto su un codice, facendone il campione della irrazionalità, quel codice miracolosamente risolva i problemi nel Paese in materia di sicurezza.
È sempre fallita quella strategia e sta fallendo anche in questo caso, come ammette il Ministro Piantedosi, che è costretto ad ammettere che, a differenza dei suoi predecessori, oggi i reati di violenza stanno aumentando.
Cosa fa il Governo della destra di fronte a questo clamoroso e umiliante, per loro, fallimento? Prende atto che sta sbagliando strategia? Si ferma? Prova ad analizzare i dati? Prova a seguire modelli diversi? No. Usa le solite tecniche: un po' quella che abbiamo ascoltato dalle parlamentari di Lega e Fratelli d'Italia che sono intervenute, dalla collega Buonguerrieri e dalla collega Bordonali, e cioè, da un lato, è colpa di chi c'era prima, tutti i problemi in questo Paese sono colpa di chi c'era prima, cioè della Lega, ad esempio, che era nel Governo precedente, oppure di Forza Italia, che era nel Governo precedente. No, è colpa di chi c'era prima, della sinistra. E questo è, come dire, il mantra della destra.
Si sono presentati dicendo non “vinceremo, ma non faremo nulla di buono perché è colpa di chi c'era prima” ma “votateci, perché noi cambieremo il Paese”, e dopo 3 anni sono a dire “è colpa di chi c'era prima”, e ovviamente è un falso, e lo ammette persino il Ministro Piantedosi, che è costretto a dare dati, anche in questo caso umilianti per il Governo della destra. Oppure dicono: “abbiamo risolto tutti i problemi, e sbagliate a dire che stravolgere il codice penale non funziona perché quando lo abbiamo fatto abbiamo ottenuto grandi risultati”. Ad esempio, ancora oggi, la collega Buonguerrieri ci ha ricordato che il reato di raduno musicale illegale, punito oggi grazie all'intuizione geniale del governo della destra fino a sei anni di galera (più di tanti altri reati molto gravi), ha consentito di risolvere il problema.
È un po' la storiella che racconta Nordio quando gli capita di passare in Parlamento. Ne racconta diverse, no? Ad esempio, quando gli sfuggono i criminali e li riconsegnano con i voli di Stato. Anche sul tema dei rave party, il Ministro Nordio, ad un question time al Senato, ha detto, un mesetto fa, e lo ha preso per buono la collega Buonguerrieri, “da quando abbiamo fatto il reato di rave party non ci sono più rave party. Nessuno è arrestato perché non ci sono i rave party”. È una bufala!
Lo ha detto nella settimana, il 13 aprile, in cui ce ne erano stati tre: uno a La Loggia in provincia di Torino, uno a Massa Marittima e uno a Malga di Vigo Lomaso. Settecento, ottocento persone dei tre rave party con Forze dell'ordine intervenute seriamente perché hanno una grande professionalità, malgrado la scompostezza del Governo. E quindi è una bufala! Non avete risolto nulla, perché non si risolve nulla scrivendo una norma del codice penale.
Avete detto che avreste risolto il problema degli scafisti prevedendo che i reati, puniti giustamente in modo molto grave dal nostro codice penale, ad esempio fino a 15 anni, sarebbero stati puniti in modo più grave: 15 anni e sei mesi! Come se gli scafisti, a quel punto, dicono: “accidenti, il Governo italiano ha scoperto qual è la strategia per sconfiggere gli scafisti. Portare i reati da 15 anni a 15 anni e sei mesi”. Nello stesso tempo, gli scafisti che fingete di combattere sono quelli che vengono guidati da un generale libico che voi riconsegnate in Libia con i voli di Stato.
Insomma, voi siete una farsa sui temi della sicurezza; siete una presa in giro per gli italiani. Allora, voi state fallendo e di fronte al fallimento non avete la capacità, l'onestà intellettuale, la volontà di ammettere che state fallendo, di fermarvi come si fa quando si sta andando a sbattere contro un muro e, invece di prenderlo in pieno, provare ad analizzare e a mettere in campo una strategia diversa. Ad esempio, un consiglio vi permettiamo di dare, visto che citate tutti i casi un po' nei vari comuni italiani - ci stanno molto a cuore -, la collega Bordonali ci ha ricordato anche che si fa politica in mezzo alla gente, e la ringraziamo. E siccome ci stiamo in mezzo alla gente, ora non c'è più la collega Bordonali ma, per suo tramite, Presidente, potrà dirle che questo decreto, che hanno celebrato come salvifico rispetto a tutti i problemi, in realtà non li sta risolvendo. Proprio perché giriamo nei quartieri, nei mercati rionali, nelle periferie, vediamo che hanno gli stessi problemi di un mese e mezzo fa, come era del tutto immaginabile.
Allora, finché voi continuerete a utilizzare questa strategia perdente riuscirete ad ottenere un comunicato stampa da fare all'indomani del provvedimento. Su questo provvedimento è incredibile, hanno fatto, il Governo ha fatto la stessa narrazione più volte. Prima ha fatto un disegno di legge governativo, un anno e mezzo fa, e lo ha celebrato dopo il Consiglio dei ministri: “abbiamo risolto il problema del Paese”.
Poi lo ha fatto approvare in Commissione alla Camera con il mandato al relatore: “abbiamo risolto i problemi del Paese con questo provvedimento”. Poi lo ha fatto votare alla Camera: “abbiamo risolto i problemi del Paese”. Poi l'ha portato al Senato e non l'ha fatto approvare perché erano divisi e non ce la facevano, e ha fatto il decreto-legge. E per la quinta volta ci ha raccontato la stessa storiella mentre il Paese vive quei problemi in modo sempre più intenso perché, se nel frattempo togliete, come hanno tolto, 7 miliardi di euro, ai comuni, è molto difficile fare sicurezza nelle nostre città. Se il primo avamposto istituzionale del nostro Paese viene privato delle risorse per fare rigenerazione urbana, per mandare i mediatori di strada nei quartieri più difficili, per investire nelle scuole, nello sport e nella cultura, se questo viene impedito ai comuni italiani certamente è molto difficile fare prevenzione, e se, al contempo, non investite in Forze dell'ordine perché questo provvedimento è un provvedimento a invarianza zero.
Cioè, voi state facendo un provvedimento nel quale dite garantiamo la sicurezza degli italiani cambiando 40 norme del codice penale ma mettiamo euro zero nella sicurezza. E come pensate di fare sicurezza e prevenzione nel nostro territorio se mettete euro zero nella sicurezza? Non credo che cambierete ovviamente atteggiamento perché vi è rimasta solo la propaganda, però la vita vera nei quartieri delle nostre città è sotto gli occhi di tutti.
Questo provvedimento merita di essere contestato anche per il vergognoso metodo che voi avete utilizzato. Innanzitutto un decreto-legge per scippare il Senato della Repubblica del potere-dovere di esprimersi su questo provvedimento e, in secondo luogo, perché con decretazione d'urgenza stravolgete il codice penale.
Il decreto-legge dovrebbe essere usato in modo estremamente cauto e circoscritto quando interviene sul codice penale. È il codice che esprime il potere più forte della autorità pubblica, nei confronti di tutti i cittadini e non potendo - e per fortuna - il nostro Stato togliere la vita, può togliere la libertà ed è scritto lì a quali condizioni lo può fare. Meriterebbe, solo questo elemento, di determinare nelle forze politiche grandissima cautela e grandissima attenzione e, invece, non lo avete fatto.
Quindi, con decreto-legge scippate il Senato del compito di esprimersi e con decreto-legge, allo stesso tempo, modificate in modo radicale il codice penale per stravolgerlo, per renderlo contraddittorio, incoerente. E, a proposito delle incoerenze, qui ce ne sono moltissime. Innanzitutto quelle del Ministro della Giustizia. Non basta che sia sempre assente ai lavori e lasci il sempre presente Sottosegretario Molteni. Questi provvedimenti sono firmati anche da Nordio, che è il Ministro che diceva e ammetteva candidamente che l'errore politico più grave della destra è pensare di risolvere i problemi della sicurezza scrivendo nuove norme penali.
È una falsa credenza, diceva Nordio, che merita di essere stroncata. Ecco, nel più clamoroso caso di sdoppiamento della personalità, il dottor Jekyll e mister Hyde della politica italiana, Nordio, dopo essere intervenuto dicendo questo va in Consiglio dei Ministri e prima firma il disegno di legge, non contento firma addirittura il decreto-legge. Ma è la contraddizione, l'incoerenza anche di Forza Italia - lo dico al collega Bellomo, qui, oggi presente per rappresentare non solo, credo, in veste di relatore ma per rappresentare anche i banchi vuoti di Forza Italia -, noi ricordiamo bene le parole del leader di Forza Italia, Tajani, che l'estate scorsa ci ricordò, in un momento di pausa dei lavori, che avrebbe combattuto a schiena dritta contro l'articolo 15 che prevedeva la galera per le madri detenute e per i bambini inferiori ad un'età di un anno perché era incompatibile - diceva - con la cultura liberale dello Stato che ha Forza Italia.
Da allora cosa è successo? Che il partito di Forza Italia ha votato in quest'Aula il provvedimento e quella norma anche a scrutinio segreto, e poi Tajani e la delegazione di Forza Italia, nel Consiglio dei ministri, hanno addirittura votato il decreto-legge che prevede questa norma. Ma l'incoerenza è anche della Lega. A me hanno veramente colpito le parole della collega Bordonali, la quale ha impiegato tutto il tempo del suo intervento per dire quanto è incoerente la sinistra e, la parte restante, per dire quanto è giusta la norma dell'articolo 15 che prevede la galera per le madri detenute e per i bambini inferiori ad un anno.
Per suo tramite, credo non sia un caso di omonimia ma, se non sbaglio, la collega Bordonali, tre anni fa, in quest'Aula, votò esattamente il contrario perché votò la proposta di legge Siani che prevedeva di restringere, non di allargare, le porte del carcere per i bambini che hanno meno di un anno.
Allora, lezioni di coerenza da chi ha votato 3 anni fa l'esatto opposto di quello che vota oggi e oggi, con tutta questa arroganza, ci spiega che è giusto fare così, no, anche no. Fate quel che volete, ma la coerenza non rivendicatela, perché l'avete persa per strada. Nel merito lo hanno detto, lo ha detto la collega B'nafe', lo diranno anche gli altri colleghi e colleghe del mio gruppo, ma qui ci sono norme pericolose. Prevedere che la resistenza pacifica è una condotta penalmente rilevante è semplicemente una follia pericolosa. Non produce nessun beneficio in termini di sicurezza nel nostro Paese e introduce un principio estremamente pericoloso.
Così come lo abbiamo detto, la norma sulle detenute madri, si poteva lavorare sulle case famiglia protette. Avremmo garantito che quelle donne fossero sottratte al racket cui voi avete detto sono sottoposte e avremo al contempo garantito le esigenze di sicurezza della comunità pubblica, e avremmo garantito le esigenze e i diritti dei bambini. Non l'avete voluto fare perché l'ideologia prevale sul buonsenso, e ci sono norme assurde.
Norme assurde come il divieto della filiera industriale della canapa, frutto della vostra ideologia e tutto questo comporta un codice ormai privo di qualunque razionalità. Per tutte queste ragioni e le altre che spiegheranno, nel dettaglio, i nostri colleghi, noi continuiamo a opporci a questo provvedimento sbagliato che non garantisce e non garantirà sicurezza ma si prefigge solo lo scopo di fare ideologia e bandiera del diritto penale, con ricadute molto pericolose sul nostro ordinamento.