Data: 
Giovedì, 25 Settembre, 2025
Nome: 
Elly Schlein

Grazie, Presidente. Ho ascoltato, dopo il Ministro Crosetto, le parole dell'onorevole Chiesa. Sembrate di due partiti diversi.

Ministro, ha appena finito di dire che non vi interessa alimentare la contrapposizione politica, ma lo deve dire agli esponenti del suo partito e alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ieri ha detto: mi sembra si stia esagerando. Pensavo si riferisse a Netanyahu e, invece, no: si riferiva alla Global Sumud Flotilla che sta facendo quello che avrebbero dovuto fare i Governi europei e l'Unione europea, una grande missione umanitaria partita dal basso, pacifica e disarmata, che si muove nel pieno solco del diritto internazionale umanitario, che prova a rompere l'unica cosa illegale, il blocco di aiuti, di cibo e di medicine imposto ai palestinesi dal Governo di Netanyahu. La verità è che stanno facendo loro quello che avrebbero dovuto fare i Governi europei e non accettare di vedere marcire centinaia di camion di aiuti, nei mesi scorsi, al valico di Rafah.

Lei dice che gli aiuti possono arrivare in qualche ora, ma non è la storia di questi mesi, Ministro, e lo sa. Sono settimane, ad esempio, che chiediamo al Governo di aprire un canale via terra per gli aiuti attraverso la Giordania, per sostenere Music for Peace che ha raccolto 500 tonnellate di aiuti grazie alla solidarietà degli italiani.

Li abbiamo visti, nelle tante piazze di questi giorni, centinaia di migliaia di persone. Li abbiamo visti alzare la voce per dire che l'Italia non vuole essere complice dei crimini di Netanyahu a Gaza come in Cisgiordania. Una voce che non può essere ignorata, una voce che chiarisce che quello che stiamo vedendo è non solo inaccettabile ma segna un baratro, un baratro nella storia dell'umanità. Oltre 60.000 palestinesi sono stati uccisi dall'esercito israeliano, tra cui tantissime donne, bambini, addirittura i civili in fila per il cibo. Abbiamo visto anche l'associazione internazionale di esperti alla Commissione ONU definire quello che sta accadendo un genocidio, a Gaza, e, di fronte a tutto questo, la Premier Meloni, invece, attacca la Flotilla con parole durissime che non le abbiamo mai sentito pronunciare contro i crimini di Netanyahu.

Avevo scritto a Giorgia Meloni per chiedere la protezione della Flotilla. Ha risposto che avrebbe garantito l'incolumità degli italiani. Ed invece guardate come ha risposto Israele l'altra notte, attaccando, attaccando in acque internazionali con droni, bombe sonore, polvere urticante.

E allora dico: invece di insultare i parlamentari che fanno il loro dovere, il Governo convochi l'ambasciatore israeliano per dirgli che attaccare cittadini italiani in acque internazionali, su navi che sono anche italiane, è un attacco deliberato al nostro Paese.

La Spagna ha esteso l'immunità diplomatica ai cittadini spagnoli che sono a bordo. Perché l'Italia no? Ministro, l'invio della fregata Fasan è un primo passo, ma servono navi di protezione non soltanto di soccorso, serve una missione navale europea di scorta alla Flotilla e di deterrenza.

Sono settimane, poi, che chiediamo alla Presidente Meloni di venire in Parlamento e di confrontarsi qui, ma lei si nega, accampa scuse, preferisce fare la vittima in televisione. Passa le giornate a chiedere all'opposizione di condannare la violenza e non l'abbiamo mai sentita condannare in modo inequivocabile la violenza messa in atto da Netanyahu a Gaza e in Cisgiordania.

Guardi, non è accettabile che il Governo provi a coprire, strumentalizzando, quel sentimento del Paese che ha attraversato centinaia di migliaia di persone che sono andate in piazza, negli scioperi, che sono venute nella piazza del 7 giugno. Basta con la criminalizzazione delle piazze e basta con la criminalizzazione del dissenso!

Noi torniamo a chiedere di fermare e di fare tutto ciò che è possibile per fermare immediatamente i crimini di Netanyahu. Torniamo a chiedere un cessate il fuoco immediato, lo sblocco di tutti gli aiuti umanitari necessari ai palestinesi; torniamo a chiedere la liberazione di tutti gli ostaggi ancora nelle mani dei terroristi di Hamas di cui evidentemente Netanyahu si è disinteressato. Chiediamo sanzioni per il Governo israeliano e di interrompere quel Memorandum di collaborazione militare che ancora sussiste tra il Governo italiano e il Governo israeliano, e lei lo sa bene, Ministro Crosetto. Chiediamo di sospendere l'accordo di cooperazione UE-Israele e un embargo totale di armi, da e verso Israele, come ha fatto la Spagna. E voglio ringraziare, qui, i nostri amministratori, come il sindaco di Ravenna, la presidente della provincia e il presidente della regione, che hanno bloccato un carico di esplosivi che, attraverso il porto di Ravenna, voleva raggiungere direttamente Israele.

Allora, stanno facendo loro quello che dovreste fare voi, con più nettezza, Ministro, e vi abbiamo chiesto, insieme alle altre opposizioni, di venire in Parlamento, che Giorgia Meloni venisse in Parlamento. Avrebbe dovuto esserci lei, qui, a chiarire la sua posizione sul riconoscimento della Palestina e a chiarire la posizione sulle sanzioni proposte dalla Commissione europea.

Ci avete accusato nei giorni scorsi di non essere democratici perché abbiamo chiesto di votare, in questo Parlamento, impegni concreti prima della posizione imparata ieri dal discorso della Premier Meloni. Ci avete accusato di non essere democratici, ma la cosa che non è democratica e che noi, che siamo opposizioni, impariamo le posizioni del Governo italiano dai giornali.

Così come abbiamo appreso dai giornali che il commissario Fitto, che non è lì a rappresentare né il suo partito né, tantomeno, il suo Governo, come sapete, non si sia presentato alla discussione sulle sanzioni proposte dalla Commissione europea. E, quindi, noi continuiamo a chiedere a Giorgia Meloni di venire, pur tardivamente, in quest'Aula a riferire. Perché il Governo italiano rischia, con la sua posizione, di bloccare le sanzioni proposte dalla Commissione europea.

Noi chiediamo il pieno e immediato riconoscimento dello Stato di Palestina perché anche i palestinesi, come gli israeliani, hanno diritto ad esistere e vivere, in pace e in sicurezza, in uno Stato loro. Altro che prematuro, come continua a sostenere Giorgia Meloni. Ma cosa aspettate? Che non ci sia più niente e nessuno da riconoscere in Palestina, mentre Smotrich parla di Gaza come di una miniera d'oro immobiliare da spartire con gli americani e Trump mette i video sui resort di lusso per ricchi? Gaza è e rimarrà dei palestinesi.

Quale credibilità potrà avere il diritto internazionale se, davanti alla sua palese violazione, la comunità internazionale, l'Unione europea e il Governo italiano non intervengono e reagiscono compatti? Non si può continuare ad avere doppi standard. Abbiamo reagito compatti quando i crimini li commette Putin in Ucraina, dobbiamo essere altrettanto compatti quando i crimini li compie Netanyahu con il suo Governo.

Perché non si può piegare la politica estera di un grande Paese come il nostro alle proprie amicizie e vicinanze politiche e ideologiche. Lo dico perché sappiamo che Putin si sente più forte adesso che c'è Trump, e si sente più forte anche perché viene accolto col tappeto rosso senza portare risultati. Ma non si illuda nessuno: non si può negoziare una pace giusta per gli ucraini senza che gli ucraini siedano a quel tavolo negoziale con accanto l'Unione europea, unita e compatta, cui chiediamo di mettere in campo ogni sforzo possibile per fermare Putin e per costringere a negoziare una pace giusta, perché siamo anche noi, ovviamente, preoccupati per la grave violazione dello spazio aereo europeo che abbiamo visto, ben tre volte, in queste ultime settimane.

Meloni ha detto che tutto quello che succede in Italia è contro di lei e non per dare sollievo a Gaza. Ma davvero pensa che centinaia di migliaia di persone siano scese in piazza negli ultimi giorni e che tra quelle non ce ne sia nemmeno una che abbia votato per lei? Ma lo vede che la maggioranza degli italiani vuole il riconoscimento della Palestina? Ma davvero pensa che gli italiani abbiano donato a Music for Peace 500 tonnellate di aiuti per fare un dispetto a lei? Esca dalla megalomania! Esca dalla megalomania.

Ha detto che la Flotilla vuole solo creare problemi al Governo italiano. Voglio darvi una notizia: sulla Flotilla ci sono 44 delegazioni di diversi Paesi, con 44 diversi Governi.

Non si era mai visto un Premier che usa il palcoscenico internazionale per attaccare l'opposizione. È andata a New York per attaccare le opposizioni e i giudici, cioè è andata alle Nazioni Unite per dividere la Nazione. Questo abbiamo visto ieri.

E la cosa peggiore è la presa in giro degli italiani, perché la Palestina o si riconosce o non si riconosce, non esiste il riconoscimento condizionato. E riconoscere la Palestina non significa riconoscere i terroristi di Hamas, significa riconoscere l'Autorità nazionale palestinese, a meno che non stiate accusando Regno Unito, Francia e altri 150 Paesi di voler legittimare Hamas.

Ha detto che è irresponsabile usare Gaza per attaccare il Governo, ma quello che è irresponsabile è che voi abbiate trascinato il Paese sulle posizioni di Netanyahu, tradendo la tradizione diplomatica italiana di ponte nel Mediterraneo. Sono tre anni che fa la vittima, basta! Basta! Perché l'economia è ferma, le liste d'attesa si allungano, i salari degli italiani sono troppo bassi. Altre sono le vittime, e ogni giorno d'inerzia è un giorno perso per la pace. Riconoscere la Palestina non è solo un gesto politico, è un atto di giustizia.