Discussione Generale
Data: 
Giovedì, 11 Ottobre, 2018
Nome: 
Luigi Marattin

Presidente, onorevoli membri del Governo, onorevoli colleghi, il Partito Democratico è perplesso di fronte a questa Nota di aggiornamento del DEF. La Nota di aggiornamento del DEF, così come il DEF stesso, non è altro che una cornice di finanza pubblica, poi il disegno arriverà con le leggi di bilancio. Quindi, io non parlerò delle specifiche misure che non conosciamo. Dirò che noi siamo contrari a questa cornice, perché non è la cornice di un Governo responsabile. Proverò a spiegare il perché.

Innanzitutto si innesta su una congiuntura che voi stessi descrivete in peggioramento. Un Governo responsabile cerca di individuare i motivi del peggioramento della congiuntura e, per quanto possibile, in un mondo globalizzato, cerca di porvi rimedio.

Voi stessi nella Nota di aggiornamento scrivete che i motivi del peggioramento della congiuntura sono sostanzialmente tre. In primo luogo, vi è una dinamica delle esportazioni che rallenta. E a cosa è dovuta? È dovuta a una minaccia di protezionismo del commercio mondiale, che in parte si è già realizzata.

E voi cosa rispondete a questa minaccia di protezionismo? Chiedendo sostanzialmente più dazi economici e avendo come riferimento della vostra politica economica coloro che stanno attuando una politica protezionistica, che quindi rallenta il nostro export.

In secondo luogo, segnali preoccupanti arrivano dalla produzione industriale: a luglio per la prima volta scende dopo quattro anni. Allora, un Governo responsabile individua che, per aiutare la produzione industriale, serve rilanciare la competitività della nostra industria e ridurre le tasse. In questa cornice voi non avete nessuna azione di rilancio della competitività, se non una strana teoria sui pensionamenti e sul turnover, su cui tornerò fra un attimo. Non c'è niente sulla competitività del sistema industriale, che possa aggredire quella causa che ci sta portando in congiuntura di rallentamento.

Terzo motivo, sta rallentando il credito alle piccole e medie imprese. Senza credito non c'è la liquidità, non c'è il sangue nel sistema economico. Voi cosa fate su questo? Appesantite il sistema bancario di un fardello. Infatti, la perdita di valore dei nostri titoli di Stato, che state provocando e che avete già provocato in questi mesi, appesantisce i bilanci delle banche e, quindi, rende più difficile concedere credito alle piccole e medie imprese. Siccome proprio quello è uno dei motivi del rallentamento, con questa cornice voi state implicitamente aumentando i motivi di rallentamento.

Per noi la cornice doveva dire due cose soltanto, ossia le risorse, in questa fase congiunturale, vanno in due direzioni: la riduzione del carico fiscale per chi produce, anzi la continuazione della riduzione del carico fiscale per chi produce, perché questo è già avvenuto in parte con i Governi della scorsa legislatura, e il grande piano di investimenti pubblici. Anche voi dite di avere un grande piano di investimenti pubblici ma poi leggiamo le tabelle - e il collega lo diceva lui stesso - e per questo, a volte, uno dubita.

Il grande piano di investimenti pubblici, secondo quanto ha appena detto il collega e secondo quanto è scritto nel DEF, ammonta allo 0,2 per cento del PIL nel 2019, che però cresce nel tempo e arriva allo 0,3 per cento del PIL. Quella cifra per chi ci ascolta, quei pochi che ci ascoltano, equivale anche solo a un progetto che state tenendo bloccato: la Torino-Lione vale questo presunto grande piano di investimenti pubblici che avete scritto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Non c'è bisogno di nessun grande piano; dovete sbloccare le opere che state tenendo ferme, perché le cifre che avete messo in questa cornice, tutte insieme in questo grande piano, equivalgono a solo una delle opere, che state tenendo ferma in virtù di non si capisce che cosa.

Che cosa fate, invece, voi? Voi interrompete un cammino decennale di riduzione del deficit del settore pubblico e lo aumentate, dal 2018 al 2019, del 33 per cento, perché innalzare il deficit dall'1,8 al 2,4 significa innalzarlo di un terzo dopo dieci anni di riduzione. Facendo questo, voi esponete il Paese a un grave rischio, perché anche qui, collega, non c'entra dire che il 2,4 c'era pure nel 2017 perché un livello di deficit è appropriato o meno appropriato in relazione alla posizione ciclica dell'economia. Se io prendo l'antibiotico quando ho la febbre mi serve e devo prenderne di più. Ma se prendo l'antibiotico quando la febbre non ce l'ho, lo sapete che succede? Che quando mi viene veramente la febbre l'antibiotico non mi fa nulla, ammesso che non mi sia finito (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Perché voi scrivete nel DEF che innalzate permanentemente il deficit strutturale all'1,8 per i prossimi tre anni anche quando la febbre passa completamente, perché voi scrivete che l'output gap si azzererà fra tre anni. Ma, facendo così, voi fate quella che gli economisti chiamano “politica fiscale prociclica”, cioè esaurite lo spazio fiscale a disposizione per quando ne avremo veramente bisogno.

Gli Stati Uniti sono nel nono anno di espansione ciclica consecutiva: è un record e non durerà per sempre. Il rallentamento congiunturale già in corso - perché lo scrivete voi stessi - porterà una recessione prima o poi e, se noi ci spariamo tutte le armi adesso, con il terzo debito pubblico più alto del mondo, arriveremo a quel punto che non avremo niente più per stimolare l'economia e, a quel punto, avremo problemi molto seri.

Voi cosa rispondete? Voi rispondete che lo fate scientemente in nome della teoria del denominatore. Sono anni che ci fate una testa così col fatto che, per ridurre il rapporto debito/PIL, l'unica cosa da fare è spendere di più e peggiorare l'atteggiamento fiscale.

In Commissione e in tutti i luoghi, dalla buvette in su, vi abbiamo chiesto: “Ci sapete citare un caso, professor Savona, un caso, uno, di un Paese o di un momento storico” (Commenti del deputato Claudio Borghi)… No, tu sai cosa mi citi? Tu mi citi quel periodo della storia italiana in cui, contemporaneamente, c'era il deficit/PIL che cresceva e la crescita. Io ti sto chiedendo un'altra cosa: mi sapete dimostrare dove c'è stato un rapporto causale fra le due misure? Cioè, non in cui, in un intervallo, le due cose scendevano ma dove il peggioramento della fiscal stance ha causato una riduzione del debito pubblico? Questo vi sto chiedendo e il Ministro Tria non è stato in grado di dire; “ma finora, siccome non ha funzionato, ne proviamo un'altra”. Ma attenzione a provarne un'altra, perché - vedi sopra - l'antibiotico e l'influenza rischiano di esporci a un grave problema.

Comunque, facciamo finta che abbiate ragione, facciamo finta che abbiate ragione e questo grande peggioramento della fiscal stance o del deficit, in pratica, farà magicamente rinascere l'economia. Andate a vedere che cosa avete scritto in questa cornice: l'80 per cento della nuova spesa - l'80 per cento della nuova spesa! - non sta in investimenti pubblici, perché in quel caso forse è 1. L'80 per cento della nuova spesa sta in misure assistenziali, cioè il reddito di cittadinanza e la pensione di cittadinanza che, fra l'altro, stanno in un collegato alla legge di bilancio. Quindi, verranno discusse l'anno prossimo, quindi non avranno effetti nell'economia nell'esercizio 2019, ma in ogni caso sono trasferimenti e l'inizio della demolizione della “legge Fornero” perché - e questa è l'unica strategia che avete sulla competitività industriale - ci state dicendo da un po' di tempo che l'unico modo per far emergere nuove competenze nelle imprese e per favorire il ricambio, il turnover, è far andare in pensione la gente.

E, anche qui, vi abbiamo chiesto: “Ma ci sapete citare un caso, nella letteratura scientifica economica o nell'esperienza di qualche Paese, in cui abbassare l'età di pensionamento ha favorito la disoccupazione giovanile?”. A questa domanda noi continuiamo a non avere risposta e sapete il motivo? Perché non c'è, non c'è un caso che supporti questa vostra teoria (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). E l'80 per cento della nuova spesa, di questo nuovo deficit, di questo incremento del 33 per cento del deficit in un anno, è dedicato a queste misure a cui non è associato il moltiplicatore che credete voi.

Questo ve l'hanno detto tutti, dal Fondo monetario internazionale passando per la Banca d'Italia e per l'Ufficio parlamentare di bilancio. È vero che l'avevano detto anche a noi a un certo punto e, quando ce l'hanno detto, noi siamo tornati in quest'Aula e abbiamo adeguato le nostre previsioni a quello che tutto il mondo diceva. Voi avete risposto dicendo che Bankitalia si deve candidare alle elezioni e avete letto in Commissione bilancio un vergognoso proclama nei confronti dell'Ufficio parlamentare di bilancio che assomigliava tanto alla sentenza di un tribunale rivoluzionario, un momento che mi ha fatto vergognare di essere membro di questo Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

In Commissione ci avete risposto: “Può anche darsi che sia così, ma vedrete che, quando i mercati ci conosceranno, quando sarà nota la legge di bilancio, vedrete che capiranno e si abbasserà lo spread e tutto”.

Io temo, invece, che il problema sia che i mercati già vi stanno conoscendo abbastanza e, onestamente, ho un po' di paura di quando vi conosceranno meglio. In Commissione bilancio c'era un senatore che ha confuso il disavanzo patrimoniale con il deficit della Repubblica. Non gli fate conoscere quello lì ai mercati, perché altrimenti peggiora il quadro congiunturale e non migliora. Allora, dove state portando la barca? State portando la barca in una direzione pericolosa. Se per caso le clausole di salvaguardia, che non avete disinnescato per il 2020 e per il 2021, venissero coperte da più deficit, il deficit nel 2020 sarebbe al 2,8 per cento, pericolosamente vicino alla soglia del 3 per cento. E avete scientemente condotto questa manovra in conflitto con l'Europa. L'Europa vi ha detto: “Migliorate il saldo dello 0,6, ci va bene anche lo 0,1”, ma voi l'avete peggiorato dello 0,8 e, collega, non c'è nessun piano di rientro in quella risoluzione che lei ha votato perché nella risoluzione c'è scritto che il piano di rientro ci sarà se e quando ci pare da quattro anni in poi.

Allora, io ho paura che dietro a questo piano ci sia un piano un pochino più nascosto che è quello di uscire dalla moneta unica. 

Se è così, non solo state sbagliando rotta, ma state portando una barca sugli scogli e questo noi non ve lo permetteremo.