Discussione sulle linee generali
Data: 
Lunedì, 14 Novembre, 2016
Nome: 
Edoardo Fanucci

 A.C. 4110-A

Presidente, in realtà avevo preparato una relazione di cui non farò menzione né riferimento: ritengo questa l'occasione per replicare ai colleghi di minoranza. Lascio le mie parole perché sarebbero non necessarie, vista la relazione da parte dei relatori di maggioranza a cui mi rifaccio: una esplicita relazione che fa menzione di tutti i vantaggi che porta questo decreto-legge. 
Tengo ad utilizzare i minuti che ho a disposizione, dicevo, per replicare a quanto esposto dai relatori di minoranza. In particolar modo voglio cominciare da Laffranco, quando attacca con forza e veemenza l'utilizzo del decreto-legge per trattare di materie che a suo avviso sarebbero estranee. Bene, voglio dirlo a Laffranco ma lo dico anche a Pesco, che ha utilizzato tale argomento nel suo intervento: c’è solo uno strumento per evitare questo tipo di interventi. È uno strumento che noi avremo tra pochi giorni ormai, la possibilità di intervenire con questo strumento, che è la riforma costituzionale: il 4 dicembre avremo l'occasione per dare una nuova centralità al Parlamento, un nuovo spazio anche per i provvedimenti di legge che questo Parlamento potrà affrontare con maggior certezza nei tempi e nelle modalità. L'abuso dei decreti-legge è una pratica che risale nel tempo: tutti i Governi hanno utilizzato questa tecnica, perché è il sistema istituzionale che lo determina. Noi abbiamo una possibilità per superarlo e la possibilità è data ai cittadini, con il 4 dicembre la riforma costituzionale ci consentirà di fare grandi passi in avanti in questo tempo e lo dico non perché qui, in questo decreto, utilizziamo strade diverse rispetto a quella che dobbiamo percorrere, ma perché Laffranco e Pesco hanno utilizzato il loro intervento per strumentalizzare il referendum costituzionale. In una occasione come questa, dove dobbiamo parlare del merito del provvedimento, lo ritengo inaccettabile e meritava quindi una risposta. 
Con riferimento ad altri interventi, ci sono state anche delle offese pesanti, in particolar modo nel primo di Laffranco, dove parla del Presidente del Consiglio come «un raffinato imbroglione», certamente non parole consoni a quest'Aula, dove dovremmo attenerci al merito delle questioni, alle polemiche – anche dure –, ma sui contenuti e non sulle barbare offese alle persone che non sono nemmeno qui in Aula per difendersi. Allora lo faccio io, utilizzando quello che in effetti ci è più consono, ovvero la forza della ragione, la forza delle semplificazioni contenute in questo decreto, a partire dall'abolizione degli studi di settore, l'abolizione dello spesometro, il superamento di Equitalia così come la conosciamo oggi, la rottamazione vera delle cartelle. Per replicare sia a Pesco che a Laffranco, mentre noi oggi discutiamo della bontà di questo provvedimento, in queste ore, in questi momenti, di fronte alle varie agenzie di Equitalia in giro per l'Italia, c’è la fila di persone che in assoluta buona fede si stanno informando, per poi ricorrere a questa procedura che oggi è aperta e che terminerà, il contribuente avrà la possibilità di accedervi fino al 23 gennaio 2017. Quelle istanze sono già on line e i cittadini vogliono poter usufruire di questa facoltà – non un obbligo, ma una facoltà –, che oggi c’è. In questi anni ne abbiamo sentito parlare, l'abbiamo sentita richiedere, e oggi questa possibilità è diventata realtà. In questo contesto, come si fa a parlar male di un provvedimento che consente di rottamare non il dovuto, perché il dovuto noi lo continuiamo a richiedere al contribuente, ma rottamare le sanzioni, rottamare gli interessi di mora. Abbiamo trasformato – lo abbiamo detto più volte – quelle cartelle in mostri; noi rendiamo più civili quelle cartelle, torniamo a valutare la buona fede del contribuente e lo facciamo partendo anche dall'umanità di chi vuole affrontare il fisco con un atteggiamento diverso, rispettando quello che nello Statuto del contribuente è già oggi previsto, la buona fede del contribuente, il rispetto anche delle parti, l'idea che ci possa essere un fisco davvero amico. Così come abbiamo fatto con le dichiarazioni precompilate, oggi ci sarà la possibilità di un dialogo costruttivo tra fisco e contribuente, dove vi sarà addirittura l'invio di una mail, di un sms, per ricordare di pagare le imposte; quindi non soltanto un intervento successivo, ma un intervento preventivo, tipico di chi vuole affrontare le questioni dal basso, per capire anche le ragioni delle difficoltà di chi, di fronte a una crisi come quella che abbiamo vissuto – in realtà non abbiamo ancora finito di vivere –, è stato costretto – costretto ! –, in alcuni casi, a non poter pagare. E oggi noi troviamo l'opportunità per rimetterlo in carreggiata e lo facciamo anche con la serenità di chi – approfitto di questa possibilità – ha sottoscritto e ha depositato in Parlamento una proposta di legge per aggiornare la legge «salva suicidi», per le vittime di questo sistema. Noi, da un lato, interveniamo con una legge, già oggi in vigore, che si definisce «salva suicidi», noi depositiamo una legge per favorire l'implementazione di questa norma, gli effetti dilatori di questa norma, e in alcuni casi remissoria, gli effetti che ci consentirebbero di vedere anche una parte di questo debito rimesso, e al tempo stesso attuiamo dei procedimenti concreti per favorire il contribuente. Lo facciamo, ad esempio, anche migliorando il testo in Commissione. Ci era stato detto che le rate erano poche, i tempi erano stretti, noi abbiamo migliorato quello che ci era stato chiesto in Commissione. Ma dico io – rivolgendomi soprattutto a Laffranco e Pesco, che sono intervenuti – è possibile che in questo provvedimento non ci sia niente di buono ? Che tipo di opposizione è l'opposizione che non va a rimarcare quello di buono che c’è in questo provvedimento ? Benissimo, ci sarà qualcosa di cui lamentarsi, è la democrazia, bellezza, ma ci sarà anche qualcosa di buono. Non abbiamo sentito una parola sulla bontà di questo provvedimento o alcune parti di questo provvedimento; va tutto rottamato, così come esiste l'opposizione in questo Parlamento, non esiste una minoranza, esiste un'opposizione, fine a se stessa, del «tutto sbagliato».
Noi abbiamo un atteggiamento diverso. In Commissione abbiamo migliorato il provvedimento, lo abbiamo arricchito, abbiamo ascoltato e siamo intervenuti nel migliorare quello che potevamo fare, alle condizioni date. C’è da dire che, per quanto riguarda l'atteggiamento che va rimarcato, è un atteggiamento che cerca di incentivare le buone pratiche del contribuente. Guardate, anche da commercialista, ho subito pesanti critiche da colleghi per quanto riguarda le comunicazioni telematiche. Noi abbiamo provato a fare un ragionamento diverso: le comunicazioni telematiche sono importanti, così come sono importanti le fatturazioni elettroniche, perché sono la nuova frontiera, non sono solo il futuro, onorevoli colleghi, sono il presente. Però, consapevoli delle difficoltà che la burocrazia e l'implementazione tecnologica può portare a chi di mestiere fa il proprio lavoro, quindi cerca di far rispettare le regole, abbiamo messo, per la prima volta forse, la luce sugli incentivi per chi si vuole mettere al passo con i tempi: credito d'imposta, incentivi in termini di tempistica, misure di favor nei confronti di chi cerca di mettersi al passo con i tempi. Quindi, vedete, non soltanto bastoni, ma anche carota, in un atteggiamento che merita di essere sottolineato, condiviso e anzi promosso, per il futuro, per la futura azione che il Governo dovrà portare avanti nei prossimi anni. 
Per quanto riguarda il Fondo garanzie delle piccole imprese, anche qui, mi sarei aspettato una parola positiva nei confronti di questo provvedimento, che ci veniva richiesto da utto il Parlamento e non solo da qui. No, si va a prendere le virgole e le parentesi di quello che è un articolo che non trova piena soddisfazione nell'esercizio del Governo e nell'esercizio di quello che ha fatto la Commissione; ma noi come rispondiamo a quelle piccole e medie imprese che ci chiedevano maggior spazio per una garanzia che non era sufficiente alle loro esigenze, per uno spazio del credito che è sempre limato, per l'opportunità di tornare a effettuare investimenti, di cui il nostro Paese ha grande bisogno, non soltanto pubblico, ma investimenti privati, che possono essere effettuati anche grazie al Fondo di garanzia che questo provvedimento reintroduce con forza e va a incrementare. 
Per quanto riguarda la lotta all'evasione, questo Governo e questa maggioranza sulla lotta all'evasione non prendono lezione da nessuno, da nessuno ! Noi siamo il Governo e la maggioranza che ha messo in piedi la legge sul falso in bilancio, che l'ha reintrodotta, sull'autoriciclaggio, ha inasprito le pene sull'anticorruzione, ha fatto accordi internazionali che hanno consentito, oggi, di avere delle entrate, dall'Agenzia delle entrate, record rispetto agli anni precedenti. Cito Orlandi, quando parla di quanto è entrato nel 2015 e nel 2014, somme record, per 14,9 miliardi di euro e per 14,2 miliardi nell'anno precedente. A queste somme si è potuti arrivare grazie agli accordi internazionali, grazie alla nuova politica repressiva nei confronti dell'evasione che il Governo sta portando avanti e la maggioranza sostiene; ma, insieme a questo, abbiamo dato l'opportunità a chi si vuole mettere in regola di farlo. Gli accordi internazionali con il Vaticano, con la Svizzera, con San Marino, con Panama, hanno consentito di avere un appeal alla voluntary disclosure e oggi questo appeal è rinnovato anche nel 2016, grazie a questo intervento che non va a condonare un bel niente, perché noi il dovuto lo prendiamo e lo prendiamo a chi diversamente non riusciremo a prenderlo, allora in questo senso questo è un provvedimento di buonsenso, un provvedimento di civiltà, che consentirà anche di reintrodurre questi capitali nell'economia reale normale e di riattivare percorsi positivi di investimenti nel nostro Paese, bastone e carota, dicevo, questo è l'atteggiamento giusto e l'atteggiamento che dobbiamo continuare a sostenere. Non basta, si può sempre fare meglio, certo questo è lo spirito di chi si vuole migliorare e di chi vuol far crescere questo Paese e noi ci aspetteremo questo atteggiamento anche nelle minoranze, quando spesso ci troviamo a dover far fronte a più parti in commedia, da una parte si vuole abolire definitivamente Equitalia, dall'altra si vuole difenderne i dipendenti, parlo di del collega Laffranco, poi c’è chi invece i dipendenti fa finta che non esistono ma andiamo ad aumentare la disoccupazione in Italia rinunciando anche ai dipendenti di Equitalia, mi riferisco a Pesco e a quello che ha proposto nel suo intervento. Noi abbiamo fatto una norma di buonsenso, abbiamo cambiato il sistema, non abbiamo soltanto cambiato il nome ma cambierà l'atteggiamento del fisco nei confronti del contribuente così come ho spiegato. Contestualmente riteniamo che le persone, soprattutto quelle che fanno il loro lavoro, devono essere rispettate e ringraziate; quelle stesse persone che sono state vittima di attentati, di minacce, mi riferisco ai dipendenti di Equitalia, che fanno semplicemente il loro lavoro, e noi dobbiamo tutelarli e difenderli. Non possiamo strumentalizzarle, tutelarle e difenderle, è quello che facciamo con questo provvedimento, non altra strada è possibile. Quella è la demagogia, è un attacco populista cui non ci stiamo, così come sull'emigrazione, e davvero concludo, questo provvedimento da uno spazio di civiltà rispetto agli enti locali che si sono fatti carico del problema immigrati e anche qui quando Laffranco parla degli immigrati come numeri o come persone che si vogliono approfittare del nostro Paese, io li vedo come persone che scappano dalla guerra, che mettono in discussione, la propria vita, la propria esistenza, nel mare Mediterraneo, bambini, donne che scappano da deportazioni, persecuzioni, guerre e noi diamo delle risposte, non so se avranno un peso elettorale queste risposte ma sono la cosa giusta, e la politica deve fare le cosa giusta non sempre quella che da l'attenzione al voto. Per questo voglio ringraziare il Governo per questo provvedimento, voglio ringraziare i colleghi in Commissione che hanno contribuito a migliorarlo, e voglio esprimere un forte intendimento perché questo Parlamento possa andare in questa direzione.