A.C. 1633-A
Signora Presidente, onorevoli colleghi, non commenterò l'ennesima fiducia posta da questo Governo, forse la cinquantacinquesima. State battendo ogni record di incoerenza. Preferirei non farlo per una mera questione di compassione politica, perché sappiamo benissimo che quello della fiducia è l'unico strumento che vi tiene incollati, che evita brutte figure. Quello che, riempiendovi impropriamente la bocca, chiamate il primo Governo eletto dal popolo, non sa fare a meno del voto di fiducia.
E anche per una questione di ritegno istituzionale, me lo consenta, Presidente, perché senza la fiducia saremmo costretti ad assistere anche qui, in Aula, a ciò che abbiamo visto quotidianamente succedere nelle Commissioni parlamentari: silenzi imbarazzati, agguati, autosabotaggi e blitz tra le forze politiche della stessa maggioranza parlamentare. È meglio così, almeno in quest'Aula e davanti agli italiani che vi guardano si salvino le apparenze. Continueremo a documentare noi tutto il disprezzo e i ricatti che vicendevolmente vi scambiate, che gli italiani purtroppo non possono vedere.
Ciò che è successo la scorsa settimana proprio qui invece è stato evidente a tutti, evidente e utile, mi permetto di aggiungere. Una deputata di Fratelli d'Italia ha lanciato accuse infamanti verso Giuseppe Conte e Roberto Speranza, e lì ci ha ricordato fortunatamente quale immensa fortuna abbia avuto questo Paese a non avere questo Governo e questa maggioranza al Governo nel momento peggiore della nostra storia, perché, se come è stato detto, quella Commissione servirà solo per incolpare, e non per capire, ciò che avete messo in questo provvedimento riesce addirittura a fare peggio.
Mi riferisco all'ennesima imbarazzante proroga delle multe ai no-vax, li chiamo con il loro nome. E cosa dovremmo concludere davanti a questi due fatti? Da una parte una Commissione d'inchiesta ad hoc per colpire con la clava chi in quei mesi terribili ha sputato il sangue per fronteggiare senza armi un nemico invisibile e dall'altra l'assurdo ammiccamento a tutti quegli incoscienti, sicuramente poco patriottici, che negli stessi mesi si rifiutavano di seguire le poche basilari regole che ci eravamo dati come comunità per difendere i più fragili e passare la nottata uniti, tutti insieme.
Noi rivendichiamo con orgoglio quello che siamo e quello che abbiamo fatto in quei mesi difficili, perché noi siamo stati e saremo sempre dalla parte di chi ha provato a combattere il più grande dramma collettivo della nostra generazione, anche commettendo errori, come è naturale che sia per chi fa, ma voi stavate e state con i no-vax, questo è quello che siete, niente di più. Per il resto, questo provvedimento passerà alle cronache per la sua quasi inutilità e per il gran bel valzer che avete fatto sugli agricoltori.
Dite di voler assumere nuovo personale nella PA, ma non siete nemmeno riusciti a prorogare le graduatorie degli ultimi concorsi, e siccome la dignità nel lavoro non è proprio un concetto che riuscite a digerire, avete pure pensato bene di prorogare la possibilità di assumere lavoratori a termine fino a 2 anni, in deroga alla legge e soprattutto al buonsenso. Insomma, se c'è qualcosa di buono in questo decreto è soprattutto grazie a quello che le opposizioni hanno preteso ci fosse.
Senza i nostri emendamenti, questo Milleproroghe avrebbe continuato a guardare altrove, mentre tante italiane e tanti italiani vivono in un tempo di strazianti difficoltà quotidiane. Siete, per così dire, un Governo piroettante, abituato a fare cassa sulla pelle dei più fragili. Abbiamo tanti esempi, a partire dalla decisione di non prorogare il Fondo affitti e per la morosità incolpevole, l'ennesimo schiaffo a tutte quelle famiglie lasciate in ginocchio da un anno terribile.
Un anno in cui l'inflazione ha divorato i risparmi, gli stipendi e le pensioni, mentre voi vi giravate dall'altra parte, facendo finta che il problema non esistesse. Vi siete lanciati in una tassa sugli extraprofitti alle banche che ha procurato più profitti per le banche e nessuna maggiore entrata per lo Stato. Delle due l'una: o siete completamente sprovveduti o semplicemente incapaci. Sommessamente propenderei per un riassuntivo “ciucci e presuntuosi”.
È proprio per questo che con le nostre proposte abbiamo dato segnali di attenzione verso chi ne ha bisogno più di quanto voi abbiate fatto da inizio legislatura.
Voglio partire da un emendamento simbolo, che mi sta a cuore, quello che riguarda una delle figure più importanti e troppo sottovalutate nei nostri enti territoriali: gli assistenti sociali. Grazie all'approvazione di alcune proposte, potrà continuare l'inversione di tendenza che abbiamo impresso con i nostri Governi, permettendo ai comuni di continuare ad assumere a tempo indeterminato, a stabilizzare migliaia di professionisti che già svolgono in modo precario un lavoro preziosissimo per le persone più fragili della nostra comunità. “Serve un esercito di maestri e assistenti sociali per far parlare le coscienze in luogo delle armi”, dice don Patriciello, e noi pensiamo abbia ragione.
Sulla stessa scia, sempre grazie al nostro lavoro e delle altre opposizioni, proroghiamo di altri 6 mesi il regime di agevolazioni fiscali di cui, giustamente, godono migliaia di associazioni del Terzo settore. Parliamo, in questo caso, di un aiuto concreto per realtà sociali che si spendono quotidianamente per il prossimo e che senza questo intervento avrebbero seriamente rischiato il collasso.
A fianco di questa misura, un'altra iniziativa che porta il nostro marchio, che ha già dimostrato nell'ultimo anno tutta la sua utilità: parlo del bonus psicologo che, con il nostro emendamento, vede aumentare la dotazione prevista per quest'anno. Risorse che aumentano, è vero, ma che restano sempre insufficienti rispetto all'enorme tema della salute mentale, che meriterebbe sicuramente più attenzione da parte del Governo. Perché occorre ricordare a chi siede a Palazzo Chigi, Presidente, che si tratta di un servizio che dovrebbe essere fornito direttamente dallo Stato, come stiamo tentando di fare in Puglia, in Campania, in altre regioni d'Italia, con l'istituzione dello psicologo di base e che, invece, resta un lusso irraggiungibile per tantissime persone.
Un atto di giustizia rispetto, peraltro, allo sgarbo miope che è stato fatto nell'ultima legge di bilancio, quando il Ministro Schillaci, ad esempio, ha deciso di azzerare il Fondo per la lotta ai disturbi alimentari. Bene, questo Fondo viene oggi ripristinato, con i 10 milioni di euro che lo stesso Governo, 40 giorni fa, aveva tolto. Queste risorse sono e saranno imprescindibili per garantire livelli di cura minimi in un Paese che vuole dirsi civile, in cui oggi muoiono ancora 10 persone al giorno a causa di questi disturbi.
Infine, signor Presidente, non posso che richiamare il Governo agli impegni presi con i lavoratori portuali. Siete stati costretti a rifinanziare il sostegno ai lavoratori in caso di minori giornate di lavoro, ma vi siete rimangiati la promessa per i portuali di Taranto e di Gioia Tauro, lavoratori che presto resteranno senza alcuna tutela, perché questa maggioranza non ha voluto - e sottolineo, voluto - stanziare quelle poche risorse che sarebbero servite a prorogare gli strumenti di sostegno al reddito e di riqualificazione professionale. Al contrario, i soldi per le decine di regalie, marchettifici, ai territori amici degli amici sono stati trovati senza battere ciglio, anzi, in una logica di quei ricatti di cui parlavo all'inizio del mio intervento. Una logica, mi permetta, signora Presidente, da vassallaggio, che mina alla radice principi fondamentali della nostra Costituzione. Sarà mica il preludio dell'autonomia differenziata che avete in testa? Una volta che avrete spaccato l'Italia, care colleghe e cari colleghi della maggioranza, di quale pezzo del nostro Paese vi sentirete patrioti?
Vorrei chiudere sulla questione che più ha tenuto banco nelle ultime settimane: la ridicola - perché non si può definire altrimenti - retromarcia che avete fatto sull'Irpef agricola. Il 30 dicembre togliete le agevolazioni e solo 40 giorni dopo, davanti alla sacrosanta protesta degli agricoltori, fate un mezzo passo indietro e, facendo finta che non ve ne eravate resi conto, volete anche intestarvi il risultato di aver riportato le lancette dell'orologio esattamente dove le avevate lasciate. Eppure, 3 settimane fa, la Presidente Meloni è venuta in quest'Aula a dirci che il Governo aveva fatto bene a togliere le agevolazioni, ricordo il question time della collega Boschi. Ma il Ministro Lollobrigida dov'era, anzi, dov'è, visto che pure ciò che è stato fatto in extremis è frutto dell'insistenza altrui, più che della sua volontà? Allora, un consiglio: il Ministro si dedichi meno al culto della sua immagine e si occupi più di agricoltura.
Presidente, spero di non essere stato troppo sconveniente nelle mie critiche al Governo, non vorrei che, per le mie parole, a qualche Sottosegretario venga in mente di introdurre il Daspo per i parlamentari scomodi, dopo quello per gli artisti che non si limitano a cantare le canzoni di regime.
Ma, con la libertà che ci anima profondamente, ce ne infischiamo delle vostre continue forzature al silenzio e urliamo garbatamente la nostra contrarietà all'ennesimo provvedimento frutto della vostra sciatteria e conclamata insipienza.