Relatore
Data: 
Mercoledì, 29 Luglio, 2020
Nome: 
Alberto Pagano

Relatore sul Doc. LVII, n. 3-Sezione III.

Presidente, il Programma nazionale di riforma elenca le priorità di riforma definite dal Governo sulla scorta delle raccomandazioni specifiche per l'Italia che, su proposta della Commissione, sono state adottate dal Consiglio dell'Unione europea.

Quest'anno l'elaborazione del PNR ha tenuto conto dell'esito del negoziato sulla risposta europea alla crisi pandemica, che ha introdotto una serie di strumenti straordinari, tra cui spicca il Next Generation EU, un programma sostenuto da 750 miliardi di nuovi fondi, di cui 390 miliardi di sovvenzioni a 360 di prestiti agli Stati membri. Più dell'80 per cento dei fondi di Next Generation EU sarà usato per sostenere investimenti e riforme degli Stati membri attraverso il cosiddetto Recovery Fund, con risorse pari a 672,5 miliardi di euro.

In base all'accordo raggiunto dal Consiglio europeo, e di cui è venuto a riferire qualche giorno fa il Presidente del Consiglio, le risorse saranno destinate ai Paesi e ai settori più colpiti dalla crisi, e l'Italia, grazie al grande lavoro del Governo, potrà ottenere fino a 209 miliardi di euro. Aggiungendo a queste risorse i finanziamenti pluriennali stanziati con la legge di bilancio 2020, il Governo intende aumentare il livello degli investimenti pubblici e stimolare quelli privati, aumentare le spese per l'istruzione, la ricerca e lo sviluppo e intraprendere una serie di riforme volte a rafforzare la competitività dell'economia, migliorando allo stesso tempo l'equità sociale e la sostenibilità ambientale.

Il Governo individua come prima priorità la creazione di una finanza sostenibile, la riduzione del debito e il perseguimento di politiche fiscali a sostegno della crescita. Partendo da queste ultime, il Governo ritiene necessaria una revisione complessiva del sistema fiscale per modificare la struttura della tassazione e disegnare un fisco equo, improntato al principio di progressività, semplicità e trasparenza per i cittadini, che favorisca innanzitutto i ceti medi e le famiglie con figli e sia orientato a un serio contrasto all'evasione fiscale.

Il Programma nazionale di riforma indica come ulteriore priorità quella di mettere a sistema le azioni intraprese durante l'emergenza per garantire il diritto all'istruzione e per contrastare la dispersione scolastica. In tal senso, occorre rafforzare la didattica a distanza e superare il digital divide, investendo nell'acquisto di strumenti tecnologici e nelle infrastrutture che assicurano maggiore competitività.

Per quanto riguarda il tema delle politiche sociali e del sostegno alle famiglie, il Governo si è già impegnato con l'ambizioso Piano strutturale integrato di politiche familiari, meglio noto come Family Act, e si propone l'obiettivo di adottare una disciplina organica di ridisegno del sistema di tutele e di inclusione sociale, lavorativa ed educativa delle persone con disabilità.

Per il mercato del lavoro il Programma nazionale di riforma preannuncia l'impegno del Governo ad avviare una riqualificazione dei servizi e delle politiche del lavoro, per migliorare l'occupazione e l'occupabilità delle persone, soprattutto dei giovani e delle donne, nonché per contrastare fenomeni di povertà latente. In tale contesto, saranno potenziate le politiche attive del lavoro e introdotti forti incentivi all'occupazione femminile, misure di sostegno alla maternità e alla conciliazione vita-lavoro.

Tra gli obiettivi del Governo nel Programma nazionale di riforma trova anche spazio la graduale introduzione di un salario minimo; al contempo, il Governo si impegna ad avviare una ridefinizione del sistema degli ammortizzatori sociali e a valutare l'efficienza e l'efficacia del reddito di cittadinanza, ed eventualmente a introdurne i necessari miglioramenti. Con riferimento al sistema pensionistico, il Governo si impegna nel rafforzamento della sostenibilità anche di lungo periodo del sistema previdenziale, con l'intento di limitarne il peso sul debito pubblico e sulle generazioni future.

Sul versante della semplificazione e della digitalizzazione della pubblica amministrazione, la semplificazione amministrativa e normativa è il fulcro del rilancio della macchina amministrativa e del sistema Paese, sempre nel rispetto dei presidi di prevenzione dei fenomeni corruttivi e di trasparenza nella pubblica amministrazione. In tale direzione va il Piano Italia 2025, quale strategia per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese, con l'obiettivo di creare una PA connessa con cittadini e imprese.

Per il settore della giustizia il Governo intende sviluppare politiche strutturali volte ad assicurare una riduzione e una maggiore prevedibilità dei tempi della giustizia, con interventi di riforma concernenti sia il processo civile che il processo penale.

Il PNR individua peraltro alcune linee prioritarie di intervento per migliorare la produttività e la competitività della nostra economia: innanzitutto investendo sulle infrastrutture, sulla connettività tra Nord e Sud del Paese, supportando l'export e l'internazionalizzazione, e infine intervenendo sul settore del credito per realizzare un sistema finanziario moderno, efficiente e trasparente.

Gli investimenti pubblici, materiali e immateriali, svolgeranno un ruolo determinante sia per la messa in sicurezza del territorio (penso al dissesto idrogeologico) che per lo sviluppo delle conoscenze e delle infrastrutture. A tal fine, è centrale il progetto di riforma del codice dei contratti pubblici per velocizzare e semplificare le procedure ed integrare i processi autorizzativi, delineando in tal senso un sistema definito e puntuale delle responsabilità degli amministratori.

Insieme a questo, la strategia del Governo punta ad accrescere sensibilmente gli investimenti privati italiani e dall'estero, anche attraverso misure di semplificazione amministrativa e tributaria, e quindi favorendo la canalizzazione del risparmio privato verso gli investimenti produttivi e di lungo termine.

Inoltre, coerentemente con il Green New Deal adottato a livello europeo, le azioni che saranno incluse nel Recovery Plan saranno indirizzate, tra l'altro, a contrastare i cambiamenti climatici, a favorire la riconversione energetica del sistema produttivo, l'economia circolare e la protezione dell'ambiente. A questo proposito, è necessario menzionare l'obiettivo della decarbonizzazione e l'esigenza di accelerare la transizione dai combustibili tradizionali alle fonti rinnovabili: un obiettivo tanto ambizioso quanto vitale per il benessere e il riscatto di tanti territori, e penso a Taranto come caso scuola.

Infrastrutture: il Governo sottolinea l'importanza di un'Italia connessa, sicura e sostenibile, dotando il Paese di un sistema integrato di infrastrutture e servizi di trasporto capace di rilanciare la competitività delle imprese, delle città e dei territori. Un primo ambito di rafforzamento degli investimenti pubblici riguarderà il rinnovamento e lo sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazione e di trasporto, estendendo la rete di alta velocità ferroviaria a tutto il Paese, in particolare alle regioni del Mezzogiorno d'Italia, e portando così a compimento il Piano banda ultralarga per le coperture delle aree bianche e grigie.

All'autonomia differenziata e alla coesione territoriale è dedicato un capitolo specifico.

Con riguardo, infatti, ad esse si opererà con la definizione preliminare dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali - cosiddetti LEP - nelle materie oggetto di autonomia, per far sì che siano effettivamente garantiti su tutto il territorio nazionale e in modo uniforme tutti i diritti essenziali. In parallelo, si dovranno definire gli strumenti perequativi, inclusi quelli di carattere infrastrutturale, per colmare il divario tra il Nord e il Sud del Paese, in attuazione dei principi sacrosanti di coesione e solidarietà nazionale, perché, come evidenzia in più punti il Piano nazionale delle riforme che oggi è in approvazione, una efficace politica per la coesione territoriale e di rilancio del Mezzogiorno rappresenta la priorità delle priorità strategiche per questo Governo, indispensabile per riavviare uno sviluppo sostenuto e durevole del nostro Paese.